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CORE
- Subject: CORE
- From: "CoRe" <co.re at lycos.com> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Thu, 20 Jun 2002 13:39:05 +0200
Saluti. Sono Davide, il responsabile del CORE www.core.too.it Stiamo portando avanti una campagna di consumo critico mirata alla risoluzione del conflitto di interessi di Berlusconi nell'informazione e, quindi, alla libertà di informazione in Italia. Sarebbe cosa bella e utile se poteste dare spazio e diffusione alla nostra iniziativa. Vi allego un breve articolo che presenta la nostra azione. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito e, eventualmente, richiedendole al sottoscritto. Saluti e grazie Davide ----------Tutti ci rendiamo conto della grave situazione della libertà di informazione in Italia, in particolare dell'informazione televisiva. La posizione di Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri e padrone di Mediaset e Publitalia vanno a costituire una pericolosissima unificazione del potere politico e del potere nell'informazione televisiva. Al momento attuale Berlusconi è in grado di esercitare delle pesanti forme di controllo sui canali televisivi RAI, Mediaset e, tramite il quasi monopolio sulla gestione delle inserzioni pubblicitarie sulle reti private, anche su qualsiasi altra rete televisiva privata concessione nazionale. Di fronte a questa grave situazione di pericolo ci rendiamo conto che il controllo che è in grado di esercitare l'attuale opposizione politica non è più in grado di difendere i cittadini nel loro diritto ad una informazione libera e indipendente. Per questo motivo nel mese di gennaio 2002 si è costituito il gruppo del CORE (Consumo Responsabile) www.core.too.it , il quale si propone come obiettivo della sua azione l'offrire ai cittadini uno strumento per esercitare una forte pressione economica contro Mediaset e Publitalia, in modo da obbligare Berlusconi a realizzare una reale soluzione di questo gravissimo conflitto di interessi. L'azione proposta dal CORE consiste nel praticare i consumi in modo mirato, evitando di acquistare i prodotti delle aziende che risultano essere più pubblicizzate sulle reti Mediaset e informando le aziende di questa campagna in corso. La prima ragione di questa proposta è un motivo di semplice coerenza di coscienza: in base ai ricavi Mediaset dichiarati per l'anno 2001, praticamente tutto proveniente dalle inserzioni pubblicitarie, risulta che ogni italiano ha pagato a Mediaset alcune decine di euro, corrispondenti a oltre 100-150 euro annui per una famiglia media. Una persona di coscienza dovrebbe chiedersi perché dovrebbe finanziare di tasca propria il sig. Berlusconi e la sua attività politico-economica. Secondo noi è giusto far conoscere ai cittadini che, ogni volta che acquistano dei prodotti reclamizzati su Mediaset, danno un loro personale contributo in denaro direttamente a Berlusconi. La seconda ragione della nostra proposta è che, attraverso di essa, le aziende inserzioniste arriveranno ad un certo punto in cui i loro investimenti pubblicitari risulteranno essere controproducenti, dato che non si realizzeranno le loro aspettative di crescita nelle vendite e, anzi, registreranno la perdita di clienti abituali. In questa situazione quella azienda, se saprà agire in modo accorto, non proseguirà la sua campagna pubblicitaria con il rischio di arrivare addirittura ad una diminuzione nelle vendite, ma preferirà spostare i suoi investimenti pubblicitari o so altre reti televisive o su altri mezzi di informazione. Quando un certo numero di aziende avrà compiuto questa scelta, ciò significherà una perdita di utili per Mediaset e Publitalia, che potrebbe proseguire fino ad un azzeramento degli utili o a comportare delle perdite. A quel punto il sig. Berlusconi, proprietario di Mediaset, si troverà obbligato a dare soluzione al conflitto di interessi, vendendo Mediaset e Publitalia. Non è chiaramente possibile dare risposta ad ogni obiezione dei lettori alla nostra proposta. Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento o farci pervenire le proprie osservazioni, invitiamo a visitare il nostro sito internet www.core.too.it, in cui vi sono già delle risposte per i principali dubbi che possono essere esposti e dove è possibile contattarci direttamente intervenendo sul forum o scrivendo al nostro indirizzo email.
La strategia proposta sembra complicata, ma non lo è affatto.Ogni mese il CORE mette a disposizione una lista con i prodotti più reclamizzati su Mediaset (si propone un numero ridotto, non essendo realisticamente semplice rinunciare ad acquistare i prodotti pubblicizzati da oltre 200 aziende). Questa lista potrà essere scaricata da internet, stampata e data ai parenti ed amici che non hanno internet; potrà essere portata nella borsa della spesa quando andremo a fare i nostro acquisti. Una obiezione che ci viene fatta da molti è: ma non si tratta di un obiettivo troppo difficile? Noi rispondiamo che l'obiettivo è difficile se siamo in pochi, ma è facile se siamo in molti. Se davvero vogliamo fare qualcosa per la nostra libertà di informazione, allora impegniamoci in questo. Diversamente continuiamo a tenerci il monopolio televisivo di Berlusconi e smettiamola di lamentarci.
Il gruppo del CORE Lista dei prodotti più reclamizzati sulle reti Mediaset nel mese di maggio 2002 Unilever Alimentare: Algida Magnum, Findus, Knorr, Bertolli Barilla: Pasta, Mulino Bianco, Pavesini. Uliveto: Acqua Uliveto, Rocchetta, succhi i Briosi Telecom: Alice ADSL, Tim, Tin.it Kraft: Sottilette, Jocca, Philadelphia, Simmenthal, Invernizzi, Osella. Fater: Pannolini Huggies e Pampers, Salviette Pampers Sensitive, Assorbenti Lines. Wind. Fiat * Parmalat : Yogurt Joy, Aqua Par, Succhi di frutta Santal Sammontana. Nivea: shampoo Hair care, Creme Soft, Body, Visage, Aqua Beauty, Eucerin.. Poste Italiane: Banco Posta, Posta Prioritaria. Swatch: Swatch Square e Tissot Touch Perfetti: Vigorsol Air Action, Daygum Protex e Daygum Microtech. Cadey: Abbronzante Bilboa. Ferrero: Nutella, Estathè, Kinder Pinguì, Fetta al Latte.* Fiat annuncia un forte taglio degli investimenti pubblicitari, la notizia è stata commentata negativamente da parte di Confalonieri, presidente di Mediaset.
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