Rende fare spamming?



Fonte: Zeus News
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2040&numero=999

Rende fare spamming?

Secondo alcune ricerche, si e' scoperto che fare lo spammer rende. Rende, si', ma forse non conviene, dal momento che il mestiere crea molte inimicizie.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - Prima Pagina, 16-04-2003]

Articolo tratto da Noema - Tecnologie e societa'


Chi di noi non si e' accorto che il fenomeno e' in aumento e che le nostre caselle di posta risultano sempre piu' intasate? Puo' sembrare impossibile che l'attivita' di propinare metodi infallibili contro la ciccia o l'impotenza, quella di proporre affari d'oro con improbabili principi arabi sia una fonte di guadagno, eppure e' cosi', c'e' chi intasca denaro da chi ci casca. Ed e' per questo che il fenomeno si sta diffondendo massicciamente, tant'e' che secondo Brightmail due messaggi su cinque sono spam. Il Wall Street Journal ha pubblicato un'intervista a una spammatrice di medio cabotaggio, Laura Betterly, la quale dice di mandare, assieme ai tre soci, circa un milione di e-mail pubblicitarie al giorno a indirizzi che, a suo dire, hanno dato loro il consenso ad inviarli. La signora calcola che se soltanto dieci di questi messaggi riescono a vendere il prodotto reclamizzato, non solo riuscira' a coprire le spese, ma ci guadagnera' qualcosa sopra, in modo da raggiungere in un anno la cifra di duecentomila euro di profitto da un investimento iniziale di quindicimila euro.

Computerworld porta l'esempio di un piccolo spammer che, praticando nel tempo libero, porta a casa quarantamila euro l'anno.

Un caso estremo e' riportato dalla Nigeria, dove si stima che l'attivita' di spamming sia tra le prime cinque fonti di reddito del Paese, mediante le famosa truffa di falsi funzionari governativi africani che offrono, in cambio di un piccolo contributo finanziario, la spartizione di ingenti somme di denaro inesistenti.

Secondo ricerche USA, il raggiro rende circa cento milioni di dollari l'anno. Ma gli spammer sono l'ultimo anello di una lunga catena: prima di loro ci sono societa' come Himailer.com o Bulkers Club che commerciano indirizzi e li vendono a milioni di spammer. Tali indirizzi possono essere venduti all'infinito e le societa' incassano anche quando quegli imprenditori che sono gli spammer falliscono nei loro intenti.

Tutto questo business e' illegale in alcuni Paesi, mentre in altri (come la Florida di Laura Betterly) non e' cosi', data l'inesistenza di leggi antispam. E poi gli spammer riescono a trovare accorgimenti di ogni tipo pur di dimostrare che il loro fare e' lecito e spesso, se c'e' di mezzo una societa' non europea, le cause legali sono una perdita di tempo e denaro. Quando il proprio indirizzo cade in mano a uno spammer, e' automatico che esso venga rivenduto a infiniti altri.

Il motivo per cui lo spamming e' cosi' efficiente (e odiato!) e' che esso scarica sugli altri i propri costi. Infatti mentre in una campagna pubblicitaria tradizionale paga chi invia tramite l'affrancatura, lo spam e' pagato da chi lo riceve. E' per questo motivo che talvolta il popolo della Rete insorge, cosi' come e' successo contro Laura Betterly che non ha nemmeno ricorso all'anonimato nella sua intervista al Wall Street Journal. E' successo cosi' che l'articolo e' stato segnalato dalla webzine Slashdot.org e che molti siano riusciti a giungere non solo all'indizzo e-mail della signora, ma anche a quello della sua casa e al suo numero di telefono.

E' inutile dire che decine di migliaia di lettori hanno intasato a suon di e-mail di riprovazione le sue caselle di posta e tenuto occupato il telefono per un bel po' di ore del giorno. La sua attivita' comunque continua ancora, nonostante la paura delle minacce; tutto questo perche' c'e' ancora chi abbocca ad improbabili proposte.

[Nell'ambito dell'attivita' laboratoriale 2002/03 dei Corsi di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa e di Progettazione di contenuti per i nuovi media (Universita' di Bologna, MUSPE), realizzata in collaborazione con NoemaLab]


Azzurra Pici