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ALCUNE RAGIONI PER INVADERE L'IRAK
- Subject: ALCUNE RAGIONI PER INVADERE L'IRAK
- From: "Claudia" <clausrig at libero.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Fri, 11 Apr 2003 00:17:58 +0100
... Non fermatevi all'apparenza: leggete fino all'ultima riga !!! Claudia "ALCUNE RAGIONI PER INVADERE L'IRAK" L'Irak possiede delle armi di distruzione di massa, fra cui armi biologiche e chimiche. I laboratori del governo irakeno hanno a diposizione colture del battere del carbonchio e sono considetai la fonte degli attacchi all'antrace via posta, nell'autunno 2001. L'Irak ha portato avanti delle ricerche su una dozzina di agenti biologici mortali, incluso il virus dell'encefalite equina dell'Est, la febbre emorragica di Corea, la peste, la peronospora della patata, il tifo, la febbre rossa, la febbre della valle del Rift, il virus Chikungunya, la malattia del riso e la tossina botulinica. Il budget annuale assegnato dal governo all'esercito irakeno ammonta a circa 396miliardi di Dollari, sei volte più consistente di quello investito dal governo russo. L'Irak possiede un esercito di 1,5 milioni di uomini arruolati, cui si somma una riserva supplementare di due milioni di soldati. L'Irak ha la più grande popolazione carceraria del mondo, con più di 2milioni di persone dietro le sbarre. Secondo Amnesty International, l'Irak si situa al quarto posto della classifica inerente le esecuzioni capitali, subito dopo la Cina, l'Iran e l'Arabia Saudita. Nel corso dell'ultimo decennio, i due terzi delle condanne a morte a danno di oppositori e contestatori hanno avuto luogo in Irak. Inoltre, nel 2002, l'Irak era l' unico paese al mondo a condannare a morte persone dall'età inferiore ai 18 anni. Fra i giovani suppliziati, alcuni non avrebbero commesso il crimine del quale erano stati accusati. In Irak gli individui sospettati di essere "nemici combattenti" non hanno diritto ad alcun ricorso legale. Sono normalmente detenuti in piccole celle fino a 24h al giorno, senza poter comunicare con un avvocato o con la loro famiglia. Nel 2002, gli iracheni hanno iniziato delle procedure presso alcuni governi al fine di convincerli a ratificare un accordo che stipuli la possibilità di non consegnare, alla Nuova Corte Penale Internazionale, i cittadini irakeni accusati di genocidio, crimini contro l'umanità o crimini di guerra. Nel corso dell'ultimo anno l'Irak ha aumentato in misura considerevole la sorveglianza sui propri cittadini con il pretesto di garantire la "sicurezza nazionale". Il governo ha cercato di stabilire una rete d'informatori, su scala nazionale, in grado di spiare e riferire ogni "condotta sospetta". Se l'accesso a Internet è ufficialmente legale in Irak, il governo ha annunciato interventi finalizzati a costruire un sistema centralizzato che permetta di controllare in buona parte la comunicazione via Internet e , possibilmente, di sorvegliare gli utenti. In Irak gli impiegati del settore privato possono essere licenziati per qualsiasi ragione. Inoltre essi possono essere sottoposti in qualsiasi momento ad un'analisi per verificare l'utilizzo di droghe o puniti per le loro opinioni politiche. Possono essere controllati di nascosto per mezzo del computer, del telefono o delle telecamere. In Irak la Polizia può legalmente confiscare i beni personali di un cittadino, senza dover provare preventivamente la sua colpevolezza. Se provvista di "ragionevole motivo", la polizia può confiscare praticamente tutto, incluse casa, auto ed eventuali risparmi. In Irak la libertà d'assemblea è proibita. Un cittadino che desidera organizzare una manifestazione pubblica contro il governo deve domandare un "permesso". Il suo nome è così registrato in un dossier permanente. Tutti i fatti riportati fin qui sono veri, con l'unica differenza che si riferiscono agli STATI UNITI d'AMERICA e non all'Irak. Questo brano è stato fedelmente tradotto dal testo di Ted Rall "The truth behind the american occupation of Afganistan"
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