Report da Amman #3



REPORT N. 3

di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania

15.04.03 ­ MOUSAL ­ h. 12.00 ­

Gli americani decidono di dare un nuovo Sindaco alla città di Mousal.

Il Sindaco designato dagli americani si chiama Mashaan Al Juburi.

I cittadini residenti in Mousal spontaneamente fanno una dimostrazione. Duecento persone, scendono in Piazza per manifestare contro la decisione americana. Si dirigono verso il centro della città, fino alla Piazza di fronte al Palazzo del Sindaco.

Il nuovo Sindaco inizia il suo discorso ed invita la popolazione a collaborare con gli americani.

I cittadini sono adirati ma composti, esprimono la loro irritazione a voce alta e pregano: “Credo in un solo Dio e Mohammed è il suo profeta”.

I soldati americani non desiderano questa manifestazione si mettono davanti ai manifestanti. “Mio Dio sparano sulla folla”.

Continuano a sparare colpi di mitra!

Ho un conato di vomito! Non vorrei guardare queste immagini.

Vedo persone accasciarsi al suolo. Altra gente che scappa.

Mia cognata mi versa un tè per tirarmi un po’ su.

E’ difficile riprendere a scrivere. Vorrei urlare!

Continuo a guardare incredula e sgomenta le immagini che trasmette il video.

Il dottore dell’ospedale civile della città dice che ci sono molti feriti da arma da fuoco.”Sono più di 100 i feriti e 10 o 12 morti” Racconta Dr Ayad al-Ramadhani.

Il dottore racconta che gli americani hanno sparato perché la popolazione era ostile al nuovo sindaco da loro designato.

Non posso credere che tutto questo succeda realmente!

Un corrrispondente di Al Jazeera in Takrit dice che non c’è nella città ancora la resistenza irachena perchè le tribù rifiutano un conflitto a fuoco. “Essi pensano che dopo il fallimento di Bagdad e del ruolo di Saddam Hussein ogni cosa verrà cambiato. “

Youssef Sherif dice:” Realmente non posso dire che gli americani siano i benvenuti qui .



Sheriff dice che molti cittadini hanno rifiutato di consegnare le loro armi perchè hanno paura di una possible invasione curda nella città.

A bagdad, la lita pian piano sembra ritornare alla normalità, nonostante, in molte parti della città manca l’acqua e l’elettricità e molti negozi rimangono chiusi. Più di 2.000 poliziotti iracheni riprendono il loro lavoro per far ordine nelle strade.

Manifestazione dinanzi all’Hotel Palestine questa mattina.

Più di 300 i manifestanti molto arrabbiati che chiedevano di ripristinare i servizi.

“Vogliamo sicurezza dicevano. Vogliamo un Iraq pulito. Quale sarà il nostro futuro? “

(fine.)