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Fw: Fabiocchi NEWS 2 Agosto 2002
- Subject: Fw: Fabiocchi NEWS 2 Agosto 2002
- From: "Stefano" <stefano.ma at inwind.it>
- Date: Sat, 3 Aug 2002 11:40:21 +0200
----- Original Message ----- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at inwind.it> To: "Ecologia" <pck-ecologia at peacelink.it> Sent: Saturday, August 03, 2002 12:01 AM Subject: Fabiocchi NEWS 2 Agosto 2002 > Newsletter Eco-Internazionalista www.ecquologia.it > -ONU: Entro il 2032 la biodiversita' sara' minacciata nel 72% delle terre > emerse > -WTO: USA propongono di eliminare i sussidi agricoli entro 5 anni > -USA: Il Congresso non potra' piu' modificare gli accordi commerciali > -Cina: La repressione del governo aumenta le proteste dei lavoratori > -Foreste: Cambogia dichiara 400 mila ettari zona protetta > > FREE INGRID BETANCOURT www.betancourt.info > *************** > Se volete ricevere queste news, mandate una email > vuota a mailto:econotizie-subscribe at yahoogroups.com > *************** > LINK: www.ecotax.info Eco-Tasse > *************** > Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it > Pubblicato su > http://www.ecquologia.it/sito/pag89.map Comunita' Internettuale dei Verdi > http://www.informationguerrilla.org Information Guerrilla > http://italia.indymedia.org Indymedia - Become the media > http://www.ecplanet.net EcPlanet > *************** > In riferimento all'articolo intitolato "Australia/Foreste: in pericolo la > liberta' di stampa" il link giusto per vedere i filmati degli attivisti > australiani sulle foreste distrutte e' il seguente: > http://members.iinet.net.au/%7Ekimred . Mi scuso per l'errore. Potete > continuare a mandare email di protesta al governatore dell'Australia > Occidentale sempre tramite questo URL > http://www.foei.org/cyberaction/calm.php > *************** > > ONU: Entro il 2032 la biodiversita' sara' minacciata nel 72% delle terre > emerse > 1 Agosto 2002 - Il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) ha > pubblicato un Atlante Mondiale della Biodiversita'. Gli esperti che lo hanno > curato stimano che, al ritmo attuale di estinzione di piante e animali, la > Terra perde un'importante medicina ogni due anni. Si stima che su meno > dell'1% delle 250,000 piante tropicali sono state fatte ricerche al fine di > trovare applicazioni farmaceutiche. Secondo i dati dell'atlante, l'80% dei > cittadini dei paesi in via di sviluppo (PVS) si affidano alle medicine fatte > con prodotti animali e vegetali selvatici. Nei soli USA, il 56% delle 150 > medicine piu' prescritte, con un valore di 80 miliardi, e' legato a scoperte > fatte in natura. L'Atlante fornisce una serie di fatti e cifre > sull'importanza degli ecosistemi terrestri e afferma che, durante gli ultimi > 150 anni, gli umani hanno direttamente alterato il 47% delle terre emerse. > Lo studio prevede che la biodiversita' sara' minacciata sul 72% delle terre > entro il 2032, soprattutto nell'Asia sud orientale, nel bacino del Congo, e > in molte parti dell'Amazzonia. Il 48% di queste aree sara' coperto da > terreni agricoli, piantagioni e aree urbane, contro il 22% di oggi. Il > direttore esecutivo dell'UNEP, Klaus Toepfer, ha detto che l'uso razionale > delle risorse della Terra e' al centro dello sviluppo sostenibile e > rappresenta una questione chiave nel prossimo Summit Mondiale sullo Sviluppo > Sostenibile (WSSD) che si terra' a Johannesburg, in Sud Africa. La specie > umana devia circa il 40% della produttivita' della Terra per i propri fini, > molta di questa e' sfruttata in modo distruttivo e insostenibile. Dobbiamo > modificare questo sfruttamento e renderlo sostenibile. Il valore delle > risorse naturali per la sola industria farmaceutica fa capire la necessita' > immediata di nuovi modi di sfruttare piante e animali in modo che tutti ne > condividano i benefici, ha continuato Toepfer. Dobbiamo risolvere la > questione sulla proprieta' delle risorse genetiche dando ai PVS, dove rimane > gran parte della biodiversita', un incentivo economico per proteggere la > biodiversita', pagando loro le piante e gli animali i cui i geni vengono > usati nelle medicine e nelle piantagioni. Nell'ultimo decennio, sostiene un > co-autore dell'atlante, l'aumento della produttivita' alimentare ha > soddisfatto le necessita' della popolazione crescente per il 69%, mentre i > territori non coltivati hanno contribuito con il 31%. Ma se questi territori > intatti diminuiscono sempre di piu', da dove verra' la capacita' addizionale > necessaria? La globalizzazione e la velocita' dello sviluppo tecnologico > stanno superando la nostra capacita' di comprendere i nostri impatti sugli > ecosistemi mettendo molti servizi fondamentali a rischio, soprattutto per i > poveri. Dovremmo adottare un approccio precauzionale e non interferire con i > processi globali che mantengono la nostra agricoltura, la nostra salute, il > clima, le foreste e le risorse ittiche. Fonte: UNEP; traduzione di Fabio > Quattrocchi fabiocchi at inwind.it > > WTO: USA propongono di eliminare i sussidi agricoli entro 5 anni > 25 Luglio 2002 - Due mesi dopo aver approvato lo stanziamento di 180 > miliardi di dollari in sussidi per i prodotti agricoli nei prossimi 10 anni, > l'amministrazione Bush ha proposto al WTO (World Trade Organization) il > taglio dei sussidi agricoli che favoriscono le esportazioni. Oltre > all'eliminazione di tali finanziamenti in 5 anni, gli USA propongono la > riduzione delle tariffe doganali mondiali per i prodotti agricoli al 25% da > una media mondiale attuale del 62%. In teoria, la proposta statunitense > aiuterebbe i paesi piu' poveri che non possono permettersi di fornire > sussidi alla loro agricoltura. Infatti mentre i sussidi proteggono gli > agricoltori in USA, Europa e Giappone, essi incoraggiano la sovrapproduzione > e quindi l'abbassamento dei prezzi, svantaggiando gli agricoltori dei paesi > che hanno meno sussidi. Ma la proposta degli USA e' in contraddizione con la > legge protezionista approvata due mesi fa che stanzia 180 mld di dollari per > l'agricoltura nei prossimi 10 anni. Una legge che ha fortemente aumentato, e > non ridotto, i sussidi. Secondo un portavoce della Commissione Europea, le > proposte di Washington non sono coerenti con le politiche interne; gli USA - > dice il portvoce - non saranno in grado di rispettare i limiti stabiliti per > i sussidi. La posizione statunitense non piace neanche a Canada, Nuova > Zelanda, Australia e Argentina che vorrebbero l'eliminazione dei sussidi > entro 3 anni. Gli Europei per ora hanno rifiutato di stabilire una data per > eliminare i sussidi, sostenendo che questo dipendera' dalle altre > concessioni che l'UE otterra' in altre aree dei negoziati commerciali. La > proposta degli USA non menziona la questione degli OGM che e' destinata ad > essere una componente chiave in un futuro accordo globale sulla > liberalizzazione del commercio di prodotti agricoli. I diplomatici > statunitensi dicono che stanno ancora lavorando per formulare delle proposte > sui prodotti geneticamente modificati. Fonte: IATP; traduzione di Fabio > Quattrocchi fabiocchi at inwind.it > > USA: Il Congresso non potra' piu' modificare gli accordi commerciali > 29 Luglio 2002 - Il Congresso americano ha approvato il Fast Track Bill con > 215 voti a favore e 212 contrari. Questa legge impedira' al Congresso di > emendare e modificare gli accordi commerciali, anche quando essi minacciano > l'ambiente. Ai deputati sara' solo permesso di approvare o respingere gli > accordi fatti dal Presidente. In altre parole, il Congresso trasferisce al > Presidente l'autorita' di negoziare gli accordi commerciali. Una funzione > che la costituzione americana conferisce, invece, al Congresso. In questo > modo, l'amministrazione Bush spera di velocizzare i negoziati > sull'espansione dell'accordo NAFTA (di cui fanno parte Canada, Usa e > Messico) a tutto il continente americano tramite l'accorto FTAA (Free Trade > Agreement of Americas). Il Fast Track provochera' anche l'aumento dei casi > in cui le multinazionali potranno intentare una causa contro il governo > federale qualora le leggi ambientali locali, statali o federali > interferissero con i loro profitti. Una multinazionale canadese del settore > chimico ha gia' usato le regole dell'accordo NAFTA per chiedere al governo > statunitense un risarcimento di un miliardo di dollari dopo che la > California aveva vietato l'uso del MTBE, un additivo tossico presente in > certi carburanti che ha inquinato le acque di falda. Se la multinazionale > vincera' la causa, il governo federale avra' il dovere, prescritto > dall'accordo NAFTA, di eliminare anche gli altri divieti del genere in altri > stati. A farne le spese saranno l'ambiente e la salute. Il Messico e il > Canada hanno gia' perso simili processi riguardanti leggi ambientali e > sanitarie, e hanno pagato milioni di dollari in risarcimenti alle > multinazionali. Respingere il fast track non avrebbe limitato la > possibilita' di entrare negli accordi commerciali, sostiene l'associazione > ambientalista Sierra Club, ma avrebbe semplicemente permesso al Congresso di > intervenire in quegli accordi per evitare che essi non tenessero conto > dell'ambiente e dei diritti dei lavoratori. Questa garanzia adesso non > esiste piu'. Secondo Public Citizen, il fast track limita il dibattito > pubblico e la consultazione con le parti sociali nei negoziati commerciali, > ed e' un duro colpo alla democrazia. Fonte: Public Citizen; Sierra Club; The > Seattle Times; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it > > Cina: La repressione del governo aumenta le proteste dei lavoratori > 2 Agosto 2002 - Il rifiuto del governo cinese di permettere la creazione di > sindacati sta alimentando la protesta dei lavoratori. Secondo un rapporto di > Human Rights Watch, quegli stessi lavoratori che il Partito Comunista Cinese > dichiara di voler proteggere stanno protestando nelle strade reclamando il > diritto di formare sindacati indipendenti. Essi vogliono avere una voce > nelle decisioni riguardanti il loro lavoro. Le recenti dimostrazioni sono > state le piu' lunghe dal 1989: ad esempio nella citta' di Liaoyang i > lavoratori metalmeccanici hanno preso le strade per 10 settimane e quattro > leader che da 4 anni cercavano di portare all'attenzione delle autorita' > locali le richieste dei lavoratori sono stati incriminati per "assemblea, > marcia e proteste illegali", adesso rischiano 5 anni di reclusione. I > quattro uomini sono stati tenuti per almeno 5 mesi senza difesa legale ne' > contatti con la famiglia. In tutta la Cina, le imprese statali che una volta > promettevano un posto di lavoro a vita stanno tutte chiudendo o licenziando > parte del personale. Molti lavoratori, con decenni di lavoro alle spalle, > devono ancora ricevere paghe arretrate e hanno perso le pensioni, cosi' come > i benefici dello stato sociale. Questi lavoratori protestano contro > l'ipocrisia del governo Cinese: nonostante la costituzione riconosca i > lavoratori come i 'padroni del paese', il governo tratta i lavoratori che > protestano come criminali. La legge cinese vieta ai lavoratori di > organizzarsi in sindacati indipendenti. Solo l'ACFTU puo' rappresentare > legalmente i lavoratori, ma e' sotto il controllo statale. Esso non ha mai > criticato le leggi usate per giustificare l'imprigionamento di lavoratori o > attivisti indipendenti. Secondo quanto afferma il rapporto di Human Rights > Watch, la reazione del governo alle tre proteste tenute nel nordest del > paese (tra cui quella di Liaoyang) e' stata relativamente contenuta, in > parte forse perche' l'agitazione dei lavoratori minaccia la legittimita' del > partito comunista, in parte perche' le autorita' temono l'allargamento della > protesta se reagiscono troppo duramente. Le autorita' cinesi hanno comunque > violato i diritti fondamentali tra cui quello di libera associazione, > espressione e assemblea. Le autorita' si sono anche rifiutate di rilasciare > i permessi per le dimostrazioni, hanno minacciato i lavoratori dicendo che > avrebbero perso la paga se i membri delle loro famiglie avessero preso parte > alle dimostrazioni, e hanno limitato l'accesso dei media alle zone > interessate. Le forze dell'ordine hanno assaltato fisicamente alcuni > manifestanti, altri li hanno arrestati rifiutandosi di rilasciarli finche' > non avrebbero promesso di non prendere parte ad altre proteste. Human Rights > Watch chiede ai partner commerciali della Cina e a tutti i governi a cui > stanno a cuore i diritti umani di fare pressioni su Pechino affinche' chieda > l'assistenza dell'ILO (International Labor Organisation) per riformare le > leggi sul lavoro e conformarle agli standard internazionali sulla liberta' > di associzione. Inoltre HRW chiede alle multinazionali che operano in Cina > di astenersi dal chiedere alle autorita' cinesi di intervenire quando i > lavoratori tentano di formare sindacati, protestare pacificamente o fare > scioperi. Fonte: Human Rights Watch; traduzione di Fabio Quattrocchi > fabiocchi at inwind.it > > Foreste: Cambogia dichiara 400 mila ettari zona protetta > 1 Agosto 2002 - Il governo cambogiano ha istituito un'area protetta nelle > Montagne Cardamom che contribuira' a prevenire il bracconaggio e il taglio > di alberi. Il Primo Ministro ha firmato un decreto che garantisce protezione > permanente a 402,000 ettari di foresta che si vanno ad aggiungere ai 588,000 > ettari di aree protette nella stessa zona montagnosa. Sulle Montagne > Cardamom sono presenti rare specie animali come la tigre Indocinese, > l'elefante asiatico, e il coccodrillo siamese. Il Parlamento cambogiano ha > anche approvato una legge contro il taglio illegale delle foreste: il testo > prevede 10 anni di prigione e una multa di 25,000 dollari per chi taglia > illegalmente. Lo scorso mese i paesi donatori hanno promesso alla Cambogia > 635 milioni di dollari in aiuti e prestiti per lo sviluppo per il prossimo > anno, ma hanno chiesto provvedimenti anti-corruzione, riforme giudiziarie e > leggi piu' dure per la protezione ambientale. Secondo le statistiche del > governo, la copertura forestale nel territorio cambogiano si e' ridotta dal > 74% del 1970 al 58% di oggi. Intanto in Bolivia gli ettari foresta > certificati secondo lo schema della sostenibilita' dell'FSC (Forest > Stewarship Council) hanno superato il milione, di cui 520,000 sono nella > foresta amazzonica. Attualmente il 20% dell'area forestale destinata al > taglio e' certificata dall'FSC in Bolivia. Invece gli USA hanno cancellato > 5.5 milioni di dollari dal debito estero del Peru' a patto che il governo > peruviano destini una certa somma di denaro per la protezione di 11.1 > milioni di ettari di foresta (un'area grande quanto Cuba). Al progetto > partecipano WWF, Conservation International e Nature Conservancy. Fonte: > Associated Press; REUTERS; WWF-US; CNN; traduzione di Fabio Quattrocchi > fabiocchi at inwind.it > > > >
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