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[STUDENTI] : il primo sentimento è quello dell'impotenza
- Subject: [STUDENTI] : il primo sentimento è quello dell'impotenza
- From: "camilla" <spytta at virgilio.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Fri, 21 Mar 2003 15:46:00 +0100
più che un articolo mi sento di mandare le mie impressioni sugli avvenimenti di ieri nella mia facoltà. il primo sentimento sicuramente è quello dell'impotenza. appuntamento alle ore 10:00 nell'aula magna dell'ateneo dell'Università di Lecce. immagionavo di trovare l'aula gremita di gente. gente arrabbiata, gente triste, gente dispiaciuta. io mi sentivo stordita, disgustata. in fondo mi illudevo che la guerra non sarebbe scoppiata, che Bush alla fine avrebbe cambiato idea, o almeno che l'ONU avesse potuto fare qualcosa in più. ma subito mi sono resa conto che le cose non stanno proprio ome io credevo e credo. il senso di impotenza non era causato solo dalla situazione internazionale, ma soprattutto dal notare la completa indifferenza da parte di molti. incontro un'amica e le dico: "andiamo all'incontro in aula magna" e lei risponde "no devo studiare"... sono scioccata. mi illudevo che la guerra fosse un avvenimento grave per tutti. che testimoniasse il ritorno alla barbarie. ma non è così. per molte persone è una cosa lontana. un qualcosa per cui non si può fare niente, è una cosa troppo grande da contrastare. non sono d'accordo. ho ritrovato la speranza quando l'aula magna ha cominciato a riempirsi di persone: studenti, professori, gente comune, studenti delle superiori - i più colorati- comunisti, cattolici, pacifisti, no global, anarchici...persone che volevano testimoniare come dopo una violazione così grave non potesse più continuare niente nell'indifferenza, al di là di ogni categorizzazione. hanno preso la parola i ragazzi del collettivo studentesco, alcuni professori e rappresentanti di partiti e sindacati. ma non erano lì per propagandare. eravamo tutti lì in quanto persone. si è deciso di costituire un comitato di informazione, partire dalla nostra condizione di privilegiati, in quanto ancora possiamo usifruire dei nostri luoghi di cultura, rispetto a chi la guerra la subisce ed è privato della propria libertà di manifestare. realizzare in ateneo un luogo di informazione e di discussione su tutti i traffici e le ragioni sotterranee che portano alla guerra: il ruolo delle multinazionali, la situazione palestinese, la sete di guadagno..... informare le persone, i giovani, renderli consapevoli. perchè è a questo che porta l'indifferenza: a perdere la consapevolezza di quello che accade e abituarsi alla violenza, alla guerra, come se fosse fiction! perchè è come se la guerra fosse un film, che ci lascia indifferenti, è come se fosse un capodanno di cui fare il conto alla rovescia, è come se fosse un gran premio da vedere la notte in tv. anche di questo si è parlato: il ruolo terribilmente importante dei media nella divulgazione di notizie sulla guerra, ma soprattutto del modo di manipolarle ... per fari pensare che la guerra sia effettivamente inevitabile. io spero che così non sia. che finchè ci sarà energia si possa dire il proprio fermo NO alla guerra. NO ad un governo (italiano) che si nasconde dietro una fasulla "diplomazia".. NO all'indifferenza.. NO. domani ci sarà la manifestazione regionale a taranto. E DOMENica a lecce. camilla manta
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