morta in Africa volontaria dello sportello donna della Caritas di vicenza, il ricordo di chi ha lavorato con lei



Ricordando Maria Rosa Rosara
Volontaria del "Progetto donna della Caritas vicentina,
è morta ieri in Africa dove si trovava per un progetto di solidarietà.





Ci sono vite che non hanno bisogno di parole, perché sono i gesti di amore
a parlare. Ci sono morti che non si vorrebberro raccontare ma che, pur nel
dolore della perdita, altrettanto sono testimonianza forte di attenzione
agli altri.

Così è per Maria Rosa Rosara, volontaria della commissione "Progetto donna"
della Caritas diocesana vicentina, morta ieri a Johannesbourg per una
malattia contratta in Congo Brazzaville, dove si trovava col marito Gianni
Bertolini dalla fine di gennaio per un progetto di cooperazione
internazionale.

Nata a Barbarano Vicentino nel 1946, avrebbe compiuto 57 anni ad agosto.
Abitava col marito a Vicenza in via Bedin 89.

Aveva lavorato come infermiera e ostetrica all'Inail e all'ospedale di
Vicenza. Una volta in pensione si  è dedicata a progetti umanitari nel
terzo mondo e al volontariato a Vicenza.

"Era una componente e volontaria della commissione Caritas "progetto donna"
- ricorda con tristezza suor Celina Pozzan, che coordina la commissione - e
in tale veste era spesso impegnata presso lo Sportello Donna e in attività
di accompagnamento delle donne con problemi sanitari, nonché come
mediatrice culturale e linguista in favore delle donne straniere. Svolgeva
anche, con altre volontarie, opera di informazione e formazione presso
gruppi e associazioni sui gravi problemi della schiavitù e del disagio
sociale delle donne. A fine gennaio era partita per una missione umanitaria
assieme al marito, nel Congo Brazzaville, in zona equatoriale. Lavoravano
in  un progetto di salute della Ong Alisei di Milano, per l'avvio e
l'organizzazione di un piccolo ospedale. Maria Rosa si occupava della
formazione del personale sanitario, mentre Gianni si occupava della parte
tecnica-logistica, di  insegnare l'uso delle attrezzature sanitarie. Il
loro obiettivo era far sì che il personale del posto raggiungesse un'
autonomia tale da  garantire in ogni caso il funzionamento della struttura".

L'impegno all'estero era iniziato nell'80. Era stata a lungo in Nicaragua,
Guatemala, Somalia (dove aveva subito anche un sequestro da parte della
guerriglia ed era rimasta ferita ad una spalla), Angola, Irak, Egitto,
Mozambico, Congo ex Zaire e Malawi.

All'inizio di aprile Maria Rosa e Gianni sono stati colpiti da una malattia
tropicale grave. Maria Rosa ha curato il marito e quasi contemporaneamente
si è ammalata anche lei. L'organismo per cui operavano li ha fatti
trasferire a Joannesbourg, ma mentre Gianni lentamente si è ripreso, anche
se non è ancora fuori pericolo, Maria Rosa, entrata pure lei in coma
profondo, è spirata il 22 aprile 2003 verso mezzogiorno.

"La Caritas diocesana - conclude suor Celina - ricorda il suo generoso
impegno, espresso con intelligenza e costante disponibilità e si affida
alla fede del Risorto, nella speranza che l'esempio della sua vita sia
semente che germogli  frutti di solidarietà e di vicinanza con le
popolazioni in via di sviluppo".



Vicenza, 23 aprile 2003



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