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[Lettere.da.bagdad] report6
- Subject: [Lettere.da.bagdad] report6
- From: "Crt Bonate - casella vecchia" <crt.bonate at ospedale.treviglio.bg.it>
- Date: Wed, 19 Mar 2003 02:00:36 +0100
Baghdad 18-03-03 Non so se sto mettendo in atto una forte difesa, ma ho avuto notizia poch'anzi che Bush ha dato l'ultimatumdi 48 ore a che Saddam lasci il paese e tradotto in altri termini mancano due giorni all'attacco; istintivamente ho preso il blok notes e sto scrivendo alla mailing list. Sono convinto della scelta di restare, ovviamente non sul sito della raffineria, ma in un luogo piu' sicuro; evidentemente se vi scrivo e' perche' la testa ha bisogno di essere li da voi. Vorrei comunque tranquillizzarvi, semmai foste preoccupati per me, comunicandovi che poco prima dell'attacco mi trasferiro' in una stanza d'albergo dove alloggiano tutti I giornalisti, zona quindi ritenute sicura. Un margine di rischio e' assolutamente innegabile tenuto conto che I giornalisti di guerra sono a tutti gli effetti scudi umani; questo e' proprio parte della loro deomtologia professionale. Essere nel centro di un conflitto, fuori dale parti, testimony degli accadimenti e, soprettutto, voce di un contesto che nella maggior parte dei casi e' terra di nessuno. I giornalisti di guerra sono consapevoli del loro status, e' pur vero che il loro ruolo e' riconosciuto da tutti ed e' chiaro, mentre gli human shields new generation devono trovarsi una collocazione e/o le parti devono tentare di trovargliela; rimane il fatto che e' piu' destabilizzante e quindi forse piu' efficace se gli scudi umani non permettono a terzi di trovargli una collocazione sulla scacchiera politica. Ho ritrovato degli appunti di alcuni giorni fa, puo' essere che quello che sto per scrivere io l'abbia gia' scritto in un report precedente. Ricollegandomi alle 48 ore affinche' il rais lasci il paese, noi occidentali speriamo ed implicitamente chiediamo al popolo iracheno di ribellarsi e di abbattere Saddam, proprio ora che e' nel pieno della sua potenza e popolarita', con un esercito di uo,imi e di armi di un discreto valore o comunque sufficiente per reprimere qualsiasi rivolta interna. Il mondo occidentale, nella sua grandiose civilta' (e lo dico con la massima ironia che mi e' possible), si trova nella medesima situazione in cui miliardi di persone sono contro la guerra con una stima che va dal 65% all'80% eppure non si riesce a destituire un pazzo criminale ed un manipolo di squilibrati che controllano mercato economico e armi. E' un discorso un po' rivoluzionario, ma e' vero! Prendo un po' di spazio per me: Vorrei ringraziarvi molto, vi sento molto vicino e mi dispiace se vi state preoccupando per me. Sappiate che per il mio modo di funzionare (egocentrico ed egoista) non faccio nulla per non ricevere nulla. Io sto ricevendo molto e se devo realmente pensare e dire cosa sto effettivamente dando non trovo gran che. Mi ritrovo per l'emmesima volta in una situazione alla Forrest Gump dove tutto il mondo intorno a me sta montando un'impalcatura gigantesca senza che effettivamente ci sia gran che a farla reggere. Un giorno in India incontrai una ragazza spagnola e lei distingueva le persone in due categorie, I takers cioe' coloro che prendono ed I givers coloro che danno. Tutti siamo l'uno e l'altro, pero' ci sono I personaggi che sono agli estremi; incontrare uno che prende solamente e' molto pericoloso perche' ti sfrutta e ti risucchia come una sanguisuga attaccata al tuo collo (mi piace tradurre letteralmente takers con prenditori ed il gioco di parole e' evidente im-prenditori). Incontrare un giver e' colui che dispensa amore assolutamente in modo incondizionato. L'equilibrio od il disequilibrio non e' altro che il concetto di karma. La mia situazione personale e' che io nella vita credo di aver preso molto, quasi sempre a dire il vero (mi chiamano ironicamente) zecca e sto contimuando a prendere; dovrei imparare a dare e spero di impararlo in queta vita perche' credo che sia proprio bello e santo. Con questa predica sono riuscito ancora una volte a prendere da voi, il vostro tempo, la vostra attenzione e chissa cos'altro. Vi rubo ancora un piccolo spazio per dirvi che oggi la citta' funzionava al 20%, la gente si sta chiudendo in se stessa. Un giornalista di guerra francese mi diceva che la gente in una situazione cosi vuole trascorrere il tempo con I propri cari, con la famiglia, perche' il futuro non portera' certo buone cose anzi la certezza e' che sera' tutto molto difficile. La vita cambiera' completemente e cio' che io posso solo immaginare loro l'hanno veramente gia' vissuto. Oggi e' stata una giornata di attesa e come sempre e' difficile esprimere uno stato d'animo. Il rapporto con le persone e gia' da ora diverso, sentiamo di essere vicini e complici in un pezzo di vita, ma nello sguardo c'e qualcosa di magico che dice che saremo solidali nelle difficolta' future. Ora vi saluto e spero che riusciate a capire quello che ho scritto e che ovviamente non rileggero' Invio un saluto speciale ad ALESSIA Saluto e ringrazio tutti quanti; mi sono esaltato leggendo quello che avete fatto Domenica alla manifestazione in citta' alta. Grazie di cuore. Gli iracheni sono grandi, non si meritano tutto questo. alfredo _______________________________________________ Lettere.da.bagdad mailing list Lettere.da.bagdad at epicuriosi.org https://lists.xsec.it/cgi-bin/mailman/listinfo/lettere.da.bagdad
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