[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[quartopotere] Digest Number 430 SPECIALE DIFFAMAZIONE
- Subject: [quartopotere] Digest Number 430 SPECIALE DIFFAMAZIONE
- From: quartopotere at yahoogroups.com (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Thu, 08 May 2003 15:01:32 +0200
Visita il gruppo di lavoro di Quarto Potere. Troverai l'archivio dei messaggi, le nostre posizioni, i sondaggi. E potrai modificare il tuo profilo personale. Entra in http://groups.yahoo.com/group/quartopotere/
Per ritirare la sottoscrizione a questo gruppo, inviare un'e-mail aquartopotere-unsubscribe at egroups.com. Se ti sembra che il ritiro della sottoscrizione non funzioni vuol dire che hai altri indirizzi elettronici che ti dirottano i messaggi su quello visualizzato. Contattaci e cercheremo quello da annullare.
------------------------------------------------------------------------ Questa emissione contiene 5 messaggi. Argomenti in questa selezione: 1. immunità e carcere Da: vittloc at tin.it 2. DIFFAMAZIONE 3/I primi commenti (Ansa e Agi) Da: Agenzie 3. DIFFAMAZIONE 2/Il resoconto della riunione (dal sito della Camera) Da: "QUARTO POTERE" <quartopotere at yahoogroup.com>4. DIFFAMAZIONE 4/Protestare prima che la proposta vada al voto (di Rudy Belcastro)
Da: Rudy Belcastro <rudy at poc.it>5. DIFFAMAZIONE 1/La Commissione Giustizia dice sì al carcere (di Quarto Potere)
Da: "QUARTO POTERE" <quartopotere at yahoogroup.com> ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Messaggio: 1 Data: Wed, 7 May 2003 16:34:06 +0000 Da: vittloc at tin.it Oggetto: immunità e carcere Mentre la maggioranza di governo continua a presentare leggi che garantiscano l'impunità ai parlamentari della Casa della Libertà, e non solo ai semplici parlamentari, che sono incappati in guai giudiziari (da Previti a Berlusconi passando per Bossi), la stessa maggioranza ha deciso, con un emendamento passato in Commissione Giustizia della Camera (per intenderci quella presieduta dal post-comunista Pecorella, ora di Forza Italia, nonché avvocato dai mille cavilli per fermare i processi del suo assistito Berlusconi), che prevede per i giornalisti che "diffamano" fino a tre anni di carcere. Poco ci consola che il relatore del provvedimento Gianfranco Anedda, di An, si sia dimesso per protestare con la decisione dei suoi alleati. Sta di fatto che questa maggioranza conferma sempre più che l'unica libertà a cui tiene è quella dei propri inquisiti, per quella di stampa invece l'obiettivo è quello del bavaglio. Ma noi non accettiamo questa logica. Scusate, ma per continuare a fare la nostra professione non tolleriamo di diventare tutti dei piccoli Emilio Fede o Bruno Vespa. QP Alleghiamo le agenzie che annunciano la decisione della Commissione Giustizia: CAMERA: DA COMMISSIONE Sì A CARCERE PER GIORNALISTI APPROVATA PROPOSTA DI FI-SI DIMETTE PER PROTESTA RELATORE DI AN (ANSA) - ROMA, 7 MAG - La Commissione giustizia della Camera ha detto sì al carcere fino a tre anni per i giornalisti condannati per iffamazione. Alla decisione si è arrivati approvando un emendamento proposto da Fi che ha reintrodotto per i giornalisti condannati il carcere fino a tre anni. Il relatore del provvedimento, Gianfranco Anedda (An) ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico di relatore per protesta contro l'approvazione dell'emendamento. Il provvedimento è stato approvato in sede referente e dovrà quindi passare all'esame dell'aula.(SEGUE). BSA/REN 07-MAG-03 17:00 NNN (ANSA) - ROMA, 7 MAG - Poichè gli emendamenti accolti hanno letteralmente stravolto il testo presentato dalla maggioranza - spiega Anedda - aumentando notevolmente le pene a carico dei giornalisti, ho ritenuto di non poter più essere relatore di un testo del genere«. L'opposizione ha attaccato la maggioranza per la sua decisione di approvare l'emendamento che prevede il carcere fino a tre anni per il giornalista e parla di »colpo di mano«. I deputati del centrosinistra Enzo Carra, Anna Finocchiaro, Giuseppe Fanfani, Francesco Bonito e Giuseppe Giulietti hanno protestato contro la Cdl con una nota congiunta nella quale si parla di »maggioranza forcaiola«. »Siamo entrati in commissione per riformare la diffamazione a mezzo stampa prevedendo un istituto di garanzia per i diffamati e considerando antiquati e inutili gli strumenti giuridici fin qui adottati, dal carcere all'obbligo di rettificaminimale. Siamo invece tornati indietro - dichiarano nella nota - con previsioni
di condanna penale e carcere fino a tre anni per i diffamatori e scarsa o nulla soddisfazione per i diffamati«. »Dare al giudice ogni potere - proseguono - rende poi del tutto inutile l'Ordine dei giornalisti di cui andranno poi rivisti funzione e motivi«. »Ci rammarichiamo di quanto avviene - concludono - e faremo ogni azione in nostro potere per ribaltare la situazione. E ringraziamo il relatore Anedda la cui posizione ragionevole è stata sconfitta da una maggioranza forcaiola tanto da costringerlo ad offrire la remissione del suo mandato«. »Questo - sottolinea Giulietti - è un autentico colpo di mano perchè il problema del carcere per i giornalisti venne sollevato all'epoca dalla stessa maggioranza proprio per risolvere la vicenda di Lino Jannuzzi. Erano entrati con un testo in gran parte condivisibile. Poi la decisione di approvare oggi l'emendamento di Forza Italia che ripristina il carcere significa che qualcosa nel frattempo è cambiato. Hanno deciso di attaccare anche l'Ordine dei giornalisti. Siamo davvero all'assurdo perchè ora in caso di diffamazione il giornalista sarà passibile di pena pecuniaria, pena detentiva fino a tre anni e interdizione dai pubblici uffici. Una cosa così non si era mai vista«. (ANSA). BSA/MRC 07-MAG-03 17:15 NNN ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Messaggio: 2 Data: Wed, 07 May 2003 23:20:37 +0200 Da: Agenzie Oggetto: DIFFAMAZIONE 3/I primi commenti (Ansa e Agi) Ecco il testo di alcune agenzie che annunciano la decisione della Commissione Giustizia della Camera e i primi commenti: CAMERA: DA COMMISSIONE SI'A CARCERE PER GIORNALISTI APPROVATA PROPOSTA DI FI - SI DIMETTE PER PROTESTA RELATORE DI AN (ANSA) - ROMA, 7 MAG - La Commissione giustizia della Camera ha detto sì al carcere fino a tre anni per i giornalisti condannati per diffamazione. Alla decisione si è arrivati approvando un emendamento proposto da Fi che ha reintrodotto per i giornalisti condannati il carcere fino a tre anni. Il relatore del provvedimento, Gianfranco Anedda (An) ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico di relatore per protesta contro l'approvazione dell'emendamento. Il provvedimento è stato approvato in sede referente e dovrà quindi passare all'esame dell'aula.(SEGUE). BSA/REN 07-MAG-03 17:00 NNN (ANSA) - ROMA, 7 MAG - Poichè gli emendamenti accolti hanno letteralmente stravolto il testo presentato dalla maggioranza - spiega Anedda - aumentando notevolmente le pene a carico dei giornalisti, ho ritenuto di non poter più essere relatore di un testo del genere". L'opposizione ha attaccato la maggioranza per la sua decisione di approvare l'emendamento che prevede il carcere fino a tre anni per il giornalista e parla di "colpo di mano". I deputati del centrosinistra Enzo Carra, Anna Finocchiaro, Giuseppe Fanfani, Francesco Bonito e Giuseppe Giulietti hanno protestato contro la Cdl con una nota congiunta nella quale si parla di "maggioranza forcaiola". "Siamo entrati in commissione per riformare la diffamazione a mezzo stampa prevedendo un istituto di garanzia per i diffamati e considerando antiquati e inutili gli strumenti giuridici fin qui adottati, dal carcere all'obbligo di rettifica minimale. Siamo invece tornati indietro - dichiarano nella nota - con previsioni di condanna penale e carcere fino a tre anni per i diffamatori e scarsa o nulla soddisfazione per i diffamati". "Dare al giudice ogni potere - proseguono - rende poi del tutto inutile l'Ordine dei giornalisti di cui andranno poi rivisti funzione e motivi. Ci rammarichiamo di quanto avviene - concludono - e faremo ogni azione in nostro potere per ribaltare la situazione. E ringraziamo il relatore Anedda la cui posizione ragionevole è stata sconfitta da una maggioranza forcaiola tanto da costringerlo ad offrire la remissione del suo mandato". "Questo - sottolinea Giulietti - è un autentico colpo di mano perchè il problema del carcere per i giornalisti venne sollevato all'epoca dalla stessa maggioranza proprio per risolvere la vicenda di Lino Jannuzzi. Erano entrati con un testo in gran parte condivisibile. Poi la decisione di approvare oggi l'emendamento di Forza Italia che ripristina il carcere significa che qualcosa nel frattempo è cambiato. Hanno deciso di attaccare anche l'Ordine dei giornalisti. Siamo davvero all'assurdo perchè ora in caso di diffamazione il giornalista sarà passibile di pena pecuniaria, pena detentiva fino a tre anni e interdizione dai pubblici uffici. Una cosa così non si era mai vista". (ANSA). BSA/MRC 07-MAG-03 17:15 NNN INFORMAZIONE: ORDINE GIORNALISTI, SITUAZIONE GRAVISSIMA (ANSA) - ROMA, 7 MAG - Una <situazione gravissima, che mostra la volonta' di una parte della maggioranza che governa il paese di colpire duramente i giornalisti, il dovere di cronaca e il diritto dei cittadini di essere informati>: e' il commento dell'Ordine nazionale dei giornalisti all'approvazione dell'emendamento, in Commissione giustizia della Camera, che reintroduce il carcere per i giornalisti condannati per diffamazione. <E' sconcertante cio' che sta accadendo all'interno della Commissione Giustizia della Camera - si legge in una nota dell'Ordine -. Su proposta di alcuni deputati di Forza Italia, nel progetto di riforma della legge sulla diffamazione e' stata reinserita la pena della reclusione fino a tre anni. Il relatore Gianfranco Anedda, che da mesi si batteva per modificare la legge esistente, si e' dimesso dall'incarico>. Tutto questo, conclude la nota, <nel momento in cui si stava per varare un provvedimento che interpretava in modo piu' moderno lo spirito dell'art. 21 della Costituzione>. (ANSA). SB 07-MAG-03 18:07 NNN ALTRE DICHIARAZIONI SUL CARCERE PER GIORNALISTI = (AGI) - Roma, 7 mag. - ....Ancora piu' polemici i Verdi che oggi non hanno partecipato ai lavori della commissione Giustizia "per protestare contro l'ennesima prova di regime da parte di FI". Lo afferma il vicepresidente della Commissione giustizia, Paolo Cento, che giudica "gravissime le norme sul carcere per giornalisti condannati per diffamazione volute da FI. Si configura sempre piu' il pericolo che nel nostro paese venga instaurato un regime: dopo le nuove critiche ingiustificate rivolte da Berlusconi alla stampa e gli attacchi violentissimi alla magistratura, non e' difficile intravvedere il rischio reale di una svolta autoritaria". "L'emendamento approvato - afferma Roberto Villetti (Sdi) - va ben oltre la necessaria tutela dell'onorabilita' personale. Gia' esiste contro la diffamazione, come si sa, il deterrente di forti, e in taluni casi persino eccessive, richieste di risarcimenti civili. Se si vuole accrescere la tutela senza minare il diritto all'informazione, il problema non si risolve con lo spettro del carcere, ma con regole ferree e realmente applicate per avere rettifiche che non siano oscurate in un angolo di pagina. La misura repressiva proposta e approvata configura, invece, una vera e propria intimidazione verso i giornalisti, sfruttando l'ambiguita' che purtroppo spesso esiste tra la diffamazione che distrugge la personalita' di un individuo e la denuncia di verita' che sono spiacevoli". (AGI) Lam/ 071742 MAG 03 ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Messaggio: 3 Data: Wed, 07 May 2003 21:51:55 -0000 Da: "QUARTO POTERE" <quartopotere at yahoogroup.com> Oggetto: DIFFAMAZIONE 2/Il resoconto della riunione (dal sito della Camera) Dal sito della Camera dei deputati, all'indirizzo: http://www.camera.it/chiosco.asp?source==/attivita/lavori/02.commissioni/02.giustizia.asp&content==/_dati/leg14/lavori/bollet/200305/0507/html/02/frame.htm?campo==/_dati/leg14/lavori/bollet/200305/sedute/02r.htm "............ Nino MORMINO, (Forza Italia) presidente . . . raccomanda quindi l'approvazione del suo emendamento 2.103, volto a reintrodurre la sanzione della reclusione per il reato di diffamazione di cui all'articolo 595 del codice penale. Gian Franco ANEDDA (AN), relatore, esprime rilievi critici sulla reintroduzione della sanzione della reclusione per il reato di diffamazione e per quello di diffamazione a mezzo stampa, per i quali appare sufficiente la sanzione della multa. Ritiene che la pena della reclusione sia contraddittoria rispetto ai principi cui è informato il progetto di legge in esame e che a tutela della persona diffamata sia più efficace una smentita immediata. Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), nel dichiarare la propria astensione, ritiene che la pena della reclusione possa rappresentare un valido deterrente. Enrico BUEMI (Misto-SDI) giudica preferibile elevare l'entità della pena pecuniaria prevista, come si propongono alcuni emendamenti che recano la sua firma, ritenendo l'ipotesi della reclusione un elemento di carattere meramente simbolico. Giuseppe GIULIETTI (DS-U) si sofferma in particolare sulla difficoltà di attuare concretamente, e con piena soddisfazione dell'onore del cittadino diffamato, l'obbligo della rettifica previsto nel testo unificato. Si dichiara quindi contrario alla pena della reclusione ed invita a riflettere sull'attribuzione al magistrato della pena accessoria della sospensione dalla professione, che a suo giudizio rientra tra i poteri disciplinari propri dell'ordine dei giornalisti. Giuseppe FANFANI (MARGH-U), ritenendo che la lesione della dignità e dell'onore di una persona non possa essere riparata, per così dire, a tariffa, osserva che la pena della reclusione potrebbe rappresentare uno stimolo alla rettifica di una notizia diffamatoria. Mario PEPE (FI) evidenzia come in ogni caso la rettifica non sia sufficiente a riabilitare pienamente un soggetto diffamato, soprattutto se accusato di reati di particolare allarme sociale, che sono suscettibili di arrecare gravi danni all'onorabilità. La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Mormino 2.103 e 2.104, nonché l'emendamento Buemi 2.107. Enrico BUEMI (Misto-SDI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.300, diretto ad elevare fino a 5.000 euro la multa prevista per il reato di diffamazione. Giuseppe FANFANI (MARGH-U) si dichiara favorevole, osservando che probabilmente, in presenza di una pena pecuniaria di adeguata entità, il giudice sarà portato a preferire questo tipo di sanzione rispetto a quella della pena detentiva. La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Buemi 2.300, respinge l'emendamento Bonito 3.100 ed approva gli identici emendamenti Mormino 3.102, Buemi 3.50 e Siniscalchi 3.20, quest'ultimo fatto proprio dal deputato Bonito. Francesco BONITO (DS-U) dichiara di fare suo l'emendamento Siniscalchi 3.25, del quale raccomanda l'approvazione. Sergio COLA (AN) dichiara di non comprendere la ratio di tale emendamento, che prevede la non punibilità dell'autore dell'offesa qualora la verità del fatto risulti provata. La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Siniscalchi 3.25, ed approva gli emendamenti Mormino 4.114 e Buemi 4.120, risultando così precluso l'emendamento Bonito 4.101. Anna FINOCCHIARO (DS-U) illustra l'emendamento 4.105, che prevede, in caso di condanna del responsabile, l'obbligo del consiglio dell'ordine dei giornalisti di comminare la pena accessoria dell'interdizione dalla professione. Pur convenendo che si tratta di una misura extra ordinem, ritiene opportuno acquisire la volontà collaborativa dell'ordine, che si fa garante anche sotto il profilo disciplinare. Giuseppe GIULIETTI (DS-U) evidenzia in particolare come la pena della reclusione che alcuni emendamenti approvati tendono a reintrodurre confligge gravemente con la centralità dell'istituto della rettifica. Esprime inoltre rilievi critici sull'attribuzione al giudice della pena accessoria dell'interdizione dalla professione, che a suo giudizio spetta all'ordine dei giornalisti. Enzo CARRA (MARGH-U), nel concordare con il deputato Giulietti, osserva che la sottrazione di questa prerogativa all'ordine dei giornalisti mette fortemente in discussione la stessa ragion d'essere di quest'ultimo. Nino MORMINO, presidente, non ravvisando alcun conflitto fra ordine dei giornalisti e magistratura, rileva che il primo ha funzioni di controllo di tipo deontologico, mentre la valutazione dei reati è di competenza del giudice ordinario, che si serve di un sistema sanzionatorio composto di pene principali ed accessorie. Gian Franco ANEDDA (AN), relatore, fa presente che dall'andamento della discussione si evince la volontà di taluni di modificare profondamente l'impianto complessivo del testo unificato, che peraltro aveva raccolto un ampio consenso all'interno della Commissione. In particolare, risulta totalmente stravolto il principio della rivisitazione del sistema sanzionatorio che tendeva a sostituire la pena della reclusione con la sanzione della multa. In realtà ora il reato si configura come fattispecie molto più grave di quanto non fosse nella vigente disciplina perché alla reclusione si aggiungerebbero sanzioni pecuniarie molto più gravi rispetto a quelle attualmente previste. È contrario all'ipotesi di demandare la sanzione dell'interdizione dalla professione al consiglio dell'ordine dei giornalisti, che viceversa rientra nei compiti istituzionali della magistratura, dichiarandosi in generale contrario ad ogni tipo di giurisdizione domestica, che per lo più presenta rischi di influenzabilità e di scarsa imparzialità. Nel ribadire la propria contrarietà alla previsione della pena della reclusione, ne sottolinea la gravità, ipotizzando che vi si stia ragionando con troppa leggerezza, forti del fatto che viene raramente applicata. In ogni caso il reato di diffamazione non appare così grave da meritare la sanzione della reclusione. Esprime infine dei dubbi sulla possibilità di portare a termine il mandato di relatore di un provvedimento le cui linee portanti rischiano di risultare difformi dal testo sul quale, fino a poco tempo fa, vi era il consenso pressoché unanime dalla Commissione. Nino MORMINO, presidente, ricorda nuovamente che la Commissione dovrà concludere l'esame del provvedimento entro la giornata di domani, stante la sua calendarizzazione per l'Assemblea prevista per lunedì 12 maggio. Enrico BUEMI (Misto-SDI) osserva che il provvedimento non pare aver raggiunto un sufficiente grado di maturazione, considerati i difficili nodi politici da sciogliere. Anna FINOCCHIARO (DS-U) giudica necessario riflettere ulteriormente sul testo unificato come risulta dagli emendamenti approvati, in quanto presenta incoerenze al suo interno ed un impianto complessivamente diverso da quello originario. Maurizio PANIZ (FI), nel riscontrare un sostanziale contrasto circa l'impostazione di fondo del provvedimento, rileva come all'interno della Commissione stia prevalendo la volontà di dare risalto alla gravità del reato di diffamazione, attribuendo funzioni di deterrenza alla pena della reclusione. Nino MORMINO, presidente, dichiara di comprendere il disagio del relatore in presenza di una rilevante modificazione dell'impianto del provvedimento, che impone un'approfondita riflessione articolata in tempi adeguati. Ritiene che l'ipotesi di richiedere una modifica della calendarizzazione del provvedimento per l'Assemblea dovrà essere valutata in un'apposita riunione dell'ufficio di presidenza. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta. La seduta termina alle 16.55. " ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Messaggio: 4 Data: Wed, 7 May 2003 17:56:46 +0200 Da: Rudy Belcastro <rudy at poc.it>Oggetto: DIFFAMAZIONE 4/Protestare prima che la proposta vada al voto (di Rudy Belcastro)
Leggo adesso su Repubblica online che a Commissione giustizia della Camera ha detto sì al ripristino della norma che prevedeva il carcere fino a tre anni per i giornalisti condannati per diffamazione. Secondo Repubblica alla decisione i deputati sono arrivati approvando un emendamento proposto da Forza Italia. Il relatore del provvedimento complessivo, Gianfranco Anedda di Alleanza nazionale, ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico di relatore per protesta contro l'approvazione dell'emendamento. Il provvedimento è stato approvato in sede referente e dovrà quindi passare all'esame dell'aula. Mi piacerebbe sondare la vostra opinione in merito (politica e professionale), e se ci saranno interventi di sensibilizzazione, protesta e proposta prima che l'aula passi in esame il provvedimento. Cordialmente, Rudy Belcastro Palermo ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Messaggio: 5 Data: Wed, 07 May 2003 23:16:21 +0200 Da: "QUARTO POTERE" <quartopotere at yahoogroup.com>Oggetto: DIFFAMAZIONE 1/La Commissione Giustizia dice sì al carcere (di Quarto Potere)
E' un attentato alla libertà di stampa quello che la maggioranza della Commissione giustizia della Camera ha compiuto reintroducendo il carcere per il reato di diffamazione. La proposta, presentata con un emendamento da Forza Italia, ha il sapore della vendetta e deve essere cancellata al più presto. Il testo base in discussione, prima dell’emendamento, era in gran parte accettabile per due ragioni: aggiornava la normativa penale e quella civile in materia di risarcimento dei danni in conseguenza di pubblicazione di notizie diffamatorie e toglieva il carcere per reati di opinione, retaggio di un codice nato sotto il fascismo. L’emendamento approvato ieri ha stravolto il disegno di legge, che poi dovrà essere discusso in aula: infatti il carcere era stato eliminato e sostituito da una multa e dalla sospensione temporanea dall'esercizio della professione nel testo base definito dal relatore Gianfranco Anedda (An) che, di fronte al capovolgimento della situazione, si è immediatamente dimesso per protesta. Quarto Potere chiede al sindacato dei giornalisti e all'Ordine di mobilitare l'intera categoria a difesa della libertà d’espressione, un diritto sancito dalla Costituzione repubblicana. Qui sotto pubblichiamo il verbale della discussione sull’emendamento nella seduta della Commissione giustizia e alcune dichiarazioni rilasciate alle agenzie di stampa sul voto a favore del carcere per i giornalisti. Quarto Potere ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html
- Prev by Date: [veritagiustiziagenova] Genova: e' stata archiviata la VERITA'
- Next by Date: [Agenzia di Base] giovedì 8 maggio 2003
- Previous by thread: [veritagiustiziagenova] Genova: e' stata archiviata la VERITA'
- Next by thread: [Agenzia di Base] giovedì 8 maggio 2003
- Indice: