Cassazione: legge Bossi-Fini esclusivamente repressiva



Cassazione: legge Bossi-Fini esclusivamente repressiva

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_327129.html

La legge Bossi-Fini sull'immigrazione, varata dal governo con la legge 189
del 2002, ha "capovolto" la "visione solidaristica" presente nella legge
Turco-Napolitano (n.40 del 1998, emanata dal governo di centrosinistra)
adottando una impostazione "esclusivamente repressiva". In questo modo -
aumentando la funzione di sicurezza e di ordine pubblico - ha compiuto una
"unilaterale lettura della normativa europea" (accordo di Schengen, trattato
di Amsterdam, proposte del Consiglio Ue).
Il giudizio è espresso dalla Cassazione. In particolare sono i giudici della
terza sezione penale a compiere un "excursus" nel quale mettono a punto il
"primo raffronto" tra la normativa del '98 e quella del 2002. Pur
premettendo che gia' la legge Turco-Napolitano aveva "ulteriormente marcato"
rispetto alla legge 943 del 1986, le "finalità di ordine pubblico, sicurezza
e razionalizzazione, controllo e regolamentazione della presenza e
dell'attività dei cosiddetti extracomunitari", pure questi obiettivi
venivano "filtrati" attraverso "i principi di pari opportunità e
trattamento, di regolazione del mercato del lavoro al di fuori degli schemi
della pubblica sicurezza, di generale impegno degli Stati aderenti alle
Convenzioni internazionali".

Dopo aver fatto queste considerazioni, la Suprema Corte ha rigettato il
ricorso di un albanese accusato di aver favorito l'ingresso clandestino di
una giovane sua connazionale, al fine di sfruttarne la prostituzione. L'uomo
sosteneva che le disposizioni che puniscono chi agevola l'ingresso senza
documenti di extracomunitari, sono rivolte esclusivamente nei confronti
degli "scafisti", sia nella Turco-Napolitano che nella Bossi-Fini.

Ma la Cassazione è stata di parere del tutto opposto e ha affermato che
entrambe le normative puniscono non soltanto gli scafisti o gli
"organizzatori di tratta" ma anche gli stessi clandestini quando compiono
"attività dirette a favorire l'ingresso degli stranieri violando la legge".
(red)