VARESE CITTA’ GIARDINO (razzismo di casa nostra)



VARESE CITTA’ GIARDINO (razzismo di casa nostra)

"...sul pianeta del piccolo principe ci sono, come su tutti i pianeti, le erbe buone e quelle cattive. Di conseguenza: dei buoni semi di erbe buone e dei cattivi semi di erbe cattive. Ma i semi sono invisibili. Dormono nel segreto della terra fino a che all’uno a all’altro pigli la fantasia di risvegliarsi. Allora si stira, e sospinge da principio timidamente verso il sole un bellissimo ramoscello inoffensivo. Se si tratta di un ramoscello di ravanello o di rosaio, si può lasciarlo spuntare come vuole. Ma se si tratta di una pianta cattiva, bisogna strapparla subito, appena la si è riconosciuta. C’erano dei terribili semi sul pianeta del piccolo principe: erano i semi del baobab.Il suolo ne era infestato. Ora, un baobab, se si arriva troppo tardi, non si riesce più a sbarazzarsene. Ingombra tutto il pianeta. Lo trapassa con le sue radici. E se il pianeta è troppo piccolo e i baobab troppo numerosi, lo fanno scoppiare." (da "Il Piccolo Principe di Antoine De Saint - Exupéry)

Qui in terra padana, quando Bossi e la sua lega hanno iniziato ad incitare l’odio nei confronti dei meridionali, altro non hanno fatto che riportare a galla un sentimento che in tutta la provincia di Varese era ben radicato da sempre. Ricordo perfettamente, quando da bambina, leggevo stupita i cartelli esposti sui portoni dei palazzi che indicavano che si affittavano appartamenti, ma non ai meridionali. E già prima, da queste parti, si era guardato con occhio sospetto i veneti, i valtellinesi e tutti coloro che, per motivi non certo idilliaci, avevano dovuto lasciare la loro terra d’origine, per giungere da noi. Ora la Lega ha finto di cambiare idea; ha spostato il suo odio verso altra gente. La cosa triste è apprendere che alcuni di coloro che arrivano dal Sud d’Italia, hanno imparato da Bossi, ad odiare coloro che arrivano dal Sud del mondo. Riceviamo spesso, in questa zona, soprattutto, ma non solo, in campagna elettorale messaggi, più o meno diretti, razzisti e xenofobi.

Nel mese di maggio gli atleti del Varese calcio sono stati picchiati perché extracomunitari. (N.B. Quelli che gli altri chiamano extracomunitari noi li chiamiamo migranti; la parola migrante porta con se il profumo del vento ed il colore di terre lontane...) Anche mio figlio, in quello stesso periodo, è stato aggredito e picchiato. Lui non è un "migrante" e nemmeno un meridionale. Ma l’odio è infinito e non conosce limiti. A Varese chi porta una kefiah al collo o veste in modo anticonformista o porta i capelli lunghi il sabato pomeriggio è meglio che non vada in centro; skin-heads o militanti di Forza Nuova o fascisti o ragazzi dalle teste rasate e le croci celtiche al collo, sicuramente lo riempirebbero di botte. Mio figlio un martedì all’uscita da scuola (colpevole solo di portare i capelli lunghi) è stato aggredito e picchiato dai ragazzi dalle teste rasate e le croci celtiche al collo che, come ultima cosa, gli hanno spento una sigaretta sulle mani. Per la stampa locale si è trattato di "una lite fra compagni all’uscita da scuola". Dopo ripetute lettere da parte mia, con allegato il certificato del Pronto Soccorso ed il verbale dell’Ispettore di polizia, il quotidiano torna sull’argomento dicendo che non si è trattato di una lite, ma di un’aggressione e, conclude, che si escludono, comunque, motivazioni politiche. Ho scritto poi a colui che era in quel periodo l’Assessore alla Cultura della città di Varese, che conosco personalmente, dicendo che la cultura è fatta di tante cose e che la mancanza di cultura semina odio e che la vita in questa "città giardino" è alquanto difficile per i ragazzi che non si identificano in gruppi di destra e/o leghisti (ed è impossibile per i ragazzi migranti). Quell’Assessore mai ha risposto alla mia domanda di aiuto. Io mi sono permessa di dirgli che i giardini vanno curati; se le piante cattive non si estirpano subito, appena le si è riconosciute, esse distruggeranno l’intero giardino.... La responsabilità di "questo giardino" è anche dell’Amministrazione comunale.

Pochi giorni fa, all’apertura del nuovo anno scolastico, i ragazzi di Alleanza Nazionale hanno proposto una petizione contro gli islamici. La Professoressa di religione di mia figlia ha detto che sommato tutto avevano ragione. Mia figlia, che ha ricevuto un’educazione cattolica e che frequenta dall’età di otto anni il gruppo degli scout cattolici dell’Agesci, ha chiesto l’esonero dall’ora di religione.

Questo è il razzismo di casa nostra; qui sicuramente la disumana Bossi-Fini troverà pane per i suoi denti. Purtroppo!!! elisabetta caravati