Abbiamo scherzato



Abbiamo scherzato

Esprimiamo come al solito preoccupazione per un modo di fare giornalismo, o
meglio "essere" giornalisti, e come al solito esprimiamo pure la nostra
solidarietà e vicinanza ai siti "incriminati" da Panorama.

E dopo questa che sembra essere lâennesima storia già vista di chi, come li
chiamiamo da un poâ di tempo: "becchini col pennino", ha capito
perfettamente il "Potere" della comunicazione e dellâinformazione. Da
Libero a Panorama, da Il Giornale a il TG4, lâuso strumentale non è casuale
come qualcuno pensa, non è un povero articolista con la voglia di entrare
nelle simpatie di qualche editore buontempone che promette meno tasse per
tutti.

Si tratta proprio di una visione e di un uso del "potere".

In questo caso potere scrivere e potere essere letti e quindi potere
denigrare, indicare, condannare e quantâaltro. Questo potere che
sembrerebbe elargito a tutti, per loro, i nostri "amici" di Panorama, lo
coniugano con tempismo e scientificità con Potere, si quello con la P
maiuscola, capaci di connettere quello che è sia servile ma anche
ri-produttore, ciclico, di micro poteri garanzia di costruzione e difesa
del Potere più forte.

Questa è la differenza. Il loro Potere e la nostra Potenza.

Per questo attaccano cosi indiscriminatamente Indymedia, Information
Guerrila e insomma, tutti e tutte noi che crediamo, lavoriamo, pensiamo ed
agiamo, sotto la spinta della potenza, intesa come possibilità di
trasformazione dello stato di cose presenti, compreso il fare, o meglio,
lâessere comunicazione.

Al di là dellâarticolo in questione infatti è proprio la lettera di
rettifica a dare il segno dellâarroganza, come dire "abbiamo scherzato" ma
lo abbiamo fatto con le vostre vite, le vostre esperienze, le vostre
potenzialità.

Tutto questo senza mai dirci però quanto sono attenti, sicuramente non alla
posta delle BR, ma alla nostra capacità creativa, di connessione, di
relazione, che anche tramite web si evince, a partire proprio dal no
copyright, dalla libera circolazione di informazioni e di comunicazione, di
saperi diffusi e redistribuiti, di copyleft e di creatività tecniche.

Questo non ci dicono mai, perché questo lo copiano, ci studiano, ci spiano,
sono dei guardoni invidiosi che non avendo altri strumenti di comprensione
della realtà, come si dice quaggiù in periferia, "si bastano da soli",
convinti che un articolo su Panorama li porterà nella gloria dei cieli.

Eâ un altro modo per definire la vigliaccheria? Forse, ma non se ne
vogliano, dâaltronde se decidessero di redimersi e quindi di rettificare
seriamente e quindi di fare ed essere informazione e quindi di capire la
loro potenzialità sganciata dal Potere, sono sempre in tempo per farlo. A
noi farebbe piacere aiutarli in questa loro crescita culturale, dâaltronde
i nostri siti, le nostre testate sono libere di circolare e questo potrebbe
fare di Panorama un settimanale leggibile·oltre che vendibile con il
vecchio (e diremo abbastanza squallido) trucco delle donne nude in
copertina.

Cara Panorama è una questione di scelte e voi avete scelto di affrontare un
tema fondamentale, come la libertà di informazione, con lo sguardo
dellâindagine poliziesca, con lâaccusa (per di più velata infatti basta la
foto di Biagi, il titolo e le home page di un sito a creare strane
connessioni·o fate finta di non saperlo?) , ma soprattutto con lâottica del
sospetto determinato sempre dalla paura della conoscenza.

E per un giornalista questa paura è il segnale del degrado più profondo.

Ve lo diciamo noi che non siamo e non vogliamo essere dei giornalisti.

Il nodo redazionale di Infoxoa, rivista di quotidiano movimento

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