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800 mila le bandiere della pace sui balconi di tutta Italia
- Subject: 800 mila le bandiere della pace sui balconi di tutta Italia
- From: "Mariagrazia Bonollo" <salbega at tiscalinet.it>
- Date: Sat, 8 Feb 2003 17:52:57 +0100
Comunicato stampa Si espande il "no" alla guerra: sono 800 mila le bandiere della pace sui balconi di tutta Italia. Per la manifestazione contro la guerra del 15 febbraio la campagna lancia un appello: "regala la bandiera della pace a un romano!" Le bandiere arcobaleno, "teste d'ariete" che aprono un varco che si chiama partecipazione E' un appello a quanti si apprestano a partecipare alla grande manifestazione contro la guerra che si terrà a Roma sabato prossimo quello lanciato dalla campagna "Pace da tutti i balconi": partecipare con due bandiere della pace, per donarne una a un romano perché la possa appendere fuori dal suo balcone. Un gesto di amicizia con l'obiettivo di "conquistare" la capitale, per fare sì che anche i suoi cittadini si aggreghino al resto d'Italia nel dire un chiaro "no" alla guerra. L'invito della campgna ai cittadini, alle associazioni, ai movimenti, alle istituzioni, agli enti pubblici o privati, religiosi o laici, contrari alla guerra e favorevoli alla pace e alla via del dialogo, è di esporre la Bandiera della Pace o un pezzo di stoffa bianco con scritto "no alla guerra" ai balconi delle case, lasciandoli ben visibili finché non sarà definitivamente scongiurata la minaccia di un conflitto armato contro l'Iraq. Promossa da un gruppo di associazioni (Associazione Botteghe del Mondo, Associazione Obiettori Nonviolenti, Attac, Azione Cattolica, Banca Etica, Beati i Costruttori di Pace, CEM Mondialità, Chiama l'Africa, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità Telematica Manipulite.it, Coordinamento Comasco per la Pace, Emergency, Focsiv, Gi.Fra. Minori, Libera, Manitese, Medici Senza Frontiere, Missione Oggi, Movimento Nonviolento, Nigrizia, Pax Christi, Peacelink, Rete di Lilliput, Rete Radiè Resch, Sermig, Tavola della Pace, Arci) l'iniziativa delle bandiere ai balconi vive però grazie soprattutto a un lavoro di rete e di passaparola fra migliaia di singoli cittadini e di gruppi. Una straordinaria esperienza di partecipazione fatta di piccoli gesti. Cifre. Secondo le stime del coordinamento della campagna, sono 800 mila le bandiere esposte in strade e piazze d'Italia. In primo piano Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia e Emilia Romgna. Dall'inizio dell'anno infatti le bandiere della pace vanno letteralmente a ruba e si attiva la creatività di molti nel fabbricarsela in proprio, come indica il sito http://www.bandieredipace.org, che invita infatti, in alternativa, a esporre un lenzuolo con la scritta "PACE" oppure "NO ALLA GUERRA" ben visibile, meglio se colorata, e che, ancora, dà le istruzioni per la costruzione di una bandiera "fai-da-te". Un fenomeno trasversale ed eterogeneo: persone di qualsiasi età, ceto sociale, partito politico o credo religioso: la campagna attecchisce dove c'è l'incontro di almeno due presupposti: volontà di cercare di fermare le guerre e questa guerra in particolare, e la volontà di dirlo in prima persona. Gli unici che sembra non si siano accorti di cosa sta succedendo nel Pese sono proprio i rappresentanti del mondo politico, rimasto sordo a questa pressante richiesta della società civile gridata dai balconi di centinaia di migliaia di case di cittadini che a vario titolo prendono posizione per una soluzione pacifica delle controversie internazionali e per un rispetto dell'articolo 11 della nostra Costituzione. Enti locali in prima fila. Sono moltissimi i comuni cher stanno esponendo la bandiera della pace. Hanno aderito all'iniziativa anche 3 provincie e le Regioni Puglia e Toscana. Spesso si tratta delibere assunte con voti "trasversali", come nel caso della Regione Puglia, o del Comune di Padova. Scrive Alberto Pacher, primo cittadino di Trento: "Il dato più importante, per chi vuole guardare alla città come ad un contenitore di significati da capire (più che da giudicare), è costituito senz´altro dal fatto che questa diffusione di bandiere è un fenomeno del tutto spontaneo che ha saputo travalicare le stese aspettative dei promotori della campagna "balconi di pace". Nessuno la controlla. Non ha suggeritori ne padroni. E' un grande movimento di cittadini che vogliono riflettere, giudicare, schierarsi. Cittadini capaci di fermezza e pacatezza. (Š) Queste bandiere rivolgono - a partire dal loro significato immediato legato ad una idea di prossimità e di vicinato - un richiamo severo ai decisori dei destini del mondo. Ma esprimono molto più di una protesta, qualcosa di completamente diverso dal rancore, un sogno inteso nel suo significato di desiderio e non di illusione: esprimono un pensiero positivo, un richiamo elle ragioni del dialogo e dell´equilibrio. Sono indice di coraggio, non di paura". Nel vicentino, il sindaco del comune di Gallio (sull'altopiano di Asiago), Antonella Stella, ha provveduto a comprare con le casse del comune le mille bandiere da donare alle famiglie. Le bandiere nelle scuole. Tante anche le scuole che stanno aderendo, in forme diverse, all'iniziativa. Perlopiù votando la proposta negli organi collegiali, inserendo nelle mozioni presentate a consigli scolastici un richiamo alla Costituzione, o alle posizioni dell'Europarlamento. All'Isi Cremona Zappa di Milano c'è stato pure l'ok di Claudio Bisio e di Nico Colonna, direttore di Smemoranda, che ha rilanciato l'iniziativa, battezzata «Scuole di pace», dal suo sito Internet http://www.smemoranda.it. Se in Veneto l'Assessore della Lega alla civiltà e identità veneta, Ermanno Serrajotto, ha invitato i dirigenti scolastici a ritirare le bandiere da finestre e pinnacoli perché «la pace non deve essere un pretesto per fare politica nella scuola», in molti istituti non si pensa proprio di raccogliere questo invito: per la direzione scolastica regionale della Lombardia, ad esempio, «ogni istituto a casa propria fa quello che crede: lo prevede l'autonomia scolastica». Ci sono anche scuole, dalla Toscana al Trentino, dove non c'è stato neppure bisogno di votare per issare la bandiera:in una scuola elementare di Merano addirittura è stata accompagnata da un appello alla pace in tre lingue. C'è poi chi ha scelto di aggirare l'ostacolo: al «no» imposto dal preside del liceo Rosmini di Rovereto (Trento), i ragazzi hanno risposto con striscioni fatti in casa, lasciati penzolare all'esterno da ogni singola finestra. Bandiere negli ospedali. Ostetriche e infermiere dell'ospedale di Bergamo hanno deciso di regalare la bandiera ai neonati del 1° gennaio, della pace "perché - dicono - questi piccoli un giorno siano uomini e donne costruttori di pace". Bandiere all'estero. Bandiere della pace sono state spedite anche dall'estero: Francia, Olanda, Germania e Stati Uniti. Arrivano continue richieste da singole persone anche dalla Gran Bretagna. Dove trovare le bandiere: Le bandiere sono distribuite in cambio di un'offerta il cui importo è lasciato alla libertà della persona e della realtà che distribuisce le bandiere. L'elenco è reperibile sul sito http://www.bandierediapce.org, che contiene un elenco dei punti di distribuzione Analogamente, chi decide di farsi punto di distribuzione, deve registrarsi sul sito. 8 febbraio 2003 Ufficio stampa: Mariagrazia Bonollo 348/2202662 - Giorgio Bugliesi 348/2460295 Per informazioni riguardo la campagna http://www.bandieredipace.org info at bandieredipace.org Per contribuire a sostenere la campagna c/c 110000 Banca Etica - ABI 05018 CAB 12100 ccp 16281503 intestati a Pax Christi Italia, via Petronelli 6, Bisceglie (BA) Indicare la causale: Bandiere di Pace Mariagrazia Bonollo via Bassano del Gr. 54/b 36030 Sarcedo (VI) 0445/344264 348/2202662
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