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HAITI, Amnesty International denuncia: a tre anni di distanza, ancora senza mandanti l'omicidio del giornalista Jean Dominique
- Subject: HAITI, Amnesty International denuncia: a tre anni di distanza, ancora senza mandanti l'omicidio del giornalista Jean Dominique
- From: "Ufficio Stampa Amnesty" <press at amnesty.it>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 18:20:27 +0200
Gent.mi tutti, vi trasmettiamo i comunicati stampa della Sezione Italiana di Amnesty International: HAITI, Amnesty International denuncia: a tre anni di distanza, ancora senza mandanti l'omicidio del giornalista Jean Dominique Grazie per la cortese attenzione Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Ufficio Stampa Amnesty International Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it COMUNICATO STAMPA CS48-2003 HAITI, AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA: A TRE ANNI DI DISTANZA, ANCORA SENZA MANDANTI L'OMICIDIO DEL GIORNALISTA JEAN DOMINIQUE Nel terzo anniversario dell'assassinio del giornalista e attivista per i diritti umani Jean Dominique e della guardia giurata Jean Claude Louissant, Amnesty International ha rinnovato oggi il suo appello per una piena e imparziale indagine che possa portare a una vera giustizia. "Perché sia fatta giustizia, deve venire accertata tutta la verità" ha dichiarato l'organizzazione per i diritti umani. "Il 21 marzo il giudice Bernard Saint Vil ha deciso per l'incriminazione degli autori materiali del duplice omicidio, ma è fondamentale arrivare all'individuazione e al processo di chi lo ha promosso e pianificato" - ha dichiarato Marco Giubbani, Coordinatore Haiti di Amnesty Italia. Jean Dominique e Jean Claude Louissant furono uccisi a colpi d'arma da fuoco il 3 aprile 2000 nei pressi della sede dell'emittente Radio Haïti Inter. "L'assassinio del famoso giornalista, sopravvissuto a decenni di dittatura, ha segnato l'inizio di un drammatico deterioramento del rispetto dei diritti umani ad Haiti" ha affermato Giubbani. "Dopo la sua morte, le minacce e attacchi a giornalisti, difensori dei diritti umani e magistrati sono diventate cosa di tutti i giorni, mentre lo stesso sistema giudiziario è diventato altamente politicizzato. La polizia è sempre più considerata inaffidabile perché di parte, mentre bande armate continuano a compiere gravi abusi dei diritti umani nella completa impunità". L'inchiesta sui due omicidi, in corso da tre anni, è stata contrassegnata da violenza e minacce. Uno dei presunti killer è stato linciato dalla folla, un altro è morto in circostanze controverse. Molti dei giudici cui era stata affidata l'inchiesta si sono ritirati a causa delle minacce ricevute e uno di essi, Claudy Gassant, è stato costretto a lasciare il paese dopo che il presidente non gli aveva rinnovato l'incarico per proseguire l'inchiesta. Nel 2001 Gassant aveva emesso un primo atto d'accusa nei confronti di un certo numero di indiziati, tra cui un influente senatore, il cui nome non compare nella relazione finale. La vedova di Jean Dominique, Michèle Montas, ha continuato a lottare per ottenere giustizia. Ha ricevuto diverse minacce e lo scorso Natale è scampata a un agguato in cui la sua guardia del corpo, Maxime Séïde, ha perso la vita. Il 22 febbraio di quest'anno, Michèle Montas è stata costretta a chiudere a tempo indeterminato Radio Haïti Inter a causa delle continue minacce al personale e ai collaboratori. "Fare giustizia in modo veramente completo e imparziale in un caso così importante potrebbe favorire una inversione di questa pericolosa tendenza" - ha aggiunto Giubbani. "Tuttavia le autorità non sembrano avere la volontà di affrontare seriamente la situazione". FINE DEL COMUNICATO Roma, 2 aprile 2003 Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International - Ufficio stampa Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it
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