8 marzo: Russia, è ora di agire per fermare la violenza contro le donne - Dichiarazione congiunta di Amnesty International e



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa odierno della Sezione Italiana di
Amnesty International:


8 marzo: Russia, è ora di agire per fermare la violenza contro le donne



Sul sito Internet di Amnesty International è possibile sottoscrivere
l'appello della campagna "Russia. Giustizia in rosso." sulla violenza
contro le donne all'indirizzo:
http://www.amnesty.it/appelli/campaign/russia_2002/appello_donne_2003.php3


Grazie per la cortese attenzione



Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa
Amnesty International
Tel. 06 44.90.224
cell. 348-6974361
E-mail: press at amnesty.it


COMUNICATO STAMPA
CS28-2003

8 MARZO:  RUSSIA, E' ORA DI AGIRE PER FERMARE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Dichiarazione congiunta di Amnesty International e Associazione russa dei
Centri di crisi "Stop alla violenza"

La violenza contro le donne è uno dei più diffusi eppure nascosti abusi dei
diritti umani. Essa è radicata in una cultura globale di discriminazione
che nega alle donne i loro diritti fondamentali. Nessun sistema politico o
economico, nessuna cultura può chiamarsi fuori quando permette e giustifica
la violenza contro le donne. Negli Stati Uniti d'America una donna viene
stuprata ogni sei minuti, in Russia si stima che circa 14.000 donne muoiano
ogni anno per violenza domestica, quest'anno in Cina più di 15.000 donne
saranno vendute come schiave sessuali. La violenza contro le donne è una
violazione dei diritti umani che non può essere giustificata da alcuna
motivazione politica, religiosa o culturale.

I dati forniti dalle organizzazioni femminili non governative mostrano come
nella Federazione Russa i diritti delle donne alla vita e alla libertà
dalla violenza vengano quotidianamente minacciati tra le mura domestiche, e
come sia loro negato il diritto all'integrità fisica, psichica e sessuale:
ogni giorno 36.000 donne sono picchiate dai loro mariti o compagni; ogni 40
minuti una donna viene uccisa in episodi di violenza domestica.

"Il numero delle donne che muoiono ogni anno in Russia per mano dei loro
mariti o compagni è uguale all'incirca a quello di tutti i soldati morti
nei dieci anni di guerra dell'Unione Sovietica in Afghanistan" - ha
affermato Natalya Abubikirova, direttrice esecutiva dell'Associazione Russa
dei Centri di crisi. "Quella della violenza contro le donne è una questione
di importanza nazionale. Il 53% della popolazione russa è costituita da
donne e non possiamo tollerare l'indifferenza con la quale la società e lo
Stato stanno trattando questo problema. Il nostro obiettivo è di cambiare
la cultura di discriminazione contro le donne per poter migliorare la loro
situazione".

All'inizio della sua campagna sui diritti umani nella Federazione Russa,
nell'ottobre 2002, Amnesty International ha invitato le autorità di Mosca a
introdurre lo specifico reato di violenza domestica nel codice penale, ad
avviare corsi di formazione per le persone incaricate di far applicare la
legge e ad ammettere l'esistenza del problema della violenza contro le
donne - tra cui la violenza domestica e il traffico di donne - e a punirla
nelle forme adeguate.

Il diritto internazionale parla chiaro: la violenza contro le donne non
deve essere tollerata e i governi hanno il dovere di agire. Il governo
russo deve cooperare con l'Associazione Russa dei Centri di crisi, con
l'obiettivo di approntare una strategia e un programma d'azione efficaci
per porre fine alla violenza contro le donne.

Secondo Amnesty International, "il 2003 dev'essere l'anno in cui le
autorità russe faranno concreti passi avanti per proteggere le donne e
dimostrare che la violenza domestica non sarà più tollerata".

Qualcosa si sta muovendo in alcune regioni della Federazione, dove le
esponenti dell'Associazione dei Centri di crisi hanno istituito una
cooperazione con le strutture governative locali. Le autorità incaricate di
far applicare la legge hanno mostrato di volersi impegnare sul fronte della
violenza domestica. "Si tratta della strada giusta, ma è necessario che il
governo federale faccia molto di più: ad esempio adottare misure, previa
consultazione con le organizzazioni non governative, per rendere più
efficiente la raccolta di informazioni da parte della polizia sui casi di
violenza contro le donne, mettere questi dati a disposizione del pubblico e
istituire programmi di formazione per le autorità".

L'8 marzo, Giornata internazionale della donna, i soci di Amnesty
International in tutto il mondo manifesteranno la propria solidarietà nei
confronti delle donne russe organizzando manifestazioni, conferenze e
raccolte di firme.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 7 marzo 2003

Sul sito Internet di Amnesty International è possibile sottoscrivere
l'appello della campagna "Russia. Giustizia in rosso." sulla violenza
contro le donne all'indirizzo:
http://www.amnesty.it/appelli/campaign/russia_2002/appello_donne_2003.php3

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty
International - Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it