Intimidazione mafiosa alla famiglia Impastato




La settimana scorsa Giovanni Impastato è stato oggetto di un brutto atto intimidatorio: ignoti hanno gettato vernice
rossa sui muri del suo negozio, creando un inquietante effetto sangue.
Inutile dire che, anche alla luce di quello che sta succedendo in altre
parti d'Italia, sono segnali preoccupanti.
Dobbiamo diffondere la notizia.
Grazie
                   Antonio



Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" - Onlus




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Intimidazione mafiosa alla famiglia Impastato

Apprendiamo che nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 novembre ignoti hanno imbrattato con della vernice rossa il muro esterno del negozio di Giovanni Impastato. Evidentemente i mafiosi non vogliono accettare che l'assassinio di Peppino Impastato non sia più impunito e ritengono di potere intimidire. Esprimiamo affetto e solidarietà alla mamma di Peppino, a Giovanni e alla sua famiglia. Ricordiamo che i mafiosi Vito Palazzolo e Gaetano Badalamenti sono stati condannati come mandanti dell'omicidio e la Commissione parlamentare antimafia ha accertato inequivocabilmente che rappresentanti delle forze dell'ordine e della magistratura hanno depistato le indagini e ritardato il corso della giustizia. Ribadiamo che questi atti intimidatori non faranno venire mano l'impegno della famiglia, dei compagni di militanza di Peppino e del Centro siciliano di documentazione a lui dedicato, che in questi 24 anni non hanno mai cessato di contribuire al lavoro degli inquirenti perché venisse fatta luce sul delitto e i responsabili fossero puniti. Chiederemo che le responsabilità dei depistatori vengano accertate anche in sede giudiziaria e faremo il necessario perché Badalamenti sconti la condanna pronunciata con la sentenza dell'11 aprile scorso.

Umberto Santino
Presidente del Centro Impastato

Il 1° dicembre 2002, alle ore 11,30, nella piazza del Municipio di Cinisi, manifestazione organizzata da: Famiglia Impastato, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Associazione "Peppino Impastato" di Cinisi-Terrasini, Associazione "Radio Aut", Partito della Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, La Margherita, Democratici di Sinistra. Parleranno: Giovanni Impastato, Umberto Santino, Salvo Vitale, Francesco Forgione, Dario Frazzese, Manlio Mele, Giuseppe Lumia


Isnello: intellettuali e familiari di caduti nella lotta contro la mafia scrivono al sindaco

Appello dei familiari dei caduti nella lotta contro la mafia

Al Sindaco di Isnello
Al Presidente del Consiglio comunale di Isnello
Ai Consiglieri comunali di Isnello
e p.c. al Prefetto di Palermo

Nel settembre 1998 l'Amministrazione di Isnello, in provincia di Palermo, con delibera del Consiglio comunale, ha intitolato una piazza del paese a Peppino Impastato e posto un cippo commemorativo. Nel settembre scorso il nuovo Sindaco, senza nessuna delibera del Consiglio comunale, ha fatto togliere il cippo e successivamente alcuni consiglieri di maggioranza hanno proposto che la piazza venga così intitolata "Piazza vittime della mafia, già Piazza Peppino Impastato". Proposta prontamente accolta dal sindaco. Un nuovo cippo, posto nel corso di una manifestazione promossa da rappresentanti della giunta precedente e da varie organizzazioni, con una significativa partecipazione, è stato prontamente rimosso. L'intento della nuova Amministrazione appare evidente: sminuire, per poi cancellare, la memoria di Impastato, con un riferimento generico alle "vittime della mafia" che potrebbe anche comprendere quanti, pur essendo stati uccisi da mano mafiosa, non risultano impegnati nella lotta contro di essa. Noi familiari di persone che hanno dedicato la loro esistenza alla lotta contro la mafia e sono state uccise per la loro scelta di vita, deploriamo l'operato illegale del sindaco di Isnello, chiediamo che la piazza rimanga intitolata a Peppino Impastato e che altri spazi del Comune vengano intitolati ai caduti nella lotta contro la mafia, a cominciare dai protagonisti delle lotte contadine, che ebbero nei paesi delle Madonie uno degli scenari più significativi, fino ai magistrati, agli uomini delle forze dell'ordine, agli imprenditori, ai rappresentanti della Chiesa e della società civile che in anni recenti sono stati uccisi per il loro impegno quotidiano per debellare il dominio mafioso.

Antonella AZOTI, Rita BORSELLINO, Marta Fiore BORSELLINO, Giuseppe CASARRUBEA, Michele COSTA, Nando DALLA CHIESA, Vita D'Angelo FICALORA, Claudio FAVA, Giovanna GIACONIA TERRANOVA, Pina MAISANO GRASSI, Alice e Davide GRASSI, Gaetano LA PLACA nipote di Epifanio LI PUMA, fratelli LO JACONO figli di Vincenzo LO JACONO, Nico MIRAGLIA figlio di Accursio MIRAGLIA, Placido RIZZOTTO nipote di Placido RIZZOTTO, familiari di Michelangelo SALVIA.


Appello degli intellettuali

Il 9 maggio 1978 veniva assassinato dalla mafia, a Cinisi, Peppino Impastato.
Solo dopo molti anni che hanno visto il depistaggio delle indagini (la relazione della Commissione Nazionale Antimafia del 6 dicembre 2000 ha sottolineato la valenza nazionale del "caso Impastato") la giustizia italiana è giunta alla verità che la famiglia, gli amici e i compagni di Peppino hanno sostenuto sin dall'inizio: la sua morte era conseguenza delle coraggiose denunce contro i traffici mafiosi e le connivenze politiche. Esperienza unica, quella di Peppino Impastato, per la sua provenienza da una famiglia mafiosa. Nel 1998 l'Amministrazione Comunale di Isnello (piccolo comune del palermitano) deliberò di intitolare una piazza a Peppino Impastato, collocandovi un cippo e una targa alla memoria. Riteniamo un brutto segno dei tempi il fatto che oggi la nuova amministrazione di Isnello abbia rimosso il cippo e la targa e intenda cambiare il nome della piazza.
Risultano incomprensibili le motivazioni di simili scelte.
Al di là e oltre ogni possibile polemica chiediamo con forza al Sindaco e all'Amministrazione comunale di Isnello di rivedere la propria decisione, ricollocare il cippo con la targa e confermare il nome di "Piazza Peppino Impastato". La memoria di Peppino appartiene ormai a tutti coloro i quali ritengono che l'impegno antimafia debba costituire il centro dell'operare civile e politico e dell'azione amministrativa.

Dario FO (premio Nobel), Maurizio SCAPARRO (regista), Vincenzo CONSOLO (scrittore), Roberto ANDO' (regista), Franca RAME (attrice), Franco GIRALDI (regista), Andrea CAMILLERI (scrittore), Felice LAUDADIO (regista), David RIONDINO (attore), Giovanna CAU (regista), Ludovico CORRAO (pres. Fondazione Orestiadi), Salvo FICARRA (attore), Gillo PONTECORVO (regista), Valentino PICONE (attore), Citto MASELLI (regista), Marco BETTA (musicologo), Ettore SCOLA (regista), Francesco GIAMBRONE (critico musicale), Franco ROSI (regista), Michele PERRIERA (scrittore), Francesco Tullio ALTAN (disegnatore), Marina CONFALONE (attrice), Guido CREPAX (disegnatore), Daniele CIPRI' (regista), Marco Tullio GIORDANA (regista de"I cento passi"), Franco MARESCO (regista), Claudio GIOE' (Salvo Vitale ne "I cento passi"), Giosuè CALACIURA (scrittore), >Paolo BRIGUGLIA (Giovanni Impastato ne "I cento passi"), Simona MARCHINI (attrice), Gigi LO CASCIO (Peppino Impastato ne "I cento passi"), Domenico CACOPARDO (scrittore), Paolo PIETRANGELI (regista), Marco TOMATIS (scrittore, sceneggiatore), Luciana CASTELLINA (giornalista), Roberto DAL PRA' (sceneggiatore), Angelo d'ORSI (storico), Emilio ISGRO' (artista), Carlo BERTELLI (storico dell'arte), Andrea ATTARDI (fotografo), Assunta DITERITTI (ord. Sociologia univ. Sapienza, Mauro D'AGATI (fotografo), Giovanni SANTANGELO (pro-rettore univ. Palermo), Santo DI MICELI (architetto, fotografo), Pietro CARRIGLIO (dir. Art. teatro Biondo), Antonio PRESTI (dir. Fiumara d'arte), Franco QUADRI (critico teatrale), José MUNOZ (disegnatore), Angelo CURTI (teatri Uniti Napoli), Giancarlo ALESSANDRINI (disegnatore), Franco SCALDATI (attore, scrittore), Cinzia GHIGLIANO (disegnatrice), Maria Luisa BIGAI (regista), MINA' (giornalista) , Enrico STASSI (attore), Mario MARTONE (regista), Monique VOUTE' (dir. Festival Roma-Europa), Davide SECCHIAROLI (regista), Vittoria OTTOLENGHI (danza).