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Grazie Bush (di Paulo Coelho) e altro ancora
- Subject: Grazie Bush (di Paulo Coelho) e altro ancora
- From: sergio mauri <sergio.mauri at mail.inet.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Wed, 19 Mar 2003 07:50:29 +0100
---------- Messaggio inoltrato ---------- Subject: Macondo Informa Date: Mon, 17 Mar 2003 19:05:20 +0100 From: info at macondo.it To: sergio.mauri at mail.inet.it ASSOCIAZIONE MACONDO per l'incontro e la comunicazione tra i popoli. ********************************************************************* "Io dico grazie a Bush perché milioni di persone si sono unite per la pace" di PAULO COELHO Grazie Presidente Bush. Grazie, grande leader George W. Bush. Grazie di aver mostrato a tutti il pericolo che Saddam Hussein rappresenta. Molti di noi avrebbero potuto altrimenti dimenticare che ha utilizzato armi chimiche contro il suo popolo, contro i curdi e contro gli iraniani. Hussein è un dittatore sanguinario e una delle più chiare espressioni del male al giorno d'oggi. Ma questa non è la sola ragione per cui la ringrazio. Nei primi due mesi del 2003 ha mostrato al mondo molte altre cose importanti e perciò merita la mia gratitudine. Così, ricordando una poesia che ho imparato da bambino, voglio dirle grazie. Grazie di aver mostrato a tutti che il popolo turco e il suo parlamento non sono in vendita, neanche per 26 miliardi di dollari. Grazie di aver rivelato al mondo l'abisso che esiste tra le decisioni di coloro che sono al potere e i desideri del popolo. Grazie di aver messo in evidenza che né José Maria Aznar né Tony Blair danno la minima importanza né mostrano il minimo rispetto per i voti che hanno ricevuto. Aznar è capace di ignorare che il 90 per cento degli spagnoli sono contro la guerra e Blair è rimasto indifferente alla più grande manifestazione pubblica svoltasi in Inghilterra negli ultimi trent'anni. Grazie di aver costretto Tony Blair a recarsi al parlamento inglese con un dossier falso scritto da uno studente dieci anni fa e di averlo presentato come "prova determinante trovata dal servizio segreto britannico". Grazie di aver permesso che Colin Powell si esponesse al ridicolo mostrando al Consiglio di Sicurezza dell'Onu delle foto che, una settimana dopo, sono state pubblicamente contestate da Hans Blix, l'ispettore responsabile del disarmo dell'Iraq. Grazie di aver adottato la posizione attuale e di aver pertanto fatto sì che il discorso contro la guerra del ministro degli Esteri francese, Dominique de Villepin, alla sessione plenaria dell'Onu fosse accolto dagli applausi - cosa che, a quanto ne so, è successa solo una volta in precedenza nella storia delle Nazioni Unite, dopo un discorso di Nelson Mandela. Grazie perché, in seguito ai suoi sforzi in favore della guerra, le nazioni arabe, normalmente divise, nell'incontro al Cairo avvenuto l'ultima settimana di febbraio sono state per la prima volta unanimi nel condannare qualsiasi invasione. Grazie di aver affermato che "l'Onu ora ha una possibilità di mostrare la sua importanza", affermazione che ha indotto a prendere una posizione contro l'attacco all'Iraq anche i Paesi più riluttanti. Grazie per la sua politica estera che ha spinto il ministro degli Esteri inglese, Jack Straw, a dichiarare nel ventunesimo secolo che "una guerra può avere una giustificazione morale", perdendo in questo modo tutta la credibilità. Grazie di aver cercato di dividere un'Europa che sta lottando per l'unificazione: è un avvertimento che non sarà ignorato. Grazie di aver ottenuto ciò che assai pochi sono riusciti a ottenere in questo secolo: unire milioni di persone di tutti i continenti nella lotta per la stessa idea, anche se essa è opposta alla sua. Grazie di averci dato di nuovo la consapevolezza che le nostre parole, anche se non saranno udite, almeno sono state pronunciate; questo ci renderà più forti nel futuro. Grazie di averci ignorato, di aver emarginato tutti coloro che si oppongono alla sua decisione, perché il futuro della Terra appartiene agli esclusi. Grazie perché, senza di lei, non saremmo stati coscienti della nostra capacità di mobilitazione. Potrebbe non servirci questa volta, ma sicuramente ci sarà utile in futuro. Ora che sembra non ci sia modo di zittire i tamburi di guerra, vorrei ripetere le parole che un antico re europeo disse a un invasore: "Che la mattina sia bella, che il sole splenda sulle armature dei soldati, perché nel pomeriggio ti sconfiggerò". Grazie di aver permesso a noi, un esercito di anonimi che riempie le strade nel tentativo di fermare un processo già in atto, di capire quel che significa essere impotenti e di imparare a fare i conti con quella sensazione e a trasformarla. Pertanto si goda la mattina e la gloria che potrebbe ancora riservarle. Grazie di non averci ascoltato e di non averci preso sul serio, ma sappia che noi la ascoltiamo e che non dimenticheremo le sue parole. Grazie grande leader George W. Bush. Molte grazie. ************************************* Segnaliamo la possibilità di incontrare RICCARDO PETRELLA, che illustrerà i termini del contratto mondiale per l'acqua, in due incontri nel padovano: martedì 18 marzo 2003, ore 21,15, presso la sala Kursaal di ABANO TERME, in centro presso l'ex azienda di cura; mercoledì 19 marzo 2003, ore 20,45, sala polivalente di via Guarnieri, zona Arcella - S. Carlo (Padova). ************************************* VI GIRIAMO LA LETTERA DI FRANCA RAME DARIO E JACOPO FO CHE ANNUNCIANO LA LORO PROSSIMA APPARIZIONE IN TV SUL TEMA DELLA GUERRA IN IRAQ. Signore e signori, buona sera. Siamo qui per annunciarvi che giovedi' 27 marzo 2003, alle ore 21 saremo in onda con una trasmissione comica su almeno 20 televisioni locali e via satellite. Cioe' dovremmo riuscire a raggiungere tutta Italia con due ore di spettacolo. Si parlera' della guerra in Iraq, della situazione in Italia e di alcuni avvenimenti che le televisioni ufficiali tacciono. Diciamo subito che non siamo in grado di produrre una televisione stabile. Si tratta solo di un esperimento per dimostrare che e' possibile farlo. E in ogni caso ci sembrava doveroso cercare di raggiungere, almeno una volta, un grande pubblico con un discorso non omologato. Siamo sull'orlo di una tragedia di portata immensa e non ci sentiamo di lasciare nulla di intentato. La situazione anomala della tv in Italia ha reso possibile qualche cosa di incredibile: ci sono 6 televisioni in mano a un uomo solo e centinaia di tv locali strangolate da un monopolio pubblicitario quasi assoluto. E un altro uomo (Murdock) che controlla Stream e Tele+. Ma le nuove tecnologie hanno reso molto piu' economico fare e trasmettere tv. Oggi pensare a una televisione indipendente non e' una follia. Questa nostra televisione e' per ora in grado di esistere per una notte sola come Cenerentola. E' un atto dovuto, per la situazione drammatica che il pianeta sta attraversando. Vogliamo far conoscere al pubblico televisivo le grandi menzogne che le televisioni nazionali stanno spacciando. Ma lo scopo di questa trasmissione sara' anche un altro, vogliamo vedere quante persone, in Italia e in tutta Europa via satellite, riusciremo a raggiungere. Crediamo che oggi ci siano parecchi milioni di persone che sono stanche di questo regime del Pensiero Unico. E crediamo che ci siano tutte le premesse per creare una vera televisione libera e stabile. Abbiamo fatto due conti, sarebbero sufficienti 500 mila euro (un miliardo di lire) per garantire una tv tutti i giorni via satellite e via internet, con un telegiornale quotidiano e l'accesso a tutti quelli che in Italia e all'estero avranno materiali autoprodotti da proporre. Parliamo di televisione povera, molto povera, una telecamera, una persona che racconta e basta: una televisione il cui valore sta in quello che dice e per il linguaggio che sa usare. Una televisione dove il pubblico vota e puo' determinare veramente i palinsesti esprimendo il proprio giudizio. Potenzialmente si potrebbero raggiungere almeno 5 milioni di case ed episodicamente si potrebbero organizzare grandi eventi e ottenere un passaggio sulla rete delle tv locali. Una televisione che si muove fuori dai circuiti normali a costo di fare l'autostop. E pensiamo che una televisione che possa offrire un accesso al grande pubblico e creare uno straordinario movimento di filmaker, con gruppi che ovunque iniziano ad autoprodurre materiali visivi. Perche' la tv monopolista non e' negativa solo per i suoi contenuti ma anche perche' non e' in grado di stimolare nuovi talenti, e' chiusa in un sistema di caste che non lasciano spazio a proposte originali e nuove. Una televisione che sia veramente aperta potrebbe scatenare il desiderio di inventare programmi oltre che guardarli. E forse ne potrebbero uscire molte opere piu' interessanti e divertenti del Grande Fratello. C'e' quindi da chiedersi se ci siano i mezzi per finanziare una tale televisione. Potenzialmente si'. Pensiamo che un movimento che e' capace di portare in piazza milioni di persone dovrebbe essere in grado di raccogliere 500 mila euro. E pensiamo anche che ci siano imprenditori in Italia che avrebbero tutto l'interesse a comprare 500 mila euro di pubblicita' su una televisione che parli al movimento. Da anni lavoriamo al discorso della consociazione degli acquisti (risparmiare denaro e, contemporaneamente, ottenere servizi migliori e finanziare attivita' etiche). Basterebbe che 50 mila persone facessero il contratto di telefonia etica (http://www.commercioetico.it/telefonia/index.htm) per mettere insieme questi 500 mila euro (risparmi il 20% sulle tariffe di Tele2 e contemporaneamente il tuo contratto frutta mediamente 20 euro all'anno che il fornitore di telefonia versa come provvigione). Oppure basterebbero 25 mila persone che stipulassero sia il contratto di telefonia etica che quello con l'assicurazione etica. Oppure.... Le possibilita' sarebbero decine, centinaia... Crediamo che quando il movimento sceglie la via della creativita' possa inventare soluzioni straordinarie... Ma intanto quello che bisogna riuscire a fare e': informare che ci sara' questa trasmissione. Non e' la prima volta che il movimento riesce ad avere accesso alla tv. Lo hanno fatto Emergency, MicroMega, MegaChip, le dirette sulle manifestazioni e sul Social Forum di Firenze. La trasmissione via satellite e tramite le televisioni locali e' un percorso gia' sperimentato. Ma e' la prima volta che si prova a trasmettere una serata incentrata su un tema tragico svolto con serenita' e sarcasmo. Il problema centrale a questo punto e': riusciremo a far sapere che siamo in onda? Vuoi dare una possibilita' alla nascita di una tv indipendente? Aiutaci a far sapere che giovedi' 27, alle ore 21 saremo in onda. Per una sera soltanto e forse mai piu'. (Nei prossimi giorni comunicheremo la lista esatta delle frequenze sulle quali sara' visibile questa trasmissione.) Dario Fo, Franca Rame, Jacopo Fo ********************************************************************* Macondo, associazione per l'incontro e la comunicazione tra i popoli. e-mail:posta at macondo.it sito: www.macondo.it indirizzo: 36020 via Romanelle 123, Pove del Grappa (VI) ------------------------------------------------------- -- Sergio Mauri - Segretario MPC - Linux User 273156 http://www.mpcmail.net or http://194.243.50.98/mpc/ http://www.sottovoce.it - ICQ# 167347758 ---------------------------------------------------------- Per cancellarsi dalla lista spedire a majordomo at sottovoce.it un messaggio contenente come testo: unsubscribe svnews tua-e-mail
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