G8, cento indagati per Bolzaneto



dal secolo xix

Avvisi di garanzia per altri quaranta poliziotti. Ma l’inchiesta ha
evidenziato anche episodi di “bontà”
G8, cento indagati per Bolzaneto
Accusati di violenze nel carcere, oggi al via i riconoscimenti
Genova. Salgono a cento, quaranta in più di quanto fosse emerso
finora, gli indagati per lesioni, abusi su persone arrestate,
ingiurie e violenza nel carcere provvisorio di Bolzaneto, dove
“transitarono” 274 no global arrestati durante la manifestazione del
G8 a Genova. Gli indagati sono in prevalenza agenti di polizia e
funzionari della Polstato e della Polizia Penitenziaria che si sono
alternati nei tre giorni di servizio e che hanno avuto in custodia
gli arrestati. Le accuse fanno riferimento agli abusi che sono stati
denunciati da molti degli arrestati tenuti per ore in piedi faccia al
muro o sottoposti a vessazioni fisiche e morali vietate dalle più
elementari regole a tutela delle persone sottoposte a un procedimento
giudiziario. Da oggi inizieranno gli incidenti probatori per
“fissare” i riconoscimenti personali dei denuncianti nei confronti
dei vari agenti. La prima serie di identificazioni era avvenuta con
un riscontro fotografico. Molte le indicazioni al condizionale che
hanno fatto comunque scattare l’iscrizione nel registro degli
indagati. Gli incidenti probatori, la cui conclusione è prevista per
fine aprile, serviranno anche a “scremare” il numero degli indagati.
In base a quanto trapelato l’inchiesta dovrebbe concludersi con una
trentina di veri inquisiti, ovvero gli agenti nei confronti dei quali
le prove sono più consistenti e concrete e i funzionari che, con
funzioni di comando, non hanno impedito gli abusi. L’inchiesta ha
anche rivelato alcuni episodi di “bontà” e di correttezza da parte
degli agenti. Ammessi da alcuni denuncianti: «questo - dicono i
legali dei giovani arrestati e “vessati” a Bolzaneto - dimostra la
genuinità delle denunce e il “non” pregiudizio nei confronti delle
polizia da parte di chi ha subito gli abusi e li ha segnalati ».
Gli episodi di “bontà” sono stati rappresentati dalla cessione di
alcuni panini e bottigliette di acqua da parte di alcuni agenti e del
loro caposquadra agli arrestati. Tra gli indagati c’è anche uno dei
medici responsabili del servizio sanitario di Bolzaneto. A confermare
le accuse dei denunciati erano stati anche due infermieri, dipendenti
civili dell’amministrazione penitenziaria, impegnati nei servizi a
Bolzaneto. Denunce confermate al comitato di indagine parlamentare e
ai pm, nonostante le pressioni ricevute e le minacce di querela da
parte di alcuni indagati.
La prossima primavera sarà probabilmente il periodo in cui si
concluderanno molte delle indagini sul G8. Entro giugno è prevista la
chiusura, con la richiesta di giudizio, per i no global arrestati per
gli incidenti più gravi, cinque dei quali sono ancora detenuti a
domicilio o in carcere dallo scorso dicembre.
Anche l’inchiesta sulla perquisizionealla Diaz dovrebbe concludersi
entro giugno. Ad aprile sarà depositata la perizia sul tentativo di
accoltellamento, ritenuto fasullo, denunciato da un agente al momento
dell’ingresso nella scuola dormitorio.
Poi ai pm toccherà tirare le fila delle indagini e stabilire chi
dovrà essere mandato a giudizio tra gli agenti che furono spediti a
“ripulire” la scuola (93 gli arrestati, 66 dei quali feriti) e i
massimi vertici di Sco, Ugicos, presenti e impegnati in quella
“misteriosa” operazione in cui nessuno sembra avere deciso o
comandato nulla.
Marcello Zinola