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VERBALE comitato fermiamo la guerra
- Subject: VERBALE comitato fermiamo la guerra
- From: Enrico Marcandalli <ramalkandy at iol.it>
- Date: Wed, 19 Mar 2003 16:11:45 +0100
Vi allego il verbale della riunione di ieri del Comitato fermiamo la guerra, per la Rete eravamo presenti, io Enrico Euli e Raffaella Chiodo di Sdebitarsi. Saluti ric VERBALE Comitato Fermiamo la Guerra Roma, 17 marzo 2003 1. RACHEL CORRIE. Stamattina verrà messo in rete un comunicato del Comitato sulla morte di Rachel Corrie, pacifista statunitense uccisa a Gaza mentre cercava di impedire la distruzione di una abitazione civile. 2. DAVIDE CESARE. Stamattina verrà messo in rete un comunicato del Comitato sulla morte di Davide Cesare, ucciso a Milano, e sui fatti accaduti a seguito dell'omicidio nell'ospedale S. Paolo. 3. GUERRA Il Comitato ha avuto una lunga discussione sulla situazione e sulla strategia del movimento, dalla quale sono emerse parecchie indicazioni per l'iniziativa di medio periodo (una campagna per il disarmo globale, iniziative per la riconversione dell'industria bellica fra cui quelle previste in occasione della mostra delle armi leggere EXXA, l'attenzione ai conflitti regionali in Medio Oriente, il collegamento con le campagne contro la globalizzazione economica e molto altro). Ed è stata sollecitata l'esigenza di arrivare -in tempi compatibili- a una assemblea nazionale del movimento contro la guerra. Il Comitato ha però concentrato la sua discussione operativa ai prossimi giorni. Il passaggio dalla fase di mobilitazione per fermare la guerra a quella in cui la guerra inizierà è delicato va seguito con responsabilità ed attenzione. A- INIZIATIVA IMMEDIATA Il Comitato conferma l'iniziativa "Quarta commissione per la pace" già organizzata per oggi, martedì 18, sotto il Parlamento alle ore 13.00, in occasione della riunione in seduta congiunta delle Commissioni Affari Costituzionali, Difesa e Trasporti, nel corso della quale il Ministro Giovanardi risponderà alle interpellanze relative all'uso delle basi e della infrastrutture civili italiane per il trasporto di materiale bellico verso il teatro di guerra. Nel corso dell'iniziativa i rappresentanti del Comitato -insieme ad alcuni giuristi e in collegamento con i parlamentari- seguiranno l'andamento della commissione, ne commenteranno gli esiti, incontreranno la stampa a cui illustreranno le iniziative previste nei prossimi giorni. Di fronte allo scenario di guerra, verrà in particolare sottolineato l'effetto che hanno avuto le mobilitazioni globali per fermare la guerra (la delegittimazione della guerra preventiva, l'isolamento degli Usa e dei suoi alleati che sono costretti ad andare alla guerra senza l'ONU, la crisi aperta in Gran Bretagna, la opposizione della maggioranza dell'opinione pubblica mondiale). Al movimento mondiale sta ora di esprimere il massimo della protesta contro la guerra per aumentare l'isolamento politico di Usa e alleati e di evidenziare la solidarietà con le vittime della guerra in Iraq e nelle altre aree del Medio Oriente dove lo scoppio della guerra produrrà nuove violenze e nuovi arbitrii, in particolare in Palestina. Il movimento italiano aggiunge a questi un fondamentale obiettivo: tenere fuori l'Italia dalla guerra. Il Parlamento italiano deve agire secondo i vincoli costituzionali, rappresentando la volontà popolare contro la guerra, votare al più presto contro questa guerra e contro qualsiasi impegno diretto e indiretto dell'Italia nel conflitto (no all'uso delle basi e del territorio italiano per la guerra, no alla sostituzione di militari italiani nei diversi teatri di crisi a truppe Usa o GB ridislocate per la guerra), riparando in questo modo ai danni già fatti dal Governo Italiano. Il Presidente della Repubblica, per il suo ruolo di garante della Costituzione, deve intervenire per far sì che i vincoli costituzionali vengano rispettati e non siano stravolti da un voto di maggioranza. Il Comitato si rivolgerà direttamente a Ciampi. Il Comitato si rivolgerà anche ai Parlamentari Europei, in collegamento con gli altri movimenti del continente, per chiedere che l'Unione Europea si tenga fuori dalla guerra. Qualunque sia l'esito di questa sciagurata guerra, la lotta per un mondo senza guerra continua. E l'isolamento internazionale di chi ha deciso di attaccare l'Iraq è essenziale per gli scenari futuri. Per questo, il movimento deve continuare una pratica che unisca radicalità negli obiettivi e capacità di allargamento del consenso, evitando qualsiasi rischio di ripiegamento. In questo senso, il Comitato chiederà che siano garantiti tutti gli spazi di agibilità politica previsti dalla Costituzione per l'espressione del dissenso, evitando qualsiasi restringimento delle libertà democratiche e costituzionali in tempo di guerra, ed esprimerà le proprie preoccupazioni -dopo i fatti di Milano- in relazione al comportamento delle forze dell'ordine. B- PARLAMENTO Alle 20.00 di questa sera il Comitato incontra i parlamentari contro la guerra. L'invito è stato fatto a tutti i parlamentari disponibili. Nell'incontro, il Comitato chiederà ai parlamentari di presentarsi uniti in Parlamento, con una modalità che permetta la convergenza di tutti i voti possibili. Il giorno previsto per la discussione parlamentare, il Comitato invita a una iniziativa pacifica per circondare il Parlamento, in modo da evidenziale la pressione popolare contro la guerra e la vigilanza democratica sulle scelte che verranno compiute. Sul livello locale, si invitano i Comitati a fare iniziative, nei luoghi e con le modalità che ognuno sceglierà, anche chiamando gli Enti Locali a votare ordini del giorno contro la guerra come sta già accadendo in molte città. C- LE ORE PRIMA DELL'ATTACCO In molte città d'Italia sono già previste veglie e manifestazioni nella notte dell'attacco. Il Comitato darà vita a una veglia intorno all'ambasciata americana a Roma, che potrà essere punto di riferimento per i cittadini e le cittadine romane che intendono dare un primo segnale di protesta. D- LA MATTINA DOPO L'ATTACCO Come deciso già da tempo dalla Coalizione Internazionale contro la Guerra, "quando la guerra inizia, il mondo si ferma". La mattina dopo l'attacco l'invito a tutti i cittadini e le cittadine è a fermare le proprie attività. Scioperi nelle scuole e fermate nei posti di lavoro caratterizzeranno la mattinata, che si invita a dedicare a iniziative capillari nei quartieri. Si farà richiesta agli Enti Locali di dichiarare il lutto cittadino, drappi neri verranno esposti in diversi luoghi pubblici e simbolici. E- IL POMERIGGIO DOPO L'ATTACCO Il pomeriggio dopo l'attacco, il Comitato fa appello affinchè in tutte le città d'Italia grandi e piccole si realizzino grandi e partecipate manifestazioni di massa, con l'invito a tutta la cittadinanza a manifestare. F- IL PRIMO SABATO E IL PRIMO SABATO UTILE La Coalizione Internazionale contro la Guerra ha da tempo dato indicazione di utilizzare il primo sabato utile per manifestazioni nazionali in tutto il pianeta. Visto il calendario della guerra, sabato 22 e domenica 23 -a poche ore o a pochissimi giorni dall'attacco- saranno dedicati a grandi mobilitazioni diffuse. Sono già previste diverse manifestazioni alle basi militari. In alcune regioni si stanno preparando manifestazioni regionali. Per il sabato 29 marzo, il Comitato prenderà un orientamento nelle prossime ore, anche in collegamento con gli altri movimenti mondiali. G- IL MASSIMO DELLA PARTECIPAZIONE Il Comitato invita tutto il movimento a rilanciare tutte le iniziative che permettono una partecipazione diffusa e personale alla protesta contro la guerra. Il Comitato invita a proseguire ed estendere l'iniziativa delle bandiere, come forma di protesta contro la guerra e come dichiarazione di estraneità alla guerra, e a riempire le città, le abitazioni, le scuole, i luoghi di lavoro di segni di pace. Il Comitato invita a sostenere le iniziative a sostegno delle vittime di guerra. In questo senso, nelle prossime ore si terrà il richiesto incontro fra il Tavolo di Solidarietà (che riunisce molte organizzazioni e ong contro la guerra) ed Emergency (che per ora non ha aderito al Tavolo). Il Comitato fa appello alla realizzazione di iniziative unitarie, per favorire la partecipazione dei cittadini e delle cittadine. Il Comitato invita a dare vita a iniziative di boicottaggio mirato di aziende i cui interessi sono legati al conflitto in Iraq, in particolare le compagnie petrolifere: ESSO, particolarmente diffusa in Italia ma anche TEXACO, AMOCO E CHEVRON. H- ORGANIZZAZIONE Nelle prossime ore, il Comitato riattiverà una Segreteria Organizzativa.
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