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sia saddam sia bush
- Subject: sia saddam sia bush
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Tue, 28 Jan 2003 11:24:48 +0100
Adriano Sofri e la guerra (24-01-03) Pier Luigi Battista, a Primapagina, continua da giorni a rilanciare la sfida di Adriano Sofri ai pacifisti: protestate contro Saddam tanto quanto contro Bush! Per quanto mi riguarda, dovrei non sentirmi toccato: nelle ultime manifestazioni porto sul petto un cartello autoprodotto che dice: «Saddam dittatore dell'Iraq. Bush dittatore del mondo. Nonviolenza = giustizia = pace». Ma non mi basta. La sfida di Sofri, analoga ad altre sue posizioni precedenti, sembra uno smarcarsi dalla protesta anti-Bush, come a non volersi confondere. Sarò contento di correggermi, se sbaglio. Pacifisti che inneggino a Saddam non ne vedo. Che sia un dittatore che si fa votare col 100% dei voti, e ha fatto molto peggio, nessuno lo dubita. Allora? Ciò riduce forse il crimine di Bush? Ha forse diritto l'autonominato imperatore, ad arbitrio suo, di fare la guerra ai dittatori, in realtà al popolo già calpestato da loro? La guerra di Bush ha ben altri fini che la democrazia nell'Iraq, e Sofri lo sa benissimo: il petrolio, la posizione strategica nel centro-Asia, la consacrazione dell'impero nel sangue. La vendetta per l'11 settembre è la scusa che gli torna opportuna. Non gli servono prove di armi proibite, non gli occorrono giustificazioni, perché la sua è la volontà del lupo con l' agnello (anche se Saddam non fa pensare all'agnello, ma Bush al lupo di Fedro sì). La guerra di Bush, giustiziere in causa propria artificialmente montata, non è solo contro Saddam e l'Iraq, è contro l'Onu, per insediarsi da usurpatore nel luogo che spetta al diritto: Bush non uccide solo vite umane, ma anche la legge internazionale più saggia che l'umanità fino ad oggi nei secoli si sia mai data. Anche se Saddam fosse il peggiore degli assassini (e non è detto), quando diventa vittima è da difendere, come Dio, mentre smaschera e giudica Caino, lo difende da chi vuole ucciderlo. Questo principio superiore, Adriano Sofri, a cui auguro la libertà, dovrebbe vederlo brillare attorno a sé, nella prigione, contro l'iniquità del mondo esistente. Enrico Peyretti
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