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Cunegonda ha un nuovo sito
- Subject: Cunegonda ha un nuovo sito
- From: Il Movimento di Cunegonda <movimento_cunegonda at hotmail.com>
- Date: Sun, 22 Dec 2002 15:04:57 +0100
L'occhio critico sui consumi http://www.cunegonda.info Newsletter n.11, 21 dicembre 2002 "La gente ha cominciato a manifestare sensibilità in proposito e le aziende produttrici si sono adeguate. Tutti continueremmo a essere ottimi consumatori, tranne che saremmo consumatori selettivi; il che è indice di maturità e motore di sviluppo economico. A nuove forme di governo, nuove forme di risposta politica. Questa sì che sarebbe opposizione. Vediamo quanti italiani si sentono di farla. Altrimenti la smettano di lamentarsi, e si tengano il monopolio dell'informazione." Umberto Eco, <http://www.repubblica.it/online/politica/econsumo/econsumo/econsumo.html> Lo sciopero dei consumatori della pasta Cunegonda, La repubblica, 20 aprile 2002. Sta arrivando Babbo Natale Pochi giorni mancano al Natale e, quale illusoria strenna politica, sui giornali e in televisione la sinistra ha annunciato che il prossimo candidato premier della sinistra potrebbe essere Romano Prodi. Un brivido di entusiasmo ha percorso le schiene di molti perché l'attuale presidente della Commissione europea sarebbe un candidato vincente. Babbo Natale Prodi potrebbe portarci in regalo la sconfitta elettorale delle destre, e questo è importante, non lo si può negare, tuttavia concentrare la discussione e le aspettative politiche sui nomi e sulle singole personalità non fa altro che gettare un cono d'ombra sulla possibilità di costruire un nuovo agire politico, allontanando i cittadini dai temi e dalle questioni che riguardano la costruzione di una democrazia compiuta. A questa sinistra mancano le idee e le idee non possono essere sostituite dalla sagoma in lontananza di un leader taumaturgico. A molti è sembrato che ancora una! volta la sinistra, che avrebbe potuto sostituire il culto della personalità con la forza delle idee, abbia perso l'ennesima occasione per prendere le distanze e differenziarsi dallo stile di questa destra populista. Insomma, per Natale niente regali dalla sinistra. E dalla destra? Da questo governo invece abbiamo ricevuto molti regali: una finanziaria sconsiderata, un liberitutti per gli evasori fiscali, una legge razzista sull'immigrazione, il legittimo sospetto salva mafiosi, i poliziotti di quartiere che arresteranno gli oprerai Fiat sorpresi a lavorare in nero su consiglio dello stesso premier, una proposta di censura sui libri di storia, una televisione pubblica sfasciata, finanziamenti alla scuola privata, una università al tracollo, la Panda Ferrari e, dulcis in fundo, una guerra imminente. Che dire. GrazieŠ Il nostro modesto regalo di Natale, invece, è stato fornire il nostro movimento di un sito completamente rinnovato e speriamo sinceramente che vi sia gradito. Il nuovo sito presenterà ogni settimana un focus su una selezione di notizie, si può consultare l'archivio e collaborare in molti modi alla vita e alle campagne del movimento. Sono state aggiunte nuove rubriche. Alcune pagine sono ancora in costruzione e ce ne scusiamo. Inoltre è stata ufficializzata la nostra partnership con Tv Libera, il movimento per la creazione di una televisione ad azionariato popolare. L'indirizzo del nostro sito non cambia, è sempre www.cunegonda.info. Vi auguriamo sinceramente buone feste e buon 2003. [Redazione Cunegonda] Blockbuster. Perché pagare di più? E' inverno, fa freddo, e alle volte fa persino piacere chiudersi in casa con un bel film noleggiato. Blockbuster ci aspetta sotto casa, in tutte le nostre città, in tutta Europa e nel mondo. Il suo logo, come altri, è diventato uno dei simboli della globalizzazione. Ma forse non tutti sanno che il noleggio Blockbuster è il più caro sul mercato, infatti esistono molti centri locali di videonoleggio che applicano dei prezzi di molto inferiori a quelli praticati dalla Blockbuster. E forse non tutti sanno che noleggiando le videocassette da Blockbuster noi tutti contribuiamo al pagamento del canone alle reti private dell'attuale monopolio televisivo, dal momento che la Blockbuster rientra tra le proprietà di Silvio Berlusconi. A tutti coloro che volessero interrompere questa forma di pagamento indiretto, consigliamo di noleggiare i video da altri distributori, comunicando la propria decisione alla Blockbuster con la seguente lettera. Alla Blockbuster Italia S.p.A. Corso Trieste 27 00198 Roma Oggetto: restituzione tessera associativa Con la presente, desideriamo comunicare alla Società in indirizzo la nostra volontà di recedere dall'associazione alla "Blockbuster Video" e restituiamo la membership card n. ____________. Tale forma di civile protesta è motivata dalla persistente enorme concentrazione di proprietà nel settore delle telecomunicazioni e delle pubblicità da parte dei Gruppi economici facenti capo al Sig. Silvio Berlusconi, tra le quali figura anche la Blockbuster Italia. Intendiamo di conseguenza comunicare che non ricorreremo più ai servizi di codesta Società fino a quando tale situazione di monopolio del settore non risulterà mutata in qualche modo. Con l'occasione, ci riserviamo di sottolineare che l'offerta di videocassette di codesta Società è scarsamente diversificata e privilegia in misura rilevante la cosiddetta "grande distribuzione", risultando priva nel più dei casi della filmografia indipendente nazionale e internazionale, che invece consegue premi e riconoscimenti in tutte le rassegne cinematografiche. In sostanza, la linea di marketing sembra totalmente sbilanciata verso i prodotti "di cassetta" a scapito del cinema di qualità, nel più dei casi deliberatamente ignorato. Con la presente, infine, si revoca espressamente l'autorizzazione al trattamento dei dati personali del sottoscritto ___________________________________________________ per qualsiasi utilizzo, ai sensi della L. 675/96. RingraziandoVi per l'attenzione, Firma Conflitto di interessi. Italia e Tailandia E' interessante, al fine di evidenziare la singolarità del caso italiano sull'insufficienza di norme che regolano il conflitto Negli Stati Uniti l'Ufficio per l'Etica del Governo valuta, caso per caso, la soluzione più appropriata a questo proposito: chi ricopre cariche pubbliche deve comunque rendere noto il proprio stato patrimoniale. Esistono poi organi di controllo e prevenzione come ad esempio il blind trust (ben diverso da quello richiesto più volte dagli esponenti del centro-destra in Italia), ossia l'affidamento al "buio", ad un fiduciario che sia indipendente in maniera sostanziale (non abbia quindi alcun rapporto con il proprietario), dell'amministrazione dei suoi beni. In Francia esiste l'articolo 23 della Costituzione che prevede l'incompatibilità tra funzione di membro del Governo con un'altra qualsiasi funzione di rappresentanza professionale a carattere nazionale. Qui è addirittura prevista un ammenda o l'arresto per chi, dopo aver ricoperto cariche pubbliche, assume nei cinque anni successivi incarichi privati presso società o enti che erano sottoposti alla sua sfera di attribuzione. In Germania è prevista per legge l'incompatibilità assoluta tra la carica di cancelliere e l'esercizio di una qualsiasi attività, così come per l'incarico di Primo Ministro in Spagna. In Grecia è sospesa in modo automatico lo svolgimento di ogni attività professionale dei membri del Governo nei periodi di esercizio delle loro funzioni; questo secondo l'articolo 81 della Costituzione. E' lasciata al buon senso del popolo la regolamentazioe del conflitto d'interessi in Gran Bretagna, dove infatti non esiste un'apposita legge, ma i parlamentari non possono partecipare ad interessi privati secondo quella fonte del diritto che è costituita dagli usi: è quindi una prassi consolidata. Per quanto riguarda Austria e Svizzera, la materia è regolata dalla Costituzione rispettivamente dagli articoli 19 e 97. Recentemente, tuttavia, si è avuto un caso analogo a quello italiano, in Tailandia dove Thaxin Shinawatra, il magnate delle telecomunicazioni, ha ottenuto la maggioranza assoluta nelle ultime elezioni politiche dello scorso gennaio. Come Silvio Berlusconi è venuto su dal nulla. "Ha creato un vasto impero nel settore delle telecomunicazioni, diventando molto ricco. Poi ha deciso di entrare in politica, ha fondato un nuovo partito e in un paio d'anni ha avuto uno strepitoso successoŠ Adopera la sua rete televisiva, che è l'unica commerciale, per farsi propaganda. E ha qualche grosso problema con la giustizia". [Piero Ottone, La Repubblica, 11/01/2001]. Ecco cosa pensa la stampa inglese su ciò che accomuna i due personaggi in questione: "Shinawatra è quanto mai simile a BerlusconiŠ Entrambi hanno ammassato fortune smisurate, che poi hanno usato per creare nuovi moviment politici quali veicoli per le proprie ambizioni personali. E, come Berlusconi, Thaxin, è proprietario di emittenti televisive, che tendono ha proiettare un'immagine decisamente favorevole del suo proprietario". [The Economist, 13 gennaio 2001]. [Dal sito della Margherita] Scene da colpo di stato al TG3 Piemonte Martedì 19 dicembre 2002. Durante la diretta del telegiornale regionale Rai del Piemonte, alle ore 14:30 un gruppo di studenti universitari ha fatto irruzione nello studio televisivo obbligando il conduttore a interrompere la trasmissione del notiziario. Il conduttore, non accorgendosi di essere in diretta, si sbraccia sbraitando a squarciagola: "Ve la diamo stasera! ve la diamo stasera!". Ma ormai è troppo tardi: gli studenti entrano e cominciano a gironzolare per lo studio. Uno spilungone allampanato fa capolino davanti alla telecamera, vorrebbe fare ciao con la manina, poi ci ripensa e se ne va. Un altro passa dietro il mezzobusto subalpino con uno zaino in spalla! Il telegiornale si interrompe. Immediatamente va in onda una canzonetta anni Settanta di un certo Antoine: "Il mio amore è finito in un taxi". Incredibile! Sono tre gli angoscianti interrogativi su questo episodio. Primo. A cosa si riferiva il giornalista gridando in diretta "ve la diamo stasera?". Il dipendente Rai ha convocato immediatamente una conferenza stampa per smentire ogni illazione a proposito. Avrebbe fatto riferimento - dichiara - alla notizia sull'occupazione in corso all'università di Torino da parte degli studenti preoccupati per i tagli all'istruzione pubblica. Secondo. Chi sceglie le musiche di emergenza da mandare in onda in questi casi? In base a quali criteri i savoiardi dirigenti Rai hanno giudicato tranquillizzanti per il popolo scosso dai tragici accadimenti le canzoni di Antoine? Sono giunte notizie di crisi di panico e casi di agitazione collettiva proprio in coincidenza con l'ascolto di tale Antoine. Terzo. E' questo l'unico modo perché il servizio pubblico, ormai palesemente appiattito su posizioni di autocensura, venga sollecitato a dare una notizia importante come l'occupazi! one di una università? Alcune di questi interrogativi meritano una risposta da parte del mondo politico e dell'informazione. La situazione all'Università di Torino, in particolare, è drammatica. A fronte di precedenti sperperi e dei tagli decretati dalla finanziaria tremontiana, gli studenti ricevono un servizio che è sempre più scadente, e il privato si sta attrezzando per sostituire l'università nel campo della formazione superiore. Facciamo un esempio banale ma concreto. I corsi di scrittura della facoltà di Lettere, che dovrebbero preparare i comunicatori del domani, vengono tenuti, senza l'ausilio di un solo computer, in aule fatiscenti, affollate come carrette del mare, persino nella sacrestia di una chiesa perché mancano le aule. Ma cosa succede al di fuori dell'università? L'offerta di corsi e master di scrittura è a dir poco ricca, tutti i privati offrono servizi su misura e aule computer attrezzatissime. Ma attenzione: vi pos! sono chiedere anche 2-3000 euro per un corso di scrittura (la scuola Holden di Alessandro Baricco, per fare un esempio, è la più cara). E nei master a pagamento (spesso improvvisati e di qualità scadente, in particolare quelli organizzati con i finanziamenti del Fondo Sociale da sedicenti ed improbabili Centri Studi), chi ci trovi a insegnare? I professori universitari, naturalmente. Di fronte a tutto questo l'informazione, saldamente controllata dal monopolio televisivo, tace, mente dalle antenne mentre gli studenti chiedono un'altra università, e la maggioranza degli italiani un altro governo e un'altra politica. [Redazione Cunegonda] Un contratto telefonico etico per risparmiare L'associazione Alcatraz in convenzione con TLC Consult permette oggi di stipulare un contratto di telefonia fissa che permette di risparmiare il 20% sulle tariffe proposte da Tele2 che sono già tra le più basse. Si tratta del miglior contratto di telefonia fissa oggi disponibile in Italia. Ma la convenienza di questa offerta non sta solo nel prezzo. Quello che ottieni è un servizio costante di controllo sulla convenienza del nuovo contratto e sulla qualità del servizio. Infatti oltre a un prezzo imbattibile si riceve anche un servizio di monitoraggio. TLC Consult, l'azienda con la quale è stata stipulata questa convenzione, non è un fornitore di telefonia ma una società che vaglia per gli utenti tutte le offerte del mercato. Se un domani il fornitore di telefonia al quale ci stiamo rivolgendo dovesse alzare i prezzi, immediatamente TLC Consult provvederà, previo autorizzazione di Alcatraz, a spostare il tuo contratto su un altro fornitore telefonico. In altre parole, quella che si acquista è una consulenza continua sulla spesa telefonica, senza che l'utente debba più impazzire a confrontare le tariffe. Quanto costa? Nulla: è compreso nel costo delle telefonate. L'offerta TLC permette di rompere l'accordo, in qualsiasi momento, con una semplice lettera. Senza nessun vincolo, senza nessun costo. Per ottenere le tariffe agevolate non si dovranno digitare prefissi. Una volta che avrai inviato il contratto firmato. TLC Consult penserà a spostare il tuo traffico telefonico su un altro operatore. Da parte dell'utente non sarà necessario fare niente. Inoltre si gode di una doppia garanzia visto che Alcatraz controllerà che le scelte di TLC Consult restino nel tempo le più convenienti. Per ogni contratto stipulato, Alcatraz riceverà una royalty che verrà investita nel potenziamento del lavoro di controinformazione e darà modo di lanciare una campagna contro la guerra, e una campagna per la diffusione delle tecnologie ecologiche. Ci permetterai di stampare materiale informativo e di realizzare eventi e azioni spettacolari e pacifiche che sensibilizzino la gente alla necessità di cambiare rotta se vogliamo sopravvivere come specie. Stipulare il contratto è semplicissimo. Si scarica il contratto e la delega, si stampano, si compilano e si firmano. Successivamente, si esce di casa e fischiettando sapendo di risparmiare e di finanziare delle campagne di informazione per un mondo migliore, si spedisce il tutto a: Libera Università di Alcatraz, Santa Cristina di Gubbio 53, 06020 Gubbio Perugia. Fatto! Ed è ancora più semplice perché nel sito del Movimento di Cunegonda nella pagina DODUMENTI troverete pronti da scaricare in un unico file zip, la delega, il contratto e un prospetto delle tariffe TLC. Per ulteriori informazioni http://www.alcatraz.it. [Redazione Cunegonda] L'informazione de "La Linea del Piave" Il 14 ottobre 2002 è nata "La Linea del Piave", un nuovo settimanale on-line di informazione politica. "La Linea del Piave" viene spedito dalla redazione del periodico nella casella di posta elettronica degli abbonati ogni lunedì, ed ha come obbiettivo quello di fornire un'ampia rassegna di fatti e notizie che vengono quotidianamente oscurati dai media legati al Presidente del Consiglio. Tutti i lunedì "La Linea del Piave" invia, inoltre, gli approfondimenti delle principali notizie, gli appuntamenti, gli incontri e i girotondi della società civile. In ogni numero vengono anche inseriti gli appelli dei movimenti, degli intellettuali e delle associazioni, la rassegna stampa straniera ed una fotografia della settimana attraverso le aperture dei quotidiani italiani. "La Linea del Piave" è presente sul web con il sito http://www.resistere.it che vi invitiamo a visitare. Tra gli altri, nei primi dieci numeri, sono intervenuti su "La Linea del Piave" gli esponenti del Movimento Cunegonda, del Core, di Manipulite.it, dell'Osservatorio della Legalità e della Questione Morale, di Tv-Libera, di Nastrino Blu, dei Girotondi, dell'Italia dei Valori, delle Girandole, de "La Rete dei Movimenti" e del Movimento di Difesa del Cittadino. "La Linea del Piave" è regolarmente iscritto al "registro Giornali e Periodici" presso il Tribunale di Lecco. Per ricevere "La Linea del Piave" ogni lunedì nella propria casella di posta elettronica è sufficiente scrivere a giornale at resistere.it indicando l'indirizzo (o gli indirizzi) al quale desiderate ricevere il giornale. [Dario Migliucci, dario.migliucci at resistere.it, editore de "La Linea del Piave"] Bossi Fini. La legge è uguale per tutti? Era autunno, l'inflessibile e rigorosa proposta di legge Bossi Fini sull'immigrazione finì sulle scrivanie delle agenzie milanesi di reclutamento delle top model. Tutto il mondo della moda - agenzie, modelle, stilisti - entrò in fibrillazione agitato dalla preoccupazione di non poter più svolgere con regolarità le sfilate. La nuova legge sull'immigrazione - si diceva - avrebbe messo al bando le indossatrici straniere extracomunitarie, che avrebbero rischiato così il carcere e l'espulsione. La proposta di legge è poi stata approvata ed è entrata in vigore. La nuova legge sull'immigrazione, in effetti, tutela la categoria dei lavoratori dello spettacolo (nessuno potrebbe fermare alla Malpensa Khaled che si reca a Milano per cantare in concerto), ma non le modelle. L'associazione aveva chiesto una modifica del testo che mirava a far rientrare anche indossatrici e indossatori nella categoria dei lavoratori dello spettacolo che hanno il diritto di richiedere e ottenere il permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Ma questa modifica non c'è stata. E allora l'unica cosa da accettare è che la legge è uguale per tutti, quindi anche per le modelle. E allora? Allora proprio niente. Non è successo niente. E' questa la notizia. Se sei una modella la legge Bossi Fini non si applica: "Benvenuta in Italia signora, prego, si accomodi!". Il Governo Berlusconi chiude un occhio perché gli interessi milionari del mondo d! ella moda valgono molto di più del principio di legalità. E' giusto che le modelle possano lavorare ed è sacrosanto il loro diritto di entrare in Italia per cercare lavoro. Ma è altrettanto sacrosanto il principio di legalità che dovrebbe porre tutti sullo stesso piano. E invece questa legge, oltre ad essere strutturata secondo un impianto chiaramente discriminatorio se non razzistico, risulta anche applicata con due pesi e due misure diversi. Il messaggio è chiaro: se puoi tornare utile alle logiche del consumo e del profitto, se frutti denaro, puoi entrare in Italia anche se sei africano o tailandese, ma se sei povero e bussi alla nostra porta chiedendo aiuto, questa Italia ti rispedisce da dove sei venuto. [Redazione Cunegonda] Aldo Busi. Cunegonda ti vuol beneŠ E' incredibile il danno che si può fare al sistema contestandolo senza colpo ferire, non facendo qualcosa contro ma cessando di fare qualcosa pro, astenendosi dal fare alcune cose per automatismo tribale, per esempio, dal comprare alcune merci e cibarie, dal guardare la televisione o dal trarne argomento di conversazione, e magari guardandola a capriccio per visionare tutte le pubblicità che passano in questo momento, segnarsele e riproporsi di non comprare per un anno nessuno di quei prodotti: non solo pieghi la televisione che più ti sta sul gozzo, ma mandi un avvertimento anche a un paio di multinazionali in un colpo solo - e non rischi neanche di venire manganellato e macellato a Genova o, secondo i soliti auguri, a Roma. Se di punto in bianco venti milioni di italiani - ne basterebbero tre - smettessero di mangiare carne come me - e non più per paura della mucca pazza ma per definitivo convincimento culturale, cioè per sana ideologia inerente l'ecosistema terracqueo -, cambierebbero tante e tante di quelle cose, anche istituzionali, che ora non possiamo nemmeno immaginarci. Non dimentichiamoci che una ritrovata leggerezza di stomaco e di intestini dà più rabbia in corpo, e più idee, a qualsiasi causa. Muovere una guerra e vincerla a colpo sicuro senza muovere un dito è, una volta tanto, esaltante ed esilarante. Si potrebbe cominciare dall'eliminare la carne dal piatto e poi, che ne so, i telefonini, l'ultima moda, il gel nei capelli, le radio private quando sei alla guida, l'ultimo accessorio e, già che ci sei, l'ultima automobile, eliminare le donne sessuali, i preti e gli altri politici e asessuati di sinistra in generale. Io per esempio, insieme alla carne, ho eliminato anche l'acquisto - ma questo da un anno circa - dei due quotidiani e dei due settimanali italiani principali (due si fa per dire, sono cloni perfettamente speculari). Sabotare, elisir di lunga vita. [Tratto da Aldo Busi, Il manuale del perfetto single, Milano, Mondadori, 2002] Par condicio Berlusconi ha fatto capire che per lui il conflitto di interessi non è un problema. Ehi, Silvio! Il fatto che per te il conflitto di interessi non è un problema è il problema. Anche Gianfranco Fini è in vacanza. Prima di partire ha dichiarato che nel suo partito non c'è posto per i razzisti. Si vede che sono al completo. Passiamo a Rutelli. E' stato molto impegnato questa settimana. A passare dall'oscurità all'oblio. Avete visto Rutelli da Vespa? Un successone. Il suo gradimento è sceso di soli diciotto punti. [Tratto da Daniele Luttazzi, Satyricon] Non paghiamo il canone al monopolio dell'informazione televisiva Ognuno di noi, acquistando prodotti pubblicizzati sulle reti Mediaset, versa a fine anno una quota che è di molto superiore alla cifra del canone Rai. E' in base a questa constatazione che Cunegonda Italia invita a leggere con attenzione la seguente lista di prodotti, che comprende i maggiori inserzionisti che comprano spazi pubblicitari sulle reti Mediaset. Il Movimento Cunegonda non invita a non acquistare, ma a pensare che ogni nostro acquisto di prodotti reclamizzati sulle reti Mediaset si traduce in un contributo economico a sostegno del monopolio dell'informazione televisiva. La scelta sull'acquisto o meno dei prodotti viene dopo, e dipende solo dalla volontà individuale Se acquisti questi prodotti paghi il canone a Mediaset. Elenco valido fino al 31 marzo 2003 Alimentazione San Pellegrino, Acqua Panna, Surgelati Findus, Nesquik, Nescafè, Mulino Bianco, Oro Saiwa, Buitoni, Perugina, Gelati Motta, Moncherì, Pocket Coffee, Raffaello, Rocher, Kinder, Nutella Ferrero, Yogo Brioss, Olio Bertolli, Pasta e sughi Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Daygum. Articoli per la casa Ace, Bolt, Dash, Mastro Lindo, Nelsen Piatti, Swiffer, Viakal, Lysoform, WC Net, Omino Bianco, Swiffer. Articoli per l'igiene personale Infasil, AZ, Pantene, Roberts, Mentadent, Dove. Per lei e per lui Laura Biagiotti Profumi, Max Factor, Oil of Olaz, Golden lady, Omsa, Settimanale Donna Moderna, Lacoste Profumi, Calzedonia. Auto Renault, Daewoo, Opel. Telefonia Alice Adsl, Tim. Rilevamento dati osservatorio Cunegonda Ringraziamo Umberto Eco, tutti coloro che ci sostengono e incoraggiano, e tutti quelli che ci aiuteranno a rendere la nostra cara Italia un po' più democratica e libera. Un saluto cordiale Movimento di Cunegonda L'occhio critico sui consumi Missione attuale: la fine del monopolio dell'informazione televisiva http://www.cunegonda.info
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