comunicato stampa



COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio nazionale di Pax Christi esprime
tutto il suo sostegno alla decisione del sindaco
di Bolzano, Giovanni Salghetti Drioli e alla sua
giunta, di cambiare il nome della piazza tanto
contesa passando da Vittoria a Pace. Ci sembra un
atto di apertura ad un orizzonte di convivialità
delle differenze, come direbbe don Tonino Bello,
oltrechè un messaggio di armonia in un momento
storico che vive nel terrore della guerra
preventiva e permanente.
Sappiamo bene cosa significa quella piazza per i
cittadini di lingua tedesca dell’Alto Adige, che
hanno vissuto il dramma della “sconfitta” nella
grande guerra e la perdita del territorio. E poi,
ancora, sotto il nazifascismo, hanno dovuto subìre
la pressione dell’Italia da una parte con l’
arroganza di un sistema che avrebbe voluto
togliere i vincoli culturali e linguistici delle
popolazioni sudtirolesi e dall’altra con la
prepotenza aggressiva del Terzo Reich che
rivendicava spazi per il suo folle progetto di
costruire una Grande Germania (pensiamo quali
lacerazioni produsse l’accordo di Berlino del ’39
con le relative opzioni).
Per troppo tempo il nome della Vittoria ha diviso
le popolazioni dell’Alto Adige-Sudtirolo tant’è
che quella piazza venne conosciuta in tutto il
mondo come la piazza dello scontro etnico fra
italiani e tedeschi, e il monumento come il
simbolo dell’italianità antagonista al mondo
tedesco (la scritta latina ne è la testimonianza)
E dunque bene ha fatto il sindaco Salghetti a
mettere fine ad un periodo così lungo di divisione
per trovare una parola (Pace) che sintetizzi gli
sforzi di quanti, in Alto Adige, hanno lavorato
con passione e speranza affinché si aprisse un
capitolo nuovo nella storia della terra
“laboratorio di convivenza”. La testimonianza
degli obiettori al nazismo Josef Mayr-Nusser e
Franz Thaler, la passione civile di Alexander
Langer, gli sforzi politici di tutti coloro che
hanno voluto ricucire vecchi rancori e vecchie
lacerazioni, sono sintetizzati in questo passaggio
dalla Vittoria alla Pace.
Tanto più oggi, all’inizio del terzo millennio, in
un mondo in cui l’interazione fra i gruppi umani è
sempre più la regola della vita, superare un
concetto come “Vittoria” rappresenta una conquista
culturale importante per tutta la comunità
europea. A questo proposito ci sembrano davvero
fuori luogo le dichiarazioni di quanti da una
parte esaltano la novità Europa unita e dall’altra
premono su antichi “valori” della nostra storia
passata.
Come cristiani, dunque, e come uomini di pace ci
sentiamo in dovere di invitare i cittadini di
Bolzano a dare concretamente un segno di pace il
prossimo 6 ottobre, giorno del referendum sulla
piazza, affinché davvero non vincano battaglie di
retroguardia culturale e politica, ma avanzi la
convivenza e l’armonia fra le differenze che rende
così ricco e interessante l’Alto Adige-Sudtirolo.

CONSIGLIO NAZIONALE DI PAX CHRISTI

30 Settembre 2002