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Newsletter n. 5 del 30 settembre 2002
- Subject: Newsletter n. 5 del 30 settembre 2002
- From: newsletter at bbs.olografix.org
- Date: Wed, 2 Oct 2002 14:18:55 +0200
============================================ *** Associazione Culturale Telematica *** ********** "Metro Olografix" ********** Newsletter n. 5 del 30 settembre 2002 ============================================ IN PRIMO PIANO ------------------------- Il net-giornale in versione automatica L'esperimento realizzato da Google, che seleziona e impagina notizie dai siti di tutto il mondo secondo criteri statistici FRANCO CARLINI Doveva succedere e infine è successo: è nato il primo quotidiano completamente senza giornalisti né tipografi. Si chiama Google News (http://news.google.com) ed è figlio del più diffuso e famoso tra i motori di ricerca della rete Internet, Google appunto. Il nuovo servizio, per ora in versione Beta, ovvero ancora in fase di collaudo, è disponibile a tutti, gratuitamente, da lunedì scorso. In realtà esisteva già come un sotto-motore di ricerca, specializzato nella ricerca all'interno delle fonti giornalistiche, ma fino a 10 giorni fa era soltanto una mascherina in cui inserire una o più parole per effettuare le esplorazioni. Ora invece Google News si presenta come un vero giornale online, con un'ampia prima pagina, occasionalmente anche corredata di immagini, e con sette aree specifiche: mondo, Stati Uniti, affari, tecnologia, sport, entertainment, salute. La cosa sconvolgente è che sia la selezione che la messa in pagina delle notizie è completamente realizzata da degli algoritmi del computer, senza alcun in tervento umano. Google non utilizza direttori o giornalisti, ma è il software che fa tutto da solo. Come è possibile? Schematicamente i tasselli di cui è composto il sistema sono due: intanto vengono messi freneticamente al lavoro i classici «ragni» (spider o crawler) che tutti i motori di ricerca utilizzano regolarmente; sono questi dei programmi software che saltano da un sito all'altro della rete e ne leggono le pagine. Da ogni pagina del World Wide Web prelevano il contenuto, schedandone le parole che così saranno disponibili per le successive ricerche da parte degli utenti. E soprattutto inseguono i vari rimandi ipertestuali (link) da una pagina all'altra. Svolgono questa opera 24 ore su 24, 7 giorni su 7, come operose formichine. L'intelligenza però sta a valle, nei computer di Google, Excite, Inktomi, che organizzano l'informazione nella maniera più furba, di modo che il sistema possa fornire domande rapide alle domande più strane. E' grazie a questo lavoro di retrobottega che, per esempio, alla richiesta «Valentino Parlato» si può trovare sul Google classico, in 0.55 secondi, l'articolo «Luigi Gedda il braccio armato di Pio XII» pubblicato sul manifesto il 28 settembre dell'anno 2000. Per il maggiore godimento dei visitatori, in molti casi Google conserva una copia della pagine schedate nei suoi computer. Così per esempio l'articolo «Sulla tolleranza», pubblicato su Repubblica online da Umberto Eco l'11 ottobre 2001 è leggibile da Google, anche se non compare più negli archivi del sito romano. Ora i ragni di Google cercano e schedano non solo le pagine classiche, ma anche le notizie, esplorando circa 4000 fonti giornalistiche, dalle agenzie ai giornali e ai più importanti siti informativi del web. Ma a questo punto viene il difficile, ovvero quel lavoro che in tutte le redazioni si fa quotidianamente: scegliere, ordinare per argomenti, e mettere in gerarchia. Vedendo una qualsiasi pagina creata da Google News sembra impossibile credere che dietro non ci sia alcun giornalista: a parte alcuni errori, anzi veri e propri svarioni, le notizie appaiono ragionevolmente disposte, sia per ordine di importanza che per categoria. Per esempio ieri mattina, alle ore 9.00, il titolo di apertura era «700 persone forse affogate nel disastro di un traghetto in Senegal», una notizia che su Repubblica compariva solo a pagina 16, su una colonnina, e a pagina 18, su 3 colonne sul Corriere e in prima pagina sul sito della Bbc. Per ogni lancio di notizia i software generano un breve sommario, del tipo «Yoko Ono ha deposto al processo contro un suo ex assistente al tribunale di New York. Ono aveva denunciato Frederic Seaman, sostenendo che egli aveva rubato numerose foto, lettere, videotape e altri oggetti di proprietà della famiglia». A questo titolo seguono i link a tre fonti rilevanti, oltre che l'elenco delle altre disponibili, che in questo caso erano 171, dal Sarasota Herald-Tribune all'australiano The Age. Ma le notizie online già altri siti le offrivano in precedenza. Antesignano fu Totalnews (www.totalnews.com), nato con l'idea di essere una edicola globale. Tuttora questo sito offre l'accesso alle testate giornalistiche di tutto il mondo, divise per aree geografiche e per paesi. Ma il modello di TotalNews è del tipo: «vattela a cercare» a partire dalla testata appunto, e non dalle notizie. Più recenti sono AllTheWeb, Northern Light, RocketInfo (www.rocketnews.com) e Newsseer (http://newsseer.com). Tutti questi sono abbastanza efficienti, ma si presentano soprattutto come motori di ricerca nel mondo delle news e nessuno di loro ha mai sfondato davvero. Google News è diverso nel senso che le notizie non sono soltanto «cercabili», ma vengono anche pubblicate ed esibite nella prima pagina e nelle sezioni interne. Elevatissimo poi è il numero di fonti esplorate (4mila, appunto, ogni 15 minuti, in media). A questo punto però si apre la discussione, che gira attorno ad almeno due domande. La prima è: forse questo sistema realizza infine un vecchio sogno degli editori, ovvero quello di pare dei giornali senza lavoro umano? Sarebbe l'analogo della fabbrica senza operai vagheggiata dai cantori della robotica. In questo caso i robot sono dei software, che non si ammalano, non vanno al gabinetto né in maternità, non scioperano e non chiedono aumenti. La seconda, in subordine: dando per scontato che i sistemi automatici non siano comunque all'altezza dei giornalisti umani, la loro presenza cosa cambia nel sistema dell'informazione? Ha influenza sul modo di lavorare, di scrivere e di vendere notizie? Alla prima domanda si può con ragionevole certezza rispondere di «no». Malgrado la ricchezza delle notizie, questo non è un giornale, né forse vuole esserlo. E' un'edicola appunto, ovvero un luogo dove si possono trovare raccolte e in vista, una moltitudine di testate. Come le edicole di strada mettono da un lato le riviste di caccia e pesca, dall'altro quelle di musica, vicino a quelle di elettronica, e altrove quelle di cucito e uncinetto, così anche Google News raggruppa i generi e gli argomenti, e lascia che sia tu, lettore, a decidere cosa sfogliare. D'altra parte l'intelligenza umana e giornalistica, da qualche parte viene comunque erogata: intanto negli articoli originali, che sono stati scritti da delle persone e dall'altro, in maniera più nascosta, negli algoritmi che pilotano i software di raccolta e raggruppamento. Dunque nessun timore che la macchina soppianti l'uomo. Il software in questo caso dà il meglio di sé per la rapidità con cui sfoglia, cataloga e propone, battendo in prestazioni ogni sq uadra di operatori umani. Ma lì si ferma. Quello prodotto da Google non è un giornale, ma un'altra cosa, senza dubbio assai utile ma diversa. Eventualmente complementare e non sostitutiva. Entra semmai in violenta concorrenza con i siti di news generaliste offerte da diversi portali Internet: questi infatti usano lo stesso stile assai sintetico (titolo, immagine e poche righe) ma non coprono certo l'universo mondo come fa Google News. Non ne risentiranno i siti migliori come la Bbc online, ma la stessa Cnn potrebbe invece trovarsi in serio imbarazzo. Scampano alla concorrenza per ora, i siti informativi non anglosassoni, che offrono contenuti locali in lingua locale, come l'italiano. Però c'è Google News ormai c'è e gli operatori dell'informazione non ne potranno prescindere - è questa la risposta alla seconda domanda. Intanto perché quella superfonte è preziosa anche per loro, dato che sullo stesso fatto trovano raggruppate le sorgenti di notizie più svariate, continuamente aggiornate. E poi perché gli editori e i giornalisti sono costretti a confrontarsi con un servizio completo e ricco, e dunque sollecitati non già a offrire una quantità superiore (che sarebbe impossibile), ma una migliore qualità, a partire da uno zoccolo di informazioni che, in linea di principio, sono a disposizione di ognuno dei loro lettori. Avanti dunque con l'intelligenza, il contesto, le verifiche, la scrittura gradevole e tutte le doti del buon giornalista. http://www.ilmanifesto.it/oggi/art67.html http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/29-Settembre-2002/art67.html TECNOLOGIA&INTERNET -------------------------------------- GOOGLE L'uovo di Colombo Un'idea semplicissima alla base di un grande successo http://www.ilmanifesto.it/oggi/art68.html http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/29-Settembre-2002/art68.html La sfida di Bill Gates: innovazione e prodotti durevoli "Questo sarà il decennio del digitale" "La recessione non ci fermerà" dal nostro corrispondente ARTURO ZAMPAGLIONE http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/futuro/futuro/futuro.html Linux porta Windows 2000 subito su Xbox Dopo aver fatto girare la prima distribuzione completa di Linux sotto la console di Microsoft, L'Xbox Linux Project è ora riuscito a far girare Windows 2000 su Xbox, con Linux nel mezzo. Siamo all'ingegneria genetica http://punto-informatico.it/p.asp?i=41572 TEMI&APPROFONDIMENTI ------------------------------------------ Se la news non paga L'informazione on line è in crisi e gli editori stanno pensando a come riciclare i propri siti EMANUELE BISSATTINI http://www.ilmanifesto.it/oggi/art58.html http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/29-Settembre-2002/art58.html Perché le notizie in rete non decollano E. BI. Diretta da Marco Barbieri, la rivista .Com (punto quotidiano della comunicazione) si occupa da anni di monitorare il settore dell'informazione che corre sulla rete. http://www.ilmanifesto.it/oggi/art59.html http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/29-Settembre-2002/art59.html Dossier/ Spaghetti Spam, italiani e piaga globale di Michele Favara Pedarsi - Lo spam in Italia sta raggiungendo livelli di guardia. Un'analisi della situazione per consentire di capirne l'origine, trovare le vie di difesa e scoraggiare il ricorso a questa dannosa pratica promozionale http://punto-informatico.it/p.asp?i=41578 NEWS DALL'ASSOCIAZIONE ------------------------------------------- 16 novembre 2002: convegno sull'open source presso l'istituto desterlich a chieti scalo. 30 novembre e 1 dicembre 2002: partecipazione alla Fiera del Radioamatore (ARI) a Silvi. Settembre 2003: Decennale dell'Associazione. -------------------------------------------- a cura di Loris D'Emilio http://www.olografix.org/loris/ Ø UNREGISTERED Version of PostMan for Wildcat 5.x
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