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Il nostro progetto, prima di Umberto Eco

Nell ultimo articolo apparso sulle pagine di Peacelink, vengono analizzati i vari movimenti legati, a detta dell autore, all articolo di Eco apparso su Repubblica, che portano avanti alcune iniziative mirate al boicottaggio delle aziende che, attraverso gli investimenti pubblicitari ( spot ) ingrassano, se così si può dire, il conflitto di interessi legato al Cav. Berlusconi e a Mediaset. Ma non solo ad essa.
Il progetto Valanga non è nato dopo l articolo di Eco, ma ben prima, ed è nato dopo una discussione aperta da Fabio62, autore del progetto che noi del Gruppo Utopia abbiamo condiviso dalla sua nascita, e il CO.RE., vicino a Gianfranco Mascia.
La discussione che si è svolta a gennaio/febbraio 2002 mirava a verificare la possibilità di attuare un'unica iniziativa, ma alla fine i due gruppi hanno deciso di operare, seppur collaborando ancora oggi, con due iniziative, il CO.RE. ( consumo responsabile) e il progetto Valanga.
Il progetto Valanga è stato messo online il 5 marzo alle ore 10.00, quindi ben prima dell articolo di Eco. E fino al giorno della pubblicazione dell articolo aveva ricevuto 8.000 adesioni, oltre alla risposta della Barilla, e da qualche tempo della Ferrero. Ma questa sottolineatura non vuole essere un modo per avere primogeniture, ma per chiarire i tempi e i modi. Noi da anni, dal 1993 partecipiamo a campagne di boicottaggio, un esempio per tutti quella contro la Nestlè ed il latte in polvere. Ma non siamo ne sociologi ne esperti di marketing, ma solo persone che lavorano e che dedicano il loro tempo al volontariato, alla solidarietà, all impegno politico.
Valanga non ha interessi di altro genere che non siano quelli di dare uno strumento semplice, efficace, e farlo proprio per chi ha a cuore le sorti di questo paese, ma con un chiaro riferimento non solo alle aziende che fanno pubblicità su Mediaset ( ed è opportuno conoscere i dati che sono riferiti agli spostamenti di investimento pubblicitario nel 2001 da Rai a Mediaset, ed a questo proposito si vada a leggere questo articolo: <http://www.diario.it/cnt/articoli/inchieste/articolo278.htm>http://www.diario.it/cnt/articoli/inchieste/articolo278.htm ) ma è anche e soprattutto un modo, come tanti da anni fanno, per informare sulle attività delle multinazionali, dei loro interessi, delle loro responsabilità. In una parola se tutti sono coscienti del modello di consumo che oggi è stato imposto e che causa sfruttamento, sia delle risorse naturali che umane, guerre, distruzione.
E chiaro, a chi scrive, e spero anche a chi legge, che nessuno di noi ha il potere istituzionale per cambiare le leggi, e quindi risolvere in primis, il conflitto di interessi del Cav. Berlusconi. Come non abbiamo il potere legislativo per imporre alle multinazionali comportamenti etici e non criminali.
Ma abbiamo un potere che è quello della protesta, civile, democratica, quella di operare scelte che siano responsabili, che vadano contro gli interessi di una società capitalistica, di una società dove i diritti vengono negati, dove, in nome del profitto si cancella la dignità umana.
Ognuno di noi ha il diritto alla propria libertà, alla propria vita. Ma ha anche il dovere di garantire agli altri gli stessi diritti, le stesse libertà. A chi non ha voce, a chi non ha mai la ribalta dei talk show o della politica.
Noi crediamo che questo mondo si possa e si debba cambiare. Vogliamo percorrere la strada per arrivare a un domani che sia fondato sulla libertà, sulla fratellanza, dove non vi sia più la cultura della violenza né quella della guerra, ma che sia un mondo di uomini e donne, senza distinzione di razza, religione, ideali. Questa strada la stiamo percorrendo, in molti, in Italia come nel mondo, e ogni giorno altri si incamminano con noi che la pensiamo così. Perché ogni grande viaggio inizia con un piccoli passo. Così come le valanghe iniziano sempre con un fiocco di neve. 

La Redazione del Gruppo Utopia - Viareggio
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