Dario Fo & Franca Rame News: Massimo D'Alema e articolo 11



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Dario Fo & Franca Rame News
Il C@C@O della domenica

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20 ottobre 2002

Massimo D'Alema ha fatto una dichiarazione per molti versi sconcertante.
Se n'e' uscito ventilando la possibilita' di modificare l'articolo 11 della
Costituzione, nel quale si dichiara che l'Italia ripudia la guerra e che si
impegna a usare le armi solo in caso di un'aggressione diretta.
Questa dichiarazione di D'Alema ci ha lasciati di stucco in quanto
sottintende la piena accettazione della logica del conflitto preventivo.
D'Alema sostanzialmente si rende conto che la partecipazione dell'Italia
alla guerra contro l'Afghanistan o l'Iraq o e' incostituzionale ma, invece
di essere portato a riflettere sull'enormita' che si e' compiuta e si sta
compiendo, e' talmente convinto che questa guerra contro gli stati canaglia
sia giusta, da trovare ovvio che sia in errore la costituzione italiana e
che quindi vada modificata.
E' in questo e' perfettamente in regola con la tendenza dominante. C'e' in
giro un tale che ogni volta che lo accusano di un reato lo depenalizza.
Ora non vorremmo tediarvi ripetendo le motivazioni che ci spingono a
pensare che questa guerra sia combattuta soprattutto per sporchi interessi
petroliferi (non sapremmo come definirli altrimenti), ne vorremmo
dilungarci sul particolare costituito dai miliardi di dollari spesi nel
passato dagli Usa per finanziare i Talebani, Bin Laden e
Saddam...Accenneremo soltanto ai decennali rapporti di amicizia e affari
tra la famiglia Bush e Bin Laden e le enormi speculazioni in borsa che
scommettevano sugli attentati prima dell'11 settembre. Ne' vorremmo essere
prolissi sproloquiando sull'indiscutibile evidenza della sopravvivenza in
vita di Bin Laden, il "mullah Omar"  e tutta la direzione di Al Queida. I
nostri gentili lettori sono di certo informati poi dei campi di
concentramento, dei massacri, delle torture, dei proiettili all'uranio
impoverito e dei bombardamenti un po' troppo frequenti che, per errore,
hanno colpito matrimoni, convogli di profughi, scuole e centri del
volontariato in Afghanistan e anche in Iraq dove da un decennio gli Usa
bombardano quasi quotidianamente (anche se i mass media non ne parlano).
Insomma diamo per scontato di parlare a persone che hanno la sensazione che
la guerra oggi sia il peggiore dei mali. Gia' ora assistiamo a un crescendo
drammatico del terrorismo ma una guerra contro l'Iraq significherebbe il
rischio di un'esplosione della tensione internazionale con conseguenze che
neppure si possono immaginare.
E sinceramente ci stupisce oltremodo che un leader della sinistra si
permetta di proporre la modifica dell'articolo 11 della Costituzione
Italiana (che come si diceva una volta "e' costata tanti morti") senza
aprire prima un dibattito all'interno del proprio partito e dell'Olivo. E
ci pare  ancor piu' incredibile che alle parole di D'Alema non sia seguita
una insurrezione da parte dei militanti DS, che hanno intascato le
dichiarazioni dell'Imperatore Massimo senza batter ciglio e senza aprir
bocca.
Sconfortante.
E anche di cattivo gusto da parte di D'Alema verso il povero Fassino che ci
fa la figura totale del Segretario Generale Fantoccio. Ce lo immaginiamo
mentre nella notte telefona al suo Capo con i Baffi e lamentoso domanda:"Ma
io cosa ci sto a fare?".
E, proprio un bel periodo per i progressisti in Italia.
Come diceva Moretti?