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Azione diretta nonviolenta presso le Ambasciate a Roma
- Subject: Azione diretta nonviolenta presso le Ambasciate a Roma
- From: Rete Lilliput Comunica <ufficiostampa at retelilliput.org>
- Date: Sat, 15 Mar 2003 02:05:18 +0100
Comunicato stampa Ufficio Stampa Rete Lilliput: Cristiano Lucchi 339/6675294 - ufficiostampa at retelilliput.org Ufficio Stampa Rete Lilliput Roma: Luigi Bertolo 335/7841534 - bertolo at mclink.it Azione diretta nonviolenta presso le Ambasciate a Roma Le dichiarazioni degli ambasciatori in Italia dei paesi del Consiglio di Sicurezza dell'ONU rilasciate oggi a Roma al "Ministero Ombra della Pace" promosso da Rete Lilliput e dal Comitato Fermiamo la guerra. ROMA, 14 MARZO 2003 - I sei paesi ancora incerti stanno lavorando per una posizione comune di pace al Consiglio di sicurezza. E' quanto hanno dichiarato gli ambasciatori messicano e cileno, Rafael Tovar e Jose' Goni, questa mattina ai delegati del Ministero-ombra della Pace, composto da Rete Lilliput Roma e Comitato Fermiamo la guerra. La visita fa parte di un giro di consultazioni con le ambasciate dei paesi membri del consiglio di sicurezza che oggi ha toccato anche le sedi di Francia e Inghilterra. "Tutte le Ambasciate - ha dichiarato Luigi Pirelli del nodo di Roma della Rete Lilliput - hanno mostrato interesse per la vastita' e la natura del movimento, hanno apprezzato e valorizzato la capacita' del movimento di lavorare dal basso, di dialogare e costruire insieme una realtà di pace e di economia solidale, esprimendo profondo rispetto per le posizioni espresse". Ai delegati incontrati e' stata consegnata una bandiera di Pace. Gli unici a chiedere di non averla sono stati gli inglesi che hanno esplicitamente chiesto che gli fosse "risparmiato" l'imbarazzo di rifiutarla. Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti incontrati. Ambasciata del Cile - Ambasciatore Jose' Goni "Anche noi abbiamo gia' la bandiera della Pace in ambasciata. La posizione del governo del Cile e' di votare no alla seconda risoluzione. Stiamo lavorando con i sei paesi incerti del consiglio di sicurezza, in particolare il Messico, per una proposta di mediazione all'interno del Consiglio stesso". Ambasciata del Messico - Ambasciatore Rafael Tovar "Agiremo di concerto con il Cile e con gli altri membri ancora incerti del Consiglio di sicurezza dell'Onu e cercheremo pertanto di tener fede alla tradizione di pace che ci consegna la storia del nostro paese". Ambasciata della Francia - Secondo Consigliere Marc Fonbaustier "La Francia ha da sempre una posizione ferma e coerente verso la questione dell'Iraq: no ad una guerra poiche' il disarmo sta dando i suoi effetti e sta ottenendo buoni risultati, è una strada da continuare a perseguire con fermezza e coraggio. Una guerra potrebbe avere ripercussioni impensabili per quel che concerne il terrorismo. La Francia non e' contro gli Stati Uniti, ma contro una guerra preventiva. In passato la Francia ha utilizzato poche volte, in confronto alla Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti, il diritto di veto e nel 72percento delle volte in accordo con gli Stati Uniti. La Francia non ha una posizione di pacifismo, per cui non e' contro una soluzione armata dei conflitti, ma non e' in accordo con una inopportunità dell'utilizzo della forza e delle armi". Ambasciata della Gran Bretagna - Vice capo missione Ministro Scott Whiteman "La stampa internazionale e nazionale non ci dipinge correttamente. La nostra posizione e' di ottenere il disarmo effettivo attraverso una pressione militare per rimediare ai 12 anni di tolleranza avuti verso il regime iraqueno. Siamo per un approccio multilaterale alla soluzione del conflitto ma l'Onu deve dimostrare verso tutti i regimi la sua autorita'. Ci tengo a chiarire che quello che ci muove non sono gli interessi economici ma un imperativo morale in difesa dei nostri cittadini dal problema del terrorismo dopo l'11 settembre e dalle armi di distruzione di massa".
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