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Trainstopping - comunicato stampa Coordinamento Giuristi Democratici
- Subject: Trainstopping - comunicato stampa Coordinamento Giuristi Democratici
- From: "Nicola Canestrini" <nicola.canestrini at canestrinilex.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Wed, 26 Feb 2003 18:01:12 +0100
Il Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici RILEVATO che la guerra, come tale, e con esclusione della guerra di difesa, non è consentita né dai principi del diritto internazionale, né dalla Carta dell'ONU (art. 1 comma 1 e art. 2 comma 4), né dal Trattato NATO (art. 1), né, infine, dalla Costituzione italiana che, come è noto, all'art. 11 ripudia espressamente la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; CONSIDERATO che, in ogni caso, lo stato di guerra deve essere espressamente deliberato dalle Camere che conferiscono al Governo i poteri necessari (art. 78 Cost.) e che detto stato di guerra deve essere dichiarato dal Presidente della Repubblica (art. 87 Cost.); RILEVATO che nulla di ciò è avvenuto, essendosi unicamente svolto un dibattito parlamentare sulla questione Iraq e che, dunque, lo stato di guerra non è stato deliberato; PRESO ATTO che, invece, sono stati accertati ingenti spostamenti di armi e di materiale bellico, probabilmente di proprietà USA, che paiono circolare liberamente sul territorio italiano, in base, secondo quanto comunicato dal Ministro della Difesa nella Commissione Difesa del Senato, in data 14/02/03, ad un provvedimento del Ministero della Difesa, allo stato ignoto non solo agli scriventi, ma anche alle forze politiche; che detto eventuale provvedimento autorizzativo della circolazione di armi e di materiale bellico apparirebbe illegittimo, in quanto anticipatorio di una decisione (la deliberazione dello stato di guerra) di competenza del Parlamento ed emesso in violazione della Legge 185/90 che prevede, all'art. 1, che il transito di detto materiale possa avvenire solo nel rispetto dei principi di cui all'art. 11 Cost.; CONSIDERATO, PERTANTO che un provvedimento ministeriale, eventualmente emesso in violazione di principi costituzionali, può essere disapplicato da quel cittadino cui sia richiesta un'attivazione per la realizzazione della libera circolazione delle armi; che, per altro verso, la circolazione delle armi, in assenza di un provvedimento autorizzativo, cozzerebbe direttamente contro il disposto della L. 185/90, oltre che della Costituzione; che, dunque, il comportamento di non collaborazione, non violenta, da parte di tutti coloro cui sia richiesta un'espressa attivazione potrebbe risultare legittimo, in quanto fondato non solo sul diritto alla pace, ma anche sulla predetta illegittimità del provvedimento ministeriale autorizzativo della circolazione delle armi; che, sotto un profilo strettamente giuridico, diversa dalla situazione sopra descritta di chi disubbidisce ad un ordine a lui impartito é quella di chi protesta, pacificamente, contro il passaggio del materiale bellico sul territorio italiano, considerandolo già come propedeutico alla guerra; che, in quest'ultimo caso, a fronte dell'apertura di un procedimento penale per blocco ferroviario e/o per interruzione di pubblico servizio, le persone eventualmente coinvolte potrebbero far valere le esimenti dello stato di necessità (art. 54 c.p.) o della legittima difesa (art. 52 c.p.), o ancora dell'esercizio di un diritto (art. 51 c.p.), esimenti sostenibili e che la giurisprudenza ha, in casi assimilabili a quello in esame, già riconosciuto in passato; che la scelta di disobbedienza e/o quella di opposizione non violenta alla circolazione del materiale bellico può, in ipotesi, rientrare tra i diritti-doveri del cittadino alla pace ed alla coesistenza pacifica, ma deve trattarsi di scelta politica, consapevole delle conseguenze giudiziarie che può produrre. Tutto ciò premesso, il Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici RIBADISCE a.. l'illegittimità della guerra; b.. l'illegittimità di uno stato di guerra strisciante; c.. l'illegittimità della libera circolazione delle armi in violazione dei principi di cui all'art. 11 Cost.; ed a tal fine PROPONE l'impugnazione del predetto provvedimento ministeriale, qualora esistente, avanti il competente Tribunale Amministrativo AFFERMA il diritto-dovere di ogni cittadino italiano di protestare pacificamente contro la predetta, illegittima circolazione, in base al principio, di diritto naturale, oltre che di diritto positivo, del ripudio della guerra, previsto dall'art. 11 Cost.. 25 febbraio 2003 Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici
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