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DIFESA/AON: "IL DDL ANNUNCIATO DAL MINISTR O MARTINO E' ANTICOSTITUZIONALE E TROP
- Subject: DIFESA/AON: "IL DDL ANNUNCIATO DAL MINISTR O MARTINO E' ANTICOSTITUZIONALE E TROP
- From: "Massimo Paolicelli" <max_paolicelli at hotmail.com>
- Date: Tue, 9 Jul 2002 17:27:12 +0200
DIFESA/AON: "IL DDL ANNUNCIATO DAL MINISTRO MARTINO E' ANTICOSTITUZIONALE E TROPPO COSTOSO" "Il disegno di legge annunciato oggi alla Commissione Difesa della Camera dal Ministro Antonio Martino, per l'anticipo della fine della leva obbligatoria al 2004, è anticostituzionale e troppo costoso". E' quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli, Presidente dell'Associazione Obiettori Nonviolenti. "Vincolare l'accesso alle carriere nei carabinieri, in polizia, in finanza o nei vigili del fuoco ad un periodo trascorso con le forze armate - prosegue Paolicelli - viola il principio costituzionale di garantire parità di accesso nel pubblico per tutti i cittadini (articoli 1, 3, 4 e 51 della Costituzione). Non capiamo poi come una nazione che non riesce a garantire l'accesso al lavoro a fasce protette, come i disabili, si faccia carico di garantire il posto di lavoro a chi serve la Patria in armi. Resta poi il problema della formazione opposta che riceve chi è destinato a fare il servizio militare, rispetto a chi è preposto all'investigazione ed al controllo dell'ordine pubblico. Si creerebbe di fatto una pericolosissima militarizzazione della società. Il conto di tale operazione è stato già presentato dal Ministro Martino, con la richiesta contenuta nel DPEF di portare la spesa per la funzione difesa entro il 2006 all'1,5% del prodotto interno lordo. Questo vuol dire un aumento tra i 3 ed i 4,5 milioni di Euro in più rispetto agli attuali 13.524.900.000 Euro della Funzione Difesa, ma che sono quasi 19.000 milioni di Euro se si considera il bilancio complessivo della Difesa, ma che sono ancora molti di più se si considerano anche le spese fuori bilancio. Dove si vogliono prendere questi fondi? Tutto questo mentre il servizio civile viene lasciato andare alla deriva, ricordandosi che anch'esso concorre alla difesa della Patria sono nella contrapposizione con le regioni che rivendicano la territorialità della materia. A quattro anni dall'approvazione della legge sull'obiezione di coscienza ed a due dalla sua possibile fine la legge è applicata solo per 1/3. Siamo quindi stanchi di sentire parole: se prosegue così - conclude Paolicelli - sappiamo perfettamente nome e cognome di chi ha voluto la morte del servizio civile sull'altare della professionalizzazione delle forze armate; ne dovrà poi rispondere agli elettori". Roma, 9 luglio 2002
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