Guerra: Amnesty International sollecita un'inchiesta sulla morte dei civili



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa odierno della Sezione Italiana di
Amnesty International:


Guerra: Amnesty International sollecita un'inchiesta sulla morte dei
civili



Grazie per la cortese attenzione


Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:

Ufficio Stampa
Amnesty International
Tel. 06 44.90.224
cell. 348-6974361
e-mail: press at amnesty.it

http://www.amnesty.it/primopiano/iraq




COMUNICATO STAMPA
CS43-2003

GUERRA: AMNESTY INTERNATIONAL SOLLECITA UN'INCHIESTA
SULLA MORTE DEI CIVILI


Amnesty International ha sollecitato l'apertura di un'inchiesta immediata e
imparziale sulla morte dei civili nel corso del conflitto in Iraq.

Ieri alcuni missili hanno colpito un'area residenziale nella zona nord di
Baghdad, uccidendo almeno 15 civili iracheni e ferendone una trentina. "Le
notizie contrastanti sull'origine dei missili rafforzano la necessità di
un'inchiesta adeguata" - ha dichiarato l'organizzazione per i diritti
umani. "Dal momento che viene vantata la natura sofisticata delle armi
usate nel conflitto, dovrebbe essere possibile per le forze della
Coalizione fare chiarezza sulle munizioni usate".

Amnesty International chiede che vengano messe a disposizione tutte le
informazioni utili a consentire lo svolgimento di un'inchiesta esauriente.

"Ogni credibile denuncia di gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra
dovrà essere sottoposta a un'inchiesta appropriata e i responsabili
dovranno essere chiamati a rispondere del loro operato" - ha affermato
Amnesty International, che ha ribadito la propria richiesta affinché
vengano prese misure urgenti per evitare perdite tra la popolazione civile.

Amnesty International si è detta preoccupata per l'aumento delle vittime
civili a causa di errori nell'individuazione del bersaglio da colpire. In
un caso, il 23 marzo, cinque siriani sono stati uccisi e altri dieci feriti
a causa di un missile che ha centrato un pullman a Rutba, nell'Iraq
occidentale. Un portavoce militare statunitense ha ammesso che l'obiettivo
del  missile era un ponte.

Il 22 marzo, quattro studenti giordani sono rimasti uccisi nei pressi di
Mosul, nell'Iraq nordorientale, per un missile esploso accanto alla loro
automobile che si stava allontanando dalla zona in cui erano in corso
bombardamenti angloamericani.

"Quando stabiliscono i bersagli da colpire e i mezzi da utilizzare, tutte
le forze armate devono adottare precauzioni adeguate a proteggere i civil"
- ha precisato Amnesty International, ricordando che un attacco deve essere
cancellato o sospeso quando appare chiaro che l'obiettivo non è di natura
militare o che sta causando una perdita sproporzionata di vite civili.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 27 marzo 2003
                                                                 

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International - Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it
www.amnesty.it/primopiano/iraq/