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L'impero e lo strapaese
- Subject: L'impero e lo strapaese
- From: lanfranco caminiti <lanfranco at apolis.com> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Mon, 11 Nov 2002 00:36:24 +0100
L'impero e lo strapaese lanfranco caminiti [http://web.tiscali.it/lanfrancoonline] Dell'impero non posso dire di più, se ne dice già tanto, io non saprei su due piedi cosa aggiungere. Ma dello strapaese voglio parlare, perché è il mio, credo di conoscerlo. Ah, sì, è un paese straordinario il nostro, stramaledetto, strabiliante, stratosferico, strabico. Dove si vedono cose così? Vedete: - abbiamo perso il Partito comunista più forte dell'Occidente, quello che - come lo squadrone del Bologna d'un tempo - "tremare il mondo faceva", però adesso abbiamo il sindacato più forte dell'Occidente, che organizza scioperi, manifestazioni, battaglie sui diritti, impensabili, inimmaginabili in qualunque altra città europea o anglosassone: si erge a petto dei governi, li mette in crisi, spariglia la sinistra stessa. La metà degli iscritti sono pensionati, vecchi operai: dovrebbero star tranquilli, ai giardinetti a badare ai nipotini che fan capriole sulle altalene di plastica, invece rompono i coglioni, non hanno mai smesso da trent'anni. E abbiamo gli operai in piazza, che fanno i picchetti davanti le fabbriche, che ammucchiano barricate per protesta, che raccolgono famiglie di lavoratori e generazioni di disoccupati, al sud e al nord. Proprio gli operai con le tute blu, o forse la modernità e il look d'azienda hanno donato loro altri colori, dei lilla sfuocati, dei gialloni intensi, ma sono sempre loro, e non sono solo vecchi, ci sono giovani, ragazze, una marea di neri e colorati, che si intonano poco con quei colori da look d'azienda. Gli operai: li avevano dati per morti, spacciati e eccoli lì, pimpanti - sembra la storia della vita di Pippobaudo e pure quella dei suoi capelli. Dove si vedono cose così? - abbiamo il numero di "badanti" più alto al mondo - abbiamo anche i neologismi più stupidi del mondo -, ma non badano ai vecchi di prima, quelli dei sindacati, no quelli si arrangiano, badano a vedove di commercianti grassatori e di burocrati di qualunque istituzione che si portavano a casa begli stipendioni gonfiati, che c'hanno comprato case e BOT dei tempi d'oro, che hanno figli che a loro volta hanno case e pure al mare e quanto basta per vivere alla grande e lavorano in due ma non sanno proprio come dare retta alla cara mammina o al caro nonnino che si caga addosso e forse gli basta solo dire due rosari per la coscienza o sgranchirsi le gambe fino al bar, e tra liti di cognate e biblici azzannamenti fra fratelli, la cosa più semplice è trovare un cazzo di filippina o ucraina, vanno meglio le ucraine, sì, bielorusse pure di più, il prete consiglierà al meglio. Dove si vedono cose così? - abbiamo la Grande Strega Cattiva dell'Occidente, vive lì a Manhattan ma quando serve in un niente arriva qui, è sempre qui, il suo spirito almeno, che nel gran calderone della sua rabbia e del suo orgoglio mescola parole sulfuree e preghiere civili, e un po' è Santa Pulzella e un po' è l'Ultima Vestale, ma non è Mary McMarty, mai mai, perché questa stava a sinistra, no lei non sta a sinistra, non sta a destra del dio padre onnipotente, non c'è posto che possa tenerla. E' lei da sola che puo tenere testa all'Impero del Male, nientepocodimenoche. Però, la Grande Strega Cattiva ha fatto diventare piccolo piccolo l'Orco che avevamo prima: il povero Giuliano Ferrara sembra persino un uomo civile adesso e di buone maniere a confronto con la Fallaci e la sua inarrivabile cattiveria, un pulcino bagnato, una persona di buon senso e maniere educate, un moderato, via. C'è sempre qualcuno più cattivo di te. Dove si vedono cose così? - abbiamo un intellettuale che socrateggia dal carcere, che fa del suo carcere la nostra cicuta quotidiana, e misura il mondo secondo la parabola dei propri anni, e dispensa pensieri e filosofie e parole d'uso a chi lo vuole leggere o anche a chi va a trovarlo: e c'è chi considera Sofri "l'unico" vero intellettuale italiano, per come dice le cose, profonde profonde ma come fossero facili facili, perché ha già visto tutto e ce n'ha per tutti, ex presidenti del consiglio, nuovi segretari di partito o di correnti di partito, nuovi movimenti, politici in crisi di nervi, adolescenti che passano verso la maturità, conflitti etnici, di religione e di classe: il carcere è una grande scuola. E c'è persino il presidente del consiglio in carica, che è di destra, mentre l'Intellettuale è di sinistra - o almeno così sembrano le cose -, che dice pure che bisognerebbe tirarlo fuori da lì, graziarlo - fosse per lui grazierebbe tutti quelli che sono andati in galera, per fare un dispetto ai giudici che sono tutti comunisti -, e però ce n'ha di coraggio, non c'è mai stato uno straccio di ministro, di segretario, che dico?, di sottosegretario di sinistra che osasse dire una cosa così. E gli alleati di destra del presidente sbuffano e rumoreggiano. Dove si vedono cose così? - abbiamo pure chi rivaleggia con Sofri per la figura di Socrate, ma sì, il Grande Imputato che tiene le file vere del potere, quelle della Prima accumulazione, quando i soldi si acchiappavano dove veniva veniva, un Dell'Utri che inquieta più per la sua passione vera di bibliofilo che per i suoi presunti trascorsi e concorsi, un competente come ce ne sono pochi e se hai la fortuna di parlargli di questo ti parla, dell'edizione del settecento o di quel manoscritto del seicento, perché nessuno vuole essere solo quello che è, e lui promuove la Cultura, come un tempo promuoveva la Pubblicità, bisogna avere tanta "melancholia" per cose così, e somigliare al Grande Gatsby è davvero un bel sogno, letture di adolescenti - e di che ti stupisci, i mafiosi da noi leggono Kant [Luciano Liggio] e scrivono delicate poesie [Raffaele Cutolo] -, ma va bene, chi non lo scambierebbe quel sogno col proprio? Dove si vedono cose così? - abbiamo persino un re che ritorna dopo che il penultimo se n'era scappato e l'ultimo era stato cacciato, ma così va la storia, avanti e indietro e non è mai la stessa, e d'altra parte tutte le teste coronate d'Europa, quelle che gli anarchici e i bolscevichi dell'Ottocento e del Novecento, avevano stilettato, sparato, fucilato, in uno stillicidio improbabile, ritornano a oriente, e fanno pure politica, in Albania, in Bulgaria, e quindi è pure il tempo dell'Italia, ma non è che siano tutte persone per bene, e il nostro è pure un assassino, come dire, in proprio non all'ammasso come quelli del suo sangue. Dove si vedono cose così? - abbiamo ministri che con la bandiera italiana volevano pulirsi il culo e adesso non lo dicono più, chissà se sono diventati più furbi o più forbiti, e sostenevano la causa di Slobo contro l'imperialismo americano perché saranno pure cristiani quei cazzo di slavi però hanno sempre fermato i turchi e Slobo non faceva che questo lì, fermare i turchi, però poi l'han capita pure gli americani che il problema è questo qui, e quindi strillano al terrorista se qualcuno brucia una bandiera a stelle e strisce in piazza, cosa si dovrebbe bruciare, la bandiera dell'Afghanistan, che non sai neppure che colori ha e non la trovi sull'enciclopedia o quella del Qatar che chissà se ce l'ha una bandiera o della Thailandia, che poi magari la scambiano per quella della squadra del Chievo e nessuno capirebbe che cazzo stai facendo? Dove si vedono cose così? - abbiamo "il campionato più bello del mondo" ma è una bufala, non è vero e lo sappiamo, non vinciamo niente da tanto che non ce lo ricordiamo più, e per comprare giocatori stranieri facciamo qualche truffa - è "l'ingegno italiano", no? -, pagheremmo volentieri in natura, che so il Colosseo, l'Ara Pacis, qualche cassetta di pomodori o fichidindia, chi ci verrà più a giocare qui se non pagano nemmeno gli stipendi? Ma è l'unico vero collante sociale di questo paese - e non puoi parlarne male perché è come parlare male del parlamento, diventi un anti-democratico -, quello per cui i naziskin di forza roma e quelli di forza lazio possono complimentarsi a vicenda per aver massacrato un marocchino e chiedere di liberare gli onesti padri di famiglia e sfilare insieme contro la polizia fra braccia tese e cori dove bruciano assieme negri, ebrei e comunisti. Nessuno li arresta, perbacco, sono un fenomeno sociale. Sta qui la vera fine dell'odio civile di questo paese, quel malessere per cui i tifosi d'una squadra s'azzannavano contro quelli dell'altra, altro che i libri di Pansa sui figli dell'aquila di Salò e la guerra civile del '43, e di quell'altro e di quell'altro e di quell'altro ancora - è tutta una salòmania. Dove si vedono cose così? - abbiamo la toponomastica più bizzarra che c'è - viene voglia di invidiare persino i giappponesi o gli americani che facevano le strade con la stessa squadra con cui facevano gli stati -, per cui squadristi, manganellatori, gente che computò l'invio degli ebrei ai forni diventa adesso - è lo "spoil system", credo - intestataria d'una strada, di una piazza, di un lungomare, d'un clivio e è la rivincita contro l'ondata di vie Ho Chi Minh, Mao tze dong, ne ho visto, giuro, sull'affaccio a Pietraperzia di mezzo e anche all'uscita di Cles di sopra. Dove si vedono cose così? - abbiamo una generazione di donne che come in nessun altro posto al mondo è diversa dalla generazione delle loro madri - per cultura, per lavoro, per modo di condurre una famiglia o mettere al mondo figli, per come stanno insieme, per come gestiscono le cose, i mariti e loro stesse. E è stata dura, ragazzi, se è stata dura, nel posto dove se ammazzavi tua moglie - le loro madri - ti mandavano a casa tra le ovazioni del pubblico astante. Ancora le ammazzano le donne, però qualcuno lo arrestano. Ma in parlamento sono numericamente più o meno come in Iran o nell'Azerbajian. E ancora guadagnano meno d'un uomo, le badanti e le manager, e pure le veline e le letterine. Però, ecco, se a San Giuliano di Puglia c'è il terremoto e muoiono i bambini e bisogna che qualcuno in chiesa si alzi e dica due parole per tenere assieme la comunità, per sperare insieme ancora in quel luogo, per parlarsi guardandosi negli occhi senza chiedersi perché mio figlio sia morto e il tuo sia vivo, bè, lì è una donna che si alza oggi, a dire parole poche, a dire con il proprio corpo la "cosa pubblica", dove una volta si sarebbe alzato il prete, il sindaco, il maresciallo e il farmacista, l'onorevole della città grande. Dove si vedono cose così? - abbiamo un movimento di cittadini che chiede "law and order", vuole sentenze sicure, la certezza della pena, una amministrazione efficiente della giustizia, carceri ben congegnate, condanne da cui non ci sarà mai ritorno, ma non è di destra, no è di sinistra - o almeno così sembrano le cose -, e sono cittadini per bene, che pagano le tasse, vogliono la ricevuta fiscale al ristorante e non passano con il rosso e tutte quelle cose lì che sono poco italiane e mettono in regola gli extracomunitari che hanno per casa o al lavoro, e ne hanno fatto un'ossessione di cultura, di vita, che tu se per caso parcheggi male il motorino andando al girotondo non sai mai bene se ti denuncerebbero al vigile vicino - perché stanno sempre indignati - e ti inquietano un po', ma fanno opposizione sociale. Dove si vedono cose così? - abbiamo il Cattivo maestro che ce l'hanno dipinto come il regista del male d'una generazione e oggi è studiato e riverito nelle accademie universitarie di mezzo mondo e di più e se lo contendono alla Fiera del libro di Francoforte a suon di quattrini, e non solo studiosi guardano a quel pensiero forte che da trent'anni scuote questo paese e ora se n'è andato in giro per il mondo, dove ce lo invidiano, perché che cazzo mai ha prodotto l'Italia negli ultimi trent'anni se non qualche etichetta e questo, l'operaismo, e stiamo finalmente a pari coi francesi - coi Foucault, coi Deleuze e Guattari -, che sono l'altra cosa che si studia, ma nessuno gli ha mai chiesto scusa a Negri, nessuno ha mai chiesto scusa a una generazione, quella del Settantasette, quella dell'Autonomia, che ha inventato tutto quello che c'è sotto i nostri occhi, da vivere, da capire, da risolvere, la fine del lavoro, l'insopportabile solitudine della modernità e della postmodernità, la potenza e la miserabilità della tecnologia, l'esplosione dei desideri, la possibilità di essere più ricchi di cose e pensieri come mai è accaduto nella storia dell'umanità, ma ci ha preso manganellate, ci ha preso la polizia che sparava nella schiena, ci ha preso millenni di galera. E era la sinistra - o almeno così sembravano le cose -, che li perseguiva con più accanimento. Dove si vedono cose così? - abbiamo un papa che se avesse ancora qualche anno davanti e un po' più di forza ti chiedi se non butterebbe giù il capitalismo come ha buttato giù il comunismo, che vuole più libertà di informazione e dice male del neoliberismo, che vuole acqua per i poveri e sicurezza del lavoro per tutti, e ti chiedi pure se stanno truscando per farlo dimettere solo per chiudergli la bocca - ma ci si può dimettere dal cielo? pensa se ci ritroviamo la democrazia e la burocrazia pure in paradiso - e sì, dice pure dell'aborto, della contraccezione, dei crocefissi nelle scuole e cose così, bè, cosa pretendete che dica? Dove si vedono cose così? - abbiamo il movimento più grande del mondo, che non ci sono neanche città italiane in grado di contenerlo, che le nostre città quelle sono, una piazzetta con la loggia del cinquecento, un lastricato del quattrocento, quattro case del seicento, una chiesetta del duecento con gli affreschi rifatti nell'ottocento, cose buone per uno spot pubblicitario, uno sfondo da calendario Pirelli, un "sightseeing" di giapponesi frettolosi di mangiare la pappa col pomodoro che non hanno mai tempo di guardare i contorni, le periferie desolate, ma perché dovremmo guardarle noi - che già ce le sciroppiamo tutti i giorni -, che siamo meno dei giappponesi? E questo movimento ti impressiona perché è pieno di cattolici, di riformisti che più di destra non si può, di sognatori che chiedono cose di buon senso e intanto rollano una canna e ascoltano della musica, e però ha una forza straordinaria e lo vedi nelle facce giovani, serie, compunte, allegre - dove capisci che s'è saltata una generazione almeno e questi d'adesso da dove cazzo saranno sbucati così a migliaia che non ce la fai più a contarli - e allora ti dici che è proprio vero che questo è "l'ombelico del mondo", che devi stare qui se vuoi capire quello che succede a Toronto o a Timbuctu, a Shangai e a Minsk, a Kabul e a Washington. E è così da trent'anni. Dove si vedono cose così? Ah, sì, è un paese straordinario il nostro, stramaledetto, strabiliante, stratosferico, strabico. Strapaese. E' più che l'impero. Riesci a vedere? [n.d.r. "Minority Report"]Roma, 10 novembre 2002
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