La Lav denuncia Francesco Amadori



La Lav denuncia Francesco Amadori: scrivi al presidente

Cari Amici e Amiche, dopo un blitz LAV (30 gennaio 2003) nell'allevamento di
maiali Lamberta, del Gruppo Amadori, a Codigoro (Ferrara), per verificare le
condizioni di detenzione degli animali, abbiamo sporto denuncia per
violazione delle leggi sulla protezione degli animali negli allevamenti e
per maltrattamento di animali: nell'allevamento, infatti, vengono ancora
utilizzate, come confermato anche dai veterinari dell'Ausl competente per
territorio, le catene (o attacchi) per le scrofe, vietate da leggi europee e
italiane dal gennaio 2001.
Di seguito trovate un messaggio-tipo da inviare al Presidente del Gruppo
Amadori, Francesco Amadori, per far sentire  la vostra voce su questa grave
vicenda.
Grazie fin d'ora per il vostro sostegno. Saluti animalisti.
Maria Falvo
Res.le Ufficio Stampa LAV
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MESSAGGIO-TIPO DA INVIARE A:
Presidente Francesco Amadori - Gruppo Amadori - Gesco Cons. Coop. A.r.l. -
Via del Rio, 400
47020 San Vittore di Cesena (FC)
E-mail: info at amadori.it

Egregio Presidente Francesco Amadori,
ho appreso con grande disappunto che nell'allevamento di maiali Lamberta
(Gruppo Amadori) a Codigoro (Ferrara), le
scrofe sono ancora tenute alla catena (o attacchi) nonostante il divieto
nazionale ed europeo in vigore dal 2001. La
LAV, che bene a fatto a sporgere denuncia per violazione delle leggi a
protezione degli animali negli allevamenti e per
maltrattamento (Decreto Legislativo 534/1992 di attuazione della direttiva
91/630/CEE che stabilisce le norme minime
per la protezione dei suini, Decreto Legislativo 146/2001 di attuazione
della direttiva 98/58/CE del Consiglio del 20
luglio 1998 riguardante la protezione degli animali negli allevamenti;
art.727 del Codice penale), mi ha informato che i
veterinari hanno confermato che gli attacchi sono tuttora in uso in quella
struttura, giÖ sanzionata nei mesi precedenti.
Se fino ad oggi avevo ancora una sola ragione per rivolgere i miei acquisti
verso il Gruppo Amadori, la informo che non
mi avrÖ tra i suoi clienti: gli animali d'allevamento, prima dell'uccisione,
conducono un'esistenza da prigionieri; privarli
anche di quelle minime condizioni che la legge gli garantisce, grazie alle
battaglie animaliste, ä una vera e propria
violenza, tanto pió grave se commessa da un Gruppo grande e conosciuto come
Amadori. Confido, quindi, in un suo
tempestivo intervento per regolarizzare questa spiacevole situazione. Le
sarï grato/a se vorrÖ rispondere a questo
messaggio per chiarirmi la sua posizione e i provvedimenti che vorrÖ mettere
in atto. Cordiali saluti.
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Fonte: LAV