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Appello del GIPPP - 21-03-2003
- Subject: Appello del GIPPP - 21-03-2003
- From: Enrico Marcandalli <ramalkandy at iol.it>
- Date: Fri, 21 Mar 2003 08:48:35 +0100
APPELLO URGENTE Negli ultimi due mesi 228 palestinesi sono stati uccisi nei Territori occupati dall'esercito israeliano. La maggior parte di queste persone erano civili, dato confermato da fonti israeliane. Trenta erano minorenni. Al di la' dei dati, l'inasprimento dell'occupazione militare sta distruggendo la vita quotidiana dei civili palestinesi. Assedi, chiusure, check point, coprifuochi, demolizioni di case, distruzione di infrastrutture perpetrati dalle forze di occupazione israeliane sono vere e proprie punizioni collettive. Tutto cio' sta avvenendo nell'assoluto silenzio dei media internazionali, assorbiti dalla guerra contro l'Iraq. Non pochi rappresentanti dell'autorita' israeliana hanno ripetutamente affermato di essere decisi ad approfittare della attenzione mondiale sull'Iraq per arrivare ad una definitiva "soluzione" del problema palestinese. Per questo noi del GIPPP, Grassroots International Protection for the Palestinian People, ci appelliamo alla societa' civile italiana ed europea, alla comunita' internazionale, alle organizzazioni per i diritti umani e civili, a tutte le persone che credono nella giustizia, perche' intervengano nei Territori occupati in difesa del popolo palestinese. E' indispensabile la presenza di una forza internazionale di interposizione che intervenga in difesa della popolazione palestinese, come deterrente alle violenze e a testimonianza delle quotidiane sofferenze inflitte ai civili dall'esercito israeliano. Piano d'intervento proposto dal Gippp il Gippp, Grassroots international protection for the palestinian people, in coordinamento con le Organizzazioni non governative palestinesi (Pngo), propone a tutti i delegati internazionali le seguenti attivita': 1- Presidiare le aree attorno ai blocchi stradali per aiutare i palestinesi ad attraversarli e testimoniare le violazioni che ai blocchi stessi vengono commesse. 2- Presidiare i centri abitati esposti al grave pericolo di punizioni collettive, demolizioni di case, confische di terre, uccisioni di massa, arresti, espulsioni, deportazioni interne o oltre confine. 3- Assistere le squadre di emergenza e i convogli che riforniscono di medicine, cibo, acqua, carburante, vestiario ecc. le zone poste sotto coprifuoco e sotto assedio. 4- Scortare ambulanze, veicoli dei pompieri e altri mezzi di emergenza nel pattugliamento delle aree colpite, in modo da limitare il piu'possibile intralci, blocchi e rallentamenti da parte dei militari israeliani.
5- Collaborare alla produzione di documenti, fotografie, video (preferibilmente digitali) sulle violazioni dei diritti umani e delle leggi internazionali nei Territori occupati. 6- Cooperare con le Ong locali per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale su quanto sta accadendo nella Palestina occupata. 7- Coordinarsi con le Ong locali su tutte le questioni rilevanti circa la situazione sul campo. Logistica Al loro arrivo i volontari parteciperanno ad un training di orientamento curato dal Gippp. E' importante inoltre che arrivino in Palestina preparati e con una buona conoscenza di tutti gli aspetti logistici legati alla loro permanenza. Di conseguenza dovranno tenere presente quanto segue: 1- Si raccomanda ai volontari di portare sempre con se' una lista di tutti i contatti nei propri consolati/ambasciate in Israele. 2- I volontari devono viaggiare come turisti o pellegrini in terra santa, senza dichiarare la propria appartenenza a gruppi politici o movimenti per la solidarieta'. Israele espellera' quanti verranno sospettati di essere in viaggio per ragioni politiche e non emettera' alcun visto sulla base di tali motivazioni. 3- Si raccomanda ai volontari di viaggiare in piccoli gruppi (o anche uno alla volta), non in comitive numerose. Nessun oggetto che faccia riferimento ad una militanza politica dovra' essere portato e tantomeno indossato all'ingresso in Palestina. 4- Tutti i volontari devono comunicare i propri dati personali (numeri di telefono, fax, e-mail, ecc.) agli uffici del Gippp per facilitare la loro assegnazione alle aree di intervento. 5- Tutti i punti di accesso ai Territori palestinesi sono sotto stretto controllo della "sicurezza" israeliana. Contattare gli uffici del Gippp per informazioni sulle modalita' di ingresso in Israele e su come trattare con le guardie israeliane impiegate ai confini: per esempio come rispondere a domande fastidiose e come sembrare amichevoli, al fine di facilitare l' ingresso. 6- I volontari dovranno sostenere le spese di viaggio e permanenza; in ogni caso il Gippp fornira' loro alloggio gratuito, assistenza, servizio di trasporto, etc. nelle aree di intervento. La spesa giornaliera puo' variare dai 10 ai 40 dollari, alloggi compresi. 7- Un telefono cellulare sara' certamente di grande utilita' durante il periodo di permanenza in Palestina. Si raccomanda pertanto di chiedere alle compagnie telefoniche del proprio paese se esistono accordi o roaming con le compagnie locali, come Cellcom, Jawwal, Orange etc. 8- E' assai consigliabile dotarsi di un equipaggiamento adeguato: sacchi a pelo, attrezzature da campeggio ecc. 9- E' auspicabile un periodo minimo di permanenza di due settimane nelle zone d'intervento. 10- I volontari devono informarsi sulle condizioni climatiche in Palestina al momento dell'arrivo e dotarsi di un abbigliamento adeguato. Il clima in Palestina cambia da zona a zona dunque e' consigliabile contattare gli uffici del Gippp a questo proposito. 11- La cultura palestinese e' ricca, complessa e varia nei codici etici da zona a zona. Ramallah ad esempio e' una citta' piu' cosmopolita di Hebron; i villaggi vicini alle citta' principali sono piu' tolleranti rispetto alle aree piu' remote. Pertanto i volontari dovranno consultarsi al loro arrivo con lo staff del Gippp circa il modo di affrontare alcune questioni culturali che potrebbero essere fonte di equivoci per i locali o per gli stessi volontari. 12- Tutte le risorse del Gippp, i locali dell'uffico centrale del Pngo, tutti i computer, i fax, la cancelleria degli uffici dei sedici distretti saranno a disposizione dei volontari per svolgere le attivita' previste. 13- A tutti i volontari saranno assegnate attivita' del Gippp. In linea di principio ciascuno verra' impiegato in quelle attivita' che ritiene a se' piu' congeniali e a nessuno verra' chiesto di svolgere attivita' per cui non si sente preparato. Ai volontari che chiedessero di essere assegnati a zone gia'coperte potrebbe essere proposto in alternativa di recarsi in altre che risultassero sguarnite. In tali casi il Gippp potra' richiedere ai volontari di partecipare ad attivita' diverse da quelle di loro preferenza. In ogni caso a nessuno verra' "ordinato" di fare cose che non vuole fare. 14-Coordinamento, pianificazione, sviluppo e ulteriori questioni logistiche verranno gestiti dal Gippp di Ramallah, compresi i contatti permanenti con lo staff del Pngo. La presenza di volontari internazionali in Palestina e' vitale per il popolo palestinese. Punizioni collettive contro la popolazione civile saranno scoraggiate dalla presenza di osservatori/volontari internazionali.La presenza dei volontari internazionali facilitera' gli interventi di emergenza delle organizzazioni locali e rendera' piu' difficile per le autorita'israeliane giustificare l'interdizione degli aiuti umanitari ai palestinesi in stato di necessita'. Per informazioni in Italia: Apg xxiii tel 0541 753619 0541 751424 081 5268566 348 2900582 347 0656727 email odcpace.ap23 at libero.it goel.apg23 at libero.it notinmyname at gmx.net In Palestina: tel 00972 55 378262 00972 50 557385 00972 2 2963847 email pngonet at p-ol.com bahiaamra at hotmail.com Che cos'e' il Gippp www.pngo.net Il Gippp (Grassroots international protection for the palestinian people) e' una rete di ong palestinesi che comprende Pguw (Unione generale della Palestina per le donne), Pgucs (Unione generale della Palestina per le organizzazioni di carita'), Seltc (Centro ecumenico teologia della liberazione Sabeel), Ymca, Ism (International solidarity movement), il network Pngo, l'Alto consiglio per la pace e la giustizia e alcuni membri del consiglio legislativo palestinese. Il Gippp e' stato fondato nel 2001 allo scopo di mobilitare i movimenti internazionali di solidarieta' in difesa del popolo palestinese. Dopo le incursioni israeliane del 28 marzo 2002 circa un migliaio di volontari internazionali ha visitato i Territori palestinesi, partecipando a manifestazioni e attivita' di protesta nei pressi di blocchi militari israeliani, fornendo assistenza medica e umanitaria alle vittime palestinesi, tentando di garantire protezione e promuovere iniziative di solidarieta' in favore del popolo palestinese. Nonostante le minacce militari da parte israeliana i gruppi sono rimasti insieme ai Palestinesi, spesso in condizioni molto difficili. In seguito, anche in conseguenza di cio', le autorita' israeliane hanno negato l'ingresso a moltissimi gruppi europei, trattenendoli per varie ore all'aeroporto di Tel-Aviv e costringendoli a tornare indietro. Di questi gruppi facevano parte medici, parlamentari, giornalisti e rappresentanti di ong. Cosa fa il Gippp - Attivita' di supporto e pressione. Il Gippp promuove iniziative di sostegno e solidarieta' per il popolo palestinese attraverso appelli diretti a rappresentanze diplomatiche, organizzazioni internazionali, missioni umanitarie, ong ecc. - Diritti umani. Lo staff del Gippp per i diritti umani sta curando una documentazione su quanto compiuto dall'esercito israeliano nel campo profughi di Jenin. E' impegnato inoltre a seguire i casi legali di migliaia di detenuti palestinesi catturati durante le ultime incursioni (raccolta delle notizie sui detenuti, contatti con le famiglie, coinvolgimento di avvocati come volontari). - Attivita' pubbliche. Il Gippp lavora al coordinamento delle manifestazioni pubbliche insieme alle altre organizzazioni palestinesi. A questo scopo sono state promosse molte iniziative tra le quali una serie di manifestazioni presso il Consolato americano e la sede dell'Unione Europea a Gerusalemme est. Numerosi appelli sono stati rivolti, all'UNRWA, al Comitato Internazionale della Croce Rossa, ai consolati e alla comunita' internazionale per l'immediata cessazione da parte delle forze israeliane delle violenze contro il popolo palestinese.
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