Gaza Strip 24 marzo 2003



Gaza Strip 24 marzo 2003

Piove a dirotto. La pioggia porta melma e fango che quando cammino per le
strde distrutte della citta' mi si appiccicano ai vestiti. Nella Striscia
non riesco mai a portare vestiti puliti. L'ennesima notte nera. Da lontano
sento l'eco di un esplosione.

Mi ha appena telefonato Tobias dell'Ism (International Solidarity
Movement)da Jenin. Ahmed Imad Abu Jelhad, 15 anni, e' stato ucciso
dall'esercito israeliano oggi pomeriggio alle tre. Un suo amico, un'altro
adolescente, e' stato ferito a una gamba. Stavano tirando pietre contro un
tank.
I soldati hanno poi perquisito l'ospedale Doctor Khalid Suliman, in cerca
di un'altro ragazzino che e' riuscito a fuggire. Cinque persone dell'Ism
sono ora nell'ospedale, in attesa di un'altra perquisizione annunciata dai
soldati al direttore. Questa pratica, mi ricorda Tobias, e' una diretta
violazione della quinta convenzione di Ginevra.
Da tre giorni Jenin e' ininterrottamente sotto coprifuoco. Nablus da
cinque, Hebron da quattro. Il Palestine monitor dice che si tratta di una
pratica di "coprifuoco strisciante" e la paura e' che, lentamente, si
diffonda in tutte le citta' della Cisgiordania, nel silenzio dei media e
dell'opinione pubblica internazionale, la cui attenzione e' completamente
focalizzata sull'Iraq.

Nella Striscia di Gaza invece il terrore ha il nome di "invasione". In
realta' l'invasione qui avviane praticamente ogni notte, ma per fortuna la
mattina se ne tornano indietro.

F C - APG XXIII - Goel