E' uscito il numero 100 di Pollicino Gnus



E' uscito il numero 100 di Pollicino Gnus, mensile su Pace, Solidarieta',
Ambiente e Convivenza di Reggio Emilia e dintorni, chi ne e' interessato
puo' richiederlo a:
Roberto Galantini, rgalla at tin.it, Carpi (MO)
Matthias Durchfeld, esteri at istoreco.re.it, Reggio Emilia.
Costa appena 2 Euro.

In questo numero si tratta di come cercare un modo per tornare ad essere
incisivi nelle battaglie per i diritti, nella partecipazione alle decisioni
collettive o, come si usa dire ormai ovunque, nella "costruzione di un
altro mondo".
Oggi si percepisce un grande fervore nel movimento, ma tra lillipuziani,
sindacalisti, girotondisti, disobbedienti, chi può dire di aver trovato la
via per incidere davvero sul corso delle cose?
Il rischio per il movimento contro la globalizzazione liberista è quello di
isterilirsi ripercorrendo strade già viste e di scivolare verso la politica
ordinaria. Uno dei dubbi che si è cercato di investigare riguarda la
possibilità di trasformare i nostri stili di vita e rimettere in
discussione pratiche ripetitive e troppo scontati.
Qualcuno dice che bisogna "...dare uno sbocco istituzionale alle istanze di
cambiamento...".
Non sarà invece che il movimento deve capire come si fa a fare da sè ?
Non è un controsenso dover dire sempre più spesso "mai più"?
"Mai" è oggi.

Oltre al calendario delle attività alternative in programma a Reggio Emilia
e dintorni nel mese di Novembre il numero contiene interventi di:
Redazione: "...e il mai diventa: oggi!"
Vittorio Giacopini: "Il movimento è impantanato"
Davide Bolognesi: "In un movimento di movimenti si puo' restare fermi?"
Lorenzo Guadagnucci: "Gettare ponti dove si vogliono creare fossati"
(stralci dell'intervento al convegno del 16 giugno a Reggio Emilia)
Pasquale Pugliese: "I movimenti e la guerra"
Walter Peruzzi: "Resistere e costruire"
Fausto Gianelli: "Che cosa abbiamo perso a Genova" (stralci dell'intervento
al convegno del 16 giugno a Reggio Emilia)
Enrico Semprini: "O socialismo o barbarie"
Luca Melegari: "Ma quale conflitto sociale"
Cosimo Scarinzi: "Un anno vissuto pericolosamente" (stralci dell'intervento
al convegno del 16 giugno a Reggio Emilia)
Ed. Derive approdi: "Io sono un black block"
Olivia Guaraldo: "Lasciare indietro qualcosa di vecchio" (stralci
dell'intervento al convegno del 16 giugno a Reggio Emilia)
Tiziano Rinaldini e Luciano Berselli: "Dalla nota del 22 maggio 2002"
Michele Montanari: "Sulla sua strada gelata, la croce uncinata lo sa, d'ora
in poi Stalingrado in ogni citta'"
Pinuccia Montanari: "Un mondo sostenibile e' possibile"
Eric Scaltriti: "Lo sviluppo sostenibile: ossimoro del movimento"
Fabrizio Giovenale: "Noi tra paure e speranze"
Roberto Galantini: "Quanto fumo in assemblea"
FSE: "Forum Sociale Europeo Firenze 2002"
N. Hikmet: "Alle porte di Madrid"


Lode della dialettica
L'ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.
Gli oppressori si fondano su diecimila anni.
La violenza garantisce: com'è così resterà.
Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda
E sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.
Ma tra gli oppressi molti dicono ora:
quel che vogliamo non verrà mai.
Chi ancora è vivo non dica: mai!
Quel che è sicuro non è sicuro.
Com'è, così non resterà.
Quando chi comanda avrà parlato
Parleranno i comandati.
Chi osa dire: mai?
A chi si deve, se dura l'oppressione? A noi.
A chi si deve se sarà spezzata? Sempre a noi.
Chi viene abbattuto, si alzi!
Chi è perduto, combatta!
Chi ha conosciuta la sua condizione, come lo si potrà fermare?
Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani
E il mai diventa: oggi!

B. Brecht

Questo messaggio vi e' stato inviato da Roberto Galantini, potete girarlo a
chi volete.