Cunegonda ha un nuovo sito



L'occhio critico sui consumi
http://www.cunegonda.info


Newsletter n.11, 21 dicembre 2002




"La gente ha cominciato a manifestare sensibilità in proposito e le aziende
produttrici si sono adeguate. Tutti continueremmo a essere ottimi
consumatori, tranne che saremmo consumatori selettivi; il che è indice di
maturità e motore di sviluppo economico.
A nuove forme di governo, nuove forme di risposta politica. Questa sì che
sarebbe opposizione.
Vediamo quanti italiani si sentono di farla. Altrimenti la smettano di
lamentarsi, e si tengano il monopolio dell'informazione."

Umberto Eco,
<http://www.repubblica.it/online/politica/econsumo/econsumo/econsumo.html>
Lo sciopero dei consumatori della pasta Cunegonda, La repubblica, 20 aprile
2002.


Sta arrivando Babbo Natale
Pochi giorni mancano al Natale e, quale illusoria strenna politica, sui
giornali e in televisione la sinistra ha annunciato che il prossimo
candidato premier della sinistra potrebbe essere Romano Prodi. Un brivido
di entusiasmo ha percorso le schiene di molti perché l'attuale presidente
della Commissione europea sarebbe un candidato vincente. Babbo Natale Prodi
potrebbe portarci in regalo la sconfitta elettorale delle destre, e questo
è importante, non lo si può negare, tuttavia concentrare la discussione e
le aspettative politiche sui nomi e sulle singole personalità non fa altro
che gettare un cono d'ombra sulla possibilità di costruire un nuovo agire
politico, allontanando i cittadini dai temi e dalle questioni che
riguardano la costruzione di una democrazia compiuta. A questa sinistra
mancano le idee e le idee non possono essere sostituite dalla sagoma in
lontananza di un leader taumaturgico. A molti è sembrato che ancora una!
volta la sinistra, che avrebbe potuto sostituire il culto della personalità
con la forza delle idee, abbia perso l'ennesima occasione per prendere le
distanze e differenziarsi dallo stile di questa destra populista. Insomma,
per Natale niente regali dalla sinistra. E dalla destra? Da questo governo
invece abbiamo ricevuto molti regali: una finanziaria sconsiderata, un
liberitutti per gli evasori fiscali, una legge razzista sull'immigrazione,
il legittimo sospetto salva mafiosi, i poliziotti di quartiere che
arresteranno gli oprerai Fiat sorpresi a lavorare in nero su consiglio
dello stesso premier, una proposta di censura sui libri di storia, una
televisione pubblica sfasciata, finanziamenti alla scuola privata, una
università al tracollo, la Panda Ferrari e, dulcis in fundo, una guerra
imminente. Che dire. GrazieŠ

 Il nostro modesto regalo di Natale, invece, è stato fornire il nostro
movimento di un sito completamente rinnovato e speriamo sinceramente che vi
sia gradito. Il nuovo sito presenterà ogni settimana un focus su una
selezione di notizie, si può consultare l'archivio e collaborare in molti
modi alla vita e alle campagne del movimento. Sono state aggiunte nuove
rubriche. Alcune pagine sono ancora in costruzione e ce ne scusiamo.
Inoltre è stata ufficializzata la nostra partnership con Tv Libera, il
movimento per la creazione di una televisione ad azionariato popolare.
L'indirizzo del nostro sito non cambia, è sempre www.cunegonda.info. Vi
auguriamo sinceramente buone feste e buon 2003.
[Redazione Cunegonda]

Blockbuster. Perché pagare di più?
 E' inverno, fa freddo, e alle volte fa persino piacere chiudersi in casa
con un bel film noleggiato. Blockbuster ci aspetta sotto casa, in tutte le
nostre città, in tutta Europa e nel mondo. Il suo logo, come altri, è
diventato uno dei simboli della globalizzazione. Ma forse non tutti sanno
che il noleggio Blockbuster è il più caro sul mercato, infatti esistono
molti centri locali di videonoleggio che applicano dei prezzi di molto
inferiori a quelli praticati dalla Blockbuster. E forse non tutti sanno che
noleggiando le videocassette da Blockbuster noi tutti contribuiamo al
pagamento del canone alle reti private dell'attuale monopolio televisivo,
dal momento che la Blockbuster rientra tra le proprietà di Silvio
Berlusconi. A tutti coloro che volessero interrompere questa forma di
pagamento indiretto, consigliamo di noleggiare i video da altri
distributori, comunicando la propria decisione alla Blockbuster con la
seguente lettera.

Alla Blockbuster Italia S.p.A.
Corso Trieste 27
00198 Roma

Oggetto: restituzione tessera associativa

Con la presente, desideriamo comunicare alla Società in indirizzo la nostra
volontà di recedere dall'associazione alla "Blockbuster Video" e
restituiamo la membership card n. ____________.

Tale forma di civile protesta è motivata dalla persistente enorme
concentrazione di proprietà nel settore delle telecomunicazioni e delle
pubblicità da parte dei Gruppi economici facenti capo al Sig. Silvio
Berlusconi, tra le quali figura anche la Blockbuster Italia.

Intendiamo di conseguenza comunicare che non ricorreremo più ai servizi di
codesta Società fino a quando tale situazione di monopolio del settore non
risulterà mutata in qualche modo.

Con l'occasione, ci riserviamo di sottolineare che l'offerta di
videocassette di codesta Società è scarsamente diversificata e privilegia
in misura rilevante la cosiddetta "grande distribuzione", risultando priva
nel più dei casi della filmografia indipendente nazionale e internazionale,
che invece consegue premi e riconoscimenti in tutte le rassegne
cinematografiche. In sostanza, la linea di marketing sembra totalmente
sbilanciata verso i prodotti "di cassetta" a scapito del cinema di qualità,
nel più dei casi deliberatamente ignorato.

Con la presente, infine, si revoca espressamente l'autorizzazione al
trattamento dei dati personali del sottoscritto
___________________________________________________ per qualsiasi utilizzo,
ai sensi della L. 675/96.

RingraziandoVi per l'attenzione,

Firma

Conflitto di interessi. Italia e Tailandia
 E' interessante, al fine di evidenziare la singolarità del caso italiano
sull'insufficienza di norme che regolano il conflitto
Negli Stati Uniti l'Ufficio per l'Etica del Governo valuta, caso per caso,
la soluzione più appropriata a questo proposito: chi ricopre cariche
pubbliche deve comunque rendere noto il proprio stato patrimoniale.
Esistono poi organi di controllo e prevenzione come ad esempio il blind
trust (ben diverso da quello richiesto più volte dagli esponenti del
centro-destra in Italia), ossia l'affidamento al "buio", ad un fiduciario
che sia indipendente in maniera sostanziale (non abbia quindi alcun
rapporto con il proprietario), dell'amministrazione dei suoi beni.

In Francia esiste l'articolo 23 della Costituzione che prevede
l'incompatibilità tra funzione di membro del Governo con un'altra qualsiasi
funzione di rappresentanza professionale a carattere nazionale. Qui è
addirittura prevista un ammenda o l'arresto per chi, dopo aver ricoperto
cariche pubbliche, assume nei cinque anni successivi incarichi privati
presso società o enti che erano sottoposti alla sua sfera di attribuzione.

In Germania è prevista per legge l'incompatibilità assoluta tra la carica
di cancelliere e l'esercizio di una qualsiasi attività, così come per
l'incarico di Primo Ministro in Spagna.
In Grecia è sospesa in modo automatico lo svolgimento di ogni attività
professionale dei membri del Governo nei periodi di esercizio delle loro
funzioni; questo secondo l'articolo 81 della Costituzione.

E' lasciata al buon senso del popolo la regolamentazioe del conflitto
d'interessi in Gran Bretagna, dove infatti non esiste un'apposita legge, ma
i parlamentari non possono partecipare ad interessi privati secondo quella
fonte del diritto che è costituita dagli usi: è quindi una prassi
consolidata.
Per quanto riguarda Austria e Svizzera, la materia è regolata dalla
Costituzione rispettivamente dagli articoli 19 e 97.

Recentemente, tuttavia, si è avuto un caso analogo a quello italiano, in
Tailandia dove Thaxin Shinawatra, il magnate delle telecomunicazioni, ha
ottenuto la maggioranza assoluta nelle ultime elezioni politiche dello
scorso gennaio. Come Silvio Berlusconi è venuto su dal nulla. "Ha creato un
vasto impero nel settore delle telecomunicazioni, diventando molto ricco.
Poi ha deciso di entrare in politica, ha fondato un nuovo partito e in un
paio d'anni ha avuto uno strepitoso successoŠ Adopera la sua rete
televisiva, che è l'unica commerciale, per farsi propaganda. E ha qualche
grosso problema con la giustizia". [Piero Ottone, La Repubblica,
11/01/2001].

Ecco cosa pensa la stampa inglese su ciò che accomuna i due personaggi in
questione: "Shinawatra è quanto mai simile a BerlusconiŠ Entrambi hanno
ammassato fortune smisurate, che poi hanno usato per creare nuovi moviment
politici quali veicoli per le proprie ambizioni personali. E, come
Berlusconi, Thaxin, è proprietario di emittenti televisive, che tendono ha
proiettare un'immagine decisamente favorevole del suo proprietario". [The
Economist, 13 gennaio 2001].
[Dal sito della Margherita]

Scene da colpo di stato al TG3 Piemonte
 Martedì 19 dicembre 2002. Durante la diretta del telegiornale regionale
Rai del Piemonte, alle ore 14:30 un gruppo di studenti universitari ha
fatto irruzione nello studio televisivo obbligando il conduttore a
interrompere la trasmissione del notiziario. Il conduttore, non
accorgendosi di essere in diretta, si sbraccia sbraitando a squarciagola:
"Ve la diamo stasera! ve la diamo stasera!". Ma ormai è troppo tardi: gli
studenti entrano e cominciano a gironzolare per lo studio. Uno spilungone
allampanato fa capolino davanti alla telecamera, vorrebbe fare ciao con la
manina, poi ci ripensa e se ne va. Un altro passa dietro il mezzobusto
subalpino con uno zaino in spalla! Il telegiornale si interrompe.
Immediatamente va in onda una canzonetta anni Settanta di un certo Antoine:
"Il mio amore è finito in un taxi". Incredibile!
Sono tre gli angoscianti interrogativi su questo episodio. Primo. A cosa si
riferiva il giornalista gridando in diretta "ve la diamo stasera?". Il
dipendente Rai ha convocato immediatamente una conferenza stampa per
smentire ogni illazione a proposito. Avrebbe fatto riferimento - dichiara -
alla notizia sull'occupazione in corso all'università di Torino da parte
degli studenti preoccupati per i tagli all'istruzione pubblica. Secondo.
Chi sceglie le musiche di emergenza da mandare in onda in questi casi? In
base a quali criteri i savoiardi dirigenti Rai hanno giudicato
tranquillizzanti per il popolo scosso dai tragici accadimenti le canzoni di
Antoine? Sono giunte notizie di crisi di panico e casi di agitazione
collettiva proprio in coincidenza con l'ascolto di tale Antoine. Terzo. E'
questo l'unico modo perché il servizio pubblico, ormai palesemente
appiattito su posizioni di autocensura, venga sollecitato a dare una
notizia importante come l'occupazi! one di una università?
Alcune di questi interrogativi meritano una risposta da parte del mondo
politico e dell'informazione. La situazione all'Università di Torino, in
particolare, è drammatica. A fronte di precedenti sperperi e dei tagli
decretati dalla finanziaria tremontiana, gli studenti ricevono un servizio
che è sempre più scadente, e il privato si sta attrezzando per sostituire
l'università nel campo della formazione superiore. Facciamo un esempio
banale ma concreto. I corsi di scrittura della facoltà di Lettere, che
dovrebbero preparare i comunicatori del domani, vengono tenuti, senza
l'ausilio di un solo computer, in aule fatiscenti, affollate come carrette
del mare, persino nella sacrestia di una chiesa perché mancano le aule. Ma
cosa succede al di fuori dell'università? L'offerta di corsi e master di
scrittura è a dir poco ricca, tutti i privati offrono servizi su misura e
aule computer attrezzatissime. Ma attenzione: vi pos! sono chiedere anche
2-3000 euro per un corso di scrittura (la scuola Holden di Alessandro
Baricco, per fare un esempio, è la più cara). E nei master a pagamento
(spesso improvvisati e di qualità scadente, in particolare quelli
organizzati con i finanziamenti del Fondo Sociale da sedicenti ed
improbabili Centri Studi), chi ci trovi a insegnare? I professori
universitari, naturalmente.
Di fronte a tutto questo l'informazione, saldamente controllata dal
monopolio televisivo, tace, mente dalle antenne mentre gli studenti
chiedono un'altra università, e la maggioranza degli italiani un altro
governo e un'altra politica.
[Redazione Cunegonda]

Un contratto telefonico etico per risparmiare
 L'associazione Alcatraz in convenzione con TLC Consult permette oggi di
stipulare un contratto di telefonia fissa che permette di risparmiare il
20% sulle tariffe proposte da Tele2 che sono già tra le più basse. Si
tratta del miglior contratto di telefonia fissa oggi disponibile in Italia.
Ma la convenienza di questa offerta non sta solo nel prezzo. Quello che
ottieni è un servizio costante di controllo sulla convenienza del nuovo
contratto e sulla qualità del servizio.
Infatti oltre a un prezzo imbattibile si riceve anche un servizio di
monitoraggio. TLC Consult, l'azienda con la quale è stata stipulata questa
convenzione, non è un fornitore di telefonia ma una società che vaglia per
gli utenti tutte le offerte del mercato. Se un domani il fornitore di
telefonia al quale ci stiamo rivolgendo dovesse alzare i prezzi,
immediatamente TLC Consult provvederà, previo autorizzazione di Alcatraz, a
spostare il tuo contratto su un altro fornitore telefonico. In altre
parole, quella che si acquista è una consulenza continua sulla spesa
telefonica, senza che l'utente debba più impazzire a confrontare le
tariffe. Quanto costa? Nulla: è compreso nel costo delle telefonate.
L'offerta TLC permette di rompere l'accordo, in qualsiasi momento, con una
semplice lettera. Senza nessun vincolo, senza nessun costo. Per ottenere le
tariffe agevolate non si dovranno digitare prefissi. Una volta che avrai
inviato il contratto firmato. TLC Consult penserà a spostare il tuo
traffico telefonico su un altro operatore. Da parte dell'utente non sarà
necessario fare niente. Inoltre si gode di una doppia garanzia visto che
Alcatraz controllerà che le scelte di TLC Consult restino nel tempo le più
convenienti.
Per ogni contratto stipulato, Alcatraz riceverà una royalty che verrà
investita nel potenziamento del lavoro di controinformazione e darà modo di
lanciare una campagna contro la guerra, e una campagna per la diffusione
delle tecnologie ecologiche. Ci permetterai di stampare materiale
informativo e di realizzare eventi e azioni spettacolari e pacifiche che
sensibilizzino la gente alla necessità di cambiare rotta se vogliamo
sopravvivere come specie.
Stipulare il contratto è semplicissimo. Si scarica il contratto e la
delega, si stampano, si compilano e si firmano. Successivamente, si esce di
casa e fischiettando sapendo di risparmiare e di finanziare delle campagne
di informazione per un mondo migliore, si spedisce il tutto a: Libera
Università di Alcatraz,
Santa Cristina di Gubbio 53, 06020 Gubbio Perugia. Fatto! Ed è ancora più
semplice perché nel sito del Movimento di Cunegonda nella pagina DODUMENTI
troverete pronti da scaricare in un unico file zip, la delega, il contratto
e un prospetto delle tariffe TLC. Per ulteriori informazioni
http://www.alcatraz.it.
[Redazione Cunegonda]

L'informazione de "La Linea del Piave"
Il 14 ottobre 2002 è nata "La Linea del Piave", un nuovo settimanale
on-line di informazione politica. "La Linea del Piave" viene spedito dalla
redazione del periodico nella casella di posta elettronica degli abbonati
ogni lunedì, ed ha come obbiettivo quello di fornire un'ampia rassegna di
fatti e notizie che vengono quotidianamente oscurati dai media legati al
Presidente del Consiglio.
Tutti i lunedì "La Linea del Piave" invia, inoltre, gli approfondimenti
delle principali notizie, gli appuntamenti, gli incontri e i girotondi
della società civile.
In ogni numero vengono anche inseriti gli appelli dei movimenti, degli
intellettuali e delle associazioni, la rassegna stampa straniera ed una
fotografia della settimana attraverso le aperture dei quotidiani italiani.
"La Linea del Piave" è presente sul web con il sito http://www.resistere.it
che vi invitiamo a visitare.

Tra gli altri, nei primi dieci numeri, sono intervenuti su "La Linea del
Piave" gli esponenti del Movimento Cunegonda, del Core, di Manipulite.it,
dell'Osservatorio della Legalità e della Questione Morale, di Tv-Libera, di
Nastrino Blu, dei Girotondi, dell'Italia dei Valori, delle Girandole, de
"La Rete dei Movimenti" e del Movimento di Difesa del Cittadino.

"La Linea del Piave" è regolarmente iscritto al "registro Giornali e
Periodici" presso il Tribunale di Lecco. Per ricevere "La Linea del Piave"
ogni lunedì nella propria casella di posta elettronica è sufficiente
scrivere a giornale at resistere.it indicando l'indirizzo (o gli indirizzi) al
quale desiderate ricevere il giornale.
[Dario Migliucci, dario.migliucci at resistere.it,
editore de "La Linea del Piave"]

Bossi Fini. La legge è uguale per tutti?
 Era autunno, l'inflessibile e rigorosa proposta di legge Bossi Fini
sull'immigrazione finì sulle scrivanie delle agenzie milanesi di
reclutamento delle top model. Tutto il mondo della moda - agenzie, modelle,
stilisti - entrò in fibrillazione agitato dalla preoccupazione di non poter
più svolgere con regolarità le sfilate. La nuova legge sull'immigrazione -
si diceva - avrebbe messo al bando le indossatrici straniere
extracomunitarie, che avrebbero rischiato così il carcere e l'espulsione.
La proposta di legge è poi stata approvata ed è entrata in vigore. La nuova
legge sull'immigrazione, in effetti, tutela la categoria dei lavoratori
dello spettacolo (nessuno potrebbe fermare alla Malpensa Khaled che si reca
a Milano per cantare in concerto), ma non le modelle. L'associazione aveva
chiesto una modifica del testo che mirava a far rientrare anche
indossatrici e indossatori nella categoria dei lavoratori dello spettacolo
che hanno il diritto di richiedere e ottenere il permesso di soggiorno per
motivi di lavoro. Ma questa modifica non c'è stata. E allora l'unica cosa
da accettare è che la legge è uguale per tutti, quindi anche per le
modelle. E allora? Allora proprio niente. Non è successo niente. E' questa
la notizia. Se sei una modella la legge Bossi Fini non si applica:
"Benvenuta in Italia signora, prego, si accomodi!". Il Governo Berlusconi
chiude un occhio perché gli interessi milionari del mondo d! ella moda
valgono molto di più del principio di legalità.
E' giusto che le modelle possano lavorare ed è sacrosanto il loro diritto
di entrare in Italia per cercare lavoro. Ma è altrettanto sacrosanto il
principio di legalità che dovrebbe porre tutti sullo stesso piano. E invece
questa legge, oltre ad essere strutturata secondo un impianto chiaramente
discriminatorio se non razzistico, risulta anche applicata con due pesi e
due misure diversi. Il messaggio è chiaro: se puoi tornare utile alle
logiche del consumo e del profitto, se frutti denaro, puoi entrare in
Italia anche se sei africano o tailandese, ma se sei povero e bussi alla
nostra porta chiedendo aiuto, questa Italia ti rispedisce da dove sei
venuto.
[Redazione Cunegonda]

Aldo Busi. Cunegonda ti vuol beneŠ
 E' incredibile il danno che si può fare al sistema contestandolo senza
colpo ferire, non facendo qualcosa contro ma cessando di fare qualcosa pro,
astenendosi dal fare alcune cose per automatismo tribale, per esempio, dal
comprare alcune merci e cibarie, dal guardare la televisione o dal trarne
argomento di conversazione, e magari guardandola a capriccio per visionare
tutte le pubblicità che passano in questo momento, segnarsele e riproporsi
di non comprare per un anno nessuno di quei prodotti: non solo pieghi la
televisione che più ti sta sul gozzo, ma mandi un avvertimento anche a un
paio di multinazionali in un colpo solo - e non rischi neanche di venire
manganellato e macellato a Genova o, secondo i soliti auguri, a Roma.
Se di punto in bianco venti milioni di italiani - ne basterebbero tre -
smettessero di mangiare carne come me - e non più per paura della mucca
pazza ma per definitivo convincimento culturale, cioè per sana ideologia
inerente l'ecosistema terracqueo -, cambierebbero tante e tante di quelle
cose, anche istituzionali, che ora non possiamo nemmeno immaginarci. Non
dimentichiamoci che una ritrovata leggerezza di stomaco e di intestini dà
più rabbia in corpo, e più idee, a qualsiasi causa. Muovere una guerra e
vincerla a colpo sicuro senza muovere un dito è, una volta tanto, esaltante
ed esilarante.
Si potrebbe cominciare dall'eliminare la carne dal piatto e poi, che ne so,
i telefonini, l'ultima moda, il gel nei capelli, le radio private quando
sei alla guida, l'ultimo accessorio e, già che ci sei, l'ultima automobile,
eliminare le donne sessuali, i preti e gli altri politici e asessuati di
sinistra in generale. Io per esempio, insieme alla carne, ho eliminato
anche l'acquisto - ma questo da un anno circa - dei due quotidiani e dei
due settimanali italiani principali (due si fa per dire, sono cloni
perfettamente speculari).
Sabotare, elisir di lunga vita.
[Tratto da Aldo Busi, Il manuale del perfetto single, Milano, Mondadori, 2002]

Par condicio
 Berlusconi ha fatto capire che per lui il conflitto di interessi non è un
problema. Ehi, Silvio! Il fatto che per te il conflitto di interessi non è
un problema è il problema.

Anche Gianfranco Fini è in vacanza. Prima di partire ha dichiarato che nel
suo partito non c'è posto per i razzisti. Si vede che sono al completo.

Passiamo a Rutelli. E' stato molto impegnato questa settimana. A passare
dall'oscurità all'oblio.

Avete visto Rutelli da Vespa? Un successone. Il suo gradimento è sceso di
soli diciotto punti.
[Tratto da Daniele Luttazzi, Satyricon]

Non paghiamo il canone al monopolio dell'informazione televisiva

Ognuno di noi, acquistando prodotti pubblicizzati sulle reti Mediaset,
versa a fine anno una quota che è di molto superiore alla cifra del canone
Rai. E' in base a questa constatazione che Cunegonda Italia invita a
leggere con attenzione la seguente lista di prodotti, che comprende i
maggiori inserzionisti che comprano spazi pubblicitari sulle reti Mediaset.

Il Movimento Cunegonda non invita a non acquistare, ma a pensare che ogni
nostro acquisto di prodotti reclamizzati sulle reti Mediaset si traduce in
un contributo economico a sostegno del monopolio dell'informazione
televisiva. La scelta sull'acquisto o meno dei prodotti viene dopo, e
dipende solo dalla volontà individuale

Se acquisti questi prodotti paghi il canone a Mediaset.
Elenco valido fino al 31 marzo 2003

Alimentazione
San Pellegrino, Acqua Panna, Surgelati Findus, Nesquik, Nescafè, Mulino
Bianco, Oro Saiwa, Buitoni, Perugina, Gelati Motta, Moncherì, Pocket
Coffee, Raffaello, Rocher, Kinder, Nutella Ferrero, Yogo Brioss, Olio
Bertolli, Pasta e sughi Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Daygum.

Articoli per la casa
Ace, Bolt, Dash, Mastro Lindo, Nelsen Piatti, Swiffer, Viakal, Lysoform, WC
Net, Omino Bianco, Swiffer.

Articoli per l'igiene personale
Infasil, AZ, Pantene, Roberts, Mentadent, Dove.

Per lei e per lui
Laura Biagiotti Profumi, Max Factor, Oil of Olaz, Golden lady, Omsa,
Settimanale Donna Moderna, Lacoste Profumi, Calzedonia.

Auto
Renault, Daewoo, Opel.

Telefonia
Alice Adsl, Tim.

Rilevamento dati osservatorio Cunegonda

Ringraziamo Umberto Eco, tutti coloro che ci sostengono e incoraggiano, e
tutti quelli che ci aiuteranno a rendere la nostra cara Italia un po' più
democratica e libera.

Un saluto cordiale

Movimento di Cunegonda
L'occhio critico sui consumi
Missione attuale: la fine del monopolio dell'informazione televisiva

http://www.cunegonda.info