COMITATO "VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA": Il diritto al dissenso è ancora garantito?




COMITATO "VERITA’ E GIUSTIZIA PER GENOVA"

"Il diritto al dissenso è ancora garantito?"

Dichiarazione congiunta di Giulietto Chiesa (presidente onorario), Enrica Bartesaghi (presidente), Antonio Bruno (tesoriere), Lorenzo Guadagnucci



Siamo preoccupati e dopo gli arresti ordinati dalla procura di Cosenza ci domandiamo una volta di più fino a che punto il diritto al dissenso, la libertà d'espressione e di manifestazione, i diritti politici siano realmente garantiti in Italia. Non conosciamo ancora i fatti specifici contestati agli arrestati, ma i capi d'imputazione indicati fanno pensare a un'azione di repressione e criminalizzazione politica. Speriamo di essere smentiti ma l'esperienza fatta a Genova nel luglio 2001 ci spinge a invitare tutti i democratici a vigilare con molta attenzione su questo procedimento giudiziario. Agli arrestati, a quanto pare, si contestano anche reati legati al G8 di Genova, ma non risulta che la procura genovese, competente in materia, abbia avviato indagini in tal senso. Siamo preoccupati anche per il trattamento ricevuto dagli arrestati, chiusi addirittura in un carcere di massima sicurezza e senza aver potuto parlare con i propri avvocati: ripensando all'esperienza della caserma di Bolzaneto a Genova, queste notizie ci spaventano.

A Genova nel luglio 2001 furono più volte sospesi i diritti costituzionali. Si produsse in quei giorni una frattura fra la società civile e le forze dell'ordine che non è mai stata sanata. I vertici della polizia e dello stato non hanno mai preso apertamente le distanze nemmeno dagli episodi più gravi e clamorosi, come il blitz alla scuola Diaz, concluso con l'arresto di 93 persone sulla base di prove costruite (le due molotov portate nella scuola dalla stessa polizia). Gli arresti di questa notte, così poco chiari, rischiano di allargare ulteriormente il fossato creato nel luglio 2001 fra la società e le istituzioni. Siamo preoccupati perché temiamo che questi fatti facciano scadere la qualità della nostra democrazia. Perciò continuiamo a batterci per avere verità e giustizia sui fatti di Genova e oggi chiediamo l’immediata liberazione degli arrestati , perché non crediamo, a tanta distanza dai fatti, che possano esservi gli elementi di pericolosità sociale richiesti dalla legge.

Genova, 15 novembre 2002