L'afghanistan visto da Gino Strada



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L'altro Afganistan

Nel suo ultimo libro, Buskashi' (ed. Feltrinelli), Gino Strada, fondatore di Emergency, racconta dell'attacco americano all'Afganistan visto dall'interno, dei tanti morti civili di cui nessuno ha parlato, che di solito sono definiti "effetti collaterali", delle peripezie sue e del suo gruppo per raggiungere l'ospedale di Emergency a Kabul, unici a voler entrare in Afganistan, mentre gli altri gruppi umanitari lo abbandonavano. Ecco alcune sue riflessioni sulla guerra. "Come si sta a viverla? Che cosa si pensa, quando la si vive? Che cosa si prova dentro la guerra? Quali miserie, quali angosce, come si trema durante la guerra? Proviamo a guardare alla realta' di chi ne viene coinvolto, proviamo a passare il confine. Proviamoci. Non dico a sperimentare la guerra sulla nostra pelle - non sono cosi' masochista - ma almeno a cercare di capire la guerra. Cominciamo ad ascoltarne le storie, che sono storie di uomini, le nostre storie. Credo che conoscerle sarebbe sufficiente, a quasi tutti noi, per cambiare idea sulla guerra. Proviamoci. Dopo, forse, potremo parlare di guerra a buon diritto, e quasi certamente ne parleremo in modo diverso. Fare propria, rispettare l'esperienza degli altri, quello che stanno provando, non ignorarla solo perche' riguarda "altri" anziche' noi stessi. Perche' se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, e' malato o ha fame, e' cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perche' ignorare la sofferenza di un uomo e' sempre un atto di violenza, e tra i piu' vigliacchi". Intanto, proprio in questi giorni si sta cercando di stringere i tempi per dare l'avvio ad un'altra guerra, quella contro l'Irak.


Santi Greco