[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Edizione speciale "Uniting for Peace"
- Subject: Edizione speciale "Uniting for Peace"
- From: Movimento di Cunegonda <movimento_cunegonda at hotmail.com>
- Date: Sat, 22 Mar 2003 13:21:49 +0100
Movimento di Cunegonda L'occhio critico sui consumi <http://www.cunegonda.info> Edizione speciale 22 marzo 2003 inviata a 5387 iscritti ---===ooo0ooo===--- Cosa può fare il mondo se gli Stati Uniti dovessero attaccare l'Iraq Jeremy Brecher, 5 marzo 2003 Traduzione di Andrea Vigliotti http://www.zmag.org/Italy/ Se gli Stati Uniti dovessero attaccare l'Iraq senza il sostegno del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il mondo avrebbe mezzi per fermarli? La risposta è si. Secondo una procedura dal nome: "Uniting for Peace" [Uniti per la pace, ndt], l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite può richiedere l'immediato cessate il fuoco ed il ritiro (delle truppe, ndt). Il movimento globale per la pace dovrebbe valutare di richiedere questa azione. Quando l'Egitto nazionalizzò il Canale di Suez nel 1956, la Gran Bretagna, la Francia ed Israele invasero l'Egitto ed iniziarono l'avanzata verso il Canale di Suez. Il presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower richiese di fermare l'invasione. Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite invocarono il cessate il fuoco - ma la Gran Bretagna e la Francia posero il veto. In seguito gli Stati Uniti si rivolsero all'Assemblea Generale a avanzarono una risoluzione per il cessate il fuoco ed il ritiro delle forze. L'Assemblea Generale tenne una sessione di emergenza e la risoluzione fu approvata. La Gran Bretagna e la Francia si ritirarono dall'Egitto entro una settimana. La richiesta all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite fu inoltrata all'interno di una procedura detta "Uniting for Peace". Questa procedura fu adottata dal Consiglio di Sicurezza in maniera che le Nazioni Unite potessero agire in caso che il Consiglio di Sicurezza fosse immobilizzato dai veti. La risoluzione 377 assicura che, se si verifica "un attacco alla pace, una violazione della pace o un atto di aggressione" ed i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza non concordano sulle azioni (da intraprendere, ndt), l'Assemblea Generale può riunirsi immediatamente e suggerire ai membri delle Nazioni Unite misure comuni al fine di "mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale", il meccanismo di "Uniting for Peace" è stato usato dieci volte, per la maggior parte dei casi su iniziativa degli Stati Uniti. L'Amministrazione Bush al momento sta promuovendo una risoluzione del Consiglio di Sicurezza volta ad ottenere l'autorizzazione ad attaccare l'Iraq. Ciò nonostante una imponente opposizione da parte dell'opinione pubblica mondiale e della maggioranza dei governi del mondo rendono improbabile l'approvazione di questa risoluzione. Cosa accadrà nel caso che gli Stati Uniti ritirino la loro risoluzione o se la risoluzione venisse fermata? Gli Stati Uniti al momento mostrano di voler attaccare l'Iraq anche senza l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza. Gli Stati Uniti senza alcun dubbio useranno il loro diritto di veto nel caso il Consiglio di Sicurezza avesse intenzione di condannare o fermare la loro aggressione. Tuttavia gli Stati Uniti non possono esercitare alcun veto nell'Assemblea Generale. I giuristi del Centro per i Diritti Costituzionali (www.ccr-ny.org) hanno steso una proposta per una risoluzione "Uniting for Peace" che i governi possono sottoporre all'Assemblea Generale. Viene affermato che azioni militari senza una risoluzioni di autorizzazione da parte del Consiglio di Sicurezza è contraria agli accordi delle Nazioni Unite ed alle leggi internazionali. Il movimento globale per la pace può iniziare già da adesso a discutere l'opportunità di una tale risoluzione. Se arriviamo alla conclusione che ne vale la pena possiamo far si che diventi una richiesta prioritaria, ad esempio, nelle prossime dimostrazioni globali contro la guerra. In seguito possiamo esercitare pressioni sui governi che si dichiarano contro la guerra - la maggioranza dei membri delle Nazioni Unite - affinché si facciano promotori ed appoggino questa risoluzione. Possiamo chiedere adesso ai paesi contrari a questa guerra, nel caso di un blocco del Consiglio di Sicurezza e di un attacco imminente all'Iraq da parte degli Stati Uniti, di riunire l'Assemblea Generale con procedimento di emergenza al fine di condannare l'attacco ed imporre agli Stati Uniti il cessate il fuoco ed il ritiro (delle truppe, ndt). E' vitale che il dibattito globale pubblico inizi ad interessarsi di queste azioni al più presto. Un ampio incoraggiamento pubblico aiuterà i governi a superare le loro probabili riluttanze nell'intraprendere questo passo. Inoltre, l'eventualità di una tale condanna pubblica potrebbe dissuadere, in primo luogo l'amministrazione Bush - ed ancor di più i suoi alleati vacillanti - dal lanciare questo attacco. ---===ooo0ooo===--- SONO PER LA PACE. IO VADO A PIEDI! La guerra la paghiamo facendo il pieno Ognuno di noi, comprando i carburanti finanzia la guerra e, soprattutto, rende le guerre una affare per chi le sostiene. L'impennarsi del prezzo del greggio in coincidenza dei conflitti armati risponde alla logica perversa di far pagare a noi cittadini i costi militari delle guerre. Pertanto, ogni conflitto si traduce in un gettito di denaro fresco per l'economia statunitense che controlla il mercato del greggio. Nella sezione DOCUMENTI del sito potete scaricare la spiegazione in forma di presentazione power point di questo processo economico che ha trasformato la guerra in una ordinaria operazione economica di rivitalizzazione della decadente economia statunitense. Chi aderisce al Movimento di Cunegonda non intende continuare questa forma di finanziamento, per questo lancia la campagna di critica del consumo denominata "SONO PER LA PACE. IO VADO A PIEDI!". L'impegno che ognuno di noi può sostenere è quello molto semplice di limitare l'acquisto di carburanti, e di conseguenza di limitare l'uso dell'auto privata per i propri spostamenti. ---===ooo0ooo===--- Gentile iscritto, contiamo sul fatto che Lei voglia aiutarci a diffondere quanto più possibile questa iniziativa di critica dei consumi, non solo contattandoci per partecipare direttamente alle attività del movimento, ma anche attraverso il semplice passaparola. Ringraziamo Umberto Eco, tutti coloro che ci sostengono e incoraggiano, e tutti quelli che ci aiuteranno a rendere la nostra cara Italia un po' più democratica e libera. Un saluto cordiale da Movimento di Cunegonda L'occhio critico sui consumi <http://www.cunegonda.info>
- Prev by Date: [Sogni da Coltivare] 3_2003
- Next by Date: Claudio Martini: "La Regione Toscana appoggia la missione per l'acqua in Iraq"
- Previous by thread: [Sogni da Coltivare] 3_2003
- Next by thread: Claudio Martini: "La Regione Toscana appoggia la missione per l'acqua in Iraq"
- Indice: