Comunicato del 22 ottobre. "Ogni vittima ha il volto di Abele"



Comunicato stampa

"OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
IL 4 NOVEMBRE IN PIAZZA PER LA PACE

ORGANIZZIAMO OVUNQUE INIZIATIVE NONVIOLENTE
IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE GUERRE
AFFINCHE' MAI PIU' SI FACCIANO GUERRE

UNA PROPOSTA DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE" DI VITERBO
A TUTTE LE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

Abbiamo promosso l'idea che il 4 novembre in tutta Italia si realizzino
cerimonie di commemorazione per le vittime di tutte le guerre da parte delle
istituzioni, delle associazioni e delle persone impegnate per la pace e la
nonviolenza.

Cerimonie semplici e silenziose, di cordoglio sincero, di profonda
austerita' e di rigoroso impegno al rispetto e alla promozione della
dignita' umana di tutti gli esseri umani. Di solidarieta' dell'umanita'
intera contro la violenza e la morte. Di opposizione alla guerra e ai suoi
apparati.

Un 4 novembre che nel ricordo di tutte le vittime delle guerre sia anche
monito ed impegno contro le guerre presenti e future, contro tutte le
violenze e contro tutti gli strumenti di morte.

Un 4 novembre che non deve piu' essere strumentalizzato dai comandi militari
che con il loro lavorare per la guerra e inneggiare alla guerra irridono
oscenamente le vittime delle guerre; ma divenire giornata di lutto e di
memoria, e di solenne impegno affinche' mai piu' degli esseri umani perdano
la vita a causa di guerre, affinche' mai piu' si facciano guerre.

"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

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Alcune riflessioni ulteriori:

a) Il 4 novembre e' un giorno di lutto, e nelle vicende umane anche
l'elaborazione del lutto per coloro che non solo piu' conta. E conta
altresi' il ricordo di coloro cui e' stata tolta la vita con la violenza.
Non ricordarli sarebbe come volerli cancellare, quasi ucciderli una seconda
volta.
Chi defini' la prima guerra mondiale con la formula lapidaria "inutile
strage" colse un punto decisivo: fu una orribile strage; e - di contro alle
retoriche dei potenti che mandarono al macello tanta povera gente - non ebbe
alcuna ammissibile utilita', poiche' le stragi non sono mai utili (se non al
trionfo del male ed alla sofferenza dell'umanita'), sono stragi e basta, e
tutti quelli che pensano che si possa costruire qualcosa dando ad altri la
morte commettono uno sciaguratissimo e infame errore di ragionamento, oltre
che un abominio morale, che li rende promotori o complici del piu' orrendo
dei crimini.
La memoria delle vittime e' uno degli elementi su cui e con cui costruire
l'impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli
esseri umani (sulla memoria delle vittime ed anche sui possibili rischi di
un uso distorto e strumentale di essa ha scritto pagine indimenticabili
Tzvetan Todorov, ad esempio in Memoria del male, tentazione del bene).

b) Ebbene, la ricorrenza del 4 novembre, fine della prima guerra modiale
(per l'Italia), e' stata fin qui strumentalizzata proprio dai poteri
militari, che in questa giornata, loro si', "festeggiano" le forze armate,
cioe' scherniscono quei poveri morti che loro stessi comandi militari hanno
fatto morire. Lo troviamo ripugnante.

c) Sic stantibus rebus, non convincono le iniziative subalterne, e non
convince il lasciar stare, il far finta di niente. Cosicche' abbiamo pensato
(anche sulla base di esperienze del passato) che il 4 novembre non debba
essere lasciato come irridente e iniquo monopolio delle gerarchie militari e
di quella retorica pseudopatriottica che il dottor Johnson qualche secolo fa
definiva "l'ultimo rifugio delle canaglie"; non debba essere lasciato alle
loro menzogne ed alla loro propaganda necrofila.

d) di qui la proposta: in quella data le persone e le istituzioni amanti
della pace e fedeli al diritto internazionale e alla legalita'
costituzionale non permettano che prevalga la sciagurata finzione che la
guerra sia bella e che le vittime debbano essere contente di essere state
trucidate, ma oppongano alla menzogna la verita', e all'ipocrisia la pieta'.
In quella data si ricordino le vittime per affermare che la guerra, del cui
orrore la loro morte testimonia, ebbene, la guerra e' un crimine che mai
piu' deve darsi.

"Ogni vittima ha il volto di Abele".

Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Viterbo, 22 ottobre 2002

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Seguono due allegati per i mezzi d'informazione

Allegato 1. Appello del 17 ottobre 2002: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

"OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
IL 4 NOVEMBRE IN TUTTA ITALIA
PROMUOVIAMO INIZIATIVE PUBBLICHE DI PACE
IN RICORDO DELLE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE
AFFINCHE' MAI PIU' VI SIANO GUERRE
In occasione del 4 novembre, anniversario della conclusione della "inutile
strage" della prima guerra mondiale, il "Centro di ricerca per la pace" di
Viterbo invita tutti i movimenti pacifisti, nonviolenti e per i diritti
umani a commemorare e onorare le vittime di tutte le guerre e a rendere
visibile con cerimonie pubbliche, in dolore e compostezza, in silenzio e in
meditazione, l'impegno corale delle persone ragionevoli, delle istituzioni
democratiche e delle buone leggi affinche' mai piu' si facciano guerre.
"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).
Centro di ricerca per la pace
Viterbo, 17 ottobre 2002

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Allegato 2. Notizia sul "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo e' una struttura di ricerca e
di iniziativa, pacifista e di solidarieta', attiva dagli anni '70.
Alcune delle posizioni caratterizzanti sono: l'impegno di unire analisi
globale e contestuale ed iniziative concrete e puntuali; la scelta
intransigente della nonviolenza come teoria-prassi di riferimento; un'
attenzione parimenti dedicata ai movimenti ed alle istituzioni; la non
sottovalutazione del momento del giuridico.
Cura la pubblicazione di un notiziario telematico quotidiano, "La
nonviolenza e' in cammino", che raggiunge tutti i giorni alcune migliaia di
interlocutori (ed e' altresì consultabile da chiunque nei siti
www.nonviolenti.org e www.peacelink.it).
Tra gli incontri di studio promossi, segnaliamo particolarmente il primo
convegno nazionale sulla figura e l'opera di Primo Levi, svoltosi a Viterbo
nel 1987.
Tra le attivita' di carattere formativo il centro ha promosso e realizzato,
spesso in collaborazione con altri soggetti, corsi di educazione alla pace e
di formazione alla nonviolenza, presso scuole, enti di servizio civile, enti
locali, associazioni, centri sociali.
Tra le iniziative promosse negli anni '80 e '90 segnaliamo particolarmente
la campagna per l'estensione del servizio civile presso gli enti locali.
Nel 1987 il centro ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta'
con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista
sudafricano.
E' stato impegnato nell'opposizione alla guerra nel '91, nel '99 e nel
2001-2002; per aver promosso e realizzato iniziative nonviolente di
opposizione alla guerra e in difesa della legalita' costituzionale il
responsabile del centro ha subito due procedimenti penali, entrambi
risoltisi a suo favore.
Segnaliamo altresi' l'impegno nell'ideazione e la sperimentazione di
tecniche di azione nonviolenta: in particolare nel 1999 il centro ha ideato,
promosso e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la
pace" con cui bloccare i decolli dei bombardieri ostruendo lo spazio aereo
sovrastante e circostante le piste di decollo con mongolfiere di carta.
Nella seconda meta' del 2001 ha promosso la campagna per una legge che
preveda la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla
conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della
nonviolenza (essa ha prodotto finora una proposta di legge sottoscritta da
decine di senatori e deputati di diverse collocazioni politiche).

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