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tre glosse
- Subject: tre glosse
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 18 Nov 2002 18:05:02 +0100
Ai mezzi d'informazione e ad alcuni amici Vi inviamo come anticipazione l'intervento del responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini, che apparira' sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" di domani in calce a, e a commento di, due interventi di Gerard Lutte e di Paolo Flores d'Arcais sulla vicenda dei recenti arresti di alcune decine di persone impegnate contro i crimini della globalizzazione neoliberista. In appendice una breve notizia sull'autore. Centro di ricerca per la pace di Viterbo strada S.Barbara 9/E, 01100 Viterbo e-mail: nbawac at tin.it Viterbo, 18 novembre 2002 * 6. RIFLESSIONE. PEPPE SINI: TRE GLOSSE AI PRECEDENTI ARTICOLI DI GERARDO E DI FLORES D'ARCAIS Primo: se non fossi d'accordo su parte essenziale del contenuto di questi articoli non li riprodurrei in questo foglio che esce sotto la mia responsabilita' (il che ovviamente mi espone con gli autori di tutti gli articoli ad essere imputato di diffamazione a mezzo stampa, imputazione per la quale da tre decenni subisco e ho tuttora in corso numerosi processi penali e civili intentatimi da politicanti e pubblci amministratori corrotti, imprenditori legati ad affari e poteri criminali, rappresentanti di poteri occulti, faccendieri di affari sporchi e gruppi mafiosi). * Secondo: alla luce di quel poco che ancor oggi sappiamo delle indagini, mi pare di poter confermare l'impressione che la detenzione preventiva di alcuni militanti di gruppi impegnati contro i crimini della globalizzazione neoliberista sia non adeguatamente motivata, e quindi possa e debba essere ritenuta ingiusta. E mi pare altresi' di dover confermare che la magistratura debba essere rispettata nel suo lavoro sempre, non solo quando colpisce gli avversari politici. Naturalmente rispettare il lavoro della magistratura non significa non criticare l'operato dei magistrati, o la gestione delle inchieste. Le critiche sono non solo legittime, ma necessarie ed utili all'accertamento stesso della verita' dei fatti. Ed infine: nessuno a questo mondo e' infallibile, e personalmente ho visto troppi processi, sia dal banco degli imputati che dai banchi del pubblico, per non sapere che anche in questo ambito gli errori sono possibili e frequenti, troppo frequenti, troppo terribilmente frequenti. * Terzo: ma quel che trovo sbagliato ed irresponsabile in molti interventi di varie persone e strutture in questi giorni, ed anche purtroppo in certi insufficientemente meditati passaggi degli interventi di Gerardo, che e' un luminoso maestro e un amico carissimo, e di Flores d'Arcais, la cui attivita' di studioso e di operatore culturale di stupendo impegno civile ammiro profondamente, e' il rischio che essi passaggi ed esse formulazioni siano interpretati come un appiattimento delle posizioni tale per cui o si e' solidali condividendo le posizioni e le responsabilita' degli arrestati o si e' - lasciate che prolunghi cio' che e' implicito - qualcosa di simile a degli idioti, o dei mascalzoni. E questa e' una scempiaggine che, implicita o esplicita, non accetto. * Sono con tutto il cuore schierato da sempre in difesa dei diritti umani di tutti. Alcune delle cose spacciate per scoperte odiernissime che in questi ultimi anni sono ripetute da molti giovani personalmente le penso e le dico e le scrivo da tre decenni. Chi mi conosce sa che ho pur pagato qualche prezzo per restare su posizioni rigorose mentre altri chiudevano un occhio su fatti su cui un occhio non si poteva chiudere, o davano l'assalto alla diligenza dei soldi pubblici (con quali soldi si pagano gli stipendi dei burocrati dei partiti democratici e di molte apprezzabilissime ong?), o facevano la scalata alle redazioni prestigiose ed alle alte cattedre (che per solito, ahime', non si fa senza qualche patronage o cordata). E poiche' negli anni '70 ero gia' un militante in Italia ricordo bene quante persone furono assassinate anche per l'irresponsabilita' di molti che dicevano "brucia, ragazzo, brucia" o che escogitavano e propalavano motivi per giustificare i deliranti inneggiamenti alla violenza che poi i piu' stupidi prendevano sul serio (dovrebbe essere resa obbligatoria la lettura dei Fratelli Karamazov in tutte le scuole e nelle pubbliche piazze, penso da allora). E detto tutto questo mi prendo il privilegio di dire: a) difendiamo i diritti umani degli arrestati, e credo - per quel poco che ne so - ingiustamente arrestati, ed auspichiamo la loro scarcerazione in attesa del processo, se non vi siano i gravissimi motivi che l'ordinamento prevede perche' una persona sia detenuta prima di una condanna; b) contrastiamo ogni ideologia e prassi favorevole alle violenza; e se facciamo questo diciamo anche che certi proclami e pratiche dei cosiddetti "Disobbedienti" sono inammissibili, e che i loro "leader" non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari, e tra i nostri avversari piu' netti; c) la si pianti tutti di gridare slogan insensati inneggianti ala "sovversione"; se lo dice Gerardo, che e' uno degli uomini piu' buoni del mondo, tutti sappiamo che intende una cosa buona e giusta, ovvero il rovesciamento di tutte le ingiustizie e le sopraffazioni, un generoso venire in soccorso di tuti gli oppressi e i sofferenti; ma la stessa parola ha per altri ben altro significa, e cosi' come abbiamo il dovere di opporci alla prassi eversiva di Bossi e Berlusconi, mi si permettera' di dire che mi oppongo anche a quella di chi usa le spranghe e la menzogna e il militarismo e insomma la violenza pensando che cosi' costruisce "un mondo diverso possible" ed invece col suo agire contribuisce alla ricostituzione di quel mondo di cui fu teorico e ministro quel Giovanni Gentile - ahilui - che faceva l'elogio della "filosofia col manganello"; d) non ci lanciamo in proclami insensati che pretendono di far credere che in Italia ogni residuo barlume di liberta' sia gia' spento; e soprattutto non si lancino in cio' persone (e non parlo certo di Gerardo, e naturalmente non mi riferisco adesso qui neppure a Flores d'Arcais) che in questo paese godono di privilegi enormi. E' in corso in Italia una lotta assai grave e profonda tra l'eversione di destra al potere e il campo che vuol difendere la democrazia, la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, i diritti umani (non necessariamente in quest'ordine, e non necessariamente tutti tutte queste cose, lo so: ma sono comunque un medesimo campo); non aiutiamo l'eversione al potere consentendo al suo attacco alla magistratura, alla Costituzione, all'ordinamento giuridico democratico, ai diritti umani. Non diamo per persa una lotta che e' in corso; e) ed ancora: non proponiamo iniziative folli: solo chi gode di enormi privilegi puo' proporre di "autodenunciarsi", moltissime delle persone migliori vivono gia' una situazione cosi' esposta che a simili iniziative non possono consentire; e moltissimi giovani ingenui potrebbero essere messi nei guai da appelli irresponsabili; f) ed infine, per non farla troppo lunga: nessuno pretenda di avere la verita' in tasca: esprima le proprie opinioni limitandosi a quanto sa ed a quanto sinceramente ritiene, poiche' potrebbe accadere - e voglio sperare e credere che cosi' non sia - che domani si potrebbe venire a sapere che alcuni gravi reati (concreti ed effettivamente avvenuti) davvero siano stati commessi anche da persone insospettabili di tanto, e da povero vecchierello ricordo come negli anni '70 amici carissimi ed autorevolissimi si sbracciavano a negare che tizio o caio potessero essere responsabili di questo o quello, e la realta' aronianamente li smenti'. * Auguro di tutto cuore agli arrestati di essere liberati al piu' presto, poiche' cosi' come recita un fondamentale principio giuridico li considero innocenti finche' una loro eventuale colpevolezza di qualche effettivo reato non dovesse essere provata. E spero che l'attivita' della magistratura giunga a conclusioni certe al piu' presto. E chiedo a tutti di misurare le parole e di farla finita con atteggiamenti irresponsabili. E chiedo a quanti sono impegnati nel movimento per la pace, per i diritti umani a tutti gli esseri umani, e contro l'ingiustizia globale, di prendere una posizione netta contro la violenza. Personalmente poi credo che se non si fa la scelta della nonviolenza non si puo' lottare efficacemente contro la violenza, il sessismo, il razzismo, lo sfruttamento, l'inquinamento e la guerra. Ma anche senza pretendere che altri facciano questa scelta nonviolenta che e' la mia, ebbene, almeno la scelta di opporsi alla violenza tutti coloro che vogliono difendere l'umanita' dalla catastrofe devono farla; la scelta di opporsi alla violenza: davvero "senza se e senza ma". * Appendice ad uso dei mezzi d'informazione: breve notizia sull'autore di questo intervento Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo fin dalla sua fondazione negli anni '70, e' stato per anni consigliere comunale e provinciale caratterizzando la sua attivita' amministrativa particolarmente con l'impegno contro la criminalita' e la corruzione, e per la difesa dell'ambiente. Come pubblico amministratore, come giornalista e come socio del "Coordinamento Antimafia" di Palermo ha condotto dagli anni '80 iniziative di inchiesta, sensibilizzazione e denuncia contro il regime della corruzione e la penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio. Ma l'impegno principale, fin dagli anni '70, e' quello pacifista, antimilitarista ed antirazzista, per i diritti umani: e' stato il principale animatore dell'opposizione alle servitu' militari nel viterbese. Nel 1987 e' stato coordinatore per l'Italia della campagna internazionale di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Per le sue iniziative di opposizione nonviolenta alla guerra e in difesa della legalita' costituzionale nel '91 e nel '99 ha subito procedimenti giudiziari risoltisi con esito a lui pienamente favorevole. Nel 1999 ha ideato e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui bloccare i decolli dei bombardieri dalla base militare di Aviano ostruendo lo spazio aereo di decollo antistante la base. Ha promosso e tenuto corsi di educazione alla pace presso enti locali, enti di servizio civile e scuole. Ha promosso la proposta di legge per la formazione alla nonviolenza degli operatori delle forze dell'ordine. Dirige il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". *
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