Puntata Report del 22 Ottobre 2002



Gentili telespettatori vi informiamo che domani 22 ottobre alle 20.50 su
Raitre andrà in onda una nuova puntata di Report dal titolo:

               "ORGANISMI NON GOVERNABILI"
                   di Giorgio Fornoni

Secondo la relazione del Ministero degli Esteri i finanziamenti dello
Stato alle Organizzazioni Non Governative si sono quasi triplicati negli
ultimi anni.
Ma che cosa spinge il Governo italiano e gli altri governi, a dirottare
questi stanziamenti, che vanno sotto il nome di emergenze umanitarie, da
un paese all'altro? E inoltre queste operazioni, che passano dalle
Organizzazioni non Governative e dalle agenzie dell'ONU, portano aiuti
reali ai paesi in crisi?

Partiamo dall'Angola: è in corso un progetto di sminamento. Dopo tre mesi
viene interrotto perché i fondi vengono destinati all'Afghanistan.
A Kabul ritroviamo gli stessi sminatori che avevano prima abbandonato il
Kossovo per l'Angola.  E ora in Afghanistan decine di organizzazioni si
spartiscono milioni di dollari con progetti che si sovrappongono.
In Sierra Leone i finanziamenti riguardavano l'emergenza "riabilitazione
bambini soldato".  Secondo l'UNICEF erano 5.400. Quindici organizzazioni
internazionali hanno presentato i loro progetti, e ognuna di loro si è
occupata di una media di 3.500 bambini. Alla fine i bambini da riabilitare
quanti erano?
Durante la guerra in Afghanistan l'ONU aveva fatto una raccolta fondi per
fronteggiare l'emergenza profughi. Si attendeva un flusso di un milione di
persone verso il Pakistan. Alla fine i profughi non raggiungevano i
60.000. Cosa è successo degli aiuti stanziati per oltre un milione di
persone? Nei campi profughi pakistani vengono fornite razioni di cibo
sotto gli standard previsti dal World Food Program. Le stufette
distribuite erano in parte difettose e sono esplose nelle tende.
Malawi: il vescovo Assolari vende un ospedale costruito con i fondi delle
donazioni. Con il ricavato dà il via ad una grande opera simbolica: una
cattedrale fra le capanne.

Un ruolo importante è giocato anche dal legame tra mass media e
umanitario. Se da una parte le disgrazie sono un buon pezzo televisivo,
dall'altra senza giornali e Tv non scatterebbe quella commozione generale
che permette quell'apertura dei rubinetti finanziari che sostengono i
progetti di emergenza.