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Rossonotizienet n. 16
- Subject: Rossonotizienet n. 16
- From: "associazione culturale punto rosso" <puntorosso at puntorosso.it>
- Date: Mon, 15 Jul 2002 18:02:40 +0200
ROSSONotizieNet numero 16 luglio 2002 Periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso Sommario Iniziative di Punto Rosso: Punto Rosso a Genova un anno dopo: appuntamenti e programma generale (19-20-21 luglio) Libera Università Popolare: Prossimi corsi autunno-inverno 2002 - Cineforum sull'America Latina - Introduzione alla storia dell'India - Filosofia di Spinoza - Illuminismo e Rousseau Alcune proposte alternative per le vacanze: Campo politico internazionale di Agape e Convento di S. Andrea di Collevecchio Materiali 1) Novità Edizioni Punto Rosso: Giulio Girardi, Resistenza e alternativa al neoliberalismo e alle sue guerre 2) "Contro il monopolio dei brevetti": contributo importante di divulgazione a cura di Roberto Imperiali INIZIATIVE DI PUNTO ROSSO Punto Rosso a Genova un anno dopo A tutti i punto rosso locali a tutti i soci e i simpatizzanti di punto rosso L'appuntamento per tutti è VENERDI' 19 LUGLIO ORE 10 AL FURUM PLENARIO CHE SI TERRA' AL TEATRO DELLA CORTE, PIANO TERRA DEL PALAZZO ORRIBILE DI VETRO DAVANTI ALLA STAZIONE DI BRIGNOLE. Per chi arriva sabato 20 l'appuntamento è in PIAZZA PALERMO, alle 13, nella piazza tematica sulle privatizzazioni promossa con ATTAC, Rifondazione di Genova, Sin-Cobas, Legambiente e altri. Chi è intenzionato a venire è pregato di avvertire in modo da organizzare la nostra presenza a Genova. Per l'accoglienza notturna sono ancora in corso trattative: è probabile che si riesca a dormire tutti insiene con sacco a pelo. A UN ANNO DA GENOVA Programma Mostre fotografiche SOTTOPORTICATO DI PALAZZO DUCALE 1. "Porto Alegre" a cura del Gruppo Comunicazione del Milano Social Forum 2. "Un altro mondo e' possibile" a curo di Luciano Ferrara 3. "Libro bianco" a cura del Gruppo Comunicazione del Milano Social Forum 4. "L'anti G8 dei più" a cura di Silvestro Reimondo 5. "All'ombra del recinto" a cura del Forum Sociale del Ponente Genovese. 6. "Prima di Carlo" a cura dei comitati Roberto Franceschi, Luca Rosso, Francesco Lo Russo, Fausto e Iaio, Peppino Impastato, Franco Serantini ed altri. 7. Testimonianze su Carlo Giuliani raccolte dall'Archivio ligure di scrittura popolare della Facoltà di Storia di Genova a cura del prof. Antonio Gibelli Biblioteca Berio 15 - 19 luglio Mostra artisti della CGIL, SALA MERCATO DEL TEATRO MODENA 17 LUGLIO ORE 21.00 : pièce teatrale del Teatro Danza di Torino " 22.30 : : " " a cura del Gruppo Limpido 18 LUGLIO ORE 21.30 : " " " a cura del gruppo Homonovo 19 LUGLIO ORE 21.00 : " " " a cura del Collettivo di Ricerca teatrale di Vittorio Veneto " " " 22.30 : " " " a cura degli amici e delle amiche di Carlo CORTILE MAGGIORE PALAZZO DUCALE 16 LUGLIO ORE 21.30 : lettura di poesie a cura della CASA PARLANTE 17 LUGLIO " 18.00 : incontro-dibattito sul tema "Credenti e non credenti nel processo di globalizzazione" 18 luglio 2002 ore 17 presentazione del libro LA TRAPPOLA - Controinchiesta sui fatti di Genova e sul movimento globale di Bruno Luverà 18 LUGLIO " 18.30 : presentazione del libro "Un anno senza Carlo" di Antonella Marrone ed.Balbini-Castoldi 18 LUGLIO " 21.30 : "Oggi per la prima volta" pièce teatrale a cura degli amici e delle amiche di Carlo 18 luglio 2002 ore 20.00 presso Sottoporticato palazzo Ducale "L'informazione tradita" ed. Zelig con Angelo Ferrari, Luciano Scalettari giornalista famiglia Cristiana INIZIATIVE 17 luglio 2002 pomeriggio Biologgia 5 a Loggia Banchi 18 luglio 2002 ore 22.30 atrio Palazzo ducale Concerto di gruppi con presentazione del CD 'Piazza Carlo Giuliani'. 19 luglio 2002 dalle 15 alle 21 spazi per l'agricoltura biologia e l'alimentazione responsabile in Piazza Matteotti e Loggiato Palazzo Ducale. 19 di luglio : consiglio nazionale ARCI alle ore 21 sessione aperta dei lavori dal titolo "Società civile, movimenti democratici per il cambiamento a un anno dai fatti di Genova". Palazzo San Giorgio 19 luglio alle ore 21.30 : LETTURE DALLA MEMORIA DEL FUOCO di Eduardo Galeano , a cura della Comunità di S.Benedetto al Porto e del Connettivo Oskar Matzerath - porticato di Palazzo Ducale LE RAGIONI IN MOVIMENTO 19 luglio 2002 ore 10 - 13 Teatro della Corte, uscendo da stazione Brignole a sinistra. Assemblea plenaria di presentazione delle tematiche che verranno affrontate 19 luglio 2002 ore 15 - 19 FORUM da tenere in parallelo Migranti : Commenda di Pre, vicino stazione Principe Alimentazione - Agricoltura : Loggia Banchi, dietro piazza Caricamento Antiproibizionismo : Sala Cambiaso, salita S. Francesco vicino piazza meridiana Ambiente : Sala Germi, vico Boccanegra traversa via Garibaldi Guerre : Teatro della Corte Sanitari del GSF : Villa Rosazza, uscendo da stazione Principe a sinistra. lavoro - Non lavoro - diritti - precarieta' : Palazzo San Giorgio, piazza Caricamento VERITA' E GIUSTIZIA SUI FATTI DI GENOVA 20 luglio 2002 ore 10 - 13 Convegno gestito dal Genoa Legal Forum Teatro della Corte 20 luglio 2002 ore 10 - 13 consiglio nazionale forum ambientalista sala Germi, vico Boccanegra, traversa di via Garibaldi. 20 luglio 2002 ore 10 - 15 incontro cooperative sociali sala Cambiaso. 20 luglio 2002 pomeriggio BiciG8 da Bolzaneto a Piazza Alimonda PIAZZE TEMATICHE : Migranti : piazza della Commenda Disobbedienza, antiproibizionismo : piazza delle Americhe Rete Contro G8 : De Ferrari ATTAC - SIN COBAS e Legambiente : Piazza Palermo IL 20 LUGLIO in Piazza Alimonda dalle ore 9.00 alle ore 19.00 il Comitato Piazza Carlo Giuliani accoglierà il fluire delle persone che verranno a rendere testimonianza a Carlo con musica, lettura di testi , di poesie ore 18 : piazza Verdi CORTEO 20 luglio 2002 : pomeriggio info point su debito e nonviolenza sera 21 -24 preghiera ecumenica 20 luglio 2002 ore 21 CONCERTO Ponte Parodi 21 luglio 2002 mattina : Boccadasse info point su debito e nonviolenza 21 luglio 2002 ore 10 - 18 ASSEMBLEA PLENARIA sulle PROPOSTE DEL MOVIMENTO DEI MOVIMENTI Teatro della Corte 21 luglio 2002 ore 21 CONCERTO a Ponte Parodi <http://www.forumsocialegenova.org>www.forumsocialegenova.org Libera Università Popolare La Lup è completamente autofinanziata dalle quote di partecipazione. Comunque l'accesso ai corsi è garantito a chiunque indipendentemente dal pagamento della quota. Siete pregati di comunicare la vostra intenzione di partecipare ai corsi con qualche anticipo. CORSI AUTUNNO-INVERNO 2002 (altri corsi sono in preparazione) Dipartimento di Cinema e Arti Visive Stanley Kubrick Caro vecchio cineforum Le vene aperte dell'America Latina Quattro film su alcuni momenti salienti della storia e la società dell'America Latina, preceduti da una breve introduzione e seguiti dal dibattito, come al caro vecchio cineforum.... Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano (E' gradita la prenotazione: ci sono max 60 posti) Quota di partecipazione: intero ciclo 10 euro, proiezione singola 3 euro Mercoledì 18 settembre 2002 – ore 20.30 Il colonialismo nell'800, l'indipendenza e la rivoluzione Queimada di Gillo Pontecorvo, It-Fr 1969, dur. 95' Introduce Josè Luiz del Roio Mercoledì 25 settembre 2002 – ore 20.30 La dittatura, la Cia e la lotta armata dei Tupamaros L'amerikano di Costa-Gavras, It-Fr, 1973, dur. 122' Introduce Josè Luis Tagliaferro (da confermare) Mercoledì 2 ottobre 2002 – ore 20.30 La rivoluzione in Nicaragua nel 1979 Sotto tiro di Roger Spottiswoode, Usa 1983, dur. 127' introduce Daniele Pompejano (da confermare) Mercoledì 9 ottobre 2002 – ore 20.30 Il sogno e l'ironia del socialismo che è anche realtà Lista d'attesa di G. Tabìo, Cuba-Spagna, 2001, dur. 105' Introduce Roberto Mapelli Dipartimento di studi internazionali Patrice Lumumba Introduzione alla Storia dell'India Quattro incontri introduttivi alla storia dell'India, con un approccio interpretativo critico rispetto ai paradigmi storiografici tradizionali, attento alle dimensioni proprie, culturali, sociali e politiche, del grande paese asiatico. Un contributo per comprenderne il ruolo e le prospettive nell'attuale globalizzazione. Durata: quattro incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, 20123 Milano. Quota di partecipazione: 25 Euro Giovedì 3 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 Introduzione alla storia dell'India Relatore: Michelguglielmo Torri (Università di Torino) Nell'occasione presentazione del libro di M. Torri, Storia dell'India, Laterza, Roma 2000. Giovedì 10 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 L'india coloniale e la lotta per l'indipendenza Relatrice: Marzia Casolari Alle 21.30 proiezione del film, Gandhi, di R. Attemborough, Gb-Ind 1982, dur. 188' Giovedì 17 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 L'India indipendente Relatrice: Marzia Casolari Giovedì 24 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 L'india nella globalizzazione Relatrice: Marzia Casolari Dipartimento di storia della filosofia e del pensiero umano Ernst Bloch Il pensiero occidentale attraverso le sue grandi opere A seguito del grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni passati sulla storia del pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso a partire dalle grandi opere di questo pensiero, come momenti paradigmatici della storia della filosofia. Settimo corso: L'Etica di Spinoza Durata: 3 lezioni Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano Quota di iscrizione: 15 Euro Martedì 8 ottobre 2002, ore 18.30-20-30 Introduzione alla filosofia di Spinoza Relatore: Giorgio Giovannetti Martedì 15 ottobre 2002, ore 18.30-20-30 L'Etica (I) Relatore: da definire Martedì 22 ottobre 2002, ore 18.30-20-30 L'Etica (II) Relatore: da definire **************** Ottavo Corso: L'illuminismo e J. J. Rousseau Durata: 3 lezioni Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano Quota di iscrizione: 15 Euro Martedì 12 novembre 2002, ore 18.30-20-30 L'illuminismo, la politica e J. J. Rousseau Relatore: Giorgio Giovannetti Martedì 19 novembre 2002, ore 18.30-20-30 L'illuminismo, l'antropologia e J. J. Rousseau Relatore: Mario Domina Martedì 26 novembre 2002, ore 18.30-20-30 L'illuminismo, la pedagogia e J. J. Rousseau Relatore: Francesco Muraro VACANZE ALTERNATIVE Un altro mondo è possibile, la guerra permanente e le alternative per un pianeta di pace campo politico internazionale di Agape 10-17 Agosto 2002 Perché i fondamentalismi religiosi crescono in un epoca di razionalismo scientifico? Perché i motivi religiosi vengono usati per nascondere interessi economici? Perché con la crisi del welfarestate cresce la richiesta di uno stato penale e di polizia forte ? Perché i massmedia presentano kosovar*, afgan*, albanes* come vittime quando si tratta di fare interventi umanitari ma sono presentat* come criminali quando poi vengono nell'opulento occidente in cerca di quello che viene loro promesso? A queste e molte altre domande cercheranno di dare alcune (parziali) risposte le oltre 80 persone che si incontreranno ad Agape dal 10 al 17 Agosto in occasione del campo: Un altro mondo è possibile, la guerra permanente e le alternative per un pianeta di pace. Una settimana di incontri, discussioni per piccoli gruppi e plenarie, di video, di teatro (Parole spezzate, lettera aperta a Pinochet con amic* di Assemblea Teatro di Torino), e con il laboratorio di teatro dell'oppresso, e poi molta musica e festa. I campi internazionali hanno la possibilità di invitare amic* da diverse parti del globo grazie ai fondi Otto per Mille della Chiesa valdese. Nel campo politico sono stati privilegiati gli inviti per amic* del Sud del mondo. Saranno così presenti alcun* attivist* e specialist* di varie parti del mondo, e in particolare da alcune aree delicate del pianeta: vecch* amic* di Palestina (International Center of Bethlem), dell'Afganistan (Rawa), della Colombia (PCC), del Chiapas (Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas), di Porto Alegre (coordinamento del forum sociale interreligioso) amici e amiche del Movimento cristiano studenti da varie parti del pianeta, della federazione giovanile evangelica italiana, dei social forum di Italia e Brasile ecc. Raccogliendo le domande poste dal movimento nato simbolicamente a Seattle e transitato da ultimo da Porto Alegre, Napoli, Genova e Roma, il campo vuole essere punto di incontro tra diversità. Vuole approfondire diversi aspetti della globalizzazione della violenza ma anche delle opzioni di pace che vengono dal basso. Perché le politiche di FMI e BM impongono dei tagli alle spese pubbliche di sanità e scuole ma non a quelle militari e spesso il debito del Sud è usato proprio per comprare più armi dal Nord? Quali sono le responsabilità americane nella formazione del terrorismo internazionale? Cosa accade realmente in alcuni scenari geopolitici rilevanti come Afganistan, Colombia, Palestina? Cosa è cambiato e cosa no dopo l'11 Settembre? Anche grazie alla costante presenza di esperti entreremo nel merito di alcune questioni: Mp Joseph (professore a Tinan, India) analizzerà il nesso tra globalizzazione della violenza e crescita dei fondamentalismi. Robin Blackburn (professore alla università di Essex, critico della New Left Review) affronterà la questione della crescita militare e della crisi del welfarestate. Helmut Dietricht (intellettuale tedesco della rete europea United against Racism), analizzerà le politiche di guerra ai migranti e la loro lagerizzazione. Achille Ludovisi (specilisti sulle politiche Nato) cercherà di disegnare le differenti opzioni strategiche che si stanno discutendo all'interno della Nato. Teresa Isemborg (dell'Università di Milano) ci introdurra con delle considerazioni sul ruolo delle risorse naturali nelle guerre in Amazonia e centro Asia. Un laboratorio (gestito da pacifisti americani) verrà dedicatoa nche alla School of America. Agape è un centro ecumenico costruito 50 anni fa a 1600m. nelle valli valdesi dove trovarono rifugio i valdesi dalle persecuzioni dei cattolici e i partigiani da quelle dei fascisti. Nato sotto il segno della riconciliazioni dei popoli, il centro è ecumenico nel senso più largo del termine: qui si incontrano infatti persone di diversi fedi religiose (protestant*, cattolic*, ebre*, buddist*, musulman*, animist*, etc...), ate*,agnostic*, etc... Ogni anno vengono organizzati incontri nazionali e internazionali per tutte le età e su vari temi. In particolare negli ultimi anni la questione di genere e la globalizzazione dei diritti dei popoli sono diventati aspetti centrali della riflessione in moltissimi campi (teologico, omosessuale, donne, politico, giovani, adolescenti, bambini). Sono ancora disponibili posti, per maggiori informazioni: tel.: 0121807514; fax: 0121807690; <mailto:ufficio at agapecentroecumenico.org>ufficio at agapecentroecumenico.org; consultabili anche le pagine del sito: <http://www.agapecentroecumenico.org/>www.agapecentroecumenico.org. Giardino dei Melograni CONVENTO S. ANDREA di Collevecchio Estate 2002 Settimana di vacanza alternativa durante la quale si potranno riscoprire i luoghi, i profumi e i sapori della Sabina. Alcune proposte: * itinerari artistici e naturalistici, * passeggiate a cavallo in un maneggio nelle vicinanze * serata nella piscine termali di Viterbo * escursioni in montagna * partecipazione al Torneo Medievale "Contradecontro" di Collevecchio. Le giornate saranno caratterizzate da uno spirito di fraternità, semplicità e condivisione dei servizi, con la libertà di organizzarsi il tempo secondo le proprie esigenze. Il pasto serale comunitario sarà caratterizzato dalla cucina semplice e saporita della nostra tradizione. Per chi vuole, alla mattina e alla sera, ci saranno momenti di preghiera. Informazioni Quota di partecipazione: Euro 32 al giorno per gli adulti, Euro 16 al giorno per i bambini Caparra: Euro 26 per gli adulti da inviare a: Associazione Il Cammino - Via dei Cappuccini, 18 - 02042 Collevecchio (RI) conto corrente postale n° 11916020 Specificare nella causale: "settimana dal 10 al 19 agosto". Per informazioni e prenotazioni contattare: "Il Giardino dei Melograni" tel 0765/578.534 - fax 0765/579.121 e-mail: <mailto:giardinodeimelograni at libero.it>giardinodeimelograni at libero.it Web: <http://www.ilconvento.it>www.ilconvento.it MATERIALI Novità Edizioni Punto Rosso Giulio Girardi Resistenza e alternativa al neoliberalismo e alle sue guerre Un grande affresco diviso in due parti. Una prima parte di analisi che affronta i grandi temi e i grandi eventi di movimento: da Porto Alegre 2001 al G8 di Genova fino a Porto Alegre 2002, passando dalla guerra permanente del neoliberismo e dei terrorismi, per giungere alle risposte alternative. Una seconda parte che ha come tema i protagonisti della resistenza e della alternativa alla globalizzazione neoliberista: i movimenti indigeni, le comunità di base, ecc.. Per concludere con la proposta di una nuova teologia della liberazione in grado di raccogliere tutte le ispirazioni degli oppressi nella loro ricchezza e varietà. "Introduco questo volume indicando nella crisi della speranza storica dei poveri il detonatore della intera ricerca e lo chiudo con una meditazione su il cristianesimo popolare liberatore di fronte alla crisi della speranza storica dei poveri". Collana libri/FMA 5, pp. 336, * 13. INDICE Presentazione Ripercuotere il grido degli esclusi e delle escluse Introduzione La crisi della speranza storica dei poveri, detonatore della nostra ricerca Capitolo 1 Resistenza e alternativa alla globalizzazione neoliberale Due volti della globalizzazione: tecnologico e politico-economico. Alternativa ed alternative. Resistenza ed alternativa popolare I. Ispirazione e metodo della ricerca II. Obbiettivo e soggetti della ricerca: un altro mondo è possibile? III. Alcuni momenti cruciali della ricerca: dalle mobilitazioni indigene alla battaglia di Seattle IV. Da Porto Alegre 1 al G8 di Genova V. Porto Alegre 2 (31 Gennaio-5 febbraio 2002): "un altro mondo è in costruzione" VI. Indicazioni strategiche emergenti VII. Conclusione Capitolo 2 Fondamenti ideologici della guerra mondiale in corso: alle radici del consenso popolare Il consenso popolare alla guerra, problema cruciale I. Punto di vista e progetto storico del potere nordamericano II. Punto di vista dell'integralismo terrorista islamico III. Confronto tra i due progetti storici e i due terrorismi IV. Conclusione non conclusiva: per un'insurrezione della coscienza mondiale contro i terrorismi CAPITOLO 3 Plan Colombia: progetto dell'imperialismo e risposta popolare Introduzione: importanza del Plan Colombia I. Analisi del Plan Colombia II. Il Plan Colombia dopo l'11 settembre 2001 III. Valutazione del Plan Colombia IV. Risposta popolare al Plan Colombia V. Conclusioni CAPITOLO 4 I popoli infigeni nuovi soggetti storici: il loro contributo alla ricerca di un'alternativa di civiltà. I. Nuovi orizzonti della problematica indigena II. Contesto geopolitico della mobilitazione indigena III. Principio ispiratore della mobilitazione indigena: il diritto di autodeterminazione solidale dei popoli oppressi IV. Il diritto di autodeterminazione solidale dei popoli oppressi, principio ispiratore di una concezione alternativa dello Stato V. Il diritto di autodeterminazione solidale dei popoli oppressi, principio ispiratore di un'economia e di un'ecologia di alternative CAPITOLO 5 L'Insurrezione indigena del Chiapas: ultima guerriglia del XX secolo o prima mobilitazione popolare del XXI secolo? Senso e importanza della domanda. I. L'Ezln afferma la novità della sua strategia II. Impatto della "società civile" sull'evoluzione strategica dell'Ezln III. Novità della strategia zapatista IV. Verso un nuovo internazionalismo: globalizzazione delle lotte, della solidarietà e della speranza V. Conclusione CAPITOLO 6 Il diritto di autodeterminazione dei popoli oppressi principio ispiratore della mobilitazione zapatista I. Affermazione del diritto di autodeterminazione dei popoli indigeni nel movimento zapatista II. Contenuto fondamentale del diritto di autodeterminazione dei popoli indigeni secondo il movimento zapatista III. Il diritto di autodeterminazione politica e giuridica dei popoli indigeni. Contenuto dell'autonomia indigena. Autonomia indigena e riforma dello Stato. IV. Conclusione: alcune ipotesi di lavoro Capitolo 7 Per il coprotagonismo delle donne nella costruzione di un'alternativa di civiltà e di chiesa Evoluzione nella concezione del soggetto storico. I. Apporto metodologico del movimento delle donne II. Oppressione e liberazione della donna nel sistema di dominazione neoliberale III. Oppressione e liberazione della donna nel sistema di dominazione ecclesiastico cattolico Capitolo 8 Educazione popolare liberatrice di civiltà Un ringraziamento al mio amico e maestro. L'educazione popolare liberatrice nella ricerca e nella costruzione dell'alternativa. I. Crisi dell'educazione popolare liberatrice all'epoca della globalizzazione neoliberale II. Fallimento della sinistra rivoluzionaria e fallimento dell'educazione popolare III. Edecazione popolare liberatrice e possibilità dell'alternativa IV. Rinnovamento dell'educazione popolare liberatrice e costruzione dell'alternativa V. Conclusione: attualità del messaggio di Freire all'epoca della globalizzazione neoliberale CAPITOLO 9 Teologia della liberazione e costruzione della pace nel contesto geopolitico attuale: tra monolitismo e pluralismo religioso. I. Il problema: pace dei popoli e ruolo delle religioni II. Il monolitismo cristiano cattolico ispiratore di violenza e di guerra III. Il pluralismo religioso e laico nella costruzione della Pace IV. Il macroecumenismo popolare indo-afro-latinoamericano V. Il macroecomunismo popolare ha un futuro in Europa? VI. Conclusioni: Macroecumenismo e teologia della pace Allegato Globalizzazione neoliberale e globalizzazione cattolica nel contesto della guerra dell'Occidente contro il terrorismo islamico. Il documento Dominus Jesus I. Senso e importanza del documento II. Contenuto del documento III. Discussione del documento IV. Conclusioni CAPITOLO 10 Il cristianesimo popolare liberatore di fronte alla crisi della speranza storica dei poveri E' morta la teologia della liberazione? I. Il cristianesimo imperiale e la repressione della speranza storica dei poveri II. Il cristianesimo popolare liberatore nella rifondazione della speranza storica dei poveri III. Il cristianesimo popolare liberatore, riscoperta dei cristianesimi originari Scheda bio-bibliografica Contro il monopolio dei brevetti di Roberto Imperiali 1) L'interesse di brevettare e' di chi ha sviluppato l'invenzione. Chi non ha sviluppato l'invenzione ha interesse di usare l'invenzione senza che questa venga brevettata. In questo caso infatti non deve pagare le royalties al possessore del brevetto. 2) In un mercato mondiale composto da paesi o gruppi di paesi alcuni dei quali hanno sviluppato piu' brevetti di altri, e' interesse dei paesi detentori di piu' brevetti che il principio brevettuale venga riconosciuto. Possiamo dire che in questo caso l'interesse alla brevettazione e' direttamente proporzionale alla percentuale di brevetti che un gruppo possiede rispetto agli altri gruppi. Infatti tanto piu' la percentuale di brevetti e' alta in un gruppo di paesi rispetto ad altri, tanto piu' sara' alta la quota di mercato che questi paesi potranno avere per quei prodotti nel mercato complessivo. 3) Poiche' i brevetti sono il risultato di un processo tecnologico possiamo ancora dire che la quota del mercato per i paesi possessori di brevetti e' in funzione del loro sviluppo tecnologico. 4) Facendo l'esempio di un mercato globale diviso in due gruppi, uno con il massimo di sviluppo tecnologico e l'altro con sviluppo pari a zero nell'ipotesi ancora che tutti i prodotti che vengono consumati possono essere brevettati, avremmo il caso in cui il gruppo possessore dei brevetti vivrebbe: di royalties, dell'aumento di prezzo che deriva dalla sua posizione di monopolista per quei prodotti e non di lavoro; mentre l'altro per vivere dovrebbe lavorare senza avere nessuna rendita. 5) Sempre in questa situazione quindi non e' interesse del gruppo senza brevetti di riconoscere i brevetti dell'altro perche' accetterebbe l'idea che per vivere deve: a) solo lavorare, b) alle condizioni del gruppo detentore dei brevetti, che si troverebbe in una situazione di monopolio. 6) Quindi l'interesse del gruppo che non detiene brevetti o che ne detiene meno e' quello di non riconoscere il valore dei brevetti fino a quando la sua capacita' tecnologica non abbia raggiunto la capacita' dell'altro. E' quello che e' successo con il Giappone il quale giustamente per lunghi decenni non ha riconosciuto i brevetti del resto del mondo e quindi ha usato le invenzioni degli altri copiandole fino a quando il suo sviluppo tecnologico non lo ha portato ad una capacita' brevettuale pari o addirittura superiore agli altri paesi. A questo punto si e' affrettato a riconoscere la validita' legale dei brevetti. 7) Possiamo ancora dire che all'interno di un paese a minore sviluppo tecnologico saranno le aziende piu' avanzate che chiederanno il riconoscimento della brevettazione perche' questo consente loro di affermare le loro invenzioni sul mercato mondiale. Ma non e' interesse del paese nel suo insieme di riconoscere i brevetti perche' farebbe gli interessi di una minoranza o di una elite al proprio interno a detrimento di tutti gli altri. 8) Per quanto sopra nel caso di un nuovo settore merceologico (es. Biotecnologia) e' interesse del paese o del gruppo di paesi meno progrediti di non riconoscere i brevetti in quel settore fino a quando esso non avra' raggiunto la capacita' tecnologica degli altri. 9) La pressione all'interno dei paesi meno progrediti in un certo settore merceologico ad accettarne la brevettabilita' deriva quindi dall'interesse di una minoranza di industrie (probabilmente le piu' importanti) che spingono il governo ad un riconoscimento che non fa l'interesse del paese. 10) E' evidente ancora che i paesi piu' progrediti in un certo settore faranno pressione affinche' i paesi meno progrediti accettino la brevettabilita' di quel settore. Per far cio' i paesi piu' progrediti possono ricattare o promettere ai paesi meno progrediti. Si crea quindi un tavolo di trattativa dove i paesi meno progrediti devono sapere chiaro e forte che accettando la brevettabilita' di certi settori creano un danno a se' stessi. 11) In un mercato globale d'altronde non e' piu' vero che non riconoscendo la brevettabilita' in un certo settore non si sviluppa quel settore e si crea quindi una dipendenza tecnologica. Ho fatto prima l'esempio del Giappone che proprio per non rafforzare una dipendenza tecnologica per lungo tempo ha copiato senza riconoscere i brevetti fino a mettersi al passo con chi era piu' avanti di lui. 12) Ma comunque nel mercato globale le imprese di un paese che non ha riconosciuto i brevetti in un certo settore tecnologico possono sviluppare, data la libera circolazione dei capitali, la loro attivita' in qualsiasi parte del mondo, sia direttamente, sia unendosi finanziariamente a gruppi che tale sviluppo gia' hanno. E anche in questo caso saranno piu' favorite se hanno sviluppato la loro posizione nel mercato avendo usato la tecnologia sviluppata da altri senza aver pagato diritti perche', come gia' detto, saranno rafforzate finanziariamente. E se alcune aziende all'interno dei paesi meno progrediti hanno sviluppato delle tecnologie che sarebbe per loro utile brevettare possono tranquillamente brevettarle nei paesi che riconoscono i brevetti. 13) E' chiaro che cosi' facendo si assicurano una parte soltanto del mercato mondiale, cosi' come tutte le altre aziende dello stesso settore, con esclusione cioe' del proprio paese e dei paesi dove tali brevetti non vengono riconosciuti ma: - saranno almeno alla pari delle altre aziende, - non avranno costretto inutilmente il proprio paese ad indebitarsi verso i paesi che riconoscono i brevetti solo per favorire loro stesse. 14) E' vero che la possibilita' di brevettare e' uno stimolo per la ricerca, ma per la ricerca privata, non per quella pubblica, e quella pubblica puo' essere incentivata con dei finanziamenti pubblici non portando un intero paese, tramite l'accettazione della brevettazione, in una situazione di dipendenza verso altri. 15) Se da considerazioni teoriche si passa ora a dati reali, si vede che la maggior parte dei brevetti o diritti di proprieta' intellettuale e' in possesso di ditte USA. Ed in particolare nel campo delle biotecnologie le ditte USA hanno gia' una quantita' di brevetti molto maggiore delle ditte Europee e questo spiega l'insistenza degli USA a che si accetti il principio brevettuale. Data questa disparita, perche' mai l'Europa dovrebbe accettare questa supremazia tecnologica che e' tale solo nel momento in cui viene riconosciuto il valore giuridico dei brevetti? Nel linguaggio ordinario questo si chiama "darsi la zappa sui piedi". 16) Questa disparita' significa ancora che a parita' di quantita' di lavoro la ricchezza media procapite tendera' a spostarsi verso i paesi che hanno una percentale di brevetti superiore. Il rapporto tra quantita' di brevetti dei diversi paesi o gruppi di paesi puo' essere considerato un indicatore della velocita' di trasferimento della ricchezza da un paese o gruppo di paesi all'altro. Nei limiti in cui si considera la ricchezza complessiva un bene finito e' evidente che dopo un certo tempo tutta la ricchezza relativa a beni brevettabili si sara' trasferita ai paesi possessori di brevetti. L'unica ricchezza che non si sara' trasferita sara' quella relativa a beni non brevettati. Sara' quindi interesse del paese (o gruppo di paesi) piu' avanzati tecnologicamente di estendere il principio della brevettabilita' (o dei diritti di proprieta' intellettuale) il piu' possibile (possibilente su tutto). 17) Questo naturalmente portera' ad una divisione sempre maggiore del mondo globalizzato (cioe' senza limiti alla penetrazione economica) tra paesi ricchi e paesi poveri. Se poi si considera che i detentori di brevetti non sono gli stati in quanto tali ma gli individui o le aziende che all'interno degli stati sono titolari di brevetti si vede che la ricchezza, mano mano che i limiti al suo trasferimento (WTO) saranno completamente caduti, sara' diretta verso di loro. Si creera' quindi una societa' mondiale che sara' divisa tra chi detiene i brevetti e chi non, cioe' chi vive di rendita' e chi di lavoro, ricreando su scala mondiale una divisione di classi. Naturalmente questa divisione di classi sara' foriera di tensioni sociali globali sempre piu' forti. 18) Si deve prendere coscienza delle conseguenze del meccanismo che coinvolge tutti e certamente di piu' le classi povere, ma che partendo dal basso, erode la ricchezza di tutti gli strati sociali alzando sempre di piu' il livello di poverta', concentrando la ricchezza in mani sempre piu' ristrette. Per questo e soprattutto adesso che cascano le ultime barriere protezioniste, occorre opporsi o almeno ridimensionare i meccanismi economici della brevettazione. 19) Ad esempio: riconoscere il diritto alla royalty al detentore del brevetto, ma autorizzando chiunque alla produzione del bene, come già succede in campo musicale. Questo consentirebbe di retribuire l'investimento fatto per brevettare ma evita che chi produce, usando in esclusiva il brevetto, si trovi in una posizione monopolista per quel prodotto. In altre parole il brevetto deve dare diritto a delle royalties non ad una esclusiva di fabbricazione del prodotto. La royalty è legale, la posizione monopolista è illegale. Questo eviterebbe anche i casi in cui un'azienda che detiene un brevetto non lo utilizzi e quindi non venda il prodotto per proprie ragioni di mercato con grave danno dei consumatori (v. farmaci brevettati ma non venduti). (Fra l'altro in questo caso potrebbe essere configurabile il reato di aggiottaggio.) Oppure, se si vuole lasciare l'esclusiva di produzione al detentore del brevetto, il prezzo di vendita deve essere definito dallo Stato in base ad una "valutazione di congruita'" usando le regole contabili della determinazione del prezzo che lo stato gia' usa per gli acquisti pubblici a trattativa privata. Fermo restando il diritto dello Stato di ricorrere a produttori alternativi, se l'offerta non e' sufficiente a soddisfare la domanda, o se il processo della determinazione del prezzo supera un certo lasso di tempo.
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