LA GUERRA DELL'ACQUA DIETRO L'ANGOLO. Al via domani il Forum alternativo dell'acqua di Firenze



1° People World Water Forum
Firenze 21-22 Marzo 2003


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LA GUERRA DELL'ACQUA DIETRO L'ANGOLO
Al via domani il Forum Alternativo dell'Acqua di Firenze

FIRENZE, 19 Marzo - E' possibile evitare le guerre con una gestione
collettiva dei beni e dei servizi essenziali. Diversamente nei Paesi poveri
continueranno a morire 30mila persone ogni giorno per la mancanza d'acqua,
e i Paesi ricchi non potranno che assumersene tutte le conseguenze,
terrorismo compreso. Questo l'allarme lanciato durante la conferenza stampa
di apertura da  Riccardo Petrella, coordinatore del primo Forum alternativo
mondiale dell'acqua, che da domani e fino al 22 marzo vedrà al lavoro a
Firenze oltre 550 delegati di circa 60 Paesi del mondo.

"L'esaurimento delle scorte di petrolio, di oro nero, autorizza i signori
del mondo ad attaccare una popolazione stremata come quella irachena - ha
continuato Petrella -. La disponibilità d'acqua è diminuita negli ultimi 50
anni di 3/4 in Africa e di 2/3 in Asia, ed è inevitabile che nei prossimi
anni si comincerà a combattere per l'oro blu. Come società civile del mondo
abbiamo deciso di incontrarci a Firenze, proprio in questi giorni di
guerra, per trovare insieme delle soluzioni che ci aiutino ad uscire da
questo vicolo cieco".

La disponibilità d'acqua è minacciata dall'apertura totale al mercato dei
servizi idrici nazionali. "In questi mesi - spiega Rosario Lembo,
presidente della federazione di ong Cipsi - si stanno svolgendo le
trattative per il nuovo assetto del mercato internazionale, in vista
dell'incontro dell'Organizzazione mondiale del Commercio che si terrà a
Cancun nel settembre prossimo. Come abbiamo previsto, scegliendo di non
parteciparvi, al Forum mondiale governativo dell'acqua che si sta tenendo a
Kyoto le istituzioni mondiali stanno scegliendo la via della
liberalizzazione, accettando che l'acqua si trasformi in merce. Da Firenze
la società civile mondiale dice no a questa scelta, in nome del diritto
alla vita di tutti i cittadini".

Il WWF, tra i fondatori alla Rete Lilliput, che sta seguendo il World Water
Forum a Kyoto, parteciperà al Forum di Firenze per ribadire "che la base
fondamentale per qualsiasi seria politica di gestione delle risorse idriche
e' salvaguardare lo stato di salute degli ecosistemi di acqua dolce,
compresi i sistemi delle falde acquifere. Il WWF ritiene che mantenere la
salute dell'acqua e' il prerequisito per ogni ulteriore azione o intervento
di gestione. Essere consapevoli che l'acqua e' un bene comune dell'umanita'
ci obbliga a far si che i cicli idrici siano mantenuti in uno stato di
salute". Ma le prime notizie in arrivo da Kyoto sembrano tradire questa
prospettiva.

Anche in Italia la crisi idrica si avvicina. I dati forniti da Lucia Fazzo
dell'Ufficio Studi di Legambiente sono eloquenti: "Ogni giorno nel nostro
Paese ciascun abitante "perde" 104 litri d'acqua a sua disposizione per la
cattiva gestione della rete idrica. E nessuno pensa a come riutilizzarla:
il 40% dei cittadini allacciati alla rete idrica non è collegato ad alcun
impianto di depurazione". Ma problema italiano non si limita alla mancanza
di una pianificazione seria dell'offerta, secondo Legambiente, ma a come
ridimensionare la domanda. "E' per questo che accanto alle associazioni
ambientaliste e di solidarietà, sono presenti al forum organizzazioni del
mondo contadino come Altragricoltura e Via Campesina - continua Lucia Fazzo
-. L'agricoltura in Italia assorbe il 70% di tutta l'acqua disponibile e
l'area irrigata è addirittura il doppio rispetto alla superficie dichiarata
dai consorzi di bonifica". Un profitto "sommerso", che spesso arricchisce
le Ecomafie e contribuisce, con pesticidi e fertilizzanti illeciti, a
inquinare le falde idriche e a immettere nel mercato cibi non sicuri.

Mentre parte a Firenze il Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua "le aziende
che gestiscono il ciclo integrato delle acque a Firenze e nel Medio
Valdarno - denuncia Attac - si preparano ad appaltare la gestione delle
proprietà e della distribuzione ad aziende esterne, attuando concretamente
il processo di mercificazione del bene Acqua". Martina Masi, di Attacqua,
ha denunciato che "l'entrata delle aziende private nel capitale di
Publiacqua s.p.a. (azienda a capitale pubblico che gestisce il ciclo
integrato delle acque nel territorio fiorentino) al 40% consegnerà per 25
anni la gestione del ciclo delle acque ad un unico socio privato, creando
cosi un monopolio privato in sostituzione di un monopolio pubblico, con un
rincaro già annunciato di circa il 14% sulle bollette. La scadenza del
bando di gara per l'appalto è ancora sconosciuta (e non presente nel testo
integrale del bando) ma dovrebbe tenersi proprio nei giorni immediatamente
successivi al Forum Mondiale di Firenze".




Il Comitato Organizzatore Internazionale Primo Forum Mondiale Acqua è
composto da:
Comitato internazionale per il Contratto Mondiale dell'Acqua (Bruxelles),
Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell'Acqua (Milano), CIPSI
(Milano), CEVI/Campagna Acqua Bene Comune (Udine), Rete Lilliput
(Roma-Firenze), ARCI (Firenze-Milano), ATTAC Italia, ATTAC Svizzera,
Associazione Francese per il Contratto Mondiale Acqua - Associazione Quebec
per il Contratto mondiale Acqua, Adusbef ( Firenze), Cittadinanza Attiva,
Altragricoltura (Firenze), Coordonadora defansa de la vita Cochabamba
(Bolivia), Fondazione Selon ( Bolivia), Forum Sociale (Firenze),
Legambiente (Roma e Firenze), WWF Italia (Roma e Firenze) - Forum
Ambientalista (Roma), Association Belge pour le Contract mondial de l'Eau
(Belgio), Associazione Consumatori Utenti (Firenze), Associazione culturale
Punto Rosso (Milano) , Coalizione contro la Privatizzazione (Ghana), Public
Citizen  (Washington- Usa), Associazione Fidelitè à la democrazie (
Marocco), Water Rights (India), Campagna riforma Banca Mondiale- Tavolo
nazionale contro la privatizzazione del Forum sociale, ICS, Association
Quebecoise pour le Contract Mondial de leau (Quebec-Canada), Fondation
France et libertes, Unsere Wasser (Germania), ATTAC 'Groupe Eau (Francia),
ATTAC Belgique Service Pubblics (Belgio), Centro ricerche Socio-economiche
'Cochabamba (Bolivia), Coordination europeenne contre privatisation de
l'eau (Svizzera), Council of Canadians (Canada), European Corporate
Observatory (Paesi Bassi), I movimenti delle donne (contadine ed urbane)
attivi nel campo dell'acqua. dell'agricoltura, dell'educazione, in Sudan.
Eritrea, Senegal, Benin, Bangladesh, Filippine, Institut de Ecologia
Politica (Cile), MST '(Brasile), International Forum on Globalisation (Usa
'Uk), Keep water out of GATS Campaign (Usa), MAB 'Movimento anti dighe
(Brasile), Manitese, Movimento anti dighe (India), Movimento Via Campesina
(Brasile), Oxfam Solidaritè, Campagne pour l'eau (Belgio), Per una nuova
cultura dell'Acqua (Spagna), Rappresentanti dei popoli autoctoni indigeni
del Canada, degli Stati Uniti, dellAmerica del Sud e Centrale, dell'Africa
sub-sahariana, Social Forum Europeo, Unsere Wasser (Germania), US Water
Group 'Water for all (Usa), Swissaid, Ya Basta, WWF Italia.