COMUNICATO-STAMPA SOLIDARIETA’ AGLI OBIETTORI ISRAELI ANI



Carissimi,
vi inviamo il testo del comunicato stampa che Pax Christi Italia ha diffuso per la giornata internazionale del 15 maggio.
Chiediamo anche a tutti voi di mobilitarsi per un' opera di sensibilizzazione sull'argomento e, se possibile, di impegnarsi affinché   la stampa locale non passi sotto silenzio la celebrazione della giornata nazionale dell'obiezione di coscienza.
In allegato trovate anche la copia della lettera a Sharon preparata dal Punto Pace di Roma e un testo che spiega il senso della giornata di domani.
Secondo lo schema preparato dal punto pace  di Roma, se lo vorrete,  potrete  scrivere al governo di Israele in modo che la richiesta assuma così più forza e rilievo.
Shalom-Salaam
Barbara


 
 
COMUNICATO-STAMPA

 

15 MAGGIO: GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA

 

SOLIDARIETA’ AGLI OBIETTORI ISRAELIANI

 

Domani, 15 maggio, ricorre la Giornata Internazionale dell’obiezione di coscienza al servizio militare.

Pax Christi Italia, movimento cattolico internazionale per la pace da sempre impegnato sui temi della nonviolenza e del rifiuto della logica delle armi e della guerra, esprime piena solidarietà con tutti coloro che, in tutto il mondo, dicono "no" all'uso e alla logica delle armi.

In particolare, quest’anno gli organizzatori della Giornata Internazionale intendono richiamare l’attenzione sulla tragica situazione in cui si trovano centinaia di obiettori in Israele, stato che non riconosce l’obiezione di coscienza al servizio militare (servizio obbligatorio sia per gli uomini che, caso unico al mondo, per le donne).

Secondo un rapporto presentato alla Commissione dei Diritti Umani dell’Onu, basato su stime delle organizzazioni pacifiste israeliane, tra il settembre 2001 e il gennaio scorso, più di 180 obiettori sono stati imprigionati per motivi di coscienza, per un totale di oltre 6.500 giorni di carcere. Si tratta di giovani che rifiutano l’arruolamento o di effettivi e riservisti che, in nome della propria coscienza, dicono “no” al servizio nelle Forze armate perché non condividono la politica del governo israeliano nei confronti dei Palestinesi e dei Territori Occupati. Molti di essi, infatti, se accettassero il servizio nelle Forze armate, si troverebbero a dover sparare sui civili palestinesi (se non a schiacciare con un buldozer qualche manifestante pacifista) come purtroppo avviene quotidianamente in Medio Oriente.

Noi desideriamo ardentemente che la pace regni finalmente in quella Terra che è detta “santa” per aver dato la luce a Gesù, il “Principe della pace”, ma crediamo che, come Gesù ci ha insegnato, la pace si può costruire solo con mezzi pacifici, senza l’uso delle armi.

Tra le altre iniziative segnaliamo quella promossa dal Punto Pace di Pax Christi di Roma e dall’Associazione Obiettori Nonviolenti che, domani, consegneranno all’Ambasciatore israeliano in Italia una lettera indirizzata al Primo Ministro Ariel Sharon. Nella lettera è contenuta una duplice richiesta: riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza e promulgare una legge conforme alle prescrizioni delle risoluzioni 1998/67 e 2002/45 della Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’ONU; liberare immediatamente tutti gli obiettori imprigionati e rinviare (fino a quando non sia adottata una legge ad hoc) l’incorporazione di tutti coloro che obiettano.

 

Roma, 14 maggio 2003 ore 13.00

 

 

“Mosaico di pace”, la rivista mensile promossa da Pax Christi, ha dedicato al caso degli obiettori israeliani alcuni articoli nei numeri di novembre 2001 e maggio 2003: possono essere richiesti alla redazione della rivista.

 

 

 

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