La nonviolenza e' in cammino. 355




LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO



Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it



Numero 355 del 15 settembre 2002



Sommario di questo numero:

1. Un appello di Emergency: fuori l'Italia dalla guerra

2. Agnes Heller, una professione di fede

3. Ernesto Balducci, una professione di fede

4. Letture: Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, Codice etico per una polizia democratica

5. Letture: Ernesto De Martino, Panorami e spedizioni

6. Letture: Carmine Di Sante, Lo straniero nella bibbia. Saggio sull'ospitalita'

7. Letture: Irene Ghizzoni (a cura di), Manuale del risparmiatore etico e solidale

8. Letture: Gianfranco Mascia, Vademecum della bugia da Stalin a Berlusconi

9. Letture: Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica

10. Letture: Alex Zanotelli, R...esistenza e dialogo

11. Letture: Mauro Zonta, La filosofia ebraica medievale. Storia e testi

12. Un corso di educazione alla pace tenutosi a Orte

13. La "Carta" del Movimento Nonviolento

14. Per saperne di piu'



1. UN APPELLO DI EMERGENCY: FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA

[L'associazione umanitaria Emergency ha promosso il seguente appello contro la guerra; per aderire collegarsi al sito www.emergency.it ]

Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarieta'.

Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati.

Chiediamo che l'Italia, di fronte alla minaccia di un attacco militare contro l'Iraq, non partecipi ad alcun atto di guerra, nel rispetto della Costituzione.

Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, ne' vogliamo alimentare la spirale del terrore.

Basta guerre, basta morti, basta vittime.



2. MAESTRE. AGNES HELLER: UNA PROFESSIONE DI FEDE

[Da Agnes Heller, Etica generale, Il Mulino, Bologna 1994, p. 292.

Agnes Heller, filosofa ungherese, nata a Budapest nel 1929, allieva e collaboratrice di Lukacs, allontanata dall’Ungheria, ha poi insegnato in Australia ed in America. In Italia è particolarmente nota per la “teoria dei bisogni” su cui si ebbe nel nostro paese un notevole dibattito anche con riferimento ai movimenti degli anni ’70. Su posizioni democratiche radicali, è una interlocutrice preziosa anche laddove non se ne condividano alcuni impianti ed esiti teorici. Opere di Agnes Heller: nella sua vastissima ed articolata produzione segnaliamo almeno La teoria dei bisogni in Marx, Feltrinelli; Teoria dei sentimenti, Editori Riuniti; Teoria della storia, Editori Riuniti; Etica generale, Il Mulino; cfr. anche Apocalisse atomica (con F. Feher), Sugarco; ed il volume-intervista Morale e rivoluzione, Savelli. Opere su Agnes Heller: la rivista filosofica italiana “Aut Aut” ha spesso ospitato e discusso la riflessione della Heller; cfr. in particolare gli studi di Laura Boella]

Raccomando di accettare la definizione platonica di bonta' ("Una persona buona e' quella persona che preferisce soffrire un torto piuttosto che commetterlo") con la piena consapevolezza del fatto che la premessa di tale definizione ("E' meglio soffrire un torto piuttosto che commetterlo") non puo' essere dimostrata razionalmente. Io credo che questa premessa sia vera; questa e' la mia professione di fede.



3. MAESTRI. ERNESTO BALDUCCI: UNA PROFESSIONE DI FEDE

[Da Ernesto Balducci, L'uomo planetario, Camunia, Brescia 1985, p. 202.

Ernesto Balducci è nato a Santa Fiora (in provincia di Grosseto) nel 1922, ed è deceduto a seguito di un incidente stradale nel 1992. Sacerdote, insegnante, scrittore, organizzatore culturale, promotore di numerose iniziative di pace e di solidarietà. Fondatore della rivista “Testimonianze” nel 1958 e delle Edizioni Cultura della Pace (ECP) nel 1986. Oltre che infaticabile attivista per la pace e i diritti, è stato un pensatore di grande vigore ed originalità, le cui riflessioni ed analisi sono decisive per un’etica della mondialità all’altezza dei drammatici problemi dell’ora presente. Opere di Ernesto Balducci: segnaliamo particolarmente alcuni libri dell’ultimo periodo: Il terzo millennio (Bompiani); La pace. Realismo di un’utopia (Principato), in collaborazione con Lodovico Grassi; Pensieri di pace (Cittadella); L’uomo planetario (Camunia, poi ECP); La terra del tramonto (ECP); Montezuma scopre l’Europa (ECP). Si vedano anche l’intervista autobiografica Il cerchio che si chiude (Marietti); la raccolta postuma di scritti autobiografici Il sogno di una cosa (ECP); il manuale di storia della filosofia, Storia del pensiero umano (Cremonese), ed il corso di educazione civica Cittadini del mondo (Principato), in collaborazione con Pierluigi Onorato. Opere su Ernesto Balducci: cfr. i due fondamentali volumi monografici di “Testimonianze” a lui dedicati: Ernesto Balducci, “Testimonianze” nn. 347-349, 1992; ed Ernesto Balducci e la lunga marcia dei diritti umani, “Testimonianze” nn. 373-374, 1995. Un’ottima rassegna bibliografica preceduta da una precisa introduzione biografica è il libro di Andrea Cecconi, Ernesto Balducci: cinquant’anni di attività, Libreria Chiari, Firenze 1996. Recente è il libro di Bruna Bocchini Camaiani, Ernesto Balducci. La Chiesa e la modernità, Laterza, Roma-Bari 2002. Cfr. anche Enzo Mazzi, Ernesto Balducci e il dissenso creativo, Manifestolibri, Roma 2002]

Se invece noi decidiamo, spogliandoci di ogni costume di violenza, anche di quello divenuto struttura della mente, di morire al nostro passato e di andarci incontro l'un l'altro con le mani colme delle diverse eredita', per stringere tra noi un patto che bandisca ogni arma e stabilisca i modi della comunione creaturale, allora capiremo il senso del frammento che ora ci chiude nei suoi confini. E' questa la mia professione di fede, sotto le forme della speranza.



4. LETTURE. COMITATO DEI MINISTRI DEL CONSIGLIO D'EUROPA: CODICE ETICO PER UNA POLIZIA DEMOCRATICA

Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, Codice etico per una polizia democratica, Sapere 2000, Roma 2002, pp. 96, euro 8,90. Il testo commentato della Raccomandazione Rec (2001) 10, "European Code of Police Ethics", adottata il 19 settembre 2001 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. Da leggere.



5. LETTURE. ERNESTO DE MARTINO: PANORAMI E SPEDIZIONI

Ernesto De Martino, Panorami e spedizioni, Bollati Boringhieri, Torino 2002, pp. 176, euro 13. Le conversazioni radiofoniche tenute da De Martino negli anni '50; con un dibattito sulla sua figura (cui partecipano Diego Carpitella, Giovanni Jervis, Carlo Levi, Enzo Paci) registrato nel '65 dopo la sua scomparsa; e due saggi di inquadramento dei curatori della pubblicazione, Luigi M. Lombardi Satriani e Letizia Bindi.



6. LETTURE. CARMINE DI SANTE: LO STRANIERO NELLA BIBBIA. SAGGIO SULL'OSPITALITA'

Carmine Di Sante, Lo straniero nella bibbia. Saggio sull'ospitalita', Citta' Aperta - Macondo Libri, Troina (En) 2002, pp. 238, euro 13. Uno studio di grande finezza ed impegno, una lettura che vivamente raccomandiamo a tutti i nostri interlocutori. Per contattare la casa editrice: Citta' Aperta edizioni, via Conte Ruggero 73, 94018 Troina (En), tel. 0935653530.



7. LETTURE. IRENE GHIZZONI (A CURA DI): MANUALE DEL RISPARMIATORE ETICO E SOLIDALE

Irene Ghizzoni (a cura di), Manuale del risparmiatore etico e solidale, Altreconomia - Berti, Milano - Piacenza 2001, pp. 72, euro 2,58. Promosso dall'Associazione Finanza Etica, un utile opuscolo. Per richieste e informazioni: "AltrEconomia", tel. 0248953031; Editrice Berti, tel. 0523321322; Associazione Finanza Etica, e-mail: info at finanza-etica.org, sito: www.finanza-etica.org



8. LETTURE. GIANFRANCO MASCIA: VADEMECUM DELLA BUGIA DA STALIN A BELUSCONI

Gianfranco Mascia, Vademecum della bugia da Stalin a Berlusconi, Fratelli Frilli Editori, Genova 2002, pp. 144. Gianfranco Mascia fin dalla "discesa in campo" di Berlusconi colse la necessita' di costruire una resistenza democratica nonviolenta, e ne e' stato fin dall'inizio l'animatore. Con prefazione di Nando Dalla Chiesa. Per richieste alla casa editrice: Fratelli Frilli Editori, Genova, tel. 0103074224, e-mail: info at frillieditori.com, sito: www.frillieditori.com; per contattare l'autore: e-mail: info at bobi2001.it



9. LETTURE. MARCO MORACCINI (A CURA DI): SCRITTI SU LORENZO MILANI. UNA ANTOLOGIA CRITICA

Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002, pp. 272, allegato un cd-rom, euro 19. una raccolta di articoli che ricostruisce l'impatto di don Milani sulla societa' italiana. Diversi degli articoli raccolti (spesso sono testi di autori che a loro volta sono stati grandi testimoni della dignita' umana e costruttori di pace) sono di notevole valore, ma tutti costituiscono un'utile documentazione.



10. LETTURE. ALEX ZANOTELLI: R...ESISTENZA E DIALOGO

Alex Zanotelli, R...esistenza e dialogo, Emi, Bologna 2001, pp. 96, euro 5. Un'agile raccolta di brevi interventi del missionario comboniano, con una serie di schede su testimoni di pace e di solidarieta'.



11. LETTURE. MAURO ZONTA: LA FILOSOFIA EBRAICA MEDIEVALE. STORIA E TESTI

Mauro Zonta, La filosofia ebraica medievale. Storia e testi, Laterza, Roma-Bari 2002, pp. VI + 282, euro 24,50. Una presentazione della filosofia ebraica del Medioevo dalle origini al XV secolo, con ampi brani dai testi, in alcuni casi per la prima vola tradotti.



12. DOCUMENTAZIONE. UN CORSO DI EDUCAZIONE ALLA PACE TENUTOSI A ORTE

[Il testo seguente e' un estratto dalla relazione conclusiva del corso di educazione alla pace svoltosi presso il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2001-2002]

0. Premessa

La presente relazione è frutto del lavoro collettivo dei partecipanti al corso di educazione alla pace tenutosi presso il liceo scientifico di Orte nell’anno scolastico 2001-2002.

Essa è stata redatta utilizzando in larga misura le tecniche del "metodo del consenso" e della "scrittura collettiva", tenendo quindi pienamente conto del contributo e dell’opinione di tutti; ed è stata approvata all'unanimità nell'incontro finale del primo marzo 2002; alla sua stesura sono stati dedicati particolarmente gli incontri XIV, XV e XVI del corso oltre naturalmente al XVII e finale (in cui è stato esaminato ed approvato il testo definitivo).

Ai fini della sua redazione ci si è avvalsi oltre che della discussione negli incontri citati anche dei seguenti materiali e strumenti: a) materiali prodotti, dibattiti affrontati e giudizi espressi nello svolgimento dei precedenti incontri del corso; b) verbali dei singoli incontri; c) compilazione individuale di un questionario di verifica da parte dei partecipanti; d) colloqui individuali e di gruppo tenuti dal coordinatore con tutti i partecipanti; f) confronto con le relazioni conclusive dei corsi dei precedenti anni scolastici.

La decisione di scrivere collegialmente la relazione conclusiva del corso e di realizzare collegialmente la valutazione dei partecipanti (si è trattato quindi di una autovalutazione) ha costituito una scelta di assunzione di responsabilità che ha valorizzato la forte cooperazione e l’esplicita lealtà tra i partecipanti che ha caratterizzato lo svolgimento del corso.

La stesura della presente relazione ha costituito parte integrante del corso ed è un esito rilevante di esso.

*

1. Descrizione del corso di educazione alla pace

Presso il liceo scientifico di Orte nel corrente anno scolastico 2001-2002 si è svolto un corso di educazione alla pace che tra il 24 settembre 2001 ed il primo marzo 2002 con incontri settimanali pomeridiani (e nella fase finale anche con incontri riepilogativi mattutini) ha fornito un peculiare e qualificato servizio educativo e formativo sui temi della pace, della solidarietà e della dignità umana a quanti ad esso hanno preso parte.

Il corso, inserito nel piano dell'offerta formativa dell'istituto scolastico, aperto a tutti gli interessati, per gli studenti del liceo scientifico ha avuto anche valore ai fini dell'attribuzione di credito formativo.

Ad esso hanno variamente preso parte complessivamente 66 persone, di cui 25 partecipanti effettivi e 41 uditori occasionali; tra tutti i partecipanti gli studenti sono stati 58, di cui 19 partecipanti effettivi cui è stato attribuito il previsto credito formativo e 39 uditori occasionali.

L'esperienza del corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte è giunta ormai al terzo anno scolastico consecutivo, e costituisce una delle iniziative caratterizzanti del piano dell'offerta formativa dell'istituto scolastico.

Essa si inserisce in un tendenza che vede in numerose istituzioni ed agenzie formative, a vari livelli e soprattutto nell'ambito universitario ed in quello delle istituzioni internazionali, un grande incremento delle facoltà, dei dipartimenti e dei corsi di studio sui temi della pace (dalla peace research al peacekeeping al peacebuilding) e della risoluzione nonviolenta dei conflitti.

Il corso di educazione alla pace che si svolge presso il liceo scientifico di Orte si avvale del coordinamento del responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, che da molti anni opera nell'ambito dell'educazione alla pace e della formazione alla nonviolenza.

Nel presente anno scolastico il corso si è svolto tra settembre e marzo con 18 incontri in orario pomeridiano e 9 incontri in orario mattutino.

1. 1. Programma e obiettivi

1. 1. 1. Il programma originario ed il suo svolgimento ed ampliamento

Il programma del corso è stato elaborato dal coordinatore sia sulla base delle risultanze della relazione finale del corso tenutosi lo scorso anno scolastico che di colloqui informali propedeutici con gli insegnanti del liceo che in questi tre anni hanno dedicato maggior attenzione a tale esperienza, e naturalmente anche con riferimento alle tematiche di maggiore attualità ed alle peculiari emergenze ed esigenze formative concrete dell'istituto scolastico; tale programma è stato poi esaminato, discusso, approfondito ed approvato all'unanimità dai partecipanti all'incontro preliminare svoltosi il 24 settembre 2001.

Il programma originario prevedeva 17 incontri pomeridiani modulati come segue:

- Incontro preliminare: presentazione e discussione del programma (il metodo; la relazione; i contenuti; gli strumenti; gli obiettivi).

Primo incontro: Di cosa parliamo quando parliamo di pace.

- Incontri 2, 3, 4. Riflettere sulla guerra (secondo incontro: riflessioni introduttive sulla guerra e discussione; terzo incontro: lettura di testi di Günther Anders, Lorenzo Milani, Virginia Woolf; quarto incontro: esercitazione e discussione).

- Incontri 5, 6, 7. Riflettere sulla globalizzazione (quinto incontro: riflessioni introduttive sulla globalizzazione e discussione; sesto incontro: lettura di testi di Susan George, Francuccio Gesualdi, Vandana Shiva; settimo incontro: esercitazione e discussione).

- Incontri 8, 9, 10. Riflettere sulla dignità umana (ottavo incontro: riflessioni introduttive sulla dignità umana e discussione; nono incontro: lettura di testi di Hannah Arendt, Primo Levi, Rigoberta Menchú; decimo incontro: esercitazione e discussione).

- Incontri 11, 12, 13. Riflettere sulla nonviolenza (undicesimo incontro: riflessioni introduttive sulla nonviolenza e discussione; dodicesimo incontro: lettura di testi di Aldo Capitini, Mohandas Gandhi, Simone Weil; tredicesimo incontro: esercitazione).

Incontri 14, 15, 16. Valutazione del corso, autovalutazione dei partecipanti e predisposizione e approvazione della relazione conclusiva (quattordicesimo incontro: definizione dei criteri della valutazione; quindicesimo incontro: stesura della relazione conclusiva; sedicesimo incontro: approvazione della relazione conclusiva).

Rispetto al numero di incontri previsto anche quest'anno si è dato un incremento significativo con la realizzazione di un incontro pomeridiano in più e di 9 ulteriori incontri mattutini di carattere riepilogativo intesi ad offrire a tutti i partecipanti al corso che fossero stati assenti a qualcuno degli incontri pomeridiani una conoscenza sia pur solo cursoria e panoramica di tutti i principali argomenti presentati e discussi.

Come già accaduto negli anni scolastici passati durante lo svolgimento del corso ci sono state modifiche ed espansioni in corso d'opera rispetto al canovaccio stabilito, modifiche determinate dal concentrarsi dell'interesse dei partecipanti su specifici argomenti (spesso con riferimento ai più drammatici fatti di attualità internazionali) o anche da richieste ed opportunità particolari.

Tra le attività integrative segnaliamo ad esempio anche l'ascolto di musica; le testimonianze su iniziative di solidarietà concreta; la celebrazione della "Giornata della memoria" in un incontro interamente dedicato ad essa.

Segnaliamo inoltre che nel concreto svolgimento del corso anche quest'anno, ed in forma più accentuata che negli anni precedenti, ancor più che sui contenuti si è lavorato privilegiando la relazione, quindi il coinvolgimento alla pari di tutti i presenti, la costruzione di rapporti di cooperazione e confronto tra i partecipanti, accogliendo il contributo di idee, proposte, esperienze di ognuno.

Nella concreta realizzazione del corso si è quindi cercato di valorizzare la discussione, sia guidata dalla lettura di materiali e dalle proposte del coordinatore che spontanea; si è fatto uso di esercitazioni e lavoro di gruppo, si sono svolti molti dibattiti anche su problemi concreti della scuola e degli studenti, anche diminuendo il tempo dedicato alla presentazione ed alla lettura dei materiali per dare più rilievo alla partecipazione.

Di parte dei materiali messi a disposizione dei partecipanti si è comunque effettuata una sintetica illustrazione, e di alcuni di essi è stata letta almeno qualche parte nel corso degli incontri. Peraltro si è anche ampliato il materiale messo a disposizione rispetto a quanto originariamente previsto, al fine di presentare e valorizzare una pluralità di approcci ai temi proposti.

1. 1. 2. Gli obiettivi

Nel programma del corso si evidenziava quanto segue:

"a) Quando parliamo di pace di cosa stiamo parlando?

La risposta non è semplice, ed il corso che qui si ripropone intende rendere consapevoli della complessità e delle difficoltà del concetto di pace, ed a maggior ragione della difficoltà di costruire la pace in un mondo in cui pressoché tutti i poteri vigenti e le logiche dominanti si dichiarano per la pace, la giustizia, la solidarietà, ed insieme praticano la violenza, l’ingiustizia, la guerra per opprimere, sfruttare, eliminare gli “altri”.

Nello stesso tempo costruire la pace è necessario ed urgente poiché le logiche e i poteri dominanti attuali (economici, politici, militari, ideologico-mediali…) stanno distruggendo non solo un numero enorme di vite umane con le guerre, l’ingiustizia, la fame, la contaminazione dell’ambiente; ma stanno altresì devastando e degradando irreversibilmente la biosfera in proporzioni e ad un ritmo tali che se l’attuale “modello di sviluppo” non viene urgentemente, profondamente e radicalmente modificato è ragionevole temere in non ampio volger di tempo la distruzione della civiltà umana così come noi l’abbiamo conosciuta e la desertificazione e contaminazione di una parte notevole della superficie del pianeta.

b) E quando parliamo di educazione alla pace di cosa stiamo parlando?

Se la pace è cosa complessa e difficile, ed insieme un impegno necessario ed urgente, l’educazione alla pace è anch’essa tutt’altro che un semplice apprendere le buone maniere, o un elenco di banali precetti di buona condotta, o un repertorio di formule diplomatiche. L’educazione alla pace è un impegno anch’esso insieme complesso, difficile e urgente.

Ma è altresì un tema, e un ambito di studi e ricerche, su cui ancora poca chiarezza vi è tra gli stessi studiosi che da decenni se ne occupano in modo approfondito. Studiosi diversi e ugualmente autorevoli ne danno definizioni diverse e fin contraddittorie, e la confusione che vi è intorno al suo stesso statuto è ovviamente ancora più grande quanto ai metodi, ai curricoli, alle forme di organizzazione, sperimentazione e valutazione.

Senza entrare qui nel merito del dibattito che vede protagonisti personalità come Galtung, Visalberghi, Pontara e tanti altri illustri studiosi, ci limitiamo a rilevare:

I. che occorre formare alla pace, e che la scuola pubblica in quanto principale agenzia formativa della nostra società e del nostro ordinamento giuridico deve assumere tale impegno;

II. che l’educazione alla pace non deve essere né “una materia in più”, né un rozzo e precario collegamento trasversale tra le discipline curricolari; ma un approccio diverso e specifico e soprattutto - a questo stadio della riflessione e della pratica - un appello e una sperimentazione, che peculiarmente connetta i campi del sapere sussumendoli a un criterio e ad un impegno precisi, e proponga pertanto scelte metodologiche e percorsi di ricerca suoi propri.

c) La presente proposta di corso di educazione alla pace, valorizzando l’opportunità data dal Piano dell’Offerta Formativa, intende formulare, sperimentare e verificare un percorso di ricerca (ad un tempo di metodi, di tecniche e di saperi, di relazioni e di contenuti) e di azione formativa atto anche a fornire alla sua conclusione più precise indicazioni per l’agire futuro, sia per i partecipanti, sia per la scuola.

d) Si mantiene il metodo di lavoro adottato nelle precedenti esperienze ed apprezzato dai corsisti, consistente nel valorizzare la partecipazione attiva e la discussione collegiale; scopo del corso è infatti non solo la trasmissione di conoscenze, ma anche la comprensione e verifica di metodi e tecniche, ed altresì la sperimentazione di relazioni; conoscenze, metodi, relazioni orientate e sussunte alla elaborazione teorico-pratica di una cultura della pace, della democrazia, della solidarietà, della dignità umana".

Come si evince da quanto sopra riportato gli obiettivi che con la realizzazione del corso di educazione alla pace vengono perseguiti sono molteplici:

- mettere a disposizione conoscenze specifiche;

- approfondire e collegare argomenti trattati in altre materie di studio;

- migliorare la capacità di comunicazione dei partecipanti, l'autostima di ognuno e il rispetto reciproco;

- orientare ad una cultura e una pratica della responsabilità, del diritto e della dignità umana, della solidarietà e dell'impegno civile.

1. 2. Incontri effettuati ed attività svolte

1. 2. 1. Incontri effettuati

Il corso si è articolato in: a) 18 incontri pomeridiani (incontri, e non mere "lezioni": il corso più ancora che a trasmettere nozioni mirava a comunicare riflessioni, a promuovere la discussione e ad approfondire sia la capacità di analisi e di giudizio autonomo di ogni singolo partecipante, sia la capacità di comprensione e condivisione tra tutti i partecipanti), b) 9 incontri riepilogativi mattutini, c) 27 colloqui di verifica individuali e di gruppo.

Incontri di studio e discussione, e colloqui di verifica, così scanditi:

a) incontri pomeridiani, di due ore ciascuno (...)

b) incontri riepilogativi mattutini (...)

c) colloqui di verifica individuali e di gruppo (...).

1. 2. 2. Principali attività svolte

a) Sul piano dello studio e della riflessione e discussione su contenuti specifici: studio dei temi della pace, della guerra, della globalizzazione, della dignità umana, della nonviolenza; studio particolare di temi storici, giuridici, morali, economici, di teoria della comunicazione; studio approfondito di alcune esperienze storiche e di alcune emergenze mondiali odierne; studio e letture di singoli autori; letture e approfondimenti su problematiche specifiche.

b) Sul piano della sperimentazione di modalità relazionali e dell'acquisizione di metodologie e tecniche di ricerca, di espressione, deliberative ed operative: assunzione di decisioni col metodo del consenso; costruzione dell'affinità tra i partecipanti; giochi di ruolo; sperimentazione di tecniche nonviolente; dibattiti; lavoro di gruppo; scrittura collettiva di testi saggistici e poetici; scrittura individuale di testi; visione di immagini; ascolto di musica; lettura di testi; ascolto di testimonianze; studio di casi storici; studio della comunicazione, del linguaggio, della comunicazione linguistica orale e scritta; stesura collettiva della presente relazione.

1. 3. Il metodo di lavoro adottato

Come già negli scorsi anni scolastici il corso ha avuto alcune caratteristiche metodologiche qualificanti:

- non lezione frontale ma approccio seminariale (e disposizione nello spazio che evidenziasse l'eguaglianza e la cooperazione dei partecipanti - tutti seduti intorno ad un unico tavolo di lavoro);

- il rispetto reciproco; la partecipazione attiva; l'attenzione agli aspetti comunicativi e relazionali;

- le esercitazioni; il lavoro di gruppo; il dibattito;

- il verbale dei singoli incontri redatto a rotazione dai partecipanti (come atto di responsabilizzazione individuale dei singoli partecipanti, chiamati ad essere osservatori e selettori dei dati salienti degli incontri, e responsabili della memoria condivisa di essi).

Tali caratteristiche di metodo sono state adottate, discusse e scelte non solo in quanto sentite coerenti con i contenuti del corso, ma in quanto ritenute esse stesse un contenuto, e qualificante, del corso.

1. 4. Dati statistici complessivi sulla partecipazione (...)

1. 5. Materiali di lavoro

1. 5. 1. Alcuni materiali di studio messi a disposizione dei partecipanti

Il materiale di studio e documentario diffuso è stato il seguente (qui di seguito se ne dà un elenco in ordine alfabetico e non per incontro di diffusione poiché alcuni materiali sono stati utilizzati in più incontri anche a distanza di tempo):

- Günther Anders, Tesi sull’età atomica;

- Hannah Arendt, estratto da La banalità del male;

- Ingeborg Bachmann, Tutti i giorni (testo originale tedesco a fronte);

- Ernesto Balducci, Alcuni pensieri di pace e l’introduzione a La pace, realismo di un’utopia;

- Bertolt Brecht, alcuni versi estratti dalle Poesie di Svendborg;

- Aldo Capitini, estratto da La nonviolenza oggi;

- Centro di ricerca per la pace, alcuni fogli volanti del 1991 recanti testi in versi di Bertolt Brecht, Hans Magnus Enzensberger, Primo Levi;

- Centro di ricerca per la pace, Documentazione sull’azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la pace;

- Centro di ricerca per la pace, Esposto per violazione della Costituzione della Repubblica Italiana del 3 novembre 2001;

- Centro di ricerca per la pace, Lettera aperta al Presidente della Repubblica del 23 settembre 2001;

- Centro di ricerca per la pace, notizie biobibliografiche essenziali su Hannah Arendt; Franco Basaglia; Simone de Beauvoir; Seyla Benhabib; Norberto Bobbio; Laura Boella; Albert Camus; Luigi Ciotti; Assia Djebar; Danilo Dolci; Luce Fabbri; Franco Fortini; Evelyn Fox Keller; Anne Frank; Paulo Freire; Mohandas Gandhi; Marianella Garcia; Susan George; Francesco Gesualdi; Germaine Greer; Agnes Heller; Etty Hillesum; Ivan Illich; Luce Irigaray; Martin Luther King; Naomi Klein; Julia Kristeva; Stanley Kubrick; Akira Kurosawa; Alberto L'Abate; Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto; Emmanuel Lévinas; Rosa Luxemburg; Nelson Mandela; Lidia Menapace; Rigoberta Menchú; Chico Mendes; Lorenzo Milani; Luisa Muraro; Franca Ongaro Basaglia; Vandana Shiva; David Maria Turoldo; Desmond Tutu; Silvia Vegetti Finzi; Simone Weil; Virginia Woolf;

- Centro di ricerca per la pace, Prima bozza di lavoro per la proposta di legge per la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Ernesto Balducci, l'uomo planetario;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Giulio Girardi, teoria e prassi nonviolenta della liberazione;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Vittorio Emanuele Giuntella: la Resistenza, la memoria, la nonviolenza;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Jean Marie Muller, la nonviolenza è lotta;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Giuliano Pontara, le ragioni della nonviolenza;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Renate Siebert;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Alessandro Zanotelli, teoria e pratica dell’utopia concreta;

- Centro di ricerca per la pace, scheda su Jean Ziegler;

- Centro di ricerca per la pace, traccia per un incontro su comunicazione, linguaggio, scrittura, del 6 novembre 2001;

- Costituzione della Repubblica Italiana, articoli 1-54;

- Hans Magnus Enzensberger, Difesa dei lupi contro le pecore;

- Ipotesi di programma del corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2001-2002;

- Hans Jonas, Sull'orlo dell’abisso (intervista);

- Franz Kafka, Davanti alla legge;

- Alberto L'Abate, estratti da Addestramento alla nonviolenza;

- “La nonviolenza è in cammino” n. 95, con testi di: Campagna Nord-Sud, Peacelink, Enrico Pieroni, Vandana Shiva, Edward Said, Peppe Sini, Movimento Nonviolento;

- “La nonviolenza è in cammino” n. 145, con testi di: "Cos in rete", Enrico Peyretti, Francesca Di Donato, Movimento Nonviolento;

- “La nonviolenza è in cammino” n. 282, con testi di: Peppe Sini, Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Alessandro Marescotti, Primo Levi, Franco Fortini, Simone Weil, Hannah Arendt, Movimento Nonviolento;

- “La nonviolenza è in cammino” n. 300, con testi di: Peppe Sini, Associazione nazionale amici di Aldo Capitini, Amelia Alberti, Paolo Borsellino, Liliana Ferraro, Nando dalla Chiesa, Riccardo Orioles, Benito D'Ippolito, Rossana Rossanda, Aung San Suu Kyi, Hildegard Goss Mayr, Giuliana Martirani, Franca Ongaro Basaglia, Movimento Nonviolento;

- Bartolomé de Las Casas, estratti dalla Brevissima relazione della distruzione delle Indie;

- Primo Levi, estratti vari in: Per un accostamento alle opere e alla testimonianza di Primo Levi (con allegato: Peppe Sini, Primo Levi undici anni dopo);

- Primo Levi, La bambina di Pompei;

- Programma del corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2001-2002;

- Proposta del questionario per l'autovalutazione del corso di educazione alla pace svoltosi presso il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2001-2002;

- Proposta di canovaccio per la relazione conclusiva del corso di educazione alla pace svoltosi presso il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2001-2002;

- Etta Ragusa, Praticare la nonviolenza oggi;

- Franco Restaino, Hannah Arendt: "vita activa" e "vita contemplativa";

- Franco Restaino, Simone Weil: impegno e ascesi;

- Franco Restaino, Adriana Cavarero, indice e bibliografia de Le filosofie femministe;

- Nelly Sachs, alcuni versi estratti da Aldilà della polvere;

- Gene Sharp, estratti da Politica dell'azione nonviolenta. 2. Le tecniche;

- Gene Sharp, estratti da Politica dell'azione nonviolenta. 3. La dinamica;

- Peppe Sini, Contro la guerra, la nonviolenza;

- Peppe Sini, La nonviolenza contro la guerra (Alcuni interventi. Giugno-luglio 1999);

- Wislawa Szymborska, La fine e l'inizio e La veglia;

- Chiara Zamboni, bibliografia ragionata estratta da La filosofia donna. Percorsi di pensiero femminile.

A questi materiali si aggiungono vari libri che sono stati messi a disposizione di singoli partecipanti.

Si è aggiunta inoltre l'indicazione da parte del coordinatore di risorse disponibili nella rete telematica, con la particolare segnalazione: a) del principale sito italiano dedicato alla pace: Peacelink (www.peacelink.it); b) del principale sito italiano dedicato alla nonviolenza: il sito del movimento nonviolento (www.nonviolenti.org); c) del notiziario telematico "La nonviolenza è in cammino", di cui il coordinatore del corso è direttore responsabile, testata giornalistica specializzata disponibile on line nei citati siti.

1. 5. 2. Materiali di riflessione prodotti dai partecipanti

Durante il corso sono stati prodotti alcuni testi stesi col metodo della scrittura collettiva, di alcuni di essi si è conservata non solo copia per archivio, ma si è anche realizzata una edizione a stampa; inoltre vari studenti partecipanti hanno redatto scritti attinenti ai temi del corso.

*

2. Valutazione del corso ed autovalutazione dei partecipanti

2. 1. Valutazione del corso

I partecipanti esprimono un giudizio sostanzialmente positivo sul corso: sia sul piano delle relazioni tra i partecipanti, sia sul piano del metodo che su quello dei contenuti proposti.

Richiesti di esprimere un giudizio sintetico sul corso il termine scelto con assoluta prevalenza tra quelli proposti nel questionario per l'autovalutazione è stato: utile.

Richiesti di esprimere un giudizio sintetico sulla partecipazione al corso il termine scelto con assoluta prevalenza tra quelli proposti nel questionario per l'autovalutazione è stato: interessata.

Poiché tra gli obiettivi del corso primario era quello di promuovere occasioni di approfondimento e dibattito, la valutazione del corso stesso ha dato luogo a numerose osservazioni e proposte, riportate nel successivo punto 4 di questa relazione.

2. 2. Autovalutazione dei partecipanti

2. 2. 1. I criteri adottati

Anche quest'anno scolastico si è unanimemente deciso di effettuare una valutazione collettiva dei partecipanti anziché parcellizzare i giudizi (facendo una valutazione individuale e suscitando atteggiamenti competitivi) col rischio di perdere di vista il dato saliente della solidarietà e lealtà reciproca che ha caratterizzato l’esperienza del corso.

Si è ritenuto altresì necessario fondare la valutazione sulla verifica della effettiva partecipazione attiva delle persone che hanno preso parte al corso. Cosicché anche se la valutazione è collettiva, essa è basata: a) sulla analisi dei dati riferiti ad ogni singola persona, dati raccolti attraverso l’adozione di un questionario di autovalutazione, a risposte sia chiuse che aperte, compilato individualmente e discusso collettivamente; b) sulla discussione condotta collegialmente durante gli incontri; c) sui colloqui individuali; d) sui materiali prodotti individualmente e collettivamente durante il corso.

In questo modo si ritiene di essere riusciti ad evitare tanto gli aspetti negativi della valutazione individuale (che non avrebbe tenuto conto della solidarietà e dell'affinità tra i partecipanti costruita nel corso dell’esperienza, e che avrebbe potuto dar luogo ad atteggiamenti competitivi ed egocentrici), quanto gli aspetti negativi della valutazione collettiva (ovvero il rischio di una deresponsabilizzazione personale e di una sorta di “imboscamento” individuale nel gruppo).

Inoltre la scelta dell’autovalutazione ha comportato la pratica di un processo decisionale non autoritario e non monodirezionale, bensì pienamente responsabilizzante per ognuno, chiamando ciascuno dei partecipanti ad esprimersi lealmente ed a valutare veritieramente il proprio e l’altrui contributo all’esperienza del corso.

Infine la scelta del metodo del consenso (una forma deliberativa propria della tradizione nonviolenta, applicando la quale si valorizza l’opinione di ognuno e si prendono solo le decisioni su cui è stata raggiunta l’unanimità, riconoscendo ad ogni singola persona il diritto di veto - e quindi a tutti chiedendo sia un forte senso di responsabilità nell'esercitarlo, sia un forte impegno a trovare soluzioni creative e condivise alle contraddizioni non risolte) ha ulteriormente qualificato l’attività di autovalutazione del corso e dei partecipanti secondo criteri coerentemente omogenei all’oggetto del corso, ovvero l’educazione alla pace, in questo caso intesa come capacità di risoluzione nonviolenta dei conflitti e di affermazione della dignità di ognuno nella concreta pratica della responsabilità personale e della solidarietà interpersonale.

2. 2. 2. Alcuni ulteriori elementi per l'autovalutazione

Tutti i partecipanti agli incontri pomeridiani hanno preso parte a dibattiti ed esercitazioni.

Tutti i partecipanti al corso hanno letto, durante gli incontri o individualmente per proprio conto, almeno alcuni dei testi proposti.

Tutti i partecipanti hanno conservato almeno alcuni dei materiali di studio diffusi e presentati durante gli incontri cui hanno preso parte (materiali diffusi affinché i destinatari possano ulteriormente servirsene per letture e studio individuale anche successivamente e al di là del corso).

2. 2. 3. Giudizio sulla partecipazione

Per tutti coloro che hanno partecipato a questa autovalutazione la propria partecipazione al corso è stata interessata e utile.

La maggioranza dei partecipanti ritiene di aver costruito attraverso il corso una crescita personale, rapporti di amicizia, un miglioramento delle proprie capacità di ascolto e di espressione, un approfondimento significativo delle proprie conoscenze, un più persuaso e meditato impegno personale sia a costruire rapporti con gli altri fondati sulla solidarietà ed il rispetto, sia ad impegnarsi per i diritti e la dignità umana.

*

3. Attribuzione del credito formativo

3. 1. Criteri per l'attribuzione

Si e' concordato (a seguito di una riflessione protrattasi per più incontri ed inclusiva anche dei vari colloqui di verifica individuali e di gruppo) di attribuire il credito formativo agli studenti partecipanti sulla base dei seguenti criteri:

a) aver partecipato ad un numero di incontri sufficiente ad aver usufruito in modo qualificato dell’offerta formativa costituita dal corso; tale numero di incontri, in considerazione della struttura modulare del programma del corso, è stato definito nella misura minima di 6 incontri di studio;

b) aver preso parte ad esercitazioni, dibattiti e colloqui, ed aver effettuato letture dei materiali di studio;

c) aver contribuito alla presente relazione mediante la partecipazione all’attività di autovalutazione sia attraverso la compilazione del questionario proposto, sia attraverso la partecipazione al dibattito, sia attraverso i colloqui individuali e di gruppo.

3. 2. Partecipanti cui viene attribuito il credito formativo (...)

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4. Osservazioni e proposte

4. 1. Cose particolarmente apprezzate

Dai questionari e dai colloqui individuali risulta che tra le cose maggiormente apprezzate del corso vi sono state le seguenti: a) sul piano della crescita personale: il fatto che l'esperienza del corso abbia favorito l'acquisizione una più profonda sensibilità per i problemi degli altri; b) sul piano comunicativo e relazionale: la costruzione di rapporti umani più profondi fondati sul rispetto reciproco e sulla solidarietà nell'attività di studio e di riflessione; c) sul piano della riflessione etica: un approfondimento della responsabilità e dell'attenzione nei confronti degli altri e dei problemi del mondo; d) sul piano metodologico: l'acquisizione di strumenti interpretativi ed espressivi, di tecniche deliberative ed operative desunte dalla riflessione nonviolenta; e) sul piano dei contenuti conoscitivi: la scoperta o la più approfondita comprensione di rilevanti problematiche, eventi, figure, opere e riflessioni.

In dettaglio sono state particolarmente apprezzate: l'esperienza di essere ascoltati e di ascoltare, in un dialogo che consentisse apertura e costruisse amicizia; alcune letture: in particolare di testi di Bertolt Brecht, Franz Kafka, Primo Levi; la presentazione di alcune figure, testimonianze e riflessioni: in particolare Hannah Arendt, Ernesto Balducci, Aldo Capitini, Primo Levi; la discussione di alcuni fatti storici ed eventi attuali: la shoah, le guerre recenti ed in corso, il conflitto israelo-palestinese; l'analisi di alcuni temi specifici: il conflitto, la violenza, i diritti umani, la nonviolenza; alcune esercitazioni ed attività fortemente cooperative come ad esempio la scrittura di testi in versi col metodo surrealista del "cadavere squisito" e la successiva interpretazione di essi; la tecnica deliberativa del metodo del consenso; le occasioni di dibattito, soprattutto su problemi particolarmente sentiti nella propria personale esperienza.

4. 2. Cose mancanti, carenti, insoddisfacenti o comunque migliorabili

Dai questionari e dai colloqui individuali risultano le seguenti richieste: a) più discussione e dialogo; b) più attività di esercitazione e di scrittura collettiva e creativa; c) approfondire la conoscenza degli eventi storici e particolarmente di quelli più drammatici e attuali; d) approfondire i temi ambientali; e) dare più indicazioni su come agire per la solidarietà concreta in difesa dei diritti umani; f) più attenzione ai problemi pratici della vita quotidiana; g) scrittura di testi per il sito della scuola; h) predisposizione di una mostra; i) realizzazione di una pubblicazione; l) iniziative di invito alla fruizione, conoscenza e produzione di altre forme espressive (musica, arti figurative, cinema, etc.); m) testimonianze personali di esperienze direttamente vissute; n) iniziative di ascolto e di sostegno psicologico.

Nel corso degli incontri riepilogativi mattutini nella fase finale del corso si è cercato di approfondire di più i contenuti segnalati ai punti b-e.

Per quanto concerne i punti g-i il coordinatore ha concordato nei colloqui individuali con i partecipanti al corso la messa a disposizione da parte di ognuno di uno o più testi, sui quali sarà fatto un lavoro di editing affinché se ne possano ricavere materiali utilizzabili in prosieguo di tempo ai fini proposti.

Per quanto concerne il punto l anche quest'anno poco si è riuscito a fare, sebbene si sia almeno avviata l'esperienza dell'ascolto musicale e della messa a disposizione di testi su argomenti musicali; si potrà sviluppare il prossimo anno scolastico un lavoro specifico anche valorizzando la presenza di studenti con competenze in tale ambito.

Per quanto concerne il punto m, sebbene qualcosa si sia fatto, si potrà lavorare di più in questa direzione nel prossimo anno scolastico.

E' stato inoltre rilevato che forse si sono trattati troppi argomenti, col risultato di non aver avuto il tempo sufficiente per gli approfondimenti.

Alcuni partecipanti hanno evidenziato la tendenza del coordinatore ad esposizioni di ampiezza tale da meritare l'epiteto di monologhi.

Alcuni partecipanti hanno espresso l’esigenza che si trovasse il modo di favorire una maggiore partecipazione.

4. 3. Cose negative del corso

Dai questionari e dai colloqui individuali risulta che i partecipanti non hanno riscontrato nel corso cose definibili come evidentemente negative.

A conferma di ciò può essere significativo il dato seguente: che coloro che hanno preso parte a uno o due incontri soltanto (e quindi pur non avendo partecipato al corso ne sono stati uditori ed hanno potuto da ciò ricavare e quindi esprimere una sia pur parziale ed estemporanea opinione sull'esperienza) e che hanno comunque effettuato colloqui con il coordinatore hanno espresso un giudizio positivo su quanto del corso avevano potuto cogliere; in alcuni casi hanno espresso l'intenzione di prendervi parte pienamente nel successivo anno scolastico, in altri casi hanno comunque richiesto copia di alcuni dei materiali di studio messi a disposizione durante il corso.

4. 4. Se i risultati del corso corrispondano alle aspettative che si avevano

Dai questionari e dai colloqui individuali risulta che il corso ha superato le aspettative, le persone che avevano già partecipato al corso dello scorso anno scolastico hanno perlopiù riscontrato un maggior interesse del corso quest'anno; le persone che hanno partecipato per la prima volta hanno perlopiù rilevato di avere avuto all'inizio del corso delle aspettative piuttosto generiche e di ritenere che esso si sia poi rivelato più interessante di quanto supponessero potesse essere.

4. 5. Se sia bene riproporre questa esperienza in futuro

Dai questionari e dai colloqui individuali risulta che vi è un consenso unanime sul riproporre l'esperienza del corso nel prossimo anno scolastico, anche ridefinendone modalità e contenuti secondo specifici percorsi di approfondimento (ad esempio: a livello psicologico e relazionale; al livello di peace research; in riferimento alle tecniche della nonviolenza; etc.).

Nella riflessione svolta si è evidenziato anche come uno dei problemi incontrati durante il corso è stata l'insufficienza del tempo disponibile per trattare tutti gli argomenti proposti, si potrebbe ovviare a tale inconveniente riducendo gli argomenti proposti allo studio, o trovando forme integrative.

Tra le proposte emerse e condivise: che all'inizio dell'anno scolastico si svolga un incontro di presentazione del corso in tutte le classi sia del liceo scientifico che dell'Istituto tecnico commerciale di Orte (cercando di promuovere la partecipazione al corso anche da parte degli studenti dell'altro istituto che fa parte col liceo del medesimo polo scolastico).

4. 6. Proposte di impegno ulteriore

Dai questionari e dai colloqui individuali risulta che vari partecipanti al corso intendono proseguire il proprio percorso di impegno personale sui temi della pace e della dignità umana, sia prefiggendosi ulteriori impegni di studio (in particolare di lettura di libri di autori particolarmente apprezzati durante il corso) sia partecipando ad iniziative pratiche di solidarietà, per la pace e per i diritti umani.

(...)



13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell’uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.



14. PER SAPERNE DI PIU'

* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ; per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta at sis.it

* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben at libero.it ; angelaebeppe at libero.it ; mir at peacelink.it

* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per contatti: info at peacelink.it



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO



Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it



Numero 355 del 15 settembre 2002