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Report from Amman
- Subject: Report from Amman
- From: "robdinz robdinz" <robdinz at hotmail.com> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Tue, 15 Apr 2003 00:12:33 +0100
di Rosarita Catani da Shafa Badran (Amman) Giordania - Baghdad Hotel Palestine.Violenti scontri questa mattina intorno all’Hotel Palestine. I soldati americani sentono sparare dei colpi provenienti dall’Albergo. Colpi d’artiglieria pesante colpiscono l’Hotel Palestine ed i soldati fanno irruzione all’interno. Prendono tre uomini.
Legano le loro mani dietro la schiena. Li fanno inginocchiare e posare la testa per terra. Uno di loro è stato picchiato violentemente dai soldati americani. Una larga macchia di sangue sul pavimento dove è appoggiata la sua testa. Gli uomini dichiarano che non sono stati loro a sparare. “Lavoriamo qui” dice uno di loro. “In nome di Dio siamo solo dei lavoratori”. “Non sappiamo chi sia stato a sparare, lasciateci andare. L'uomo implora, ma non trova alcuna pietà.!
Gli uomini non hanno armi con loro. I soldati americani non hanno trovato nessun’arma. L’uomo ferito alla testa si accascia al suolo. La macchia di sangue sul pavimento diventa sempre più grande. I soldati incuranti dell’agonia dell’uomo continuano a fare le loro domande……….
Le immagini si spostano all’esterno dell’Hotel, ormai è mattina. I soldati hanno recintato questa parte con del filo spinato. Vedo una lunga fila di gente. Non capisco cosa succede! Un camioncino della televisione è posteggiato proprio fuori l’Hotel.
Ecco, il perché di tutto questo movimento. I giornalisti hanno messo a disposizione di queste persone il loro telefono in modo da poter comunicare con i propri parenti. Una donna piange e dice”Mia sorella mi credeva morta. Solo adesso e grazie a queste persone ho potuto comunicare con lei.”. Gli altri aspettano diligentemente il loro turno per far sapere ai propri cari lontani che sono ancora vivi.
Le persone cercano di riprendere la loro attività quotidiana. Trovare del cibo ad esempio. Dinanzi ad un negozio una signora dice: “In tutta Baghdad vi è un solo forno. Un solo forno aperto. Vi sono persone che percorrono chilometri per avere un po’ di pane. Non basta. Non abbiamo ancora la luce. Non abbiamo acqua”.
Un negoziante dichiara: “Ho della merce giacente in magazzino ma ho paura di aprire il negozio. Ho paura di quelle persone che vengono con i soldati americani e si portano via tutto. “
Fanno paura i soldati americani. Fanno paura alla povera gente. I giornalisti hanno anch'essi paura.
Oggi è stata attaccata la sede dell’agenzia di stampa iraniana.I soldati sono entrati all’interno dell’agenzia. Hanno picchiato barbaramente i giornalisti ed hanno distrutto tutto il materiale raccolto.
La guerra americana è anche questa! (fine,)
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