Lettera detenuti carcere di Sollicciano




Lettera redatta dai detenuti del carcere di Sollicciano.

La popolazione del carcere di Sollicciano ha stabilmente superato la soglia dei 1000 detenuti, a fronte di una capienza di 400 posti. Ciò significa ad esempio che nella sezione giudiziaria, in celle progettate e costruire per una persona, ve ne sono 4 e, durante la notte, quando tutte le brande sono fuori, è quasi impossibile spostarsi senza calpestare i propri compagni; nel reparto penale, dove un detenuto deve soggiornare per anni, la situazione non varia di molto, sono in 3 in celle pensate per una sola persona.
Questo sovraffollamento significa:
1) L¹impossibilità di svolgere attività fisica, di leggere e persino di stare in piedi tutti insieme nello stesso spazio e, cosa più importante, l¹esclusione dell¹80% dei detenuti dalle attività scolastiche e lavorative; 2) L¹insufficienza di fondi economici per fare fronte alle pur minime esigenze dei detenuti, sanità, alimentazione, vestiario, pulizia personale. 3) Carenze strutturali e pessime condizioni igienico-sanitario con conseguente aumento di tutte le patologie.
4) Aumento della tensione e dell¹autolesionismo.
5) Mancanza del supporto di educatori, assistenti sociali e psicologi per gran parte dei detenuti e, quindi, mancanza di un programma di reinserimento adeguato. 6) Carichi di lavoro sproporzionati per tutte le categorie che lavorano nel carcere. Tutto questo significa condizioni di vita al limite della sopportabilità umana e della legalità costituzionale. In sintesi viste le condizioni i cui versa la struttura penitenziaria, e visto lo scarso interesse che fino ad ora politici ed opinione pubblica hanno dimostrato nei nostri confronti, ci vediamo costretti ad intraprendere una iniziativa di protesta pacifica per difendere i nostri diritti e costituzionali. Anche se detenuti noi apparteniamo a questa società e, come tutti vogliamo che le nostre richieste vengano ascoltate, e che vengano portati alla luce i problemi che attanagliano tutte le strutture penitenziarie italiane. Gli iniziali dibattiti parlamentari riguardo il problema carcerario sembrano svaniti nel niente, e la classe dirigente invece di cercare soluzioni ai problemi già esistenti è molto più propensa alla costruzione di nuove strutture penitenziarie; così facendo, si rende ancora più insostenibile la situazione della popolazione detenuta. Uno stato di diritto è cosa diversa ed opposta al presunto diritto dello stato di operare una vendetta sui cittadini che violano la legge.

I detenuti di Sollicciano

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