ONU: risoluzione Usa per guerra all'Irak. No della Francia. Santa Sede: "E' un crimine".



Iraq: Bush, risoluzione oggi presentata all'Onu

WASHINGTON - Il presidente Bush ha confermato che "sara' presentata oggi una risoluzione al consiglio di sicurezza per affermare che l'Iraq non sta disarmando". Bush, dalla Casa Bianca, si e' detto convinto che "in un modo o in un altro Saddam disarmera'", e ha insistito sull'importanza di stare accanto agli Usa in questo momento. "Stiamo raccogliendo sfide comuni - ha detto - e spero che risponderemo a queste sfide. La gente si aspetta che i leader conducano azioni di questo tipo, per il bene dell'umanita'".
ANSA 24/02/2003 17:49



Iraq: Santa Sede, guerra unilaterale e' un crimine

ROMA - La Santa Sede ha ribadito con forza che ogni eventuale azione unilaterale contro l'Iraq sarebbe un ''crimine'' contro il diritto internazionale e la pace; tutto ''deve essere deciso in ambito Onu e dal Consiglio di sicurezza''; gli ispettori ''devono poter continuare a fare il loro lavoro, perche' ci sono ancora spiragli di speranza'' ma Baghdad deve ''regolare il proprio comportamento secondo il codice di condotta internazionale''. ''Si tratta oggi di scegliere tra la forza e il diritto o il diritto della forza'' ha detto stamani il 'ministro degli esteri' vaticano, mons.Jean-Louis Tauran escludendo che, per il momento, sia stata presa la decisione di inviare un messaggero pontificio dal presidente degli Stati Uniti, George W.Bush: ''Non e' all' ordine del giorno'', ha precisato. ''Per noi - ha puntualizzato - tutto deve essere intrapreso e deciso nel contesto delle Nazioni Unite''. ''Vanno sfruttate - ha aggiunto - prima di tutto tutte le risorse del diritto internazionale e ponderate le conseguenze che un intervento armato avrebbe sulle popolazioni civili, senza dimenticare poi le prevedibili reazioni dei Paesi dell' area, che in solidarieta' con l'Iraq potrebbero assumere posizioni estremiste''. ''Detto questo - ha proseguito - e' necessario che i responsabili iracheni sappiano regolare il loro comportamento secondo il codice di condotta che impone loro l'appartenenza alla societa' internazionale''. Ma, ha ammonito, il diritto internazionale non riconosce nemmeno il ricorso unilaterale alla forza da parte di alcuni Stati. Se, dunque, Stati Uniti e altri Paesi decidessero un'azione preventiva contro l'Iraq, senza l'ombrello dell' Onu, cio' ''sarebbe una guerra fuori della legge e del diritto internazionale'', ha osservato Tauran.
ANSA 24/02/2003 21:13



Washington presenta all'Onu l'ultimatum
Ma Parigi replica: "Solo gli ispettori possono darlo"


Esplicito quanto può essere un diplomatico, il ministro degli Esteri francese Dominique de Villepin, ha detto subito che una seconda risoluzione sull'Iraq, sarebbe "un errore" e "non esiste una maggioranza" al Consiglio di sicurezza disposta ad approvarla.

Ma poco più tardi, a margine del colloquio a Berlino con il cancelliere tedesco Schroeder, Jacques Chirac pronuncia parole ancora più chiare: "la maggioranza dei componenti il Consiglio di sicurezza dell'Onu non appoggia la nuova bozza di risoluzione sull'Iraq di Usa". E non solo. "Non vediamo nulla che giustifichi una nuova risoluzione", dice ancora Chirac, che spiega come nel memorandum presentato non ci sia "scadenza e ricorda agli Usa che "spetta agli ispettori internazionali per il disarmo assumersi la responsabilità di fissare un 'ultimatum' all'Iraq". E non, dunque, alla Casa Bianca.

Così l'esecutivo dell'Onu si trova di fronte a due documenti di segno opposto che rischiano di provocare l'ennesima frattura. L'altro membro del Consiglio con potere di veto, la Cina, è tirata per la giacca da entrambe le fazioni. Secondo fonti diplomatiche Pechino appoggerebbe l'asse franco-tedesco, ma proprio oggi il segretario di Stato americano Colin Powell è impegnato in una delicatissima missione in Estremo Oriente per convincere la Cina a non porre il veto in sede di votazione della nuova risoluzione in seno al Consiglio di Sicurezza.

(Repubblica on line 24 febbraio 2003)