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RossoNotizieNet n. 23 - dicembre 2002
- Subject: RossoNotizieNet n. 23 - dicembre 2002
- From: "associazione culturale punto rosso" <puntorosso at puntorosso.it>
- Date: Fri, 13 Dec 2002 15:57:19 +0100
ROSSONotizieNet numero 23 dicembre 2002 periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso FERMIAMO LA GUERRA - FERMIAMO IL MASSACRO Fermiamo la mano degli apprendisti stregoni che, pur di mantenere il dominio sulle risorse strategiche, di occupare regioni del mondo cruciali, di perpetuare un ordine mondiale iniquo, non recedono di un passo dallo scatenare l'inferno. Basta con lo scempio dei corpi, dell'ambiente, della democrazia, della cultura, della vita. Basta morti, basta dolori, basta distruzioni. Basta con la banda di avventurieri che pretende di governare il mondo. L'Associazione Culturale Punto Rosso e il Forum Mondiale delle Alternative daranno come sempre il loro contributo, assieme al movimento, alle forze politiche, agli uomini e alle donne di buona volontà, di contrinformazione, di controcultura e di mobilitazione per affermare la giustizia e la pace. Sommario: Iniziative di Punto Rosso a Milano 1) Dialogo sul movimento con Giulio Girardi, Vittorio Agnoletto, Paolo Ferrero, Emilio Molinari e altri (18 dicembre 2002) 2) Piazze Solidali: un tendone di movimento in Piazzale Loreto dal 10 al 23 dicembre Corsi della LUP-Libera Università Popolare - corso di introduzione sulla storia della Cina (febbraio-marzo 2003) - corso sulla critica della ragion pura di Kant (febbraio 2003) Iniziative dei Punto Rosso locali - Punto Rosso Caltagirone: iniziativa contro la finanziaria Altre iniziative - Iniziativa del Prc di Milano contro la censura e il revisionismo storico Materiali: - Alla ricerca della politica perduta: è possibile una rete per la sinistra alternativa in Italia e a Milano? Documento introduttivo alla serata del 12 dicembre a Milano - Testimonianze di lotta degli eritrei in Europa, un libro delle edizioni Punto Rosso DOPO FIRENZE VERSO PORTO ALEGRE 2003: UN MONDO IN MOVIMENTO TRA CIVILTA' DEL POPOLO DI PORTO ALEGRE E BARBARIE DELLA GUERRA Dialogo sul movimento, sulle sue prospettive, sui suoi contenuti RESISTENZA E ALTERNATIVA ALLA GUERRA, AI TERRORISMI, AL NEOLIBERISMO Nell'occasione presentazione del libro di Giulio Girardi, Resistenza e alternativa al neoliberalismo e ai terrorismi, Edizioni Punto Rosso, Milano 2002. MILANO MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE - ORE 21 CASA DELLA CULTURA - VIA BORGOGNA 3 partecipano GIULIO GIRARDI (teologo della liberazione) VITTORIO AGNOLETTO (Cons. Int. Forum Sociale Mondiale) PAOLO FERRERO (segreteria Prc) EMILIO MOLINARI (Punto Rosso-Fma, Comitato italiano acqua) Interventi previsti DON ALBERTO VITALI (Pax Christi), SABINA SINISCALCHI (segr. Mani Tese), DAVIDE BIOLCHINI (Rete di Lilliput), ANTONIO BRUNO (Forum Ambientalista) organizza Associazione Culturale Punto Rosso - Forum Mondiale delle Alternative In collaborazione con Rivista Alternative, Carta-Cantieri sociali, Rete di Lilliput e altri in via di definizione attenzione - attention - atenciòn - «"«Ê »«Á - atenção - ¼rosocÐ - pozor - VËMENDJE - aditasun atenton - ¦' - uwaga - ATENT¸IE - 'ÌËÏýÌËÂ - apramAda - DI™KKAT - Û'ý"ý - Dal 10 al 23 dicembre ci sarà PIAZZE SOLIDALI UN ALTRO MONDO E' IN COSTRUZIONE DOVE ??!? In un tendone in pz.le Loreto a Milano (dietro al monumento ai caduti partigiani, nel parcheggio di via Andrea Doria) aperto dalle 10 alle 21. Si potranno acquistare prodotti del commercio equo e solidale, di coop. agricole biologiche, di ecoartigiani, di artigianato dall'America latina, dall'est Europa (Lituania), dal continente africano e dall'Oriente, moltissimi libri.... .....e molto, molto altro ancora. Ci saranno banchetti di associazioni che promuoveranno la loro attività sociale. E… a illuminare e a riscaldare le buie e fredde giornate invernali ci verranno a trovare tantissimi artisti, autori ed esperti che presenteranno i loro libri al pubblico!!!! E artisti di strada che, nei pressi della tenda si esibiranno! Fra gli altri: Franca Rame, Mario Capanna, Ugo Tramballi, Mitoka Samba, Unza!, Banda degli Ottoni, Jose Del Rojo, Ditta Gioco Fiaba, Piccola Scuola di Circo, Giocolieri e "claun" di Alcatraz, Alfredo Somoza, il teatro per bambini Bussolì, il ballerino del ventre Maiz, la cantante blues Betty Gilmore con Nelly Rios, il comico Michele La Fortezza, il cantastorie Franco Trincale … Il Progetto Piazze Solidali: Un altro mondo è in costruzione è promosso da AceA onlus Per informazioni 0267574326/21, <mailto:piazze at consumietici.it>piazze at consumietici.it <http://www.consumietici.it>www.consumietici.it - <http://www.unaltromondoincostruzione.it>www.unaltromondoincostruzione.it Aderiscono: Il patto per la pace e la cooperazione (AceA, Arci, Acli, Cgil-Cisl, Chico Mendes, Legambiente, Pax Christi, Rosabianca, Mag2, Centro Helder Camara, Emergency), Acra, Amani, Avis, Diafab, Dimensioni diverse, Medici Senza Frontiere, Progetto Integrazione, Ass.Cult. Punto Rosso, Rete di Lilliput/laboratorio lavoro, Venti e Correnti, Ya-Basta... LUP- LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE prossimi corsi Dipartimento di studi internazionali Patrice Lumumba La Cina di ieri e di oggi. Introduzione alla storia della Cina Durata: 5 incontri Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano Quota associativa: 20 Euro Giovedì 6 febbraio 2003, ore 18.30 Il territorio: il Nord, il Sud, l'Ovest, il mare, i fiumi, la terra, il clima; il riso e il frumento; chi è dentro (gli Han del Regno di Mezzo); chi è fuori à gli "altri" (i tributi e i barbari). Gli elementi essenziali del confucianesimo; le 5 forme di rispetto; i 4 tipi di esseri umani; l'armonia e la lotta alla decadenza morale (à il buon governo). La lingua e la scrittura come modello culturale e come forma mentis Giovedì 20 febbraio 2003, ore 18.30 Le strutture del potere tradizionale: il Mandato Celeste; il Regno di Mezzo; l'imperatore; i mandarini; La famiglia; i grandi cognomi; il vincolo di sangue; le relazioni gerarchiche [parenti ricchi, parenti poveri]; le relazioni di vicinanza à il guanxi Giovedì 27 febbraio 2003, ore 18.30 Vicende storiche "epocali": le sconfitte e l'umiliazione da parte straniera; la fine dell'impero (poco prima/poco dopo); la guerra civile, la divisione interna [le concessioni]; il Maoismo à il comunismo [le lotte interne] à la rivoluzione culturale à l'esercito; le riforme di Deng Xiaoping (le 4 modernizzazioni e il socialismo di mercato) Giovedì 6 marzo 2003, ore 18.30 Questioni contemporanee: i figli unici à gli status symbol (consumisti) occidentali; l'arricchimento personale [Regno di Mezzo à confrontato con esempio diaspora]; il ruolo del partito e della classe dirigente [à la democrazia guidata]; dissidenza e alterità come disordine/disarmonia [Falun Gong]; le illusioni degli Occidentali: diritti umani, democrazia, autonomia (autodeterminazione), Tibet; i rapporti con l'area asiatica (Giappone, Corea del Sud, Corea del Nord, ASEAN, Russia, India, ex Asia sovietica, APEC); i rapporti con gli USA e il ruolo geopolitico internazionale (Consiglio di Sicurezza, ONU); Cina, Grande Cina, essere cinesi, nazionalismo, la diaspora ed i rapporti con essa Giovedì 13 marzo 2003, ore 18.30 Tavola rotonda sulla Cina nella globalizzazione Relatore del corso: Prof. Fabrizio Eva -------------------------------------------------------------------------------- Dipartimento di storia della filosofia e del pensiero umano "Ernst Bloch" Il pensiero occidentale attraverso le sue grandi opere A seguito del grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni passati sulla storia del pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso a partire dalle grandi opere di questo pensiero, come momenti paradigmatici della storia della filosofia. Nono corso: La Critica della Ragion Pura di Kant Durata: 3 lezioni Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano Quota di iscrizione: 15 Euro Martedì 11 febbraio 2003, ore 18.30-20-30 Introduzione alla filosofia di Kant Relatore: Giorgio Giovannetti Martedì 18 febbraio 2003, ore 18.30-20-30 La Critica della Ragion Pura (I) Relatore: Vittorio Morfino Martedì 25 febbraio 2003, ore 18.30-20-30 La Critica della Ragion Pura (II) Relatore: Vittorio Morfino INIZIATIVE DEI PUNTO ROSSO LOCALI CONTRO LA FINANZIARIA DELL'ESCLUSIONE SABATO 14 DICEMBRE-CONFERENZA DIBATTITO La Finanziaria di questo Governo è lo specchio delle politiche condotte finora. Inefficienza, approssimazione, incapacità a gestire le problematiche del Paese. Siamo preoccupati per questa finanziaria e per la Devolution. Ci troviamo di fronte un Mezzogiorno sempre più colpito dalla crisi del capitalismo internazionale, dalle scelte sciagurate dei governi, dalle privatizzazioni selvagge: ENEL, ENI, TELECOM, PETROLCHIMICO DI GELA, BANCO DI SICILIA, SCUOLE, SANITA' , TRASPORTI, FERROVIE , FINMECCANICA, ecc., che mostra le crepe di un sistema produttivo insostenibile nei luoghi simbolo del Sud, la FIAT di Termini . Un Mezzogiorno al quale non si danno risposte capaci di fronteggiare la cronica mancanza di lavoro, il dilagante fenomeno del lavoro nero e della schiavitù imposta ai lavoratori migranti. Un Sud al quale invece si danno risposte beffarde, come le promesse di faraoniche opere di regime,come il ponte sullo stretto, mentre il sistema edilizio, stradale, ferroviario ,crolla come nelle ultime tragedie del Molise,delle recenti alluvioni, e dell'eruzione dell'Etna. I tagli agli Enti Locali e regioni, Sanità e Scuola, la svendita del patrimonio pubblico, l'accelerazione irresponsabile delle privatizzazioni , sono i perni attorno ai quali ruota questo progetto di finanziaria che mostra i limiti di una legge incapace di dare risposte al Paese. I tagli al Sud rimuovono la priorità dello sviluppo meridionale dall'agenda politica, relegando ulteriormente queste terre all'abbandono e alla gestione criminale. A tutto questo si aggiungono gli arresti - simbolo che stanno colpendo numerosi compagni Ribellarsi è giusto Noi opponiamo con forza le nostre idee, ribelle si, ma rispetto al sistema politico-economico che nella forma neoliberista manifesta la declinazione violenta e internazionalista del capitalismo fatta di illegalità,guerre, sfruttamento selvaggio degli uomini e della natura . A questo proposito abbiamo presentato, lo scorso Luglio la legge di iniziativa popolare per la Tobin Tax, 200.000 firme per impedire le speculazioni valutarie, per sovvertire l'ordinamento economico dell'economia illegale e mafiosa causa di tragedie economiche come quella Argentina . Questa è la nostra politica dichiarata sovversiva: questa è la nostra colpa Contro la Finanziaria che ruba ai poveri per dare ai ricchi, per il sovvertimento di questo ordine economico fatto di disoccupazione, privatizzazioni selvagge, povertà, sfruttamento, economia mafiosa, saccheggio dei beni e delle risorse pubbliche,Guerre. Contro la criminalizzazione dell'opposizione sociale SABATO 14 DICEMBRE ORE 17,30 BIBLIOTECA COMUNALE -EX EDUCANDATO SAN LUIGI VIA SANTA MARIA DI GESU' - CALTAGIRONE CONFERENZA DIBATTITO ATTAC - Associazione Punto Rosso - Caltagirone - http://www.attac.it - www.puntorosso.it - attackalat at yahoo.it - via Gabelle, 15 Caltagirone - 6/12/02 ALTRE INIZIATIVE A MILANO PROVE DI REGIME: I PARTITI DELLA "CASA DELLA LIBERTA'" IN CONSIGLIO DI ZONA 1 CONFERMANO LA NEGAZIONE DELLA LIBERTA' DI ESPRESSIONE E PARTECIPAZIONE E VIETANO LA MESSA IN SCENA DELLA AUTOBIOGRAFIA DI LICIA ROGNINI, VEDOVA DI GIUSEPPE PINELLI. I gruppi consiliari di Forza Italia e A.N. del CDZ 1 confermano (ma non avevamo dubbi) la decisione dei Dirigenti del Comune di Milano di vietare la rappresentazione al CTS di C.so Garibaldi della piece teatrale "Una storia quasi soltanto mia", autobiografia di Licia Rognoni Pinelli scritto da Piero Scaramucci per la regia di Maria Di Lucia. Tale iniziativa, è odiosa censura nei confronti di una iniziativa culturale e gravemente lesiva della libertà di espressione. Rifondazione comunista invita le realta' sociali, le forze politiche, gli intellettuali, gli artisti e tutti i cittadini democratici ed antifascisti a mobilitarsi in difesa della liberta' di espressione e contro ogni censura. LUNEDI' 16 DICEMBRE 2002 PRESSO IL CTS in CORSO GARIBALDI (prenotato dal gruppo consiliare del PRC del Consiglio di Zona 1) si terrà: ALLE ORE 21.00 DIBATTITO: "CONTRO OGNI CENSURA, CONTRO OGNI REVISIONISMO STORICO". Parteciperanno: Piero Scaramucci - giornalista autore del libro "Una Storia quasi soltanto mia" - Sandro Barzaghi - Coordinatore cittadino PRC - Pier Francesco Majorino - Segretario cittadino D.S. - Giuliano Pisapia - parlamentare P.R.C. - Mauro Decortes - Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa Introduce Mauro Borromeo Capo gruppo PRC Consiglio di Zona 1 ALLE ORE 22.00: SI TERRA' LA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE "UNA STORIA QUASI SOLTANTO MIA" regia di Maria Di Lucia MATERIALI ALLA RICERCA DELLA POLITICA PERDUTA: E' POSSIBILE UNA RETE DELLA SINISTRA ALTERNATIVA IN ITALIA E A MILANO? MILANO, GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 2002 - CAMERA DEL LAVORO L'assemblea nella quale ci ritroviamo questa sera è uno dei tanti momenti di questo complesso passaggio storico in Italia e nel mondo. Da una parte, una cupa atmosfera di guerra che incombe non solo sul popolo iracheno, ma sull'intera umanità. Solo un episodio della guerra infinita, globale che i dominanti su scala mondiale hanno dichiarato unilateralmente. E' anche la guerra, a guida americana, del mondo occidentale contro il Sud del mondo, con il pretesto della lotta al terrorismo. L'aspetto brutale ed evidente dell'altra guerra di rapina e di oppressione che il mondo sviluppato da sempre conduce nei confronti delle periferie del mondo. Dall'altra, l'opposizione a questo stato di cose. L'atmosfera di speranza e di salvezza del pianeta e della civiltà umana suscitato dal movimento contro la globalizzazione neoliberista che in questi anni segna il nuovo protagonismo della società civile mondiale. Un cammino contrassegnato da tante pietre miliari. Della protesta, da Seattle a Genova, ma soprattutto della elaborazione di proposte alternative al corso dominante, della globalizzazione della giustizia sociale, della solidarietà, della cultura, della politica rifondata e rinobilitata, della pace, della democrazia, della salvaguardia delle basi fondamentali della vita del pianeta. Le pietre miliari del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre e, recentemente in Italia, del Forum sociale europeo di Firenze. Entro questo contesto, entro questo quadro di riferimento, operiamo in Italia. Da una parte, il tentativo della destra al governo di portare a fondo l'assalto neoliberista in tutti i campi. Dalla distruzione dello stato sociale, alla giustizia, alle politiche sociali, dalla scuola al controllo esclusivo dei mezzi di informazione di massa, alle privatizzazioni. Con una opposizione di centro-sinistra a dir poco insufficiente e inadeguata al compito di contenimento e di riposta efficaci. Dall'altra, una generale attivizzazione e dinamicizzazione della società italiana. Di pezzi di società civile, di risveglio di energie del lavoro dipendente e sindacali, di giovani e meno giovani, di risveglio di energie politiche assopite e scoraggiate della sinistra storica. Insomma, una generale dinamicizzazione della società italiana, attraverso i girotondi, la difesa della giustizia uguale per tutti, la difesa dei diritti, gli scioperi generali e le lotte attuali contro la Fiat, la mobilitazione contro la guerra. Una mobilitazione intergenerazionale che urge e spinge, domanda alla sinistra politica risposte ineludibili. In questo quadro, si sono attivate forze politiche e sociali che spingono verso una ridislocazione della sinistra. Molte ipotesi sono in campo. L'auspicio dei promotori di questa serata è che queste ipotesi in campo concorrano lealmente, si contaminino anche, ma che cerchino al contempo di non attivare dinamiche conflittuali, che potrebbero rivelarsi disastrose. Per questo occorre saper essere radicali e unitari nel tempo stesso: radicali nei contenuti, nemerito del progetto da costruire, con approfondimenti e proposte che leghino i grandi valori etici e sociali che mobilitano con la politica quotidiana, con la necessità di sentire che le cose possono cambiare qui e ora. Pensare globalmente e agire sul terreno locale e nazionale oggi ha ancora più senso e valore perché pone al centro il nodo della partecipazione di queste nuove energie, di queste grandi domande. Lo diciamo da questa città, nella quale più aspre sono le contraddizioni, più distanti le istituzioni dalla società, più violento il volto dell'egoismo e più arida la convivenza. Una città nella quale la sinistra soffre forse più che altrove le ferite della sua storia recente, la difficoltà di indicare le proposte che le diano un ruolo non di semplice opposizione, quasi di rincalzo alla politica dell'amministrazione. E che per questo ha bisogno di riprendere i fili che la leghino alla società partendo dalle cose da fare, dalle forme nuove nelle quali essa si organizza, in un processo continuo di mutamento economico e sociale . Anche per questa ragione, per il punto dal quale la facciamo, la proposta di lavoro comune che avviamo oggi con questa iniziativa è ancora più importante. è ancora più significativa: una sfida per noi prima di tutto, una misura della nostra capacità di dare alla sinistra alternativa ragioni fondate, legittime, urgenti per essere il perno del cambiamento necessario. Occorre quindi - e ve lo proponiamo - un lavoro che abbia interlocutori nel tessuto sociale, un lavoro in cui concorrano forze politiche e di movimento, pezzi di società civile, di associazionismo, di sindacati storici e autorganizzati, energie intellettuali e morali che pongono molte istanze, tutte convergenti in due parametri di riferimento, due stelle polari di orientamento: no al neoliberismo, no alla guerra. Semplicemente, i parametri di riferimento di Porto Alegre. No alle privatizzazioni dell'acqua, dell'aria, del sapere, della democrazia, della giustizia. No alla guerra, alla barbarie contemporanea, che tutto espropria. Per una politica dei beni comuni irrinunciabili della società civile mondiale e italiana. Nel mondo unificato e omologato dal capitalismo tutto si tiene. Ancor più oggi, nell'epoca dell'interdipendenza vertiginosamente accelerata della globalizzazione neoliberista. Siamo pertanto consapevoli che esista un legame, un nesso tra articolo 18, legge Cirami, devolution, totale occupazione della Rai, le peggiori sortite berlusconiane, ecc. con i licenziamenti della Fiat, i campi di concentramento per i migranti, la privatizzazione del sapere e dell'educazione, il fallimento di Johannesburg, di Kyoto, l'irreversibile degrado del pianeta, la guerra permanente globale, vera sintesi dell'imbarbarimento di questo modello di sviluppo, di questo capitalismo, di questo neoliberismo. Siamo consapevoli che esista un legame tra degrado del tessuto sociale e civile, del degrado ambientale, dell'aria, del traffico, e le subculture dell'indifferenza, se non proprio l'ostilità nei confronti dei più deboli, dei più indifesi di una città e di una provincia come quella di Milano, un tempo additata a culla della civiltà dell'accoglienza, del rispetto, della cultura. Mobilitarsi solo per la giustizia o per le malefatte della destra. Indignarsi solo per Berlusconi è condizione necessaria, ma non sufficiente. Il tutto si tiene anche nell'indignazione e nella mobilitazione conseguente. Occorre indignarsi anche, e ancor più, per la riduzione dei lavoratori e delle lavoratrici a cose, per la distruzione della Costituzione italiana, a partire dall'articolo 11 (en passant, ricordiamolo, distruzione già attuata nella guerra dei Balcani), per la privatizzazione dell'acqua, per un modello di sviluppo che dilapida le risorse ambientali, che condanna al consumismo e allo spreco una parte della società, all'indigenza e al bisogno umilianti un'altra parte. All'ordine del giorno c'è il riprendersi in mano la politica nella sua accezione nobile, per una rifondazione della rappresentanza, della democrazia rappresentativa. Come arena in cui l'intero storico-sociale abbia visibilità e cittadinanza. Una politica che eviti i due mostri speculari, da una parte la Scilla del politicismo esangue, non più vivificato dalla linfa della relazione efficace con la società, con i soggetti sociali che dovrebbe rappresentare, dall'altra la Cariddi dell'antipolitica, della delusione e dello scoraggiamento di molto popolo di sinistra, a causa della politique politicienne, dei ceti politici della sinistra storica, che in gran parte non dicono e fanno più cose di sinistra. Insomma, un lavoro che pone al centro politiche sociali, ambientali, culturali alternative al corso della destra dominante. E non come semplice correttivo di facciata, non come semplice temperamento delle politiche della destra. Per fare questo siamo consapevoli che queste grandi parole - contro la guerra contro il neoliberismo - vanno declinate, trasformate in pezzi di progetto, in pratica quotidiana, nella ricerca comune dei nuovi parametri, delle nuove coordinate che ci impongono i nuovi modi di produzione, le nuove forme dell'organizzazione del lavoro e della società. Un lavoro che impari dallo "spirito di Porto Alegre", come inclusione e aggregazione di sempre più vaste masse di esseri umani, di soggetti, resi persuasi, conquistati dalla ragionevolezza e dalla legittimità storica, sociale ed etica delle proposte che la sinistra alternativa che vogliamo è in grado di mettere in campo. Questa è la ragione per cui ci ritroviamo questa sera. Con l'iniziativa di questa sera vogliamo iniziare, non concludere un percorso. E per questa ragione il modo con il quale partiamo è importante. Abbiamo intenzione di proseguire in questo lavoro, in questa interlocuzione. Scegliendo il terreno della politica, una politica radicata nei movimenti sociali, aperta, ricca di cultura, di contenuti e di iniziativa, troveremo insieme le forme, i modi per definire il confronto e il suo svilupparsi. La "convergenza nella diversità" è un altro carattere distintivo dello "spirito di Porto Alegre". Abbiamo intenzione di consultarci periodicamente, di organizzare appuntamenti comuni, di associare altre forze, mantenendo l'autonomia e la peculiarità di ognuno. Animati dallo spirito del tempo. Tra viva preoccupazione per la guerra ormai in atto, per la pericolosità della destra e speranza fondata e concreta per le migliaia di persone, di giovani, di donne, di uomini che in varie forme oggi esprimono il bisogno profondo di un legittimo e sacrosanto cambiamento. Un altro mondo, un'altra Europa, un'altra Italia, un'altra Milano sono possibili. Associazione Culturale Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative, Partito della Rifondazione Comunista, Miracolo a Milano, Attac Milano, Carta-Cantieri sociali, Acea, Rete di Lilliput - Nodo di Milano, Socialismo 2000, Convenzione per l'alternativa, Rivista Alternative, Il cantiere EDIZIONI PUNTO ROSSO Un importante testo storico sulla lotta di liberazione dell'Eritrea e sul sostegno che ha ricevuto dalla popolazione in esilio: BOLOGNA Testimonianze di lotta degli eritrei esuli in Europa A cura di Agostino Tabacco Edizioni Punto Rosso, Milano 2001 euro 10,00 Frammenti di un'emigrazione, frammenti della storia di un popolo. Gli eritrei, per anni, non hanno avuto altro destino che l'esilio: la lotta per la liberazione dell'Eritrea è stato il più lungo conflitto africano del '900, trent'anni per sconfiggere un "colonialismo" nero, per diventare uno stato indipendente. Generazioni di eritrei sono fuggiti (le donne che vedete nellle nostre strade e che, il più delle volte, hanno lavorato come domestiche nelle case degli italiani), hanno raggiunto l'Europa, il Medio Oriente, il Nord America, il Sudan, come profughi. Migliaia e migliaia di persone (quante? 700mila? Un milione? Un terzo della popolazione eritrea) hanno lasciato l'Eritrea, ma quel paese non si dimenticava, restava nel cuore e nella pelle. Per 17 anni consecutivi, dal 1974 al 1991, negli anni più brutti della guerra fino alla liberazione, la diaspora eritrea, una volta all'anno, si ritrovò a Bologna: arrivando da tutto il mondo per riaffermare un'identità, per non smarrire i loro rapporti, per la gioia immensa di rivedersi, per rafforzare l'idea "del ritorno". L'Italia non conosceva lo status di rifugiati ai figli della sua prima colonia, ma le amministrazioni locali (la città di Bologna, la sua Provincia, la Regione Emilia-Romagna) non se ne preoccuparono: offrirono il loro aiuto e, nelle estati di quegli anni, le strade del capoluogo emiliano si riempivano davvero di eritrei non più dispersi. Adesso Agostino Tabacco, eritreo a Milano, con la collaborazione di Nicoletta Poidimani, hanno ripercorso, una sorta di libro-antologia (con un'appendice di 18 interviste a eritrei che hanno vissuto quel lunghissimo asilio), la piccola-grande storia di questi 17 incontri: è davvero la fotografia di una vicenda normale che, se gli eritrei non fossero cosi poco trionfalitici, potrebbe essere raffigurata un'epopea. Caso quasi unico nella storia dei popoli in esilio: il legame nazionalistico rimaneva saldo, gli appuntamenti di Bologna furono sicuramente un evento politico, ma soprattutto per che li visse diventarono un ritrovarsi, un sentirsi fratelli, un'occasione di grande felicità. Dalla recensione di Andrea Semplici apparsa su 'Nigrizia' Questo libro che faticosamente si è riusciti a realizzare, non è solamente sugli incontri annuali (congressi e festival) in Europa, ma va letto come una testimonianza storica di un popolo che ha saputo reagire al dramma della guerra in casa propria; al dramma del genocidio di migliaia di eritrei innocenti; al dramma dei deportati, incarcerati, torturati e condannati a morte dai regimi militari etiopici; al dramma della distruzione per rappresaglia di terreni agricoli e di villaggi ridotti alla fame; al dramma dell'emigrazione forzata; al dramma della solitudine e delle umiliazioni che l'esilio ha comportato; al dramma della privazione della propria identità culturale; ai drammi familiari, con la separazione dai propri cari (figli, mogli, mariti, madri e padri) e con la perdita di beni economici come fabbriche, negozi, possedimenti agricoli ecc. […] Il Fronte popolare di liberazione dell'Eritrea, ha avuto il grande merito di far coagulare intorno a sé i cittadini eritrei di ogni ceto sociale esiliati all'estero, mantenendo vivo e partecipato lo scambio tra le autorità nazionali, i combattenti al fronte e le comunità eritree in Europa. Hade libbi; hade hisbi, 'un cuore un popolo': con questo sentimento comune il popolo eritreo ha saputo affrontare il dramma della guerra trentennale, le difficoltà dell'esilio e dell'emigrazione forzata, i problemi umani e sociali, siano essi personali che collettivi, che ha provocato. Gli eritrei esiliati hanno affrontato con sacrificio e umiltà la loro condizione, anche sostenendo una causa nobile e giusta con dignità. Grazie a questa organizzazione e a tutto il popolo eritreo in esilio si è riusciti ad organizzare, anno dopo anno, congressi e festival in Europa. Questa esperienza di emigrazione forzata del popolo eritreo non ha paragoni con nessun'altra realtà per la sua compattezza nel sostenere i bisogni del proprio paese. La raccolta di gran parte di questo materiale e delle testimonianze, pur non volendo essere esaustiva rappresenta un'importante fonte di memoria dall'Introduzione Per ricevere copie del libro contattare Agostino Tabacco: agotaba at tin.it oppure telefonare al numero 02.4981741 ---------------------------------------------------------------------------- ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso at puntorosso.it FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it LUP - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni at puntorosso.it VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA TEL. 02-874324/72016642 FAX 02-875045 http://www.puntorosso.it
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