Un esposto
- Subject: Un esposto
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 28 Sep 2002 06:31:54 +0200
| Comunicato stampa   Oggetto: Un esposto del "Centro di ricerca per la pace" 
di Viterbo   Il responsabile del 
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini, ha indirizzato un 
esposto alla Procura Generale della Repubblica nei confronti del Presidente del 
Consiglio dei Ministri per le tesi sostenute in Parlamento il 25 settembre, in 
evidente contrasto con l'art. 11 della Costituzione della Repubblica 
Italiana.   Il responsabile della struttura pacifista evidenzia che 
la Costituzione della Repubblica Italiana vincola Parlamento e governo al 
ripudio assoluto della guerra che va 
preparandosi.   Nell'esposto si 
evidenzia che "Le tesi sostenute dal Presidente del Consiglio 
dei Ministri in Parlamento confliggono flagrantemente con il giuramento di 
fedelta' alla Costituzione. Poiche' fedelta' alla Costituzione avrebbe voluto 
che il capo dell'esecutivo esponesse l'unica posizione legittima per lo stato 
italiano: l'opposizione assoluta alla guerra che si va 
preparando. Se 
l'on. Berlusconi avesse svolto quel discorso in un contesto informale e in veste 
privata (ad esempio durante una bicchierata con gli amici al bar dello sport) 
saremmo in presenza dell'ennesimo episodio di incontinenza verbale e di 
esibizione di tracotanza, volgarita' e insipienza cui purtroppo diversi membri 
del governo in carica hanno abituato il paese; ma il Presidente del Consiglio 
dei Ministri ha parlato in Parlamento, in veste di capo del 
governo. E' 
quindi impossibile non prendere atto della assoluta gravita' delle dichiarazioni 
rese dal capo del governo, e prima che lo stesso abbia la possibilita' di porre 
in atto le intenzioni manifestate (di avallare la guerra, di violare trattati 
internazionali e legalita' costituzionale, di rendere il nostro paese 
corresponsabile di nuove stragi) occorre impedire che possa commettere un atto 
incostituzionale e trascinare l'Italia in una nuova guerra di aggressione 
illegale e criminale".   Si allega: 1. Testo 
dell'esposto; 2. Notizia sul Centro di ricerca per la pace di 
Viterbo; 3. Notizia sul presentatore 
dell'esposto.   Centro di ricerca per la pace di 
Viterbo   Viterbo, 28 settembre 
2002   Mittente: Centro di ricerca per la 
pace strada S. Barbara 9/E, 01100 
Viterbo tel. e fax 0761353532, e-mail: 
nbawac at tin.it   * * *   Allegato 1. Testo 
dell'esposto   Alla Procura Generale della Repubblica, 
Roma   E per opportuna 
conoscenza: al Presidente della Repubblica Italiana, 
Roma ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera 
dei Deputati, Roma   Esposto 
nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri per le dichiarazioni 
rese in Parlamento il 25 settembre 2002   1. In 
data 25 settembre 2002 il Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Silvio 
Berlusconi, ha reso in Parlamento dichiarazioni di eccezionale 
gravita'. Dal 
testo ufficiale (disponibile sul sito del governo - www.governo.it - e dal quale 
citiamo) risulta chiaramente che in riferimento alla minaccia di una guerra 
degli Stati Uniti d'America contro l'Iraq il capo 
dell'esecutivo: a) non 
solo non ha inteso esprimere una netta opposizione all'intenzione della Casa 
Bianca di scatenare una guerra di aggressione palesemente illegale e criminale 
sia secondo il diritto internazionale, sia secondo il comune sentire delle 
genti; b) non 
solo non si e' dichiarato vincolato al rispetto intransigente di quanto previsto 
dalla Costituzione della Repubblica Italiana che proibisce in modo assoluto che 
l'Italia appoggi una simile guerra o peggio ad essa prenda 
parte; c) non 
solo, ma addirittura ha espresso un evidente appoggio alle sciagurate e capziose 
argomentazioni del governo statunitente finalizzate allo scatenamento della 
guerra; d) non 
solo, ma addirittura ha sferrato un duro obliquo attacco alla Costituzione 
italiana in uno dei suoi principi fondamentali (l'art. 
11); e) non 
solo, ma addirittura ha esposto un punto di vista palesemente irresponsabile e 
agghiacciante (sebbene espresso nella forma sfumata della citazione) che lascia 
dedurre una effettiva disponibilita' a sostenere ed a prender parte alla guerra 
che si va preparando.   2. 
Vediamo alcuni punti cruciali del discorso svolto alla Camera dei 
Deputati. I. Il 
Presidente del Consiglio ricorda en passant quanto stabilito dall'articolo 11 
della Costituzione, ma per revocarne implicitamente in dubbio l'adeguatezza a 
fronte della situazione presente: cosi' facendo il Presidente del Consiglio 
viene a sorvolare sul dato oggettivo e dirimente della sua vigenza, quasi fosse 
cosa discutibile e non vincolante: ma la Costituzione e' la base del nostro 
ordinamento giuridico, e ad essa il Presidente del Consiglio ha giurato 
fedelta': non e' in suo potere violarla. II. 
Afferma il Presidente del Consiglio che "L'Italia ha un preciso interesse 
nazionale nel seguire, in questa nuova crisi, linee d'intervento responsabili e 
indipendenti, ma lealmente collocate nel quadro della storica alleanza con gli 
Stati Uniti": non una parola contro una guerra illegale e criminale, che viola 
il diritto internazionale e causera' nuove stragi, nuovo odio, nuova 
instabilita' e insicurezza nel mondo; ma un implicito ambiguo ammiccare ad un 
sostegno italiano alle scelte criminali e criminogene dell'attuale governo 
statunitense. III. 
Infine il Presidente del Consiglio conclude citando una massima secondo cui 
"l'unica cosa di cui avere paura e' la stessa paura": espressione irresponsabile 
e insensata quant'altre mai: nell'epoca aperta dal crimine di Hiroshima, 
nell'epoca in cui e' tecnicamente possibile la distruzione della civilta' umana, 
un simile atteggiamento e' semplicemente folle, e sgomenta pensare che uomini di 
governo possano essere cosi' temerari.   3. E' 
del tutto evidente l'illegalità e criminalità della guerra che gli Stati Uniti 
d'America stanno preparando e che avra' per vittima il popolo iracheno, già 
oppresso sia dalla dittatura di Saddam Hussein, sia dalle conseguenze della 
guerra del 1991, sia dell'embargo che ha provocato una vera e propria catastrofe 
umanitaria. Ed e' 
altresi' del tutto evidente che l'Italia e' vincolata dai trattati 
internazionali sottoscritti ad opporsi a questa guerra. Come del resto l'Onu (la 
cui ragion d'essere e' appunto impedire le 
guerre). E' 
infine del tutto evidente che la Costituzione della Repubblica Italiana, 
fondamento del nostro ordinamento giuridico, proibisce in modo assoluto che 
l'Italia avalli o peggio ancora sostenga o prenda parte a questa guerra, che si 
configura esplicitamente come guerra 
d'aggressione.   4. Le 
tesi sostenute dal Presidente del Consiglio dei Ministri in Parlamento 
confliggono flagrantemente con il giuramento di fedelta' alla Costituzione. 
Poiche' fedelta' alla Costituzione avrebbe voluto che il capo dell'esecutivo 
esponesse l'unica posizione legittima per lo stato italiano: l'opposizione 
assoluta alla guerra che si va preparando. Se 
l'on. Berlusconi avesse svolto quel discorso in un contesto informale e in veste 
privata (ad esempio durante una bicchierata con gli amici al bar dello sport) 
saremmo in presenza dell'ennesimo episodio di incontinenza verbale e di 
esibizione di tracotanza, volgarita' e insipienza cui purtroppo diversi membri 
del governo in carica hanno abituato il paese; ma il Presidente del Consiglio 
dei Ministri ha parlato in Parlamento, in veste di capo del 
governo. E' 
quindi impossibile non prendere atto della assoluta gravita' delle dichiarazioni 
rese dal capo del governo, e prima che lo stesso abbia la possibilita' di porre 
in atto le intenzioni manifestate (di avallare la guerra, di violare trattati 
internazionali e legalita' costituzionale, di rendere il nostro paese 
corresponsabile di nuove stragi) occorre impedire che possa commettere un atto 
incostituzionale e trascinare l'Italia in una nuova guerra di aggressione 
illegale e criminale.   5. 
Siamo pertanto a chiedere con il presente 
esposto: - che 
la competente magistratura accerti se nel discorso del Presidente del Consiglio 
dei Ministri vi siano elementi passibili di procedimento giudiziario; e qualora 
ve ne ravvisi proceda agli atti conseguenti; - che 
il Presidente della Repubblica Italiana e i Presidenti del Senato della 
Repubblica e della Camera dei Deputati prendano pubblicamente posizione in 
difesa della Costituzione e contro l'appoggio e la partecipazione italiana alla 
guerra; - che 
il governo esprima una posizione ufficiale che si dissoci dagli orientamenti 
espressi dal Presidente del Consiglio dei Ministri e riaffermi la fedelta' 
dell'esecutivo alla Costituzione della Repubblica 
Italiana; - che 
il Parlamento approvi un ordine del giorno di biasimo per le esternazioni 
dell'on. Berlusconi e riaffermi la fedelta' dell'organo legislativo alla 
Costituzione della Repubblica Italiana.   Giuseppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace'" di 
Viterbo   Viterbo, 28 settembre 
2002   * * *   Allegato 2. Notizia sul Centro di ricerca per la pace di 
Viterbo   Il “Centro di 
ricerca per la pace” di Viterbo 
e' una 
struttura di ricerca e di iniziativa, pacifista e di solidarieta', attiva dagli anni 
'70. Alcune delle posizioni caratterizzanti sono: l'impegno di 
unire analisi globale e contestuale ed iniziative concrete e puntuali; la scelta 
della nonviolenza come teoria-prassi di riferimento; un’attenzione parimenti 
dedicata ai movimenti ed alle istituzioni; la non sottovalutazione del momento 
del giuridico. Cura la pubblicazione 
di un notiziario telematico quotidiano, “La nonviolenza e' in cammino”, che 
raggiunge tutti i giorni alcune 
migliaia di interlocutori (ed e' altresì consultabile 
da chiunque nei siti www.nonviolenti.org e 
www.peacelink.it). Tra gli incontri di studio promossi, segnaliamo 
particolarmente il primo convegno nazionale sulla figura e l'opera di Primo 
Levi, svoltosi a Viterbo nel 1987. Tra le 
attivita' di carattere 
formativo il centro ha promosso e realizzato, spesso in collaborazione con altri 
soggetti, corsi di educazione alla pace e di formazione alla nonviolenza, presso 
scuole, enti di servizio civile, enti locali, associazioni, centri 
sociali. Tra le iniziative promosse negli anni ’80 e ’90 
segnaliamo particolarmente la campagna per l'estensione del servizio civile 
presso gli enti locali. Nel 1987 il centro ha 
coordinato per l’Italia la campagna 
di solidarieta' con Nelson Mandela, 
allora detenuto nelle prigioni del regime razzista 
sudafricano. E' stato impegnato 
nell'opposizione alla guerra nel ’91, nel ’99 e nel 2001; per aver promosso e 
realizzato iniziative nonviolente di opposizione alla guerra e in difesa della legalita' 
costituzionale il responsabile del 
centro ha subito due procedimenti penali, entrambi risoltisi a suo 
favore. Segnaliamo altresi' l’impegno 
nell’ideazione e la sperimentazione di tecniche di azione nonviolenta: in 
particolare nel 1999 il centro ha ideato, promosso e realizzato l’azione diretta 
nonviolenta delle “mongolfiere per la pace” con cui bloccare i decolli dei 
bombardieri ostruendo lo spazio aereo sovrastante e circostante le piste di 
decollo con mongolfiere di carta. Nella 
seconda meta' del 2001 ha promosso 
la campagna per una legge che preveda la formazione e l’addestramento delle 
forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso dei valori, delle tecniche e delle 
strategie della nonviolenza.   * * *   Allegato 3. Notizia sul presentatore 
dell'esposto   Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la 
pace” di Viterbo, e' stato per anni consigliere comunale e provinciale 
caratterizzando la sua attivita' amministrativa particolarmente con l’impegno 
contro la criminalita' e la corruzione, e per la difesa 
dell’ambiente. Come pubblico amministratore, come giornalista e come 
socio del "Coordinamento Antimafia" di Palermo ha condotto dagli anni ’80 
iniziative di inchiesta, sensibilizzazione e denuncia contro il regime della 
corruzione e la penetrazione dei poteri criminali nell’Alto 
Lazio. Ma l’impegno principale, fin dagli anni ’70, e' quello 
pacifista, antimilitarista ed antirazzista, per i diritti umani: e' stato il 
principale animatore dell’opposizione alle servitu' militari nel viterbese; nel 
1987 e' stato coordinatore per l’Italia della campagna internazionale di 
solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime 
razzista sudafricano. Per le sue iniziative di opposizione nonviolenta alla 
guerra e in difesa della legalita' costituzionale nel '91 e nel '99 ha subito 
procedimenti giudiziari risoltisi con esito a lui pienamente 
favorevole. Nel 1999 ha ideato e realizzato l'azione diretta 
nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui bloccare i decolli dei 
bombardieri dalla base militare di Aviano ostruendo lo spazio aereo di decollo 
antistante la base. Ha promosso e tenuto corsi di educazione alla pace presso 
enti locali, enti di servizio civile e 
scuole. Ha promosso la proposta di legge per la formazione alla 
nonviolenza degli operatori delle forze 
dell'ordine. Dirige il notiziario telematico quotidiano "La 
nonviolenza e' in cammino".   * * 
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