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Operazione Colomba [Palestina] polaroid
- Subject: Operazione Colomba [Palestina] polaroid
- From: "ibrizie at libero.it" <ibrizie at libero.it>
- Date: Tue, 19 Nov 2002 20:39:21 +0100
ogni giorno e' un good fucking day. ormai con la testa al ritorno mi inchino davanti a la bellezza di terra di fuoco il fuoco qui raggela il sangue nelle vene e riduce schiavo alla terra in questi momenti capita di apprezzare il colore dei fiori e l'odore la sera le luci rosse lontane danno l'impressione di qualche citta' lontana ma e' illusione nessuna strada porta a nessuna citta' i bambini si sbucciano le ginocchia sulle strade brecciate un filo spinato un muro e le luci rosse lontane sono illusioni. c'e' una strada lontana che corre diritta dove le macchine corrono veloci memori di una fretta di altri mondi il mondo va piano, pianissimo e i muli sono stanchi e vanno lenti sulle strade senza luce solo spicchio di ramadan illumina la sabbia. si parte per viaggi senza ritorno brandendo ferri e liberta' in ciclostile lasciando a casa un affetto ed un ricatto si parte per inchiodare alla terra non importa chi non si ha tempo per pensare e non si torna a casa no, non si torna. resta un manifesto con la moschea sullo sfondo e la foto in primo piano quasi sempre sbiadita, piatta che non leggi mai il turbinio di rabbia e cieca convinzione e non ti immagini le dita che tremano agitate. resta un manifesto sul pilastro della casa schegge di muri non piu' integri per rappresaglia. resta gente inchiodata alla terra quella gente spesso illusa dal bianco di democrazia della propria bandiera e non ne sa niente. si parte per viaggi a ritorno indefinito sulla strada che costeggia il mare e se ne innamora e scintillano di ruggine le giostre in disuso di un luna park dimenticato non c'e' angoscia e non c'e' euforia c'e' quiete. inquieta. si parte per una galera in esilio nella prigione a cielo aperto che e' gaza per essere partigiano di una causa che per altri e' persa quando solo ti prende la voglia di ferro in mano e di carezze e di mentirsi un'altra volta almeno asserragliato in una chiesa ricercato circondato dall'ansia per aver lasciato a casa qualcosa di a occhi ora lucidi di esilio. si parte si scappa e si migra il fagotto di tutta una vita passata in una terra deserta che credevi tua e quando qualcuno ritorna non e' per diritto al ritorno perche' si sta con i polsi legati in una tenda in quel deserto una volta tuo. si parte nel senso che si trasloca e come un teletrasbordo ci si ritrova a vivere nelle tende a qualche centinaio di metri da quella che era la tua casa dove ora invece sfrecciano i memori di una velocita' di altri mondi fa male voltare la testa da quella parte perche' e' di la' che vennero una notte mostri di merdosa ferraglia a portare la pace ovvero il deserto i cingoli lasciano solchi che a volte sembrano indelebili che il vento cancella a fatica come memoria permanente i cingoli lasciano solchi per la semina e seminano i suicidi e la pioggia che li irrora sono lacrime da un'occupazione da quella parte per tre volte si udi' il rombo della merdosa ferraglia avvicinarsi per abbattere i capanni di teli e tronchi di palme e nessuno si spiega perche' ed a volte penso che non lo sappiano nemmeno i carnefici servi dei grassi maiali signori della guerra quasi sempre nel barcollo dei venti anni con un fucile in mano in una terra occupata con qualcuno che gli ha parlato di terroristi e di sicurezza da garantire. si giunge sempre tardi come in un giallo dopo l'assassinio e ti immagini i movimenti l'aria si sposta l'aria si infiamma l'aria ti schiaccia molto spesso restano solo gotici coriandoli solo gotici coriandoli gotici. sull'asfalto merdosa ferraglia lascia il segno non resta che guardare i segni e capire il percorso guardare attraverso le voragini nei muri le lamiere contorte le case violate come il letto disfatto dopo una lunga notte d'amore ma ogni notte nel cielo di palestina ci sono strane luci pulsanti che vegliano nella notte di palestina ormai abbastanza fredda da dirsi d'autunno un faro veglia sulle cattive intenzioni e sono frequenti gli spari a volte lontani a volte vicini e si illumina in una notte che per te e' notte ma per altri e' gia' giorno sulla strada di saladino che dall'egitto porta a nord dove qualcuno li aspetta per farli lavorare che' la manodopera araba e' produttiva e non si lamenta salario minimo abbassare la testa per non guardare lo sventolio delle bandiere bianche della stessa democrazia che alla sua famiglia stara' forse rendendo insonne la notte che per loro e' notte e per lui giorno. e cosi' corrono i taxi gialli nella notte sulla strada di saladino che fu la via dei mercanti. a nord la strada si ferma alle torrette militari della frontiera. a sud si ferma davanti ad un muro alto dieci metri e le torrette d'avvistamento in una zona che ora e' deserto e una volta era un quartiere centinaia di case stuprate da merdosa ferraglia la stessa che ci e' venuta addosso ieri ed ha sparato che' nessuno deve vedere che la sicurezza delle terre occupate significa bieca distruzione. a sud un muro alto dieci metri copre la vista dell'egitto e la fuga anche solo dello sguardo dalla prigione striscia di gaza dove nessuno sa quali colpe ha da espiare. "mai potrai tornare come prima, mai" fabio www.operazionecoomba.org * * * * * {foto palestina} www.tanksnothanks.tk / www.inventati.org/liberapalestina
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